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Del tutto impropriamente oggi si sente parlare di persone “psicopatiche” come di persone molto disturbate che, perdendo il loro controllo, finiscono per avere comportamenti antisociali, fare stragi, uccidere e destabilizzare ogni ordine apparente.
In effetti non è facile individuale i perché e le motivazioni per cui una persona può diventare patologica a livello psichico; se analizziamo l’etimologia delle due parole “psiche e patos” possiamo tradurre il termine con “sofferenza dell’anima” il che ci fa pensare a grandi drammi interiori che possono essere a lungo silenti e che possono poi manifestarsi nella vita in modo “gestibile”, oppure in modo “ingestibile”.
Ovviamente sono tante le forme di psicopatologia e non possiamo annoverare tra di esse solamente quelle che usano violenza e che fanno stragi giacchè ci sono sintomi molto meno eclatanti ma che rientrano pur sempre in questa sofferenza dell’anima senza che vi siano manifestazioni antisociali o criminali.
Alcuni pensano che la malattia in sé possa riferirsi a persone che non distinguono il bene dal male, ma anche questo è relativo e si riferisce più ad una sorta di insanità morale che non psicologica in senso stretto.
Si deve poi distinguere tra una malattia e un tratto caratteriale che, ovviamente, sono diverse tra loro: la malattia in sé prevede la possibilità di una “cura” mentre, un “disordine della personalità o del comportamento” non è detto che sia altrettanto curabile; la malattia è una alterazione di uno stato e quindi, si presuppone che intervenga ad un certo punto della vita su una persona che era definita “sana” mentre, un disordine della personalità è un tratto innato nella persona e, quindi, un modo di essere piuttosto che uno stato che ha subito una degenerazione.
Il problema piuttosto sta nel chiedersi se questo particolare stato è in qualche modo “indotto” dalle condizioni in cui una persona è cresciuta e dal mondo che ha attorno oppure se è anch’essa qualcosa di già presente potenzialmente alla nascita che poi si è conclamata in seguito ad un fatto preciso.
Astrologicamente parlando sappiamo che esistono delle “potenzialità” innate, visibili nel tema natale ma, possiamo dire con altrettanta sicurezza che, in alcuni soggetti questa potenzialità diventa manifesta mentre, in altri, resta in nuce e non si palesa; in altri ancora, lo stesso potenziale viene invece completamente trasformato e diventa un tratto creativo, qualcosa che, addirittura diventa utile per quel soggetto e che, magari, viene apprezzato dal mondo.
Mi riferisco alla delicata questione di ciò che c’è nel tema natale che, non è in qualche modo “definibile”, non almeno in modo chiaro e inequivocabile come tutti noi vorremmo; a tutti piacerebbe prendere in mano un tema natale e poter dire: questa persona è così; ma le cose non sono così semplici e quindi, dovremmo, come sempre, essere etici e pensare che un potenziale è qualcosa che può o meno esprimersi e magari, molto dipenderà dal tessuto sociale in cui la persona si inserirà per cui, saranno solamente il tempo e le circostanze, a farci comprendere come questo si è evoluto.
Allo stesso modo non possiamo dire con certezza che un determinato contenuto “genetico”darà un risultato certo; come sempre ci possono essere “tendenze” ma queste non inducono a “reali comportamenti”.
Si può dire statisticamente che la maggior parte delle persone ricoverate nelle prigioni o negli ospedali psichiatrici - così dette “psicopatiche” - ha subito abusi psichici, sessuali e fisici nell’infanzia ma, anche in questo caso, la maggior parte non significa “tutti”; la moderna ricerca psichiatrica è pronta a sostenere che la gran parte degli psicopatici mostra delle anormalità nei lobi frontali in cui si trovano le aree del cervello preposte al controllo degli impulsi e al giudizio; anche in questo caso, non si può dire che tutte queste persone mostrano questa particolarità: in pratica, non vi sono certezze ma solamente potenzialità.
Ci sono poi certi tipi di malattia che causano danni cerebrali che possono portare a comportamenti psicopatici; mi riferisco a certi tumori del cervello o a particolari incidenti o traumi cranici che provocano degenerazioni o pressioni su particolari aree del cervello; infine c’è l’ereditarietà che può manifestarsi nel susseguirsi delle generazioni ed anche in questo caso, non in tutte.
Per concludere è una questione difficile per la psicologia, per la psichiatria ed ancora di più per l’astrologia in quanto molto del problema non sta tanto nel vissuto, quanto nel modo in cui la psiche e il cervello rispondono al “vissuto” per cui ci sono due domande che sorgono spontanee:
- è il disturbo psicologico a causare comportamenti psicopatici? oppure;
- è la particolare modalità di risposta dell’individuo a causare la psicopatologia?
Al momento non vi è risposta certa; inoltre, oggi ancora ci interroghiamo se sia la natura di un individuo (particolari combinazioni archetipiche e genetiche) oppure se sia l’ambiente con le sue problematiche a dar vita ad un modo particolare di utilizzo delle energie individuali. Sicuramente si tratta di una serie di fattori che finiscono per colludere e generare particolari comportamenti in cui corpo e psiche formano insieme un terreno “particolarmente adatto” a certe situazioni.
Un altro punto complesso dell’astrologia sta nel comprendere a quale livello si vivrà un determinato contenuto archetipico: a volte, lo si vede in azione esclusivamente sul piano psichico; altre volte esclusivamente sul piano fisico, altre volte, su entrambi i piani.
Quel che è certo è che i due si riflettono come parti indivisibili di un tutto
A cura di Lidia Fassio |