A te Ariete do per primo il mio seme, in modo che tu abbia l’onore di poterlo piantare. Per ogni seme che pianterai più di un milione ne spunteranno nelle tue mani. Non avrai il tempo di vedere crescere quel seme perché tutto ciò che pianterai creerà a sua volta altri semim, che necessariamente dovranno essere nuovamente piantati.
Sarai il primo a penetrare nei meandri della mente umana, portando la mia idea. Non è però tuo compito nutrire tale idea e metterla in qualche modo in dubbuio. La tua vita è azione e l’unica azione che ti chiedo è di fare in modo che l’uomo divenga consapevole della mia creazione.
Perché tu possa eseguire al meglio il tuo lavoro ti farà dono della fiducia in te stesso”.
È un segno cardinale – appartenente all’elemento fuoco con energia Yang
1° segno cardinale – rappresenta il primo step nell’identità.. L’ariete rappresenta l’esistere che deve trasformarsi in essere (Leone) che, a sua volta sarà un divenire (Sagittario).
Domicilio di Marte (energia pura indifferenziata – aggressività – reattività – sangue – azione )
Esaltazione del Sole (vita – vitalità – luce – identità nascente – chiarezza – luminosità – direzione)
Secondo domicilio di Plutone (pulsione – creatività – seme – potenziale – motivazione – potere personale).
SIMBOLOGIA
E’ il primo segno dell’asse cardinale ed è anche il segno che da’ via ad ogni cosa. Simbolicamente è anche l’inizio dello zodiaco e rappresenta simbolicamente la nascita, ovvero il nostro personale inizio e il modo in cui ci presentiamo alla vita.
Ha dalla sua parte istinto, pulsioni forti, grande spirito di sopravvivenza che lo portano a provare e riprovare senza mai disperare. Nell’ariete c’è qualcosa di imprescindibile che racchiude una energia potente che deve trovare direzione e scopo. L’ariete non ha ancora forma e quindi, dovrà mettere in movimento l’energia che poi troverà forma e sostanza nel segno successivo. L’ariete è un turbine che dovrà trovare scopo e senso.
E’ un concentrato di grande energia che deve trovare canalizzazione, altrimenti risulta dispersiva e distruttiva. L’aggressività e l’impulso in Ariete devono difendere e successivamente diventare forza e volontà che disciplineranno e daranno gli strumenti per agire e non solo reagire.
L’Ariete dà il via alla ruota zodiacale e proprio per questo dentro ad esso sono racchiuse energie potenti, intense ma ancora primitive e grezze; tutto è ancora informe e dovrà successivamente prendere forma, ma prima di questo, dovrà dare direzione al suo movimento.
Il suo glifo è formato dal simbolo di “due corna” di ariete o, in alternativa, dalla testa dell’ariete stesso il che ci fa pensare a come combatte e come si difende: con la testa e con le corna; spesso nel linguaggio comune si usa il termine “si scorna”; L'ariete infatti "entrano con la testa" dentro alle cose.
In effetti i nativi tendono a scornarsi spesso e volentieri, almeno nella prima parte della vita fino a quando non cominciano a comprendere che non basta combattere, ma bisogna anche avere una strategia.
E’ un segno maschile, con una prepotente energia yang ed è un segno appartenente all’elemento Fuoco e governato da Marte e Plutone; è pieno di calore, di iniziativa, di ardore e di impulsività che viene spesso mostrata attraverso una grande aggressività.
Hanno in dotazione coraggio, incoscienza, capacità di ricominciare una, dieci, cento volte…, sono leali e diretti, ma incredibilmente incapaci di trattenere e di direzionare il loro pensiero (simboleggiato dalla testa).
L’Ariete simbolicamente rappresenta la “nascita” e ci ricorda con le sue modalità che noi entriamo nella vita di testa, esattamente come i nativi entrano nelle situazioni e nelle esperienze.
L’energia è estremamente concentrata in questo segno al punto che sembra non poter essere trattenuta in nessuna situazione. Sembra una sorta di “big-bang” , la grande esplosione che ha dato il via all’universo e che ha permesso la vita. L’ariete è fortemente vitale e ci ricorda in ogni momento che la vita è una pulsione enorme che non può essere fermata e che spinge ad andare avanti, con ogni mezzo.
Il progetto di questi nativi ha a che fare con un grande bisogno di trasformare questo fuoco ardente e senza alcuna guida che può esplodere, distruggere e bruciare tutto ciò che trova attorno, in un fuoco costruttivo, capace di rendere fertile ciò che tocca perché non brucia indiscriminatamente, ma anzi, dà vita e calore. Nell'ariete c'è la "passione di vivere" che si deve organizzare.
Nella prima parte della vita gli Arieti tendono a vivere intensamente, bruciando tutte le tappe ed entrando nelle situazioni in maniera istintiva e compulsiva; tutto sembra una questione di vita o di morte e tutto sembra non poter attendere neppure un attimo: come se mancasse costantemente il tempo nella loro vita, ragion per cui tutto deve essere consumato rapidamente senza pensare a quali sarebbero i tempi regolamentari per far maturare le cose.
E’ così che questi giovani eroi sembrano girare dentro ad un vortice da cui trovano molta difficoltà ad uscire e, finchè restano imprigionati in questo delirio energetico,non possono dominare le loro pulsioni e, di conseguenza, non riescono ad agire ma solamente a “reagire”, mossi da una serie di spinte interne estremamente indifferenziate, che però hanno il sopravvento sulla loro volontà: sembrano essere molto volitivi, ma in realtà, devono conquistare la capacità di agire con volontà cosciente.
Essi non dirigono l'energia, sono diretti da essa ; non provocano le situazioni, ne vengono provocati e, data la loro miccia cortissima, reagiscono senza mai usare una strategia e senza soffermarsi sulle eventuali conseguenze dei loro comportamenti. Mancano di Saturno, della Luna e di Venere... hanno pulsioni, ma non ragione, non sentimento e non empatia; dovranno trovare tutto questo per "compiersi".
E’ come se dovessero aggredire la vita e il mondo: sembrano non avere mai sufficiente spazio per la loro personalità e dovessero in qualche modo cercare di imporla.
Le prime grandi trasformazioni avvengono intorno ai 30 anni età in cui Saturno comincia a chiedere il conto di ciò che è stato fatto, costringendo il nativo a mettersi a confronto con ciò che avrebbe voluto realizzare.
L’Ariete ha dunque bisogno di direzione e di guida: il suo problema è sempre legato all’incontro-scontro con l’autorità di cui ha terribilmente bisogno ma che non vuole riconoscere perché teme di doversi assoggettare.
Gli irrisolti sono quasi sempre legati alla figura paterna con la quale ha ingaggiato lotte e guerre. Finchè non comprende che l’autorità deve diventare interna non sarà mai maturo e continuerà a combattere fuori quello che non sa gestire dentro.
Solo quando comincerà a perseguire una strada di autodisciplina comincerà a padroneggiare la sua energia e, a quel punto, avrà la possibilità di riuscire a dirigerla verso la direzione che avrà scelto per la sua vita.
L’ariete, entra nel suo progetto quando sa scegliere come usare, quando usare, e con che intensità usare l’energia. Nel momento in cui conosce la sua forza e sa quanta ne deve mettere nella situazione che ha di fronte, diventerà sicuro e potrà abbandonare la sospettosità e la diffidenza che tanto hanno contribuito a renderlo precario nella prima parte del suo viaggio.
L’Io in questo segno fa fatica ad affermarsi, prevalgono ancora le pulsioni che lo travolgono: solo quando l’Io comincerà ad esercitare la sua volontà cosciente, allora l’ariete diventerà quel CAPO che sa essere e che tanto sa ispirare gli altri. Nella vita di ogni ariete ci deve essere uno scopo, una causa, allora la sua testa si volgerà verso la realizzazione e non perderà più di vista la sua meta.
MITO DELL'ARIETE
L’Ariete simboleggia un viaggio in cui la l’aggressività, l’audacia, l’impazienza, l’incoscienza e l’irrazionalità servono per liberare la principessa indifesa, pura ed ingenua (ovvero la parte femminile interna che è imprigionata in un crogiuolo di impulsi che le impediscono di sentire e di agire attraverso la funzione sentimento).
L’Ariete nella vita deve affrontare mille peripezie, perché tende a non far tesoro delle sue esperienze e a dover ripetere tante volte gli stessi errori; il suo potente impulso è staccato sia dal mondo del pensiero che da quello del sentimento e, per realizzarsi, deve imparare a riconoscerli entrambi, altrimenti brucia tutto ciò che tocca in un attimo, restando con in mano solo le ceneri.
Il suo viaggio consiste nel mettere ordine nei suoi impulsi, nel ritrovare la sua parte femminile e la sua anima che saranno le sole a dare scopo e direzione alle sue azioni.
Durante il viaggio si scontra sempre con un potente, un tiranno, colui che detiene l’autorità. L’Ariete si batte sempre con l’autorità esterna perché il suo compito consiste nel trovare disciplina interna (spesso il primo grosso scoglio è il padre che ovviamente, rappresenta l’autortà e la legge); fino a quel momento proietta all’esterno la sensazione del NEMICO che, gli serve sia ad attivare la sua energia, sia a stimolarlo ad agire fino a quando non trova dentro di sé un vero SCOPO per cui lottare. L’ariete deve imparare a lottare per qualcosa e non contro qualcosa.
Ha bisogno di una conquista difficile che lo faccia sentire vivo, attivo e forte: in caso contrario si sente bloccato, imprigionato. La difficoltà lo stimola a trovare gradualmente una strategia e, in questo modo, imparerà ad usare in modo appropriato la sua aggressività.
L’Ariete troverà coraggio, lealtà, determinazione e forza solo in vista di un nemico da sconfiggere che è sempre interno, anche se viene proiettato e quindi, materializzato attraverso figure esterne.
Deve sviluppare un senso di FORZA, una capacità di dirigere la propria vita con autorevolezza e determinazione. E’ dotato di capacità di combattere e di incoscienza. E’ un ambizioso che vuole essere un capo, ma, per esserlo, deve:
-
trasformare l’ aggressività inutile in forza canalizzata; deve trovare COSTANZA, OBIETTIVI , SCOPI, e PAZIENZA, altrimenti tutto si ferma a mezze iniziative senza costrutto;
-
deve integrare il suo femminile (presente nel forte istinto e nell’intuizione) che usa inconsciamente ma che poi non riconosce e non integra .
Deve trovare una stabilità al centro che gli consenta di impegnarsi in qualcosa in cui crede.
Deve trasformare l’insicurezza che lo rende sospettoso ed aggressivo in capacità di guadagnarsi un senso di autostima interno che gli derivi dalla capacità di portare a termine le cose che scaturiscono dalla propria volontà.
Deve trovare un forte senso di identità che sconfigga il bisogno di affermarsi sempre e comunque. L’azione deve essere direzionata. Deve trovare UNA CAUSA, e questo lo porterà ad essere meno autocentrato, capace quindi di generosità vera rivolta anche agli altri. E’ un Campione, un capo e pertanto, deve essere lui a guidare e non essere sottomesso all’impulso e all’istinto. L’Ariete anatomicamente rappresenta la testa - ovvio riferimento da un punto di vista psicologico – del fatto che è chiamato a dirigere l’intero corpo dando intento e direzione.
Il Mito dell’Ariete è quello di Ercole molto ben rappresentato nelle sue 12 fatiche (le stiamo trattando nella rubrica “mitologia” del nostro sito) in cui, il nostro eroe inizia con una totale imperizia, dotato solo di aggressività e di impulso ma, lentamente e gradualmente va verso l’acquisizione di qualità come il coraggio, la strategia, la lotta per un’ideale che lo porta alla realizzazione totale della sua impresa.