Indubbiamente i fatti di Erba hanno preso oggi una svolta precisa e purtroppo inequivocabile: la coppia di vicini di casa della famiglia sterminata ha confessato, dopo un lungo interrogatorio, di aver meditato, progettato e, infine, realizzato una vera e propria strage con molta lucidità e determinazione al punto che, all’esterno, sembravano assolutamente indifferenti e distanti.
Certo, vien da chiedersi se questi due soggetti possano essere considerati “vicini di casa” comuni, oppure se si tratta di due soggetti del tutto straordinari per la loro ferocia ed anche per aver coltivato e premeditato ciò che hanno poi messo in atto; questo, di tutta la situazione, è forse l’atto più incomprensibile e meno accettabile dalla psiche.
Infatti, pur nell’espressione di una grande negatività, l’immaginario collettivo è più disposto ad accettare un delitto di tipo “passionale” che venga quindi agito su base esclusivamente istintiva; infatti, in un momento di estrema conflittualità e provocazione, pres dalla concitazione e dalla rissa, un soggetto può trovarsi nella condizione di non riuscire più a ragionare e quindi a trattenere la distruttività per cui ci può essere un’esplosione di rabbia e di violenza che può causare anche drammi enormi.
E’ drammatico e, nella sostanza non cambia, ma psicologicamente è maggiormente accettabile.. in quanto, ognuno di noi deve riuscire - di fronte ad una situazione di questo tipo – a fare i conti con certe dinamiche psicologiche e deve riuscire a collocarle per comprenderle; nei fatti “passionali”, c’è qualcosa di assolutamente straordinario che la psiche può prendere in considerazione poiché resta confinato in un clima di totale eccezionalità.
E’ invece assolutamente impossibile accettare che due vicini di casa, normali, forse anche anonimi, con una vita pressochè tranquilla ed ordinaria; due persone che escono al mattino per andare a lavorare, che hanno degli affetti, degli amici con cui vanno a mangiare la pizza e che, coltivino degli ideali e dei sogni, possano con altrettanta facilità coltivare nell’atmosfera della loro casa un delitto così efferato, mettendo a punto tutto nei minimi particolari, aspettando giorno dopo giorno il momento giusto in cui possa essere attuato.
Questo è praticamente “fuori collocazione”, perché ogni uomo ed ogni donna non può abbinare insieme due parole come “normalità e brutalità” , non può metterle dentro alla stessa frase perché non è in grado di dare un senso; queste situazioni sono così paradossali che fanno scattare paure ancestrali.. perché tendono a ricordarci che ogni uomo può trasformarsi in bestia..soprattutto se non riesce a conoscere, individuare e poi lavorare sulla parte istintiva prima che essa possa trasformarsi in “animalesca” .
Questo fatto ci fa pensare che in ogni mente vi siano “punti di non ritorno” superati i quali.. molti individui possono andare al di là di quella che viene considerata “umanità”.
Erba però ci porta anche ad una riflessione sulle conseguenze dell’intolleranza e sulla difficoltà che alcuni soggetti hanno nell'elaborare certi vissuti che, esasperati, possono dar vita ad escalation che diventano via via sempre meno controllabili nel tempo; ci induce a pensare che, se non si trovano all’interno valori ed ideali che possano illuminare la persona nei momenti più difficili, tutto può andare perduto.. e ci si può trovare in un attimo alle porte dell’inferno.. senza più vie di ritorno.
Questa strage ci porta a pensare seriamente a dove ci può condurre la rabbia.. quando non viene elaborata e, anzi, quando viene sollecitata e manenuta attiva dalle mente che sente e "risente"; infatti, questa coppia di persone comuni, non ha avuto la capacità di elaborare e ridimensionare per dare il giusto peso alla situazione; non è riuscita a comprendere che una famiglia sicuramente diversa, forse anche più rumorosa di altre; una famiglia "giovane" con un bambino piccolo sicuramente esuberante e vivace.. non poteva cambiare improvvisamente le sue abitudini e non poteva rispettare il "silenzio" desiderato da chi nella vita ha una coltre di solitudine. Alcune domande però sorgono spontanee:
“perché due persone apparentemente tranquille si sono lasciate prendere e trascinare dall’odio, fino a lasciarsi condurre per mano.. da questo sentimento..senza pensare che non avrebbe portato a niente di positivo? Come mai, visto che da anni avevano problemi di convivenza con le loro vittime, non hanno trovato.. soluzioni alternative?
Come non aver mai pensato di cambiare casa, di lasciar perdere.. di cercare magari di fare amicizia e arrivare a qualche compromesso con queste persone? Magari conoscerle meglio e comprenderne la natura.. e la cultura? Perchè questa intolleranza e questa xenofobia?
Come non pensare che nella vita ci sono cose più importanti di una vendetta e, infine, perchè non farsi aiutare in una situazione che sicuramente era pronta per degenerare?
Tutte queste domande resteranno nelle nostre menti.. senza una precisa risposta.
Noi che ci interessiamo di astrologia sappiamo che per mettere in atto un piano di questo genere si deve essere scomodato Plutone in tutta la sua esplosione dell’ombra negativa sia personale che collettiva alimentando la foga e la violenza di Marte; infatti, se da un lato non possiamo pensare che questa situazione sia normale..non possiamo neppure liquidarla facendo di queste due persone due capri espiatori isolati; bisogna infatti andare più in là perché noi sappiamo che Plutone può prendere vita in persone che però possono incarnare paure e sentimenti non solo individuali, ma collettivi.
Plutone, tra le tante cose, rappresenta anche i nostri istinti più brutali..quelli che abbiamo ereditato dalla nostra specie.. e che si può collegare a quella parte di noi che se non è conosciuta e vista nella sua potenzialità, può scattare ed agire completamente al di fuori dei valori e degli ideali dell’Io; si tratta di una parte Ombra che può scavalcare totalmente la ragione…utilizzando e "impossessandosi della mente" di individui che non hanno una forte identità cosciente..e che, pertanto, non possono oppore nessuna resistenza alle dinamiche distruttive inconscie che si agganciano a paure ancestrali che fanno eruttare la nostra distruttività fino a farci diventare “belve assetate di sangue”; quello che è tragico però è la differenza tra noi e gli animali.. perché essi uccidono solamente quando sono mossi da veri ed autentici bisogni di sopravvivenza; mentre in noi, la violenza può scattare sollecitata da bisogni che.. nulla hanno a che vedere con il contatto con la morte anche se - la nostra mente - può giungere a trasformare così tanto la realtà da reputarli tali.
Certo, per noi è impossibile pensare che chiunque possa fare una cosa del genere.. perché, in quel caso ci troveremmo invasi da un autentico terrore… perché avremmo paura che in situazioni estreme potremmo ritornare come, forse, eravamo agli albori dell’umanità.
A noi piace pensare che siamo essere pensanti che hanno sviluppato razionalità e capacità di agganciarsi ai grandi valori della vita e ad ideali più elevati.. che, in caso di grande difficoltà.. possano illuminarci e guidarci verso soluzioni diverse, lontane dalla stagnazione e dalla vendetta.
Noi, non possiamo che avere compassione per i due coniugi di Erba sperando che, in una prossima vita, possano sviluppare una consapevolezza diversa; proviamo anche solidarietà e profonda empatia per chi oggi sta piangendo le sue vittime.