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LE RUBRICHE DI ERIDANOSCHOOL - Astrologia e dintorni a cura di Lidia Fassio

RUBRICHE DI ASTROLOGIA

a cura di Patrizia Romagnoli 
PLUTONE, ISTRUZIONI PER L'USO
 
Plutone, istruzioni per l'uso Una ventina di relazioni, quelle presentate a Castagneto Carducci, al congresso annuale di Eridano School, a metà ottobre, sul tema “Luci e ombre di Plutone il trasformatore”. Sono relazioni che vanno ascoltate, guardate - molte contenevano filmati e video - o lette, per godere della ricchezza dei materiali elaborati e presentati. Tuttavia, dalla complessità è possibile estrapolare gli elementi chive, a mo’ di segnalazione o di introduzione, prima di “scendere negli inferi” - tanto per stare al tema - dell’approfondimento vero e proprio.
Al congresso sono state presentate relazioni, sostanzialmente, di due tipi: quelle mirate e sviscerare gli elementi che compongono il complesso simbolo di Plutone e quelle che hanno calato le considerazioni per così dire “teoriche” nella concretezza dei temi natali. SI tratta, in quest’ultimo caso, di lavori che vanno guardati nella loro completezza, per i quali ogni sintesi sarebbe troppo riduttiva e talvolta arbitraria. Saranno quindi le elaborazioni di stampo più teorico ad essere qui evidenziate, o piuttosto, ridotte all’essenziale. D’altronde, senza questo bagaglio teorico, è difficile entrare direttamente nell’interpretazione del tema di un singolo essere umano senza rischiare di semplificare e di passare ai clichè, tipo “violenza, nascondimento, trama”, a volte “morte e rigenerazione”. Al momento dell’intepretazione questi clichè (più o meno giustificati e fondati) devono diventare vivi e vegeti, calandosi nel contesto complessivo della persona.

Alcuni spunti significativi

Plutone e le cellule staminali.
Plutone transpersonale, Plutone “generazionale”. Plutone preso in considerazione - non è un caso - a partire dal XX secolo. Già sul finire del XX secolo, la ricerca in biologia si è concentrata sulla genetica, con una serie di scoperte. La biologa Francesca Bevilacqua ha utilizzato le sue competenze in ambito scientifico per illustrare per sommi capi “lo stato dell’arte”. L’approccio è quello adottato da Jaap van der Waal, medico olandese che ha sfidato il paradigma ufficiale della moderna biologia e psicologia ponendo la domanda - e dandone risposta positiva - se un embrione sia in grado di mostrare un comportamento. In base a questo approccio, lo sviluppo embrionale va visto come un processo di differenziamento, a partire da una cellula totipotente, la staminale, nel senso che da qui si dipartono via via tessuti e organi.
La cellula staminale totipotente si abbina davvero all’archetipo di Plutone, prendendo come parole chiave del pianeta “capacità di rigenerarsi” e “potenza”. Le parti che vengono relegate nell’inconscio mantengono l’originaria totipotenza e si esprimono solo una volta che la distruzione si è compiuta. Una sorta di serbatoio, che consente il recupero delle informazioni che esistono da sempre nella psiche. Ma se la psiche cede al fascino distruttivo dell’archetipo di Plutone, se cioè si abusa del proprio potere personale, le cellule diventano incontrollabili, e la creatività si trasforma in distruzione, esattamente come avviene quando si innesca il processo di induzione di un tumore.

Morte - vita e/o morte - amore?

Le due possibili polarità non si escludono tra loro. Entrambe hanno un senso e si collegano ai valori plutoniani.
Come ha sottolineato Lidia Fassio, l’archetipo di Plutone contiene contemporaneamente il lato distruttivo e il lato energetico, la distruzione - o forse meglio la distruttività - e la potenza costruttiva e ricostruttiva delle pulsioni e delle passioni. L’Ombra, la lotta tra Bene e Male, esiste e opera nell’essere umano. Si tratta di forze che possono operare in modo latente ed estremamente seduttivo, fino a soverchiare l’Io se incapace di riconoscerla, questa Ombra, e di trasformare la pulsione da distruttiva in costruttiva, in energia, forza, risorsa. Vero “gemello sconosciuto”, l’Ombra prende corpo - nella fantasia di Stevenson - nel dottor Jekyll prima evocato a comando e poi incontrollabile.
O come nelle donne rancorose che non riescono a gestire il loro cattivo rapporto Plutone, Luna, Marte, e si identificano nell’archetipo di Medea, archetipo del “femminile” tradito dal “maschile”, incapaci di gestire le pulsioni distruttive.
Sarebbe bene seguire il suggerimento di Jung: “se il dialogo (Io - Sè) non inizia, la coscienza finirà per sentirsi posseduta”.
Lavoro tutt’altro che facile - ma la ricompensa in termini di energia, creatività e potere in senso di consapevolezza della propria forza - quello per ottenere l’equilibrio interiore. Non sempre lavoro coronato da successo - come ha rilevato Marco Valentini nel suo lavoro al congresso - quando non si arriva a riconoscese “la dolorosa compresenza di bene e di male dentro di sè”.
Ma esiste anche un’altra lettura del binomio connesso a Plutone, ed è quello per cui morte si contrappone ad amore. Lo insegna il classico “Eros/Thanatos”, e lo ha segnalato Sandra Zagatti ricordando come Plutone - Scorpione si contrapponga a Venere - Toro all’altra estremità dell’asse. Ed è assai significativa la riflessione sul mito di Persefone. Si parla di matrimonio, quindi di amore, autentica soluzione del conflitto. Ade, personaggio ben “scomodo”, si dimostra tuttavia capace di un compomesso di mirabile intelligenza: non solo Persefone, rapita negli inferi, degli inferi diventa regina nei sei mesi della permanenza “giù”, ma, grazie all’accettazione del compromesso da parte di Ade, può vivere gli altri sei mesi “su” sulle terra e nella luce. Una”bella” trasformazione.
E’ un bel compromesso, come ha segnalato anche Clara Tozzi, parlando dell’esperienza della casa di Plutone, e del capovolgimento, simile a quello del bambino che si appresta a “scendere” nel mondo, premessa dura ma emozionante, di un processo di trasformazione. Ma il profondo, il mondo di Ade, se affrontato con prudenza, gentilezza, curiosità - quindi “intelligenza” come segnala Mercurio esaltato in Scorpione - produce non tanto, non più, una impari lotta contro i mostri, ma una situazione di buon equilibrio, “Ade dimostra una capacità di intelligente compromesso nella vicenda con Persefone”.
Rinascere a nuova vita si può, ci si può trasformare da bruco in farfalla, ossia “psychè”, ossia “anima”.

Maschera di morte o “persona”...?
Basta guardare il dizionario per sapere che l’italiano “maschera” si traduce in latino con “persona”, quella che l’attore indossa per entrare nel suo ruolo, per trasmettere il senso del personaggio che interpreta, per far capire “com’è”. La funzione della maschera - sia essa quella indossata dagli attori in tutta la storia del teatro, o il calco mortuario - è profondamente plutonica, come ha spiegato Giovanni Pelosini nella sua relazione, ed è fondamentale, affinchè la vera essenza profonda e “invisibile” trovi una modalità protetta per manifestarsi nel modno visibile. Anche in questo caso Plutone si associa al binomio luce - ombra, ma anche al rischio che, nello scambio di identità tra maschera e volto, l’attore, o comunque chi porta la maschera, si perda di vista se stessi, nel difficile gioco tra Io e Sè. Come non perdersi? Attraverso l’Amore, con il calore che scioglie il gelo plutoniano.

I possibili “hashtag”
Banalizzare non è bello e non ci piace. Ma - “un po’ per scherzo e un po’ per non morir”, come direbbe Butterfly al momento del “primo incontro” con il non facile Plutone (pernicioso come Pinkerton?) - cediamo all’informatica imperante e proviamo a chiederci quali potrebbero essere gli hashtag di Plutone, ossia le parole chiave da tenere a mente quando si analizza un tema partendo dalle simbologie.
hashtag 1: l’Ombra
hashtag 2: pulsioni inconsce
hashtag 3: trasformazione
hashtag 4: riciclo
hashtag 5: lasciar andare il controllo
hashtag 6: dalla rabbia all’energia creatrice




 
 
 
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