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LE RUBRICHE DI ERIDANOSCHOOL - Astrologia e dintorni a cura di Lidia Fassio

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a cura di Clara Tozzi 
RITRATTO DI UNA BILANCIA: CHRISTOPHER REEVE
 
RITRATTO DI UNA BILANCIA: Christopher Reeve Nell’immaginario collettivo il suo volto è ormai associato a Superman, l’eroe kryptoniano dotato di poteri straordinari, usati per difendere l’umanità dai criminali e da tutto quello che può comprometterne la sopravvivenza. Nella vita reale era Cristopher Reeve, l’attore americano che ne ha indossato i panni in quattro film, un uomo dalla corporatura atletica ed imponente molto adatta ad un supereroe… anche per questo sembrò particolarmente terribile il suo destino, quando in seguito ad un incidente finì immobilizzato ad una sedia a rotelle.
Debuttò a Broadway a 24 anni, venendo subito scelto per portare Superman sugli schermi. E’ sempre molto interessante osservare le forti analogie che ci sono tra le caratteristiche dei personaggi principali interpretati dagli attori e le tematiche essenziali della struttura della loro personalità, sembra che lo spirito del personaggio sia andato a scegliere la sua “incarnazione”.

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Reeve era nato il 25 settembre 1952, alle ore 3.12 a New York e si poneva come un vero paladino della giustizia, con 5 pianeti in Bilancia e Giove in X casa, era bello, forte e muscoloso, con gli occhi azzurri e lo sguardo mite di chi non sopporta la sopraffazione e la brutalità, di chi privilegia il dialogo ed è esperto di gestione dei conflitti. Ma a ben guardare Marte in V casa ed in trigono a Plutone non è per niente raffinato e civile come vorrebbe la Bilancia, descrive una straordinaria ed inesauribile energia, è un tratto potente, carismatico, bisognoso di affermazione, capace di lottare fino all’ultimo sangue, senza esclusione di colpi, in grado di spazzare via ogni nemico si presenti, per quanto terribile e distruttivo. Perché ci sarà sicuramente e sempre un nemico potente che minaccerà di distruggere il suo mondo. C’è un’energia istintiva tremenda in questo Marte, che gli aspetti di Urano, di Giove e di Nettuno contribuiscono a rendere instabile, dinamico, impaziente e bisognoso di trasformazione; sono aspetti che ci raccontano di un grande bisogno di andare a scoprire il proprio limite ed il limite del proprio potere personale.
Le forti componenti nell’elemento aria ci parlano del suo idealismo, del suo senso di giustizia, dell’attenzione ai problemi sociali: è noto che nella fase centrale della sua carriera, nel 1987, cercò di utilizzare la sua immagine per sostenere un folto gruppo di intellettuali cileni che era finito in prigione ad opera di Pinochet; andò in Cile per partecipare a diverse manifestazioni, contribuendo alla liberazione di 77 persone. Ma le parti che di certo hanno avuto molto a che fare con la sua vocazione di attore sono Plutone all’ascendente e Marte in V, che rappresentano la sua capacità di entrare nel copione e di mettersi sul palcoscenico, indossando via via la maschera necessaria. Questo significa anche che al suo interno c’era qualcosa di molto diverso da quello che appariva…con Plutone di mezzo è sempre così, anche la persona stessa spesso ci mette molto tempo per capire cosa si agita davvero dentro di sé, c’è un lato oscuro, diffidente, che rivela l’esistenza di una cicatrice profonda, di una vecchia ferita legata ad una sensazione di perdita e di abbandono vissuta alla nascita. Un abbandono lo sperimentò davvero quando aveva quattro anni, i genitori divorziarono e lui si trovò a vivere senza padre, cambiando anche città ( l’ascendente progresso passava esattamente su Plutone, governatore della IV casa in Scorpione), con un’altra piccola analogia con Superman, che venne allevato sulla Terra da due genitori adottivi dopo la morte dei genitori naturali e la distruzione del suo pianeta d’origine.
La grande carica eroica ed il bisogno di essere riconosciuto dagli altri come assolutamente speciale deriva dall’ascendente Leone, ma Plutone strettamente congiunto sembra invece aver paura ad esporsi, col suo bisogno del buio quanto il Leone vuole la luce dei riflettori….ricalcando alla perfezione lo sdoppiamento tra Superman e Clark Kent, il giornalista timido e schivo, inoffensivo dietro cui Superman celava la sua vera identità, un alter ego a cui non viene concesso alcun riconoscimento, che non può raggiungere le sue aspirazioni, nè veder riconosciuto il proprio valore (quadratura di Plutone a Giove in X).
In effetti nel tema di Christopher Reeve c’era un problema fondamentale, quello di mettere in relazione due parti che facevano fatica a convivere: una molto mentale, razionale quanto bisognosa dell’accettazione degli altri e dell’armonia nella vita; l’altra più istintiva, focosa, individualista, ambiziosa, autoaffermativa, dotata di una grande carica energetica e sensuale. Queste due parti si presentavano scoordinate, come se non ci fosse sintonia tra quello che lui cercava coscientemente e quello a cui aspirava una parte più interna. E’ come se gli arrivassero sempre due informazioni diverse, rendendo molto difficile fare delle scelte, così come succede alle Bilance.

La carriera di attore di Reeve non andò molto oltre i film di Superman, non riuscì ad imporsi in nessun altro ruolo memorabile, come se ci fosse un prezzo da pagare in cambio del successo, della notorietà e del denaro che aveva ricevuto. In realtà ebbe numerose occasioni, gli furono proposti ruoli in film che ebbero un grande successo (come American Gigolò, Pretty Woman, All’inseguimento della pietra verde) ma lui li rifiutò sempre, confermandoci questa difficoltà a scegliere che lo portò a rimanere incatenato al personaggio di Superman, come bloccato in una situazione che non riusciva ed evolvere. Nel suo tema Urano in quadratura a Saturno ed in quinconce a Marte descrive la grande resistenza interna ai cambiamenti di chi ha sperimentato qualche trauma, resistenza che se non viene affrontata e risolta può portare a vivere altre esperienze traumatiche di cambiamento.
Negli anni dedicò molto del suo tempo a diverse attività sportive, in cui spesso eccelleva, fino al 27 maggio del 1995 quando ebbe l’incidente: cadde da cavallo durante una gara ippica e si ruppero due vertebre cervicali, con conseguenti lesioni al midollo che lo resero completamente immobilizzato dal collo ai piedi, costringendolo a vivere collegato ad una macchina che lo aiutava a respirare. La moglie Dana, che aveva sposato da solo 3 anni e che gli aveva dato l’ultimo dei suoi tre figli, gli stette sempre accanto sostenendolo in un percorso molto difficile. Dopo una prima fase di grave e comprensibile depressione, accompagnata dal desiderio di farla finita, emerse con forza Plutone all’ascendente, l’enorme capacità di lottare per la sopravvivenza, trovando il modo di accedre a risorse straordinarie che gli permisero di rendere ancora molto creativa e significativa la sua vita, con l’energia di chi ha una missione da portare avanti, così come voleva il suo Giove in X. Accettò di sottoporsi a numerosi interventi pesantissimi e costosissimi oltre che a cure sperimentali, iniziando una battaglia in parte personale (sorretto dalla voglia di guarire, di “tornare in equilibrio”, non solo di sopravvivere) ma in parte anche collettiva, perché la estese a tutti coloro che condividevano la sua infermità. Divenne instancabile nella sua attività a difesa dei diritti dei disabili e dei tetraplegici, diede vita con la moglie ad una fondazione con l’obiettivo di sostenere la ricerca di cure per i traumi al midollo spinale, impegnandosi a fondo per dare supporto ai malati come lui, spronandoli a conquistare un seppur minimo livello di autonomia e di miglioramento della qualità della vita. Pubblicò due libri di successo, in cui raccontò la sua esperienza ed il suo percorso, non parlando mai di rassegnazione, ma incoraggiando a non arrendersi mai, ad affrontare la vita con slancio e con speranza, trasformando una sopravvivenza dolorosa in voglia di vivere con coraggio, impegnandosi duramente per mantenere la sua dignità di essere umano. Arrivando a fare una completa revisione di quello che era stato nella sua “vita precedente”, ed a trovare un significato nella sua esperienza.

Nonostante le sue condizioni continuò a lavorare nel cinema, nel 1998 interpretò “Una finestra sul cortile”, un remake del film di Hitchcock con cui ebbe una nomination al Golden Globe, e si occupò della regia di altri film. Morì nel 2004 per un attacco cardiaco conseguente ad una grave infezione da una piaga da decubito.
Il simbolo sabiano del grado del Sole di Cristopher Reeve (3° della Bilancia) contiene un’immagine particolarmente potente: “L’alba di un nuovo giorno rivela che ogni cosa è cambiata. La possibilità sempre presente di un nuovo inizio su un nuovo fondamento di valori.” Rudhyar, nel suo “Il ciclo delle trasformazioni” aggiunge un commento molto suggestivo a questo grado: “ (…) ci conduce ad una visione di realizzazione significativa della prima parte del ciclo. Ciò che è emerso con esitazione dall’oceano dell’infinità potenzialità del 1° Ariete ora guarda un mondo totalmente nuovo in una forma veramente individualizzata di esistenza. L’uomo è pronto ad agire in modo significativo nella sfera della cultura e della socialità, sfera in cui un individuo, consapevole della sua esistenza archetipica e della sua funzione planetaria, può eseguire il suo vero ruolo (dharma). In un senso basilare è sempre un nuovo ruolo, perché nessun ciclo ripete se stesso per quanto riguarda i suoi contenuti. La persona che svolge questo ruolo è sempre potenzialmente un INNOVATORE.”
Mi rendo pienamente conto della difficoltà di assegnare un senso ad un destino tanto tragico. Eppure l’astrologia ci spinge costantemente alla ricerca di questo significato, ed è questo a mio avviso il suo contributo straordinario, molto più grande (oltre che diverso) dal tentativo di arrivare ad una predizione prima che gli eventi si materializzino. Ed è in questa ottica che osservo le indicazioni del tema progresso del giorno dell’incidente a cavallo, quando Marte aveva raggiunto i 18° del Capricorno, ponendosi in perfetta opposizione ad Urano e cambiando tutto l’assetto energetico del tema, con una quadratura a Saturno e a Nettuno, un quinconce a Plutone ed un trigono a Giove. Certo che sul piano fisico si è materializzato uno scollegamento traumatico e totale tra mente e corpo, con un black out della trasmissione dei segnali nervosi, però è come se si fosse attivato qualcos’altro, che l’ha portato a trovare un suo ordine, un senso del valore di sé nuovo ed essenziale, non basato su quello che sapeva “fare”, ma su quello che poteva smuovere nel mondo con la sua esistenza ed attraverso LE RELAZIONI che aveva con le persone, attraverso gli altri che lo amavano e su cui lui poteva ancora avere una grande influenza. Da un certo punto di vista ha imparato ad usare Venere – governatrice del suo Sole Bilancia ma simbolicamente anche della II casa, sede del Sole – per attivare Marte/azione, e non a caso la sua Venere nel tema la troviamo congiunta a Nettuno, in un aspetto che lo conduce a sperimentare una forma di amore decisamente fuori dal comune, sia a livello di relazione di coppia che nel suo contatto con tutti i “diversi” come lui, attraverso il suo lavoro artistico e l’attività per la fondazione. Non rinunciando a onorare la sua vita scegliendo ogni giorno di viverla pienamente.

 
 
 
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