Bruno Lauzi era uno dei fondatori della scuola genovese, in altre parole di quel movimento dal quale nasce la canzone italiana moderna; era un nostro cantautore tra quelli che hanno collezionato successi facendo musica impegnata; ha conosciuto e stretto legami di amicizia con i nomi più noti nelle musica italiana: Tenco, suo compagno di liceo - Mogol – Battisti e molti altri.
Era, anche un talent scout; molti cantautori prima sconosciuti e dopo divenuti famosi sono stati scoperti da lui: Paolo Conte, Edoardo Bennato e Roberto Vecchioni, tanto per fare degli esempi.
Ha scritto canzoni che non potremo dimenticare: “lo straniero” per George Moustaki, “quanto t'amo” per Johnnny Holliday, “l'appuntamento” per Ornella Vanoni, “piccolo uomo” e “almeno tu nell’universo” per la compianta Mia Martini.
Potremmo scrivere ore e ore per parlare della vita di Lauzi, piena di passione, grinta e forza.. Una forza che, purtroppo, non è bastata davanti ad un mostro senza pietà come il Morbo di Parkinson.
Sei anni fa, con le prime serie manifestazioni del morbo di Parkinson, la vita di Bruno Lauzi passa attraverso una profonda trasformazione: moltiplica i progetti e diventa discografico ed editore di sé stesso.
Fonda la sua casa editrice che chiama “Pincopallo” e, insieme a Maurizio Fabrizio, pubblica uno degli album più ricchi di significato della sua carriera, “Il dorso della balena”.
Bruno Lauzi nato ad Asmara l’8 agosto del 1937 alle ore 15,00.
E’ un Leone; il suo segno è ben visibile nella sua criniera di capelli ricci e folti; il suo Sole però è in ottava casa ed è quadrato a Urano: una bella lotta tra il bisogno di riconoscimento e la profonda insofferenza di Urano.. bisognoso di mostrare la sua “diversità” insita ed innata; forse questo Leone ha sofferto un po’ perché la casa non lo ha mai lasciato esprimere, almeno non gli concesso quel bisogno di brillare tanto caro a questo segno che proprio nella luminosità ha la sua parte migliore; tra l’altro, la quadratura con Urano lo ha reso anche molto insofferente e sicuramente incapace di piegarsi alle mode e ai desideri di chi gestisce il mondo dello spettacolo: lui si è mostrato sempre schivo.. e questo glielo hanno fatto pagare.. non dandogli riconoscimenti se non alla fine della sua carriera, nel momento in cui era già malato!
L’ascendente è Sagittario e, manco a dirlo, riceve le quadrature di Nettuno e di Mercurio e il trigono del Sole rimettendo anche qui in discussione la naturale spontaneità e il bisogno di visibilità. Creando al tempo stesso un miscuglio magico tra la fiduciosità gioviale e la proverbiale diffidenza del Mercurio in Vergine: i due pianeti sono infatti in trigono tra loro e hanno dovuto trovare un modo per convivere. Un mix interessante che lo ha sempre portato a vedere le cose con arguzia e metodicità.. ma anche a saperle esprimere in maniera bonaria e giocosa..come vuole il Sagittario.
Tra le altre cose, la combinazione Luna, Mercurio e Nettuno in nona casa fa trigono a Giove e a Urano legando insieme le tre case della creatività e della libera espressione. Questa configurazione fa di lui un uomo aperto, libero dalla grande visione; un uomo rivolto costantemente al nuovo e sicuramente molto fiducioso in sé stesso e nelle cose che pensava e sentiva. Le capacità espressive sono potenti.. così come la sua forza e la determinazione a portare avanti le sue iniziative e le sue idee.. il bellissimo trigono tra Plutone, Marte e Saturno testimonia energia interna, determinazione mossa da motivazioni profonde e capacità di sfidare apertamente chi non accettava il suo modo di essere; certamente non è stato uomo di “superficie” e chi lo ha seguito ha compreso bene le sue qualità e il suo talento.
Si è spento con la quadratura di Giove e l’opposizione di Nettuno al suo Sole.. quasi a dirci che il suo spirito creativo e nobile continuerà a vivere nelle sue canzoni e nelle sue poesie.
Il suo tema mostra una grande ricchezza: l’unica parte più sofferta è sicuramente riposta in quella Venere quadrata a Saturno che ha contribuito a renderlo schifo e poco avvezzo a fare lo show man.
Colpito dal morbo di Parkinson Lauzi si è impegnato a lungo per sensibilizzare le persone rispetto a questa malattia con iniziative di solidarietà ma anche scrivendo una celebre lettera, pubblicata sul suo sito, indirizzata ironicamente a “Mr. Parkinson” che conclude con queste parole: “.. siamo in tanti, tante mani si leveranno contro di lei e cercheranno di restituirle colpo su colpo fino a quando non riusciranno ad acchiapparla per la collottola e mandarla all’inferno cui appartiene, bestiaccia immonda, sterco del demonio, nostra croce senza delizie… Parola mia, di questo omino per molti un po' buffo, per altri un po' patetico, ma che vive il sogno di poterla, un giorno non lontano, prendere a schiaffi. A mano ferma. Mi stia male e a non rivederla.”
E’ di prossima pubblicazione anche un suo libro dal titolo “Tanto domani mi sveglio”, un’autobiografia edita da Gammarò Editori in cui con umorismo sottile rivela tanti episodi della sua vita.