La Luna è signora della notte e dei sogni; domina le acque ed i ritmi femminili, ma, da sempre, è legata simbolicamente alla memoria: il XVIII Arcano raccoglie il testimone di tali aspetti simbolici e li riconduce in sintesi all’archetipo primario.
Come se i ricordi si sedimentassero nelle liquide profondità della psiche, così i deboli ma numerosi legami sinaptici organizzano strutture plastiche di visioni soggettive prive di forme proprie, che si adattano ai diversi contenitori mentali.
La Luna è vaga, inquieta e mutevole. Nel suo specchio, spesso deformante, ognuno vede riflessa la realtà; alle sue immagini incomplete si aggiungono in modo meccanico dettagli e strutture note alla mente, affinché ciò che i sensi percepiscono con i loro limiti sia comprensibile ed accettabile.
Così anche i ricordi si colorano o si decolorano nel tempo, modellandosi sulla personalità, sfumando certi particolari, annullandone altri, all’occorrenza creandone di utili.
Le emozioni che l’astro notturno suscita e sostiene sono l’energia dei mutevoli legami che si instaurano fra i ricordi umani: passioni intense, traumi e gioie, forti sollecitazioni dei sensi e della mente catalizzano le sottili reazioni di un chimismo psichico sempre in divenire, di forme lunari cangianti e sfocate, di nitidi dettagli e contorni variabili, alimento delle fantasie notturne e del mondo onirico e creativo.
Quando invece la Luna è netta nel cielo, con la sua triplice natura femminea, può stupire per l’esattezza dei dettagli memorizzati, per la lucidità delle forme che si stagliano nelle notti luminose, per la straordinaria capacità di percepire ed armonizzare i ritmi naturali e lo scorrere del tempo.
In ogni caso è la Dea della Luna la custode delle nostre memorie, fin dai tempi atavici in cui i suoi sublimi simboli erano venerati come attributi dell’Eterno Femminino.