La parola d’ordine dei nativi di questo segno è: “conquista”. Che si tratti di conquistare una donna, una ragione, un’idea o un luogo, il tema della conquista è fortemente impresso nella loro psiche e si manifesta attraverso un grande entusiasmo che si mantiene vivo ed intenso fino a quando non sono arrivati a destinazione, dopo di che, tutto perde di interesse sull’attimo.
Ovviamente il nostro amico è un eroe complesso che prende le sue intuizioni direttamente da Zeus, grande signore dei Cieli e che lo ispira e gli infonde fiducia rendendolo al tempo stesso inquieto e, pertanto, pronto a partire per qualche strana destinazione.
Questo uomo ha un rapporto potente con il fuoco, ma questo è dentro, non è più un fuoco solo esteriore, qui comincia a “scaldare la sua mente” e lo si vede nell’estrema forza che ripone all’inizio di ogni viaggio e nella perdita graduale di entusiasmo man mano che si avvicina all’obiettivo; come se tutto si fosse esaurito in quel turbinio psicologico iniziale e in quella fase di attivazione della fantasia che si accende e si consuma in quell’attimo fuggente in cui la realtà non c’è ancora e sono ancora presenti tutte le possibilità.
E’ un uomo pieno di vitalità, ha una mente immaginativa e potente che stringe d’assedio un’anima inquieta e mai completamente soddisfatta; è un vero “crociato” nel senso che ha in mente sempre qualcosa di più grande di quello che è e di quello che ha. C’è in lui una sorta di avidità, ma questa si consuma nella conoscenza di qualcosa, un luogo, di una materia, di una donna.. ma sempre nella conoscenza di qualcosa che “si intravede” ma che “ancora non c’è”.
La sua psiche è come se si sentisse imprigionata e limitata se è costretta a stare dentro alle cose che conosce e che lo annoiano e quindi attiva il suo carburatore interno, quello che muove la sua fantasia e la sua immaginazione spingendolo a cercare oltre, ad andare al di là di ciò che vede con gli occhi fornendogli anche la fiducia nell’idea che da qualche parte esiste un territorio meraviglioso e fantastico e non importa quanto è lontano, l’importante sarà partire e mettersi in viaggio per poter un giorno raggiungere la “terra promessa”.
Così, il nostro nativo si lascia costantemente sedurre dai suoi due pianeti che sembrano lavorare in tandem per non dargli tregua e per non permettergli di restare fermo sulle sue posizioni; Giove infatti sembra suggerirgli in continuazione la presenza di luoghi suggestivi della mente e Nettuno gli fornisce il senso di noia e di inquietudine che lo stimolano a non restare dove è. E’ difficile trattenere il nostro eroe; lui ha bisogno di novità, di entusiasmo e non può stare dentro a cose già sperimentate perché si sentirà morire, perché la sua mente, se non trova spazio e se non trova territori da esplorare, si accascerà e perderà di energia.
Anche in amore, è sempre in movimento: ha bisogno di sogno, di immaginazione e di slanci, ha bisogno di credere che il suo amore sia unico e che mai lo annoierà e se questo accadrà, ripartirà come Zeus alla ricerca di un nuovo “fiore” da esplorare e da conoscere.
Quando non ha nulla da esplorare, andrà in cerca della verità e allora lo vedremo partire alla ricerca di un Maestro spirituale, di un Guru a cui darà certamente quella fiducia che gli ritornerà permettendogli di aprirsi all’ignoto e al non “provato”.
Possiamo dunque dire che l’uomo di questo segno si trova in una condizione di “eterno pellegrinaggio” mosso dalle sue visioni interiori che sono i veri “moventi” che animano le sue ricerche.
Da buon pellegrino infatti può imparare solo attraverso la sua storia e , proprio per questo, viene spinto a “mettersi sulla strada” della comprensione al fine di raggiungere una consapevolezza superiore. Non importa quale sarà la strada che intraprenderà, l’importante per questo uomo è il “mettersi in viaggio”, poi, da qualche parte approderà e lui capirà il perché del viaggio e dell’approdo.
L’uomo del Sagittario si porrà nel ruolo ora del discepolo ed ora del Guru; sarà di volta in volta colui che sa o che lui che cerca e in questo modo saprà fare da guru a quelli che incontrerà sulla sua strada e sarà discepolo di chi ha già fatto il viaggio.
Ed è in questo segno che ha inizio il viaggio personale alla ricerca dell’anima; tuttavia ci vorrà molto tempo prima che Giove riesca a cedere a Nettuno; significa che nel Sagittario è ancora forte il bisogno di riferirsi a qualcosa di concreto… bisogna mettersi la meta, bisogna avere un obiettivo, bisogna cercare qualcosa, un punto, una terra, una verità o un dogma, in ogni caso qualcosa in cui credere… e, dopo tutto questo cercare, allora verrà la resa… il momento in cui si capisce che si può smettere di viaggiare perché il continente che si sta cercando è dentro e non è fuori.
E’ coma la vecchia storia Zen in cui un discepolo chiede al maestro:
- ma tutti questi anni impiegati a fare tecnica e pratica, a cosa mi serviranno?
- Il Maestro risponde: a niente caro allievo!
- Come a niente, allora perché mi hai fatto fare tutta questa pratica?
- Dovevo pur farti imparare le tecniche perché tu scoprissi che non servono a niente!
Questa storiella Zen sembra rappresentare bene il mito di questo segno in cui Giove permette di collegarci a Nettuno: tutto ciò che è materiale e tangibile è importante e deve essere ricercato e agito fino a quando ci si accorge che non serve e, … a quel punto c’è la resa… la resa della “mente” al suo referente superiore. Senza questo passaggio di ricerca tangibile e materiale non ci sarebbe la possibilità di approcciare ciò che, in fondo, ogni Sagittario cerca: sé stesso e il suo centro di gravità permanente.