Quasi tutti hanno sperimentato la “gelosia”; è uno dei sentimenti più potenti ed istintivi: basta guardare i comportamenti animali per renderci conto di quanto sia presente.
Un tempo sembrava quasi che non potesse esserci “amore” senza gelosia, ma se è vero che un pizzico di gelosia fa bene all’amore, quando essa diventa esagerata finisce per “far morire l’amore” poiché comincia a schiacciare la volontà e l’individualità di uno dei partners fino a bloccare ogni sua iniziativa.
Come tutti i sentimenti è sempre “personale” e non deriva quindi da comportamenti particolari dell’altro… esso si nutre della propria inadeguatezza e della bassa autostima.
Per questo, per salvare una relazione contaminata in maniera esagerata da questo sentimento, è importante lavorare sul problema individualmente, in modo da evitare di essere schiavi di qualcosa di atavico e compulsivo che però puà spingere l’altro a dover abbandonare per sottrarsi a qualcosa che reputa fortemente ingiusto e limitativo della sua libertà.
E’ bene ancora una volta sottolineare che la parola che meglio si affianca a quella dell’amore è “libertà” e soprattutto rispetto dell’altro e della sua diversità.
Tra tutti i sentimenti che l’uomo sperimenta nella vita, quello forse più difficile da accettare è “la gelosia” che – detto tra noi – è anche quello più comune, o almeno è comune quanto l’amore al quale spesso si aggancia e dal quale dovrà staccarsi per evitare di soffocarlo.
Cominciamo magari con il cercare di definire che cos’è la gelosia e cosa distingue un “normale” sentimento di gelosia da uno “patologico” che può sfociare anche in gesti fortemente inconsulti.
La gelosia scatta nel momento in cui si ha paura di perdere qualcosa di estremamente importante e vitale per un soggetto, a causa di un’altra persona. Dunque, perché ci sia gelosia solitamente ci devono essere 3 persone: due persone di esse stanno dentro ad una relazione ed una – che può essere reale o immaginaria – che minaccia dall’esterno.
La gelosia è un sintomo ossessivo che si insinua come un tarlo nella mente di un soggetto e comincia a seguire il suo percorso, spesso contro ogni logica e contro la realtà dei fatti.
E’ bene quindi cominciare a sottolineare che la gelosia la sperimentiamo già nell’infanzia, magari con la nascita di un fratello o di una sorella che sembra togliere il primo posto sulla scena familiare; è dunque un sentimento atavico presente ovunque, basta guardare gli animali che sono veramente gelosi e capaci di reazioni interessanti finalizzati a scacciare “l’intruso” quando questo sembra avvicinarsi troppo all’oggetto delle loro attenzioni.
Le persone sembrano concordare sul fatto che la gelosia sia un “pessimo sentimento” tuttavia sembrano anche d’accordo sul fatto che tutti la provano e che, quando emerge, è impossibile trattenerla e non esprimerla. Infatti, le persone particolarmente gelose sembrano impossibilitate a non lasciar trapelare i loro sentimenti anche quando sanno perfettamente che sono controproducenti: questo imprime una tonalità potente alla gelosia, al punto da non poter fare a meno di esploderla in modo più o meno consono, ma quasi sempre contro la volontà personale.
Gi studi di psicologia dicono che di gelosia soffrono sia gli uomini che le donne anche se i primi faticano di più ad ammetterlo; tuttavia le motivazioni sottostanti, quelle che mettono in moto azioni e comportamenti tesi a prevenire o a reagire, sono diverse a seconda che si tratti di uomini o di donne.
Gli uomini sono molto più gelosi se sono indotti a pensare che la propria partner possa avere rapporti sessuali con altri uomini; mentre le donne sono molto più disturbate dall’eventualità che i loro partners intrattengano relazioni sentimentali con altre donne.
Siccome la gelosia è un istinto primario che ha origine con l’uomo siamo portati a pensare che nell’uomo sia un retaggio che tendeva ad assicurare la certezza della paternità ed in effetti la gelosia maschile è prettamente “sessuale” anche se i più maligni dicono anche che l’uomo ha molta paura del confronto sessuale e quindi tende con ogni forma ad impedirlo nella sua compagna; nella donna invece la gelosia prende spunto dal grande bisogno di avere la sicurezza sulle risorse che un tempo venivano fornite dal maschio e, proprio per questo,è gelosa della disponibilità maschile ad investire emotivamente ed affettivamente su un’altra donna.
Tuttavia, siccome è proprio all’intero delle relazioni amorose che noi sperimentiamo buona parte della nostra personalità, è lì che schizzano fuori i nostri complessi e le nostre paure; nella gelosia c’è qualcosa di profondo e di grezzo che ha a che fare con l’accettare o meno la sfida che ogni persona che entra nella nostra vita ”può esserci e può anche non esserci”: quindi, nella gelosia entra appieno il discorso del possesso e della paura di perdere l’oggetto d’amore che genera una profonda angoscia interna capace di far scaturire reazioni spesso difficili da conoscere e da contrastare.
E’ un sentimento difficile .. a volte… impossibile da confessare perché universalmente considerato “tragico” , in quanto va ad invadere la libertà e il diritto di un’altra persona; la gelosia si nutre di sospetti, di controllo, di invasioni della privacy altrui; tutte cose che rivelano una dimensione psichica profondamente conflittuale che sta all’interno della psiche della persona gelosa e non deriva dall’altro come contrariamente si è indotti a pensare.
Tra l’altro, la gelosia offusca la mente; crea e alimenta fantasmi che nutrono i sospetti fino ad alterare, in alcuni casi, il rapporto tra la fantasia e la realtà. Questo deriva dal fatto che sull’altra persona si sono riversati investimenti che dovrebbero essere personali che hanno a che fare con la sopravvivenza psicologica che, vengono meno, nel momento in cui si pensa che l’altro potrebbe non esserci. Il timore di perdere ciò che si ritiene assolutamente indispensabile per vivere crea una serie di sconvolgimenti psicologici che finiscono per agire e fare da detonatori sull’aggressività.
Infatti, gli individui gelosi hanno una grane facilità a trasformarsi in aggressori: interessante ciò che scriveva Proust a proposito di questo sentimento: “ la gelosia non è altro che un inquieto bisogno di tirannide applicato alle cose dell’amore”.
Nel caso della gelosia, il desiderio profondo di possesso viene applicato all’oggetto di amore che si ritiene essere l’unico in grado di permettere la nostra sopravvivenza, ed è questo desiderio profondo a spingere verso persone che favoriranno il lasciar emergere la gelosia che darà poi spazio a quella sorta di tirannia e di controllo dell’altro che passeranno attraverso la litigata, la scenata e l’impossibilità di renderlo libero.
Tutto ciò però riporta alla propria insicurezza ad un senso di autostima molto basso e ad un bisogno di unità e di esclusività che sono ancora legati al bisogno illusorio di essere gli “unici” ad abitare la dimensione psichica dell’altro, ed ancora una volta si rinnova tra gli amanti l’antico sogno di onnipotenza del bambino che vuole essere l’unico per la sua mamma.
Il bisogno di esclusività quando si sente minacciato fa emergere il sospetto che l’altro abbia un’altra persona e che, dunque, possa in qualche modo “essere sottratto”.
Nella gelosia tuttavia, si inserisce ad un certo punto una dinamica che non ha nulla a che fare con l’amore, ma invece trae nutrimento dal potere. La gelosia è una fortissima dinamica tra le case IIa e VIIIa dove guarda caso troviamo rapporti intensi tra Venere e Plutone che indicano un profondo invischiamento tra amore e potere.
Lo psicologo Davis dice che a rendere tanto forte la gelosia c’è la sottostante idea che più teniamo al “possesso” di una persona più diventiamo vulnerabili ; in effetti, nel geloso, l’altra persona viene trattata né più e né meno alla stregua di una “proprietà” da proteggere e da mettere sotto chiave nel caso in cui essa sia minacciata.
Certo è che nella persona gelosa il concetto di possesso è sempre estremamente forte e, ad esso, si accompagna sempre un senso di insicurezza legato alle proprie possibilità e capacità di amare; in effetti, la gelosia mostra chiaramente una vulnerabilità nel concetto di valore personale e nel bisogno di agire quindi un controllo teso a mantenere ciò di cui si ha bisogno. E’ chiaro che in questo tipo di situazioni, soprattutto dove sono molto potenti questi sentimenti, non possiamo non pensare che alla base ci sia un problema di “scelta” ed uno di difficoltà a credere che l’altro possa “continuare a scegliere liberamente”, quindi , se vogliamo vedere la gelosia da un punto di vista astrologico dobbiamo andare a cercare le sue radici in problemi che partono proprio dalla casa seconda e da una difficoltà ad avere una sicurezza nelle proprie risorse personali e nella capacità di poter avere amore senza bisogno di attuare su di esso un controllo che tenda a sacrificare la libertà dell’altro.
I PIANETI DELLA GELOSIA
Le dinamiche tra Venere e Plutone sono estremamente potenti per attivare la gelosia; tra le altre cose, le lesioni di Venere infilano nel tunnell della difficoltà, soprattutto per la donna, di sentirsi in grado di scegliere e di conquistare; si ha paura di non essere sufficientemente attraenti e di non avere dunque quelle caratteristiche che, da sole, dovrebbero mantenere l’altro in relazione senza doverlo in qualche modo “obbligare”.
Plutone poi può fare il resto: la paura della perdita è molto forte quando è leso e, altrettanto possiamo dire il bisogno di controllo che tende a prevenire l’eventualità dell’abbandono; tuttavia questo pianeta è in grado di mettere in atto delle difese potenti che possono andare dal controllo semplice, fino alla minaccia e all’aggressione.
Nel caso di VENERE PLUTONE però la gelosia è più strettamente collegata alla paura della perdita dell’oggetto d’amore che si ritiene insopportabile per la propria sopravvivenza.
La gelosia però è anche fortissima nel caso di dinamiche VENERE MARTE che hanno sfumature diverse più legate alla possibilità di conquista e al bisogno di lotta che l’aspetto reca in sé. Infatti nelle quadrature e opposizioni tra Venere e Marte c’è un grande bisogno di conquista continua a cui segue quasi una caduta di interesse che può essere sfruttata dall’altro per “far ingelosire” al fine di produrre una nuova ventata di interesse e di passione.
C’è ancora un tema importante che invece riguarda i rapporti dinamici tra VENERE E GIOVE dove invece c’è un reale bisogno di “possesso sull’altro” in quanto viene visto come colui che dà sicurezza e alimenta la nostra crescita, riempiendo i nostri vuoti. Infatti, l’illusione in questo caso passa proprio attraverso il pensare all’altro come colui che nutre e che arricchisce su diversi piani e, la dinamica ha molto a che fare con un processo di “voler ingerire” l’altro per poterlo trattenere sempre all’interno di sé.
I SEGNI PIU' GELOSI
I segni zodiacali che sono più soggetti al possesso e alla gelosia sono quelli di Fuoco, molto legati alla vanità e all’esclusività che, proprio per questo vivono l’altro come colui che può dare lustro e orgoglio a sé stessi, alla propria egopatia e al proprio narcisismo; inutile dire che i segni di Fuoco sono i più legati alla “conquista” e al concetto atavico di “possesso su quello che è stato conquistato”.
Ad essi si aggiungono senza alcun dubbio il Toro e lo Scorpione; il Toro più degli altri ha bisogno di garantirsi le sue sicurezze attraverso le persone che abitano nel suo territorio e che, pertanto, considera “sue” alla stregua di una proprietà e che è pronta a difendere con le unghie e con i denti; lo Scorpione invece teme fortemente l’abbandono emotivo e la perdita di potere personale che ha già sperimentato nell’infanzia e che cerca disperatamente di evitare attraverso il mantenimento del contatto con l’altro ad ogni costo fino a che, in ultima analisi, può essere fatto attraverso il dominio, la sottomissione totale passando sempre attraverso strane dinamiche di potere.
Tutti gli altri segni sono notoriamente meno gelosi, a meno che, all’interno del tema natale non vi siano dinamiche tra i pianeti che abbiamo segnalato sopra.