La figura di Aldo Carotenuto è quella di un gigante nel panorama della Psicologia Analitica nazionale ed internazionale. Possiamo sicuramente dire che Aldo Carotenuto è stato un attento studioso della figura di Jung; tra le tante pubblicazioni dedicate a lui e alla sua psicologia, ha curato anche un vero e proprio “Trattato di psicologia analitica” uscito in edizione UTET in cui ha elaborato tutto ciò che Jung ha scritto e le cose dentro le quale ha spiaziato. Grande Psicanalista e Docente di “Psicologia della Personalità” alla Sapienza di Roma. Conosciuto a livello internazionale sia per il grandissimo contributo che ha dato alla “psicologia analitica” curando anche per anni la rivista omonima, sia per le qualità di docente e di divulgatore che ha operato sia in Italia che all’estero, sia per quanto ha fatto per mettere in relazione Psicologia e Letteratura o megli ancora.. “psicologia e creatività” , analizzando la personalità di alcuni tra i suoi più grandi personaggi attraverso i loro scritti, cercando di far comprendere il loro fervido mondo interiore e, soprattutto, il senso artistico e le capacità espressive.
Il tema della creatività è stato molto sentito da Carotenuto; nel suo Trattato di Psicologia della Personalità dice: “… la creatività è, secondo il mio punto di vista, la componente più rappresentativa della personalità umana, una pulsione – tale è, infatti, secondo la concezione di Jung, che parla tanto di un istinto creativo quanto di un istinto riflessivo – che regola i processi di autotrasformazione della personalità e di trasformazione del mondo ad opera dell’essere umano”.
Egli sottolinea che il superamento della nevrosi in un ideale di guarigione è illusorio e utopistico e, a questo proposito, sostiene che la vera possibilità esistenziale data all’uomo è la trasformazione intesa come processo creativo.
L’arte per lui è un grande percorso di liberazione delle energie che sono compresse nella psiche individuale: “ …il grande artista – dice – si avvale della sua individualità, esprime un valore nuovo che spesso non può essere neppure intuito dal mondo collettivo e neppure accettato, tuttavia la risposta alla sofferenza psichica risiede proprio nel tentativo di recuperare la dimensione creativa instaurando una dialettica critica con i valori collettivi”.
Aldo Carotenuto lascia una produzione grandissima di scritti, saggi, trattati di psicologia e opere divulgative e resta nella storia come uno dei pochi psicanalisti a trattare in maniera estremamente esauriente il rapporto tra l’analista e il paziente.
E’ stato anche un uomo di spirito che ha spesso ironizzato sulla professione; a tale proposito ricordiamo il suo bellissimo “Lettera aperta a un apprendista stregone” in cui dice: “quand’è che alla domanda “cosa farai da grande?” hai cominciato a rispondere “lo psicanalista!” A quel punto lui dice che anche per questa professione ci vogliono talento e predisposizione, ma dice che non c’entrano i genitori.. nel senso che “non si eredita, come si eredita una farmacia.. o un’azienda”, generalmente questa scelta è personale e continua dicendo: “nasce da un bisogno precocissimo. Non un’offesa o una violenza, ma qualcosa che ti è stato negato – che agli albori della vita è la violenza più devastante: una lacuna, un vuoto, la mancanza di un elemento essenziale nela tua dieta affettiva…”
Pur non conoscendo l’esatta ora di nascita, possiamo comunque accennare una lettura del suo tema natale, sottolineando alcune particolarità e date significative nella sua vita.
Aldo Carotenuto nasce a Napoli il 25 gennaio del 1933; è dunque un Acquario; non possiamo conoscere l’ascendente proprio perché non abbiamo l’ora di nascita; in ogni caso, possiamo azzardare, conoscendo alcune particolarità presenti nelle sue opere, che potrebbe essere nato tra le 12 e le 14; la sua Luna potrebbe essere in Capricorno, data la difficoltà nell’infanzia; in caso contrario, potrebbe essere la decima casa in quel segno, poiché questo ci condurrebbe ad una lettura di una madre che si presenta come struttura portante della famiglia, soprattutto dopo la morte del padre; potrebbe però anche avere la decima in Acquario con dentro Saturno che ci darebbe la stessa lettura.
E’ un Acquario con un Sole congiunto a Saturno con una possibile congiunzione alla Luna ; nel caso, i due luminari si trovano entrambi in aspetto a Saturno e riporterebbero ad una famiglia sicuramente molto attiva intellettualmente, ma al tempo stesso rigorosa, con regole e leggi solide, mutuate dalla tradizione, anche se vi sono delle incoerenze che lui ha colto per via dell’opposizione che la Luna e Mercurio fanno a Plutone; entrambi i genitori sembrano desiderosi di spingere i figli verso l’indipendenza e l’autosufficienza.
I pianeti in Capricorno si trovano a fare aspetto con tre pianeti in Vergine Nettuno, Marte e Giove (gli ultimi due formano anche due quinconce a Urano in Ariete).
C’è nel suo tema una forte componente terra che lo ha portato ad essere molto disciplinato e a concretizzare le cose che progettava prima nella sua mente, anche se, come vuole la parte acquario, è sempre stato aperto al nuovo e, in un certo senso, sperimentalista. I pianeti in Capricorno e Acquario potrebbero essere in nona casa e questo spiegherebbe il suo amore per la psicologia, la sua attrazione per la letteratura e la filosofia ma anche il suo grande rapporto con l’estero sia per studio che per le innumerevoli collaborazioni con Università straniere.
In termini più personali indicherebbe anche una certa difficoltà di comunicazione (opposizione alla terza) e una sensazione di distanza e di lontananza dalle due figure genitoriali. La stessa, in ogni caso, è presente nell’opposizione Mercurio Plutone, abbastanza precisa, le lascia pensare ad un soggetto molto più introverso di un Acquario classico, ma anche un soggetto molto attento alla “comunicazione” soprattutto a quella distorta, doppia ed incoerente.
Probabilmente questo è dovuto ad una difficoltà iniziale e, a particolari messaggi che giungevano dalla madre che lo mettevano in difficoltà perché scindevano mondo interno e mondo esterno,
Aldo è primo di due gemelli ed ultimo di quattro fratelli. Nella sua biografia è scritto che ha sempre sofferto la gemellarità che lo ha obbligato a dividere l’oggetto d’amore (Mercurio, Luna e Venere tutti e tre opposti a Plutone innescano sentimenti di odio amore.. e di profonda gelosia verso la madre ma anche verso chi condivide con lui l’affetto) a questo si aggiunge la struggente sensazione di non essere stato un figlio desiderato (e qui, Sole e Luna congiunti a Saturno fanno pensare ad un distacco o a difficoltà oggettive della famiglia, che spesso vengono percepite dal figlio come “non sentirsi desiderato”; la stessa Luna opposta a Plutone ci parla comunque di sentimenti ambivalenti che caratterizzavano la madre).
Mercurio, Luna e Venere nel segno del Capricorno, tutti opposti a Plutone si può manifestare in un grande bisogno di socialità e di apertura che si scontrano però con una non facilità alla comunicazione perché c’è qualcosa che ferisce e che estranea; ci sono infatti valori conflittuali tra socialità, e bisogno di interazione, che si oppongono ad un forte senso di estraneità (Sole Acquario) che genera riservatezza e chiusura (Saturno); sente di vivere in un ambiente molto stimolante soprattutto a livello intellettivo ma , al tempo stesso, patisce una troppo accentuata rigorosità ed una disciplina che blocca molti suoi desideri e, forse, anche la sua vera personalità, nel senso che lo costringe ad un eccesso di responsabilità e di serietà.
Sicuramente, i due genitori lo fanno vivere in un ambiente culturale vivace , ma anche selettivo e rigoroso, ma ciò che sembra essere disatteso, è lo scambio emotivo e la possibilità di esprimere la sua unicità ben visibile nel lato acquario un po’ sacrificato da Saturno che lo vuole attento ai dettami dell’esterno e che indica chiusura e difficoltà, forse troppi blocchi e troppe regole per un piccolo Acquario con un lato interno bisgonoso di stimoli in continuazione; i valori Capricorno opposti a Plutone sottolinano la difficoltà di esprimere con chiarezza e in modo diretto ciò che lui sentiva e pensava internamente; forse si è accorto presto che il mondo emotivo non è semplice e che spesso, bisogna trattenere ciò che potrebbe essere “male interpretato”. Plutone ha avuto sicuramente una parte importantissima nello spingerlo verso il suo particolare destino: il bisogno di conoscersi e di ritrovare sé stesso è parte del viaggio di una personalità molto segnata da questo pianeta che, rappresenta sempre grandi contenuti personali passati nell’ombra che nascondo un potere fortissimo ed una immensa creatività che inizialmente è stata negata e trattenuta.
La biografia sottolinea che Aldo ha sempre privilegiato l’ascolto e la scrittura rispetto al parlare e questo possiamo sicuramente riscontrarlo nel suo Mercurio Capricorno opposto Plutone, poco incline a comunicare e molto di più a scoprire qualcosa sugli altri e sulla loro interiorità…ma soprattutto, su ciò che non è visibile; questa è la difesa che Plutone mette sulle funzioni comunicative, introvertendole ma acutizzandole .
Queste caratteristiche diventeranno anche il perno della sua professione: l’analista è essenzialmente un ascoltatore, attento, sensibile ed empatico, in grado di stabilire una relazione profonda con i suoi pazienti; al tempo stesso è curioso e aperto, interessato profondamente all’umanità e ai suoi problemi, affascinato dalla complessità e dall’ambiguità; ma è anche una persona che analizza, che sa condurre gli altri nelle profondità del regno di Ade e sa, successivamente, aiutare il suo paziente a ricollocare, in un certo senso a mettere ordine nella storia. Carotenuto ha ben tre pianeti in Vergine che, accompagnati dai valori plutoniani, possono rappresentare un vero e proprio talento.
L’ opposizione di Mercurio a Plutone sottolinea anche una forte gelosia verso i fratelli e in particolare verso Mario, il suo gemello che, a suo dire, era il preferito dalla madre e possiamo immaginare le emozioni soffocate e i pensieri trattenuti.
La combinazione Mercurio Giove ci parla però del suo grande bisogno di conoscenza e di crescita e fa di lui un potenziale docente perché produce un particolare talento nell’interpretazione e nella lettura dei simboli nonché nell’elaborazione dei contenuti psichici: infatti, questa sarà la sua seconda grande passione. Probabilmente i pianeti in Capricorno sono in nona casa, il che sistemerebbe la Vergine in quinta, facendone un docente “naturale”.
A 11 anni perde il padre e questo fatto sconvolge lui e l’intero sistema familiare: la madre deve trovare lavoro per mantenere la famiglia; ma, le responsabilità e il dolore per la perdita del compagno, non vengono superati e via via comincia ad essere depressa il che fa sentire Aldo sempre più isolato e solo, bisognoso di essere autosufficiente ed indipendente anche perché sente la madre via via sempre più distante e inaccessibile.
La Luna in Capricorno mette in evidenzia il grande senso di responsabilità della madre, ma anche la sua chiusura, e crea uno strano gioco tra il senso del dovere ed una profonda insoddisfazione per dover rigettare un lato di sé più brillante e bisognoso di stimoli; questa situazione deve aver aggravato ulteriormente la difficoltà che Aldo già avvertiva nell’entrare in comunicazione con lei a livello empatico. La morte del padre è segnalata come transito dall’opposizione di Plutone alla congiunzione Sole – Saturno di Aldo; questo aspetto è particolarmente difficile soprattutto quando accade in giovane età proprio perché viene a mancare il sostegno portante in un delicatissimo momento di strutturazione della personalità maschile. E’ un aspetto di grande trasformazione dell’identità che però passa attraverso un lutto reale; il fatto che sia una opposizione significa che ci sono grandi struggimenti, angosce rispetto al futuro, incertezze, paure e dolore e sicuramente rabbia per l’impotenza che si è costretti a provare; la crescita psicologica si fa difficile e richiederebbe aiuto e sostegno, che in quel periodo la vita non può offrirgli.
Nel 1946, due anni dopo l’evento di lutto, il grande dolore portato dentro in silenzio, mai comunicato e pertanto non elaborato si traduce in una grave malattia cardiaca che gli danneggia irrimediabilmente la valvola aortica e quella mitralica: questa malattia lo accompagnerà a lungo e lo porterà, molti anni dopo, a subire un intervento molto importante.
Le sue difficoltà cardiache possono evidenziarsi nella difficile posizione dell’ Urano in Ariete (forse in dodicesima) con i pianeti in Vergine Marte e Giove (quinta) che sembrano creare una forte tensione tra il bisogno di diversità e di espressione di sé e la difficoltà di vivere e di portare fuori le situazioni stressanti che erano racchiuse all’interno e che creavano forti spinte e grande sollecitazione dei sistemi cardiovascolare e nervoso.
Questa malattia lo porterà comunque a cambiare radicalmente la vita e le abitudini, ma lo porta anche a lottare per lenire le grandi ferite della sua esistenza.
Dopo la laurea e il matrimonio, nel 1960 si trasferisce negli Stati Uniti dove frequenta i corsi di Psicologia dinamica e Psicologia sperimentale e inizia l’analisi personale con Ernst Whitmont, uno dei massimi esponenti della psicologia analitica.
Nel 1965 perde la madre e muore anche Ernst Bernhard, analista con cui aveva concluso la sua analisi personale e suo padre spirituale. Si trova così ad affrontare due nuovi grandi lutti e la perdita di altri punti di riferimento a lui fondamentali.
Indubbiamente, le tante sofferenze trattenute dalla sua natura introversa e difficoltà emotive lo portano ancora di più verso la ricerca e la comprensione dell’animo umano: inizia l’attività di psicoterapeuta e si specializza a Torino con una tesi sul “processo di individuazione”: più tardi dirà: “ …nessuno si occuperebbe mai di psicologia se non avesse qualche conto in sospeso con la vita . Ogni psicologo o psicanalista ha la sua problematica irrisolta, più o meno evidente ed è proprio questa ferita che motiva all’ascolto dell’altro e spinge ad approfondire le questioni psicologiche; come il piede di Filottete che non potrà mai guarire. Si tratta di un vero e proprio “buco nero” psichico che inghiotte tutta l’energia possibile: se ne avverte la presenza ma non è possibile percepirlo con modalità sensoriali”.
Indubbiamente, la grande conflittualità presente nel suo tema natale tra la parte istintivo-pulsionale e quella fortemente psichica (Plutone che quadra Urano e si oppone a Mercurio), ha contribuito a creare all’interno della sua personalità una tensione costante che lo ha spinto a portare avanti in modo imperativo il “suo” personale processo di individuazione. Urano, signore del suo segno solare non deve avergli lasciato tregua nello spingerlo ad andare verso il nuovo e nella ricerca di differenziazione dal “collettivo” - infatti, egli sostiene “…ognuno si differenzia dal collettivo nella misura in cui l’ampiezza delle proprie spalle lo consente. Per far ciò, naturalmente, dovrà pagare un duro prezzo: nessuna conquista personale come nessuna dotazione di natura ci spettano, per così dire, impunemente. L’individualità rappresenta dunque la sola possibilità di restaurare nella persona una condizione psichica di libertà”.
Possiamo azzardare l’ipotesi che Aldo Carotenuto con quell’ Urano in XIIa casa, punto focale della quadratura a T con Mercurio e Plutone, fosse attratto e al tempo stesso impaurito dalla profondità e dal rapporto intenso che aveva con l’inconscio. In questa configurazione si potrebbe anche leggere la sua tensione tra l’individualità e la collettività e l’assoluto bisogno – ma anche la difficoltà estrema – di trovare quell’unicità che lui sostiene essere “ ….sempre esistita – ma purtroppo a volte evanescente, alla stregua d’un fantasma che fa sentire la sua presenza ma che al nostro sguardo si perde nel nulla prospettandoci nuovamente una vita impostata sulla dimensione del collettivo”.
Forse in questa lacerazione interiore c’è tutta la grandezza del suo pensiero e della sua professione. Chiudo con una frase bellissima che racchiude qualcosa di profondo del suo modo di essere e che, per noi, può essere un prezioso suggerimento : “ alla realtà del collettivo che aliena l’uomo da sé stesso, dobbiamo rispondere con la forza della nostra essenza gridando al mondo, e prima ancora a noi stessi, il nostro diritto all’individualità, qualunque sia il prezzo da pagare. Non si tratta, ovviamente, soltanto d’una salvezza personale…….. La creatività del singolo muove il mondo, E’ l’individuo che salva il mondo. E’ questo punto che lo fa ruotare”.
Oggi Aldo Carotenuto non c’è più.. ma lascia al mondo un patromonio grandissimo con i suoi bellissimi libri divulgativi che si affiancano ai testi didattici; tutti hanno il pregio di essere profondi e ricchi e di trattare le dinamiche psicologiche in una forma estremamente semplici, utilizzando l’arte, la letturatura e il mito; infatti, Aldo Carotenuto, la sua casa nona piena e quel gran trigono tra Mercurio e Giove, entrambi solletitati da Plutone, riesce ad esprimere concetti difficili e profondi con una estrema facilità, ma anche con estrema bellezza, come vuole la sua quasi artistica Venere Nettuno che fa di lui anche un raffinato letterato. Indubbiamente, parlando di vocazioni, possiamo individuarne ben quattro in lui: la psicologia, il desiderio di sostenere e aiutare e l’insegnamento ai quali si affianca proprio la scrittura per la quale ha un talento innato che lo porta a produrre tantissimo e a consegnare a tutti noi un vero e proprio patrimonio.