Édith Piaf è il nome d'arte di Édith Giovanna Gassion, nata a Parigi il 19 dicembre 1915.
Gli archivi parigini riportano le 5:10 come orario di nascita, mentre la Piaf nel suo libro "Au bal de la chance" racconta di essere nata alle 5:00.
Alle 5:10 il Sole andrebbe a posizionarsi in casa I, parlandoci di una persona che vuole lasciare il segno e, per questo, essere apprezzata e ammirata.
Alle 5:00 il Sole è in casa II e pone l'accento su tematiche come il senso del valore di sé, le sicurezze, prima di tutto affettive, e le risorse personali. Un Sole Sagittario in seconda casa, leso, che andrebbe a parlarci sia dell'iniziale miseria economica e dell'instabilità affettiva vissuta dalla Piaf sia del suo immenso talento che le permise di raggiungere il successo non solo in Francia ma anche in tutto il mondo, svolgendo un lavoro in cui l'immagine conta moltissimo. Di lei si dice, inoltre, che avesse una grande fame di affetto, di abbracci capaci di liberarla dall'idea della perdita e di quanto si sentisse insicura senza un uomo accanto.
Il padre, artista, contorsionista, acrobata, girovago, era un Toro e la madre, cantante di strada, un Leone. La casa X di Édith è in Leone.
Nonostante l'incertezza sull'orario di nascita quello che resta e che salta subito agli occhi sono le forti opposizioni tra la casa II e la VIII.
Accettando o meno la presenza del Sole nella seconda casa, sono comunque presenti in essa Mercurio in Sagittario e Venere in Capricorno. In casa VIII abbiamo Plutone, signore dell'ascendente Scorpione, che si oppone alla congiunzione Sole-Mercurio, Saturno che si oppone a Venere e, infine, Nettuno.
Le opposizioni sull'asse II/VIII hanno segnato tutta la sua vita.
Da un lato la casa II ci mostra la grande ricchezza interiore della Piaf, le sue doti interpretative e di scrittrice di canzoni (Mercurio Sagittario) e l'abilità di usare il canto (Venere Capricorno) come mezzo di espressione capace di metterla in contatto con la vita, in modo da poter abbracciare, in modo simbolico, ogni cosa.
Dall'altro lato la forte casa VIII, con le opposizioni alla II, mette in evidenza i lutti, le perdite e le separazioni vissute sin da piccolissima.
Una vita segnata dall'incessante ricerca di simbiosi (casa II) con un'altra persona e dalla seguente, inevitabile, drammatica separazione (casa VIII).
Il padre della Piaf aveva fama di essere un grande conquistatore (Sole Sagittario trigono a Marte) e seduttore (Sole opposto a Plutone e quadrato a Giove). Si dice che avesse avuto molte amanti e dei figli da alcune di loro (il Sole Sagittario e Giove in casa IV ci ricordano lo Zeus del mito). Tra il lavoro e la partenza per la guerra era stato spesso assente nei primi anni di vita di Édith. Anche la madre l'abbandonò che era piccolissima. La nonna materna si occupò di lei ma sembra che le riempisse i biberon di vino rosso.
In questo caso, solitudine e rifiuto sono ben sintetizzati dalle opposizioni II-VIII e dalla Venere in Capricorno in casa II opposta a Saturno in casa VIII.
Nel 1917 il padre tornò dalla guerra e, viste le precarie condizioni di salute della figlia, decise di affidarla alla propria madre che gestiva un bordello nella città di Bernay. Qui la piccola si rimise in forze fisicamente. Ben presto, però, la colpì una malattia agli occhi e dovette portare delle bende per tenerli a riposo, anche se poi guarì.
Nei primi anni di vita della Piaf, Plutone in transito ha continuato l'opposizione alla congiunzione Sole-Mercurio di nascita. All'età di sette mesi, Saturno ha raggiunto l'opposizione perfetta a Venere natale, per poi posizionarsi verso i nove, dieci mesi in quinconce a Sole e Mercurio. Perdite e rifiuti hanno segnato la sua infanzia.
Quando aveva otto anni il padre la riprese con sé. Seguendolo di città in città nella sua attività di artista di strada, Édith iniziò a cantare. Il suo pubblico era quello dei quartieri popolari e la sua voce era già profonda e ferita.
A diciassette anni rimase incinta. Plutone in transito è in opposizione perfetta alla sua Venere. La piccolina morì di meningite fulminante a soli due anni.
Ha venti anni quando Louis Leplée la scopre e la fa debuttare, con il nome di La Môme Piaf (piaf sta per passerotto) al cabaret "Le Gerny's" di Parigi. Plutone transitava in quinconce a Sole e Mercurio, a segnare anche nel nome una nuova nascita.
Magra, minuta, volitiva e testarda, si presentava sulla scena sempre in modo molto sobrio, vestita di nero.
"Non aveva bisogno di un abito da scena perché lei era la scena" (Reiner). Quello che arrivava era la voce, una voce che lasciava tutti in silenzio. "Una voce perfetta, piena di una luce che proviene dagli abissi", una voce che è "la voce chiara e possente della vita" (Reiner).
Ma fu con Raymond Asso che ebbe inizio il suo successo come cantante. Intuendone il profondo valore, le insegnò a unire la tecnica al talento e le cambiò il nome in Édith Piaf.
Rispetto al canto la Piaf fu un'instancabile lavoratrice, molto esigente. Così scrive nel suo libro "Au bal de la chance": "Al varietà, come altrove, il mestiere, supporto indispensabile del talento, non si può improvvisare. Lo si acquisisce un po' alla volta". Sul palco non si risparmiava e, anche quando la salute cominciò ad abbandonarla, affrontava ogni concerto sfidando la fatica e i malori.
Dopo Asso altri uomini, spesso già sposati, diventarono suoi amanti. Molti ottennero il successo grazie all'aiuto della Piaf e contribuirono a mantenerne viva l'immagine di artista scrivendo canzoni per lei, prima che arrivasse a comporle da sola non soltanto per sé (suo è il testo di "La vie en rose") ma anche per altri artisti.
In tanti ne ricordano le risate dirompenti, il buonumore e la generosità. Glanzberg disse che "in scena lei era il dramma. Tutti i drammi. Ma nella vita era un clown scatenato, ci faceva ridere fino alle lacrime". Aznavour così la descrive: "È una persona drammatica che adora la vita" e il suo riso "è un riso di gola, profondo, commovente, indimenticabile".
Tutti questi aspetti possiamo coglierli nel tema nell'ascendente Scorpione, nel Plutone in casa VIII, nel Sole opposto a Plutone, nelle opposizioni II-VIII ma anche nei forti valori gioviali e nella Luna Gemelli quadrata a Marte.
La predominanza nel tema di fuoco e acqua è riassunta in questa frase di Reiner: "E così vanno le cose nella vita della Piaf. Tutto ride, tutto brilla, tutto divampa, tutto si spegne".
Non amava ammobiliare i suoi appartamenti, come se preferisse non avere nulla temendo l'ennesima perdita. Il pianoforte a coda, però, non poteva mancare. Intorno a quel pianoforte sedeva quello che Reiner definisce il clan Piaf, ricordandoci come lei sapesse "imprigionare gli intimi della sua cerchia" mentre si lasciavano "divorare da lei".
Una volta divenuta famosa, pur guadagnando moltissimo era spesso coperta di debiti. Blistène diceva che la Piaf "non provava attaccamento per niente di materiale e che il denaro le bruciava tra le dita e lo distribuiva attorno a sé a piene mani".
Nell'ottobre 1947 incontrò il pugile Marcel Cerdan. Il Sole di nascita della Piaf riceveva sia il transito di opposizione dalla casa VIII da parte di Urano a 26° dei Gemelli sia quello di trigono da parte di Saturno a 20° del Leone, che era anche in quinconce alla sua Venere. Il tema integrato presenta un Sole, fortemente aspettato, in casa IX. Si conobbero a New York ed ebbero un'intensa, seppur breve, relazione.
Nei due anni in cui si frequentarono, tutti i pianeti personali della Piaf ricevettero un aspetto di transito da parte di Giove, che fece prima l'opposizione alla Luna, poi la congiunzione al Sole-Mercurio e il trigono a Marte, poi il quinconce alla Luna e, infine, la congiunzione alla Venere. Sono anche gli anni in cui fu molto attiva artisticamente in America.
Cerdan, nato in Algeria a Sidi bel Abbès il 22 Luglio 1916 alle 21:00 (fonte: www.astro.com/astro-databank), non era un musicista ma era considerato un artista della boxe. Un uomo molto dolce, a tratti anche infantile (Reiner). Aveva ben cinque pianeti nel segno del Cancro, tra cui il Sole.
Nella sinastria tra i due, tutti questi pianeti insieme a Nettuno in Leone finiscono nella casa VIII della Piaf. Immaginiamo la grande carica seduttiva che quest'uomo esercitava su di lei e quanto sia stato trasformante quest'incontro. Allo stesso tempo la Piaf metteva il suo Plutone di nascita sulla congiunzione Venere-Plutone di Cerdan.
Ma la seduzione assunse nuovamente una carica distruttiva e il 28 ottobre 1949 l'aereo su cui volava Cerdan, e che lo stava portando da Parigi a New York, precipitò sulle Azzorre. Pare che dovesse arrivare in nave e che lei, per telefono, gli avesse chiesto invece di raggiungerla in aereo perché non riusciva più a sopportarne la mancanza.
Dal tema della Piaf vediamo come il giorno dell'incidente Saturno a 16° della Vergine, Plutone a 18° del Leone e Nettuno a 15° della Bilancia stavano formando aspetti, sempre più precisi, di trigono, quinconce e quadratura alla sua Venere natale, mentre Urano a 4° del Cancro stava lasciando l'opposizione al Sole di nascita e Marte dalla Vergine era in quadratura perfetta alla Luna natale.
Spese moltissimo denaro per far dire messe a suffragio dell'anima di Marcel e frequentò maghe e veggenti per mettersi in contatto con la sua anima.
Per tutta la vita si mostrò interessata alla religione e all'occultismo.
Colpita da una malattia dietro l'altra e da vari incidenti stradali, fece spesso ricorso all'alcol, alla morfina e ad altri farmaci per non sentire il dolore.
Reiner nel suo libro sostiene che la malattia segreta della Piaf fosse quella di "non rifulgere più nello sguardo dell'altro" e che la sua vita sia stata tutta un lutto per una separazione eterna, contro la quale ha utilizzato alcol, droga e sessualità come surrogati.
Il 20 settembre 1952 sposa il compositore Jacques Pills. In questa data Urano a 18° del Cancro, Plutone a 22° del Leone e Nettuno a 20° della Bilancia formavano rispettivamente un aspetto di opposizione, uno di quinconce e uno di quadratura con la Venere a 20° del Capricorno della Piaf. I due resteranno sposati fino al 1956.
Vediamo come in sinastria Pills, nato in Francia a Tulle il 6 Marzo 1906 alle 10:00 (fonte: www.astro.com/astro-databank), mette il suo stellium di quattro pianeti nei Pesci sulla cuspide dell'IC della Piaf. L'integrato presenta un Sole in casa XII a parlarci di come entrambi possano aver cercato sostegno l'uno nell'altra ma anche dell'enorme diversità che li caratterizzava.
Reiner racconta che Pills si accorse che "doveva lasciarla se non voleva sparire sotto le sue carezze", se non voleva farsi divorare.
Nel 1960 Édith cantò all'Olympia "Non, je ne regrette rien", canzone considerata simbolo della sua vita.
Si sposò nuovamente il 9 ottobre 1962 con Theophánis Lamboukas, in arte Théo Sarapo. Lo lanciò nel mondo della canzone, lui aveva ventuno anni in meno di lei.
Giusto un anno dopo la Piaf morì a Grasse, il 10 ottobre 1963.
Dopo esserci avvicinati un po' alla sua vita abbiamo visto come la grande avventuriera, talentuosa e carismatica, fosse stata lei. Continui i suoi viaggi nella musica ma anche nella droga e nell'alcol. Forse, però, la sua grande avventura è stata la ricerca dell'amore, continuamente dibattuta tra dipendenza affettiva e separazioni.
BIBLIOGRAFIA
• PIAF ÉDITH, Au bal de la chance - La mia vita, 2003
• REINER SILVAIN, Viva Edith! La tormentata vita di Edith Piaf, chanteuse di Francia, 2000