Tra le tante curiosità del 2006, anno che si è appena congedato, c’è anche quella di un contrordine da parte di tre uomini di scienza rispetto alla nostra amata disciplina.
Premettendo che la cosa, ovviamente , non ci stupisce affatto perché, noi che siamo addetti ai lavori seri, lo diciamo da sempre e spesso abbiamo chiesto agli accademici e sopattutto agli astronomi, nostri più accaniti deterrenti, di provare almeno a studiare in profondità - come si dovrebbe fare – per poi poter dare un giudizio serio e scevro da pregiudizi sull’astrologia prima di bollarla come un refuso di vecchie superstizioni o peggio ancora un gioco da fare in società per trascorrere un’oretta tra amici facendo qualcosa di alternativo, tuttavia quasi mai si avevano avuti pareri favorevoli.
Eppure, a suo tempo persone degne di nota, sul cui pensiero ancora oggi si fondano capisaldi basilari della scienza.. erano anche astrologi.. Tolomeo, Galileo Galilei, Nicolo’ Copernico.. tanto per citarne alcuni; lo stesso Jung si interessò di astrologia e, anche se non nel modo in cui molti pensano, arrivò comunque a sostenere che le “
sincronicità” erano numerose e, pertanto, degne di nota e di interesse.
L’astrologia , tanto per intenderci, riflette in maniera precisa quel “
come sopra, così sotto” di cui parlano le filosofie esoteriche ed è spiegata in modo molto perfetto da uno dei concetti Junghiani, quello di “archetipo” , secondo il quale nell’Universo e, di conseguenza nella psiche e in ogni altra manifestazione, vi sono alla base delle “forme preesistenti” che “
informano” e che successivamente sono in grado di dar vita a “forme materiali” o a “rappresentazioni psichiche”. Il concetto di “archetipo – secondo Jung – è quello di “
un a priori” , “un prototipo che sta alla base di qualunque forma successiva”, molto simile alla teoria Platonica del “
mondo delle idee” di cui - secondo lui - si trova rappresentazione nella realtà delle forme.
Anche scienziati che partirono con intenti ben diversi, pronti però a studiare su statistiche serie, per sostenere la sua non validità ebbero a ricredersi.. come accade ai coniugi Gaughelin che dovettero ammettere che quelle che loro chiamarono “
coincidenze” andavano ben al di là del caso; premetto che i due studiosi non studiarono certo l’astrologia, ma si limitarono a “
osservarne alcuni effetti”.
Forse sarebbe il caso di chiedersi cosa c’è dietro a tanto ostruzionismo da parte della scienza e perché non appena vi è una nuova scoperta in cielo, siano proprio gli astronomi a sparare sugli astrologi che, da sempre, si sono invece adeguati con molta facilità.. curiosi di cogliere ed interpretare il simbolismo dei nuovi corpi celesti che via via venivano scoperti e che potevano offire nuovi spunti e significati; anche nel Medio Evo furono gli astrologi.. – che allora erano tutti anche astronomi ( non possiamo infatti dimenticare che è l’astronomia ad essere figlia dell’astrologia e non il contrario) - a sostenere senza pregiudizi il passaggio dal principio tolemaico a quello copernicano, mentre furono gli scienziati e gli uomini di Chiesa a mettere in dubbio la scoperta e a bandire i suoi seguaci inquisendoli e mandandoli in esilio.
In questi giorni, sul giornale “
Chi” è apparsa una intervista a Vittorio Messori, studioso e scrittore cattolico in cui sostiene che i cattolici dovrebbero invece difendere l’astrologia“
.. quella seria, quella che si basa su calcoli complessi e su studi.. non certo gi oroscopi improvvisati nelle redazioni dei giornali” adducendo il fatto che furono proprio gli astrologi del tempo – come abbiamo sottolineato alcuni giorni or sono in occasione del Natale – a individuare nel cielo la congiunzione tra Giove e Saturno che spinse i magi.. ad andare alla ricerca del nuovo Re.. inteso come “bambino divino che avrebbe portato ad un nuovo corso”.
Certo, noi siamo molto contenti che finalmente si alzino voci autorevoli a dire che l’astrologia è qualcosa di sacro.. e che poco ha a che fare con gli oroscopetti e i giochetti sulle affinità che tanto affascinano l’uomo moderno e siamo ancor più contenti che Messori abbia scritto che “
se qualche prelato scomunica un astrologo dimostra di non sapere cosa sia questa disciplina e di avere qualche lacuna in campo teologico, visto che proprio la Bibbia dice che ogni aspetto dell’Universo ha una sua corrispondenza con tutti gli altri e che nulla avviene per caso”.
Infatti, gli antichi scrutavano il cielo molto di più di quanto non lo faccia l’uomo moderno - dice Armando Torno traduttore del libro “
L’oroscopo di Cristo” di Gerolamo Cardano - sostenendo tra l’altro che l’astrologia è il fondamento stesso della cultura occidentale giacchè il mondo pagano e poi Cristiano, per oltre quindici secoli non distinse l’astrologia dall’astronomia.
Non dimentichano tra l’altro che anche Giorgio Galli, politologo, ha spesso difeso l’astrologia appoggiandosi ad una semplice verità quando dice che “
dai Caldei all’epoca dei computers, tutte le civiltà hanno tracciato una relazione tra ciò che avviene in cielo e ciò che avviene in Terra”.
Una volta di più ci soffermiamo a valutare in maniera positiva questa nuova inclinazione anche se, a mio avviso, resto dell’idea che la materia di cui tanto si discute, e che tanto fa discutere, è li’ a portata di mano, basta studiarla per valutarne le potenzialità e la veridicità perche è troppo comodo considerare geniali Newton e Cartesio per i contributi che hanno dato alla scienza.. bollandoli poi come poveri mentecatti perché facevano gli oroscopi. E’ quantomeno schizofrenico tutto ciò oltre al fatto che ogni studioso dovrebbe quantomeno essere interessato ad una disciplina che tiene testa alle varie civiltà da 6000 anni a questa parte.. rinnovandosi e riapparendo più viva che mai ad ogni rivoluzione scientifica.
Forse, sarebbe il caso di cominciare a vedere meglio dentro a certe ombre per comprendere come mai, buona parte del mondo accademico e degli astronomi moderni sembrano essere affetti da una vera “
fobia dell’astrologia” che viene identificata come il “buco nero” tanto che, molti di loro, non perdono occasione per demolire e infangare la nostra disciplina quasi fosse la cosa che più temono al mondo.
A questo proposito desidero sottolineare che più gli astronomi si accaniscono ad inveire sulla mancata scientificità dell’astrologia e più noi astrologi possiamo sostenere che non abbiamo mai avuto la pretesa di considerarla tale ma, al di là di questo, ci teniamo a dire che sono loro a non aver compreso il fondamento e la filosofia che sta alla base della nostra materia che, se pur si avvale delle scoperte astronomiche e del movimento dei pianeti, non parte certo dall’assunto che che sia una legge di “
causa ed effetto” a mettere in relazione il “
sopra e il sotto”.
Nessuno ha mai avuto la presunzione di annoverare l’astrologia tra le scienze esatte e tantomeno gli astrologi che sanno perfettamente che il sistema di lettura è “
simbolico” e che i “simboli” ci servono per scoprire trovare la relazione che esiste tra i grandi principi universali - presenti in ogni cosa, nell’uomo, nella Terra e nell’Universo – e ciò che di loro si riflette nelle single parti.
Anche i magi che seguirono “
la stella”, si avvalsero di un simbolo e non certo di una fattore di “
causa ed effetto”: loro sapevano infatti che una determinata congiunzione celeste poteva sincronicamente e simbolicamente rappresentare una “nascita straordinaria”.
Desidero anche sfatare ancora una volta il dogma che siano solamente le scienze “esatte” ad essere accreditate e riconosciute come fondamentali, perché sarebbe come dire che la filosofia, la letteratura, l’antropologia, la teologia e tutte le materie umanistiche non possano essere riconosciute come valide, in quanto non “provabili e ripetibili in laboratorio”.
Tutti gli astrologi seri sanno che il tema natale è semplicemente una “
mappa” di come sono organizzati dentro di noi certi principi, e del tipo di relazione che abbiamo con essi e sono lontanissimi dall’idea che un pianeta possa avere una diretta influenza sui comportamenti degli esseri umani e che, pertanto, se passa Marte.. in un determinato segno, qualcuno si rompa un braccio per “causa” diretta del pianeta. Questo lo pensano esclusivamente le persone che non conoscono la materia e i nostri detrattori che hanno interesse a pensare questo di noi.
L’astrologia è molto più vicina al sistema psicologico e, in modo… direi quasi magico (e intendo la parola nel suo significato più nobile), il tema natale rivela all’uomo di che pasta è fatto e in che modo è a conoscenza e in relazione con i suoi simboli interni che sono il riflesso dell’Universalità della vita e delle cose.
L’astrologia riflette in maniera precisa quel “
come sopra, così sotto” di cui parlano le filosofie esoteriche e, in chiave più moderna, è in grado di fornirci una lettura precisa circa l’organizzazione degli archetipi al nostro interno.
Gli archetipi sono principi primari in grado di manifestarsi su infiniti piani di realtà, uniti tra loro attraverso il “
simbolo” che funziona come un ponte che mette in comunicazione realtà che solo apparentemente sono separate e diverse, ma che sono invece unite da un filo conduttore comune.. non facile da comprendere se non si ha una conoscenza del linguaggio simbolico.
L’astrologia è semplicemente un “
linguaggio” – molto sofisticato a mio avviso, ma sempre un linguaggio che, proprio per questa sua prerogativa, cerca di decodificare e di comprendere il più grande sistema universale in cui tutto è compreso; la difficoltà sta nel capire su quale piano di realtà una configurazione di principi primi si manifesterà se su qello fisico, psicologico o animico e questo è ciò che gli astronomi imputano maggiormente agli astrologi che, a volte peccano di presunzione cercando di comprendere esattamente COME un princpio si manifesterà.. mentre invece l’astrologia è disciplina che permette di in comprendere bene.. “
QUANDO” si manifesterà e sotto quale “qualità di tempo”.