Il legame simbolico tra i principi fondamentali dell’antico “pensiero verticale” , l’ alimentazione e il pensiero astrologico.
Per cominciare a comprendere quelle che sono le basi di una corretta alimentazione dobbiamo partire con il prendere in considerazione il fatto che, come ben sottolinea l’astrologia, ognuno di noi è diverso in quanto unico e speciale, almeno lo è nell’alchimia degli elementi e, di conseguenza così come non esiste un tema natale uguale ad un altro – se non per persone nate nello stesso identico momento che, ovviamente riflettono lo stesso tipo di cielo - non può esistere un’alimentazione uguale per tutti.
Fatta questa premessa è opportuno cominciare prima di tutto a comprendere il legame che esiste tra i principi primi macrocosmici e ciò che troviamo invece nel microcosmo uomo: se noi abbiamo una particolare segnatura nel nostro tema natale questo indicherà un punto particolarmente sensibile che richiede attenzione e lavoro per portare il soggetto a comprendere il conflitto che c’è dietro e che agisce su tutti i piani: spirituale, psicologico, emotivo e fisiologico perché riflette una difficoltà di relazione tra i principi primi celesti ed universali e quelli individuali.
Proprio in seguito a questa particolarità anche l’alimentazione dovrà essere in relazione al particolare tipo di “costituzione” che noi abbiamo perché, nel caso, essa può essere un elemento che può apportare quelle sostanze di cui abbiamo più bisogno e che, possono aiutarci nelle nostre difficoltà.
Il tema natale può essere una specie di mappa che ci permette di individuare il tipo di personalità che tende ad avere un particolare stile di vita che, richiederebbe uno specifico e personalizzato tipo di alimentazione.
Per scendere ancora più in profondità, ogni principio primo celeste è in relazione a particolari ghiandole, a particolari organi del corpo umano ma anche a minerali, vegetali, piante, stagioni e colori che sono tutte in sintonia tra loro perché simbolicamente legate .
Una volta compresa bene la legge dell’analogia e del pensiero verticale possiamo prendere in considerazione che cose, anche molto complesse, sono espressione di mescolanza tra “ alcuni ingredienti base”, quelli che noi chiamiamo “principi primi o archetipi” .
L’archetipo è presente su tutti i piani della manifestazione e, tutti simbolicamente esprimono una parte dell’archetipo e sono da esso contenuti.
Gli archetipi sono il piano delle idee originarie, quelle che hanno poi permesso la costruzione di un piano di realtà, quelle cioè che hanno permesso determinate “forme”.
Noi che conosciamo l’astrologia sappiamo bene che nello stesso archetipo si trovano cose che ad un occhio inesperto possono sembrare apparentemente senza collegamento, ma che, invece, sono unite da quel legame invisibile che è il simbolo. Quando ad esempio parliamo di Saturno, parliamo di durezza e di rigidità; possiamo però riferirci anche al diamante, al clima gelido, al ghiaccio, alla spina dorsale, alla pietra, all’autorità, ma sappiamo anche che può riferirsi al calcio, al piombo, alla montagna, agli stambecchi, alle ossa, ai processi di calcificazione, alla pianta del salice, all’albero di pino, ad alcuni funghi e al giorno del sabato.
Certo, noi uomini moderni non siamo più abituati a pensare in questo modo, tutto per noi è consequenziale e lineare, mentre invece gli antichi conoscevano benissimo questa modalità di pensare per “analogia”.
Seguendo questo pensiero, risulta logico che se nel tema natale è evidenziata una carenza o una particolare dinamica con Saturno, che rappresenta anche l’autoconservazione e la concentrazione, come conseguenza possiamo avere una carenza nella struttura (ossa, denti e processi di calcificazione), possiamo avere poca assimilazione di calcio; sappiamo però anche che attraverso l’alimentazione e lo stile di vita che teniamo, possiamo integrare ciò di cui siamo carenti utilizzando tutto ciò che vibra su questa “catena simbolica” al fine di ritornare in armonia con questo principio. In effetti, se impariamo a conoscerci di più, ci accorgiamo che stiamo particolarmente bene in montagna, che preferiamo il freddo e le giornate gelide e secche, che siamo più pimpanti e tonici in inverno , che amiamo camminare sotto i pini e i cipressi e che questo ci rinfranca, che magari ci fa molto bene l’essenza di pino sulla nostra pelle, così come sono salutari per noi i principi del “salice”. Sappiamo anche che stiamo meglio se nella nostra dieta mettiamo dei cereali, in particolare l’orzo, delle radici, delle lenticchie e della frutta secca, mentre, tra le verdure sono preferibili quelle a foglia larga, la lattuga, e il sedano. Sappiamo anche che saturno è in linea con il colore grigio- nero e con l’elemento Terra.
In ultimo, vibreranno sulla stessa lunghezza d’onda pietre come il corallo nero, la tormalina nera, l’ambra nera e il calcedonio e ci sentiremo rinfrancati dall’odore dell’incenso.
Cominciare quindi a mettere nella nostra giornata alcuni degli elementi elencati e legati al principo Saturniano, significherà poter meglio comprendere questo simbolo e predisporci ad incontrarlo e a sperimentarlo nella nostra vita quotidiana e tutto questo favorirà la nostra struttura, la nostra autonomia e la presa di coscienza della responsabilità sulla nostra vita.
Tutto ciò che ho elencato sopra può essere considerato un vero e proprio “alimento” per la persona a tonalità Saturniana intensa.