Uno dei simboli più interessanti che si collegano in qualche modo allo Zodiaco - e in particolare ai due segni che racchiudono il momento del “solstizio” - è quello della “caverna cosmica e dell’Uovo del mondo” che indicano la possibilità di accesso all’iniziazione dell’uomo, facoltà che possiede qualunque essere umano in virtù della sua nascita terrena.
L’entrata e l’uscita dalla Caverna cosmica avviene attraverso due porte: la prima denominata “porta degli uomini” legata al solstizio d’estate e al segno del Cancro e la seconda chiamata invece “porta degli Dei”, legata al solstizio d’inverno e al segno del Capricorno.
La caverna cosmica, dice Guénon deve essere considerata come un simbolo di iniziazione: è legata al smbolo del “cuore” come centro, ovvero come “luogo della manifestazione dell’essere”, l’”Uovo del Mondo”, un luogo in cui l’essere, dopo essersi manifestato nello stato di umanità, in uno stato di “avviluppamento delle sue potenzialità”, deve dispiegarsi per giungere ad un altro stato di manifestazione che gli consentirà l’eterna evoluzione dopo una trasformazione, dopo di che non vi sarà più bisogno di una nuove incarnazioni terrene.
Letta in questo modo, la porta degli Dei, può essere considerata come un’uscita definitiva.. – dalla condizione di assoggettamento alla legge del Karma che induce all’eterno ritorno - mentre la porta degli uomini degli uomini è più che altra un’ entrata.. attraverso la quale si accede e si esce tantissime volte prima di potersi elevare al punto di uscire definitivamente dall’altra porta, quella degli Dei appunto.
E’ chiaro che, nel simbolismo esoterico, la Porta degli Dei può essere legata allo scopo finale dell’incarnazione e delle vite materiali.
Viene precisato inoltre che la Porta degli Dei può però anche rappresentare una “entrata volontaria” da parte di Esseri che hanno già raggiunto uno stato di evoluzione superiore e che si sono già liberati dall’obbligo di dover scendere nel mondo della manifestazione.. per cui, la porta degli Dei, può essere considerata una porta attraverso la quale hanno accesso i cosidetti “avatar”, creature profetiche e salvifiche “i salvatori appunti, come Gesù, Buddha ed altri” che, ovviamente, a quel punto simbolicamente nascono il giorno del solstizio d’inverno a mezzonotte, momento in cui c’è simbolicamente il massimo del buio che precede la rinascita della luce.
Anche se questo tipo di conoscenza ha sicuramente una radice più antica, tant’è vero che non è spiegato in nessun testo il momento in cui si è cominciato a pensare alle due porte e al mito della Caverna, nella filosofia greca i pitagorici avevano costruito una vera e propria teoria sui rapporti particolari tra lo Zodiaco con i due segni solstiziali e la migrazione delle anime. Numenio, seguace di Pitagora, viene considerato colui che ha dato nome alle due porte chiamate anche “punti estremi del cielo”.
Secondo Numenio, la porta del Cancro corrispondeva alla “caduta o discesa delle anime sulla terra”, mentre quelle del Capricorn corrispondenva alla possibilità di ascensione delle anime nell’etere. Questo spiegherebbe anche il mito cristico della “resurrezione e dell’ascensione al cielo”.
Anche nei miti latini si ritrova un qualcosa di simile legato al simbolismo di Giano che è il personaggio che apre e chiude le due porte del ciclo annuale con il suo strumento privilegiato: “le chiavi” ; lui infatti possiede le fatidiche CHIAVI che simbolicamente consentono l’accesso da una porta all’altra.. o la definitiva uscita da quella degli Dei.
Giano è un personaggio mitico: è un mostro con due teste “definito bifronte” e, i suoi due volti rappresentano nella tradizione il passato e il futuro, ma possono rivolgersi da un lato o dall’altro.
Da un punto di vista psicologico se colleghiamo la figura di Giano ad una funzione specifica della psiche possiamo intenderla come la possibilità che tutti noi abbiamo di aprire la porta verso il “futuro, crescita, individuazione”, ovvero di entrare in contatto con la sfera transpersonale.. (la seconda faccia di Giano), oppure rimanere esclusivamente relegati nella sfera dell’Io (la prima faccia di Giano), che ci imprigiona dentro al passato, qui inteso come vita collettiva e non individuale.. segno che l’Io non ce la fa a trascendere sé stesso ma resta nella sfera di puro progetto collettivo.
Giano viene infatti spesso associato astrologicamente alla figura di Saturno.. che rappresenta la possibilità di permettere all’Io di autotrascendersi riconoscendo ciò che c’è oltre a sé stesso.
Saturno può essere assimilato alla funzione del Super Io, istanza che comprende se l’Io è in grado di affrontare il mondo traspersonale, oppure se deve restare tra le mura collettive che lo limitano ma lo proteggono.
Saturno è anche il signore del Capricorno e quindi in un certo senso, il reggente della Porta degli Dei… e del solstizio d’inverno; l’astrologia karmica lo definisce anche “il signore del karma”.
E’ però interessante il fatto che a Giano venga anche attribuita una terza faccia.. quella che sta tra il passato e il futuro.. che possiamo vederla come una fase di trasformazione che, consentirà l’accesso “forse definitivo” ad una condizione di eternità; in ogni caso, questo terzo volto del pesonaggio è invisibile.
Le porte che governa Giano riguardano il ciclo annuale: è lui che le apre e le chiude e ovviamente è sempre lui che concede – se lo ritiene possibile - l’accesso al regno dei cieli. Giano era considerato anche il Dio dell’iniziazione.
Nel Cristianesimo le feste sostiziali di Giano sono state collegate entrambe ad un San Giovanni ( la prima al Battista e la seconda all’Evangelista) e, anche se oggi non ne comprendiamo più il significato, il fatto che entrambe siano legate ad un santo con lo stesso nome, affonda la sua radice nel simbolismo di Giano bifronte.
I due solstizi anche se simbolicamente sembrano avere un significato opposto a quello che potrebbe sembrare nella realtà, sappiamo che non è così: infatti, anche se il solstizio d’estate sembrerebbe il trionfo della Luce, mentre quello l’inverno è in piena oscurità, è però abbastanza facile comprendere che, da un punto di vista esoterico, ciò che ha raggiungo il suo massimo non può che decrescere.. e quindi, proprio per questo, il solstizio d’estate viene visto come la porta “inferiore.. umana”, mentre quello d’inverno.. è il momento in cui la luce può riprendere a salire.. e quindi più collegata al divino e al cielo.
Nel mito cristiano, i due san Giovanni hanno preso esattamente il posto di Giano nella sua signoria sui due solstizi.
Nel Medioevo addirittura i due solstizi venivano collegati a “Giovanni che piange” e “Giovanni che ride”, anche questa una rappresentazione molto simile ai due volti di Giano: il Giovanni che piange è quello che implora la misericordia di Dio (ovvero san Giovanni Battista),mentre il Giovanni che ride è quello che gli rivolge le sue lodi (ovvero San Giovanni Evangelista).
In astrologia oggi possiamo considerare i sue segni: Cancro e Capricorno esattamente nello stesso modo: il segno legato alla Luna è simbolo della manifestazione, ovvero della nascita: il significato sta nella Luna = Acqua ovvero dall’inconscio collettivo viene alla luce qualcosa che pian piano diventa forma individuale, sostanza precisa.
Come a dire che ogni creatura, venendo al mondo, entrerà in un ciclo lunare di eterno ritorno da cui un giorno dovrà affrancarsi esaurendo il karma personale.
Gli innumerevoli cicli di vita e di morte serviranno infatti a portare all’esaurimento e al superamento del karma che ogni creatura si porta dietro nelle varie vite materiali.
Il passaggio al Capricorno simbolicamente rappresenta la possibilità d ogni creatura di portare il karma all’esaurimento e quindi di potersi ricongiungere alla divinità da cui siamo nati e di cui siamo figli.
Proprio attraverso Saturno, il signore del Capricorno ci sarà la possibilità di attuare il perfetto disegno divino attraverso la selettività e attraverso la vera responsabilità sulla propria vita.. simbolo questo di affracamento dal karma collettivo.
Come sempre, i nostri simboli arrivano da molto lontano.. ed anche se non li conosciamo, non possiamo che pensare alle tradizioni e al loro continuare anche nella vita moderna.