Scrive Jung nel cap. VIII della sua autobiografia: “Allo scopo di capire le fantasie, spesso mi raffiguravo una ripida discesa. Facevo vari tentativi di raggiungere il fondo ... Era come un viaggio sulla luna, o come una discesa nel vuoto ... avevo la sensazione di essere in una terra di morti ... L’altro mondo ... Vedevo due figure ... Mi facevo coraggio, li avvicinavo, come se fossero persone in carne ed ossa, ed ascoltavo attentamente ciò che mi dicevano”.
Secondo gli Egizi il mondo infero è un mondo rovesciato sotto di noi, dove i morti camminano capovolti, testa in giù e piedi in su
Il nostro Appeso è proprio in questa situazione: legato per un piede, a testa in giù, le mani legate dietro la schiena, tutto il suo mondo si è capovolto. Idee, convinzioni, attività, interessi, tutto si è capovolto. Si è capovolta la stessa prospettiva di visione. Nella strana posizione, con la testa pronta a perforare il suolo, l’Appeso richiama l’immagine di un triangolo con il vertice in giù e sormontato da una croce. Simbolo del triangolo dell’acqua con sopra i quattro elementi che, in alchimia, simboleggia la fine e il perfezionamento della Grande Opera ed è l’opposto del simbolo dello Zolfo.
“Così si forma il simbolo del triangolo superato dalla croce che rappresenta la discesa della luce nel buio.” (A. Crowley)
La fase alchemica raffigurata è quella della solutio (scioglimento).
L’Appeso del Tarocco Rider-Waite è fissato per il piede destro, mentre nelle raffigurazioni tradizionali è appeso per il piede sinistro.
La rappresentazione a testa in giù mostra con chiarezza che questo individuo si trova in posizione inusuale e inquietante che ricorda vagamente una condizione di tortura. Le mani sono incrociate dietro la schiena e appare impotente e passivo perché rinuncia volontariamente all’esaltazione delle proprie capacità. Egli è il simbolo del sacrificio e della rinascita dell’Ego, è colui che si abbandona all’esistenza perché ha fede incrollabile nella vita e nel divino che gli fornirà solo ciò di cui ha bisogno per realizzarsi. Per l’appeso ogni prova della vita va accettata con totalità e anche vissuta perché solo la totalità permette di mettere a fuoco il nostro modo di essere e porta alla conoscenza di noi stessi.
Questo personaggio vive una vita di passioni intense, di emozioni e di pulsioni,scevro da ogni giudizio della mente si lascia guidare da quell’infallibile radar che è l’istinto.
Non si pone domande sul perché della vita perché sa che solo vivendo otterrà una risposta sul vero significato dell’esistenza. Pensa anche che i ragionamenti siano pure astrazioni e che solo l’esperienza concreta ci insegna qualcosa che rimane indelebile nella nostra carne e ci appartiene .A parte la sensazione che può recare l’icona .il viso dolce e per nulla turbato e i colori rafforzano il messaggio che l’appeso è sostenuto dalla fiducia totale nella vita e negli altri oltre che in se stesso e si abbandona a un’esistenza di emozioni intensissime sapendo che i sentimenti contano davvero e vanno vissuti con passione.
L’appeso mi ricorda che ogni individuo ha un proprio nodo esistenziale da comprendere e superare e non importa quante vite dovrà attraversare per scioglierlo e che l’esistenza stessa continuerà a mandargli esperienze che mostrino la stessa realtà per vederla ,viverla e superarla. La fede è la grande forza di questo personaggio che sa che l’Ego è desiderio di onnipotenza ma che nella vita l’uomo è succube di un certo destino: eventi dai quali non potrà sottrarsi.
La sua fede lo rende invincibile e forte. L’appeso è consapevole e cosciente dei veri mostri che si possono annidare nell’inconscio più profondo e segreto e ricerca una purificazione nella vita.
A questo arcano è collegato il mito di Odino che legato per i piedi al sacro frassino scorge tra le radici dell’albero le rune: l’alfabeto sacro dei Celti.
Non a caso ho scelto ora la descrizione di quest’arcano legato al segno zodiacale dei pesci e al suo governatore Nettuno..la parola chiave è sacrificio - ascesi e collego all’arcano l’acquamarina ..azzurra come il mare in cui nettuno sparge il senso di infinito e di unità che non sia utopia..mera e l’ametista come antidoto all’oblio a cui l’appeso potrebbe incorrere
L’ignoto si spalanca sotto di noi, a chi chiedere consiglio?