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LE RUBRICHE DI ERIDANOSCHOOL - Astrologia e dintorni a cura di Lidia Fassio

RUBRICHE DI ASTROLOGIA

a cura di Massimo Censi 
QUANDO LA NOSTRA ANIMA DECIDE DI VENIRE SULLA TERRA
 
QUANDO LA NOSTRA ANIMA DECIDE DI VENIRE SULLA TERRA Quando la nostra anima decide di venire, o meglio di tornare, sulla Terra, prima di tutto scruta il cielo come se guardasse una grande roulette…

Ma questa volta non si tratta di un gioco dove non si sa fino all’ultimo dove finirà la pallina e quindi per questo motivo si scommette sul risultato. Nel caso della nostra anima, il risultato finale si conosce già e la scommessa sta su un altro piano che tra breve andremo ad esaminare.

Ho la netta sensazione che quando noi veniamo al mondo abbiamo già scritta, da qualche parte, la missione che dobbiamo intraprendere nella nostra vita; la nostra anima ha fatto una scelta precisa, talmente precisa da poter impressionare il più bravo dei matematici su questa terra. E dove pensate che questa missione possa essere scritta, con tale precisione, se non in una carta che ci consente di configurare miliardi di miliardi di combinazioni diverse?

Una carta complessa, ma allo stesso tempo affascinante… la carta del cielo.

La carta del cielo è una grande roulette, anzi, è molto più complessa e per garantire tutta quella miriade di combinazioni, si è organizzata come una serie di roulette concentriche. Il centro di questa multi - roulette è la Terra, ed è giusto che sia così, visto che è sulla Terra che bisogna venire a vivere ed è qui che l’anima, incarnandosi, deve perseguire la sua missione.

Non c’è una sola pallina, ce ne sono dieci che ruotano all’interno della multi - roulette senza fermarsi mai. Non c’è un punto di arrivo, o di fermata, per queste palline. Esse si muovono continuamente secondo delle leggi fisiche ben precise, leggi che l’uomo sulla Terra ha scoperto tempo fa e per le quali ha ottenuto un potente strumento di interpretazione. A dir la verità, le palline conosciute erano 7 fino a due secoli fa, perché l’uomo non si era ancora accorto dell’esistenza di altre tre palline più piccole che girano meno velocemente. Chissà se ne scopriremo altre strada facendo, ma se ciò accadrà sarà perchè le nostre missioni dovranno assumere aspetti sempre più complessi, arricchite di elementi che magari fino ad oggi non ci servivano, perché indaffarati a raggiungere obiettivi di missione su piani meno articolati.

In questo grande catino che è la multi - roulette, l’anima dà un veloce sguardo prima di decidere l’istante buono che raffigura la combinazione giusta, quella che caratterizzerà la sua missione sulla Terra. La combinazione è un codice fatto di numeri e simboli, tutti organizzati in modo da dare un messaggio unico ed inequivocabile. La combinazione non si può leggere per parti, ma si deve leggere nella sua interezza; si deve leggere in modo olistico. Solo così potrà fornire il messaggio giusto che la nostra anima già conosce…

Questo codice è un linguaggio con il quale la nostra anima, che non è altro che il nostro Sé spirituale, ha deciso di comunicare con il nostro Io. Il nostro Io, una volta venuto sulla Terra, si dimentica man mano del nostro Sé, perde per così dire i contatti. È giusto che sia così, perché il nostro Io comincia sulla Terra una sua esperienza individuale, un’esperienza necessaria che deve fare da solo, separandosi dal suo Sé per ricongiungersi a lui solo con la morte. La morte è un semplice atto di ricongiunzione dell’Io individuale con il proprio Sé spirituale.

Durante l’esperienza della vita sulla Terra, non ci sono apparentemente contatti di comunicazione tra l’Io individuale e il Sé spirituale. Ci sono comunque dei segnali che vengono collocati all’interno di canali di comunicazione particolari, i canali onirici facenti parte dello spazio astrale, una frequenza di trasmissione assai diversa da tutte quelle di cui noi oggi siamo a conoscenza. Questi canali vengono attivati durante il sonno e i messaggi che viaggiano al loro interno sono costituiti da simboli che debbono essere opportunamente interpretati.

Sono messaggi in codice da transcodificare. È l’equivalente della decriptazione utilizzata oggigiorno su Internet per ottenere la sicurezza che il messaggio arrivi a destinazione senza che venga intercettato da “occhi indiscreti”.

Questi messaggi arrivano ogniqualvolta il nostro Sé spirituale vuole mettersi in contatto con il nostro Io individuale. Perché, e soprattutto quando, secondo voi il nostro Sé ha bisogno di comunicare? Quando si accorge che il nostro Io prende delle strade diverse da quelle previste compatibili con la missione. Il nostro Io possiede il libero arbitrio e può quindi “intestardirsi” quanto vuole nel proseguire su una strada piuttosto che su un’altra.

Ma a questo punto cosa succede? L’anima prende comunque dei provvedimenti gradualmente sempre più pesanti. Ai messaggi onirici non compresi, risponde con il procurare prima i dolori fisici e poi, in seguito, le malattie. Il corpo umano è l’ultimo recettore del messaggio che prima però arriva sempre attraverso gli strati più sottili dei livelli energetici. Se non compreso, il messaggio prende una nuova strada, sfruttando un livello energetico più basso e poi ancora più basso, fino ad arrivare al livello fisico e alla conseguente malattia.

Nulla di più preciso ed imperterrito. Nulla di più micidiale!!!

E allora ci sorge spontanea una domanda…. Ma non è che sia possibile poter colloquiare prima con la nostra anima, affinché possiamo sapere per tempo ciò che ci siamo imposti come missione? Affinché possiamo comprendere prima chi effettivamente siamo, cosa siamo venuti a fare in questo mondo e in quale direzione siamo destinati a muoverci (CHI SIAMO, DA DOVE VENIAMO, DOVE ANDIAMO).



Ma per poter colloquiare con un entità che non è di qui, che fa parte di noi, ma che non sta su questa Terra, ritengo che il nostro linguaggio terreno non sia adatto… qualsiasi lingua esistente sul nostro pianeta non è adatta.

È invece perlustrabile, secondo me, l’ipotesi di prendere in considerazione quello che oggi sembra uno dei sistemi simbolici più potenti che ci lega al resto dell’universo. La carta del cielo, la grande multi - roulette.

Nel momento in cui abbiamo respirato per la prima volta, in quel momento particolare, la multi -roulette aveva una sua configurazione unica, personale e irripetibile. Tutte le palline erano in una loro posizione ben precisa all’interno del cerchio dello zodiaco (i numeri di questa roulette non si fermano a 36 come nel gioco che tutti noi conosciamo, ma vanno da 0 a 360). Ciascuna di queste 10 palline segnava in quel momento un preciso numero all’interno di una ruota numerata da 0 a 360. Poi c’era una ruota concentrica con disegnati 12 settori, ciascuno con una energia diversa dagli altri (ogni settore, o segno zodiacale, contiene al suo interno 30 numeri). Poi c’era un’altra ruota ancora, concentrica anch’essa con le precedenti, con disegnati ulteriori 12 settori, detti anche Case Astrologiche, che però questa volta non sono tutte della stessa grandezza (questo dipende dalle stagioni e dalle coordinate terrestri dove l’anima ha deciso di scendere ed incarnarsi).

Dopo questa descrizione, viene ancora più naturale pensare all’impressionante numerosità di combinazioni possibili.

Alla nostra nascita, di tutte queste combinazioni, ne viene “estratta” una solamente e questa rappresenta la nostra missione che da sola non sarebbe descrivibile se non si scende a dei livelli di dettaglio più articolati. Nel disegno qui accanto tali livelli vengono rappresentati nella loro sequenza ordinata top-down.

La missione si traduce quindi in una visione, che a sua volta determina l’identità dell’individuo, fondata sul proprio credo e su una scala di valori, che lo stesso individuo esprimerà attraverso le sue emozioni e le sue capacità.

Questa impostazione stratificata della personalità può essere letta attraverso la carta del cielo e l’individuo stesso deve prenderne prima o poi coscienza.

Lo strato immediatamente sotto (il comportamento) rispecchia e rende giustizia sul fatto che noi tutti possiamo disporre del libero arbitrio, quello che ci consente di fare sempre delle libere scelte sui nostri comportamenti. Siamo d’altronde scesi su una palestra di vita per poter imparare e siamo liberi di farlo nei modi e nei tempi che noi stessi sceglieremo.

Ma allo stesso livello dei comportamenti risiede il concetto di consequenzialità delle azioni. I comportamenti devono derivare dalla sequenza di traduzione top-down della missione. Se ciò non avviene, se la linea comportamentale dell’individuo non risponde ad una logica di congruenza con ciò che risiede ai livelli superiori, un meccanismo di compensazione viene per forza di cose attivato.

Quindi, libero arbitrio sì, ma poi non dobbiamo esimerci dall’affrontarne le conseguenze, non possiamo evitare la responsabilità delle nostre azioni e della loro eventuale incongruenza con il disegno divino che unisce olisticamente tutti gli individui.

Le due frecce che uniscono gli ultimi due livelli (i comportamenti e l’ambiente) hanno un significato che caratterizzerà l’essenza esistenziale di ciascun individuo.

La freccia blu rappresenta un potenziale che noi tutti abbiamo dentro di noi, ma non tutti purtroppo riusciamo ad esprimere. Attraverso la consapevolezza di sé e l’autoconoscenza, noi tutti possiamo attivare questa direttrice che ci consentirà di arrivare addirittura a modificare l’ambiente intorno a noi. In merito a ciò, le ultime scoperte della fisica quantistica confermano pienamente questo concetto di potenzialità.

Purtroppo, come sempre, esiste il rovescio della medaglia (la freccia rossa). Noi tutti, infatti, possiamo cadere nella trappola di essere dominati dall’ambiente e quindi di modulare in sua funzione la nostra sfera comportamentale. Se manteniamo a lungo questo status, avremo perso la battaglia della vita.

La freccia rossa può risalire come un virus fino alla nostra identità che a quel punto sarà influenzata da fattori esterni e non risponderà più alla missione che ci eravamo posti all’inizio.

Il nostro Sé spirituale si allontanerà dal nostro Io individuale e il nostro corpo fisico si ammalerà gradualmente fino alla morte.

Ecco quindi che l’Astrologia impostata sull’autoconoscenza diventa uno strumento fondamentale per risvegliare l’eroe che c’è dentro di noi, diventa la spada che gli consentirà di abbattere quegli ostacoli che si frappongono alla sua realizzazione e alla sua crescita spirituale.

La nostra anima non decide di venire sulla Terra per nulla e l’Astrologia dovrà essere un modo per comprendere noi stessi, per poter finalmente dire “Io so da dove vengo e cosa sono venuto a fare, niente e nessuno mai riuscirà ad impedirmelo”.

Massimo Censi (Allievo Corso Propedeutico di Ancona)

 
 
 
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