ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
 
SEGNO DEL MESE
dal 22 agosto al 21 settembre
a cura di LIDIA FASSIO
 
VERGINE
 
“A te Vergine, richiedo un esame dettagliato di tutto ciò che gli uomini hanno fatto della mia Creazione: Devi esaminare minuziosamente i loro metodi e ricordare loro i propri errori, in modo che tramite te la mia Creazione possa essere perfetta. A questo scopo ti farà dono della purezza del pensiero”.

Segno Mobile con energia Yin
Secondo segno dell’elemento Terra

Secondo domicilio di Mercurio che viene considerato il pianeta primario in assenza di una maggior decodificazione del simbolismo  di Y. Mercurio si presenta in questo segno come un analista profondo e rigoroso che spezzetta e divide le singole parti per scoprire in che modo possono trovare un legame tra loro e funzionare insieme per un progetto comune.
Primo domicilio del pianeta Y, ancora non scoperto e non individuato nel cielo e, quindi, poco conosciuto a livello simbolico; dovrebbe  rappresentare la definizione delle forme, la possibilità di raffinarle e renderle più adatte e più precise; infine, rappresenta  la capacità di scendere nel dettaglio delle cose, scoprendo come le singole parti si possono legare al Tutto, in un certo senso si tratta di un “respirare insieme”. Potrebbe essere l’informazione che penetra e che dà vita alle “forme”.
Pianeta in esaltazione: Saturno che in questo segno si presenta come prima struttura del Super Io, ancora totalmente appoggiato all’esterno e, come tale, referente ad un’autorità non ancora totalmente introiettata che, nel caso della Vergine viene vista come istituzione esterna, burocrazia e regola a cui tutti devono assoggettarsi. Rappresenta il delicato rapporto tra l’individualità e la collettività.

E’ il secondo stadio della croce dei segni mobili che indica il bisogno di rapporto e di confronto che l’individuo ha con il mondo che lo circonda. In particolare, il segno della Vergine ci aiuta a capire che, pur essendo soli ed isolati, abbiamo però un ruolo nel mondo in cui viviamo e, pertanto, abbiamo una funzione da svolgere.
La Vergine ha il compito di raffinare le risorse che sono state scoperte nel segno del Toro rendendole utilizzabili. Tutto ciò che esiste in natura deve trovare una sua utilizzazione: la Vergine si incarica di mettere a disposizione della collettività la materie raffinate in modo che possano “servire”. Da qui nasce il legame con il servizio che si fa perché è doveroso e perché è necessario.
La Vergine ci dice che per funzionare a livello di singolo, bisogna anche dare un contributo alla comunità nella quale viviamo e, per ottenere questo, devono essere stabilite delle regole di base che possano andare bene per tutti, nessuno escluso.
La trasgressione di queste regole impone un prezzo da pagare, sotto forma di punizione o di allontanamento da ciò che viene considerato un modello comune di comportamento.
La Vergine ha bisogno di fare ciò che serve alla sua vita quotidiana e, nello stesso tempo, di sentirsi in linea con ciò che il mondo esterno ha decretato come necessario ed utile. In questo troverà il suo personale senso spirituale.
La Vergine stabilisce le regole di base per il quieto vivere; sa che ognuno d è diverso e, proprio per questo, stabilisce quali sono i limiti che devono essere rispettati

Glifo

E’ spesso rappresentato da una fanciulla che ha in mano un mazzo di spighe di grano, ma il suo vero geroglifo è una “M” a cui si unisce una sorta di “Y” che si aggiunge dopo la prima lettera.
La lettera M sta per Madre “MEM in ebraico”, rappresenta il principio femminile materiale e sostanziale. A questo si aggiunge la Y che, in ebraico significa NUN, ovvero figlio, mentre in fenicio significava Pesce o Salvatore. Quindi il glifo della Vergine rappresenta il fortissimo  rapporto madre figlio con un significato salvifico.

Il significato del segno  della Vergine

Segno di integrazione – collocazione – definizione. Simbolo del “mettersi al servizio”.
Dopo la fase di onnipotenza leonina, in Vergine il soggetto deve riconoscere i propri limiti, scoprire le sue potenzialità in modo realistico; la Vergine si confronta con l’universale ed ha, per questo, un senso di inadeguatezza che deve risolvere confrontandosi con il mondo, sfruttando le sue risorse, acquisendo competenza  attraverso il paragonarsi agli altri, evitando la tendenza al perfezionismo che la porta a  non essere mai soddisfatta delle cose e che, se perseguita,  finisce per essere un’azione sabotante.
Una discriminazione troppo forte ed un  l’eccesso nell’analisi rischiano  di rendere le cose impossibili per  mancanza  di visione prospettica. Spesso la Vergine per le sue paure non si espone e non si mette in gioco.
Nella Vergine troviamo troppa fiducia nella MENTE, difficoltà nell’intuizione e con le   emozioni.
Deve arrivare all’integrazione CORPO/MENTE e, per questo, deve evitare  la commiserazione  ed il negativismo. Tende ad avere eccessiva paura della spontaneità e delle forze naturali della vita: questo può renderla  asettica  e sterile.
Ha una visione  critica delle cose, ma deve renderla  costruttiva e non tendente a bloccare ed  impedire la realizzazione.
La Vergine deve imparare ad integrare la compassione, in caso contrario rischia di fare le cose per gli altri solo per colpa  e per dovere, mancando di calore. In lei troviamo il bisogno di conoscere gli ideali personali e non quelli collettivi. Il potere dell’accettazione può evitare che si sentano  inadeguati.

  • Manca di visione globale, di affidamento, di compassione e di empatia (Pesci).
  • Manca di pensiero astratto e di senso del futuro (Sagittario).
  • Manca di leggerezza e di spirito avventuroso (Gemelli).

La Vergine riassume le prime sei case dello Zodiaco e, pertanto, deve integrare tutte le  fratture e le divisioni che si sono verificate in questo primo tratto di percorso..
Questo segno aspira allo stato di verginità e di integrità; per diventarlo però deve lavorare sulla sua intolleranza,  permalosità  ed eccesso di  critica. Allora può assurgere all’integrità iteriore.
Il segno della Vergine è parecchio complesso da un punto di vista simbolico poiché, essendo l’ultimo dei sei segni sotto l’orizzonte, ha il compito di integrare e riassumere i significati e le esperienze di tutta questa prima porzione di zodiaco. Il suo ruolo è quello di porre le basi di una personalità che possa cominciare ad interagire con il resto del mondo e che abbia la struttura per raggiungere una vera individualità ovvero che possa reggere la temporanea frammentazione per iniziare il percorso verso l’unità.
Questo compito – peraltro molto difficile – rende la Vergine particolarmente cauta, attenta e stressata, poiché teme sempre che nel fare l’analisi di ciò che conosce possa sfuggirle qualcosa che potrebbe poi risultarle utile o fatale.
Questo tipo di psicologia fa sì che la Vergine non riesca di fatto mai a mostrarsi rilassata, e questa tensione  è in parte dovuta al controllo spietato che opera sulla sua mente, sui suoi impulsi e sul suo corpo. La vergine è ispirata dalla   perfezione (stato di verginità) ma inesorabilmente è consapevole  di essere incapsulata in un corpo che la rende umana e quindi imperfetta e fallibile.
La Vergine ha grandi capacità: è acuta, intelligente e profonda, ma rischia di sconfinare facilmente nella criticità, nell’intolleranza e nella permalosità pedante a causa della paura.
Uno dei problemi esasperati del segno è il perfezionismo che, ai livelli più alti, diventa un difetto più che un pregio. Il bisogno di essere perfetti nasconde infatti una delle ansie più profonde  del segno: quella di non essere accettata, di non essere all’altezza  e di non riuscire a fare buona impressione sugli altri. Questa paura è legata all’insicurezza ed ad un carente senso di autostima, che costringe ad uno stress pesante e logorante al fine di riuscire a compensare queste sensazioni attraverso l’efficienza e l’inattaccabilità.

Ricerche recenti a livello di psicologia sociale hanno stabilito che i perfezionisti, a conti fatti, creano molti più problemi di coloro che svolgono il loro lavoro con una certa approssimazione poiché, nell’eccessiva ansia  di gratificare la loro insicurezza e di dimostrare le loro qualità, perdono spesso di vista l’obiettivo finale, col rischio di diventare dispersivi anziché perfetti come vorrebbero essere.
 La Vergine possiede tante qualità, ma per poterle esprimere deve imparare a rilassarsi e a mantenere un contatto con la globalità delle cose.
Altro punto fatidico è quello del continuo paragonarsi agli altri, alla ricerca di punti di convergenza che confermino il suo modo di essere. E’ un segno che sente prepotentemente il dilemma tra l’uniformità – che fornisce una sicurezza sociale – e l’individualità –che procura sicurezze personali-. In quest’ottica deve riuscire ad abbandonare le sue rigidità e le sue schiavitù, che la portano troppo spesso  a disattendere i suoi valori personali per aderire a quelli collettivi.

Miti della Vergine

Il mito della Vergine è legato al destino delle Dee Vergini, che per la loro natura doveva essere integre, ovvero “una in sé stessa” e non si concedevano a niente e nessuno per cui, e il loro corpo non poteva essere visto dai mortali, pena la vendetta: celebre il caso di Tiresia, che fu reso cieco per aver visto Atena nuda, e quello del cacciatore Atteone che, avendo visto Artemide nuda mentre faceva il bagno, fu trasformato in un cervo e dilaniato dai suoi stessi cani.
Nel mito greco la condizione verginale non si riferisce ad una negazione della sessualità ma piuttosto ad una sensazione di integrità psichica, che deve giungere dal difficile equilibrio tra sentire il proprio corpo come fonte sia di fragilità che di pericolosità e come mèta di purezza desiderata ma sempre sofferta.
Altro mito celebre è quello che si riferisce a Cassandra, che pagò il rifiuto di concedersi ad Apollo con il ricevere dal Dio il dono della veggenza, unitamente al destino di non essere mai creduta. Eschilo dice di Cassandra: “è un’anima accesa dal Dio che pagò la colpa di non dargli l’amore che genera figli con travagli fatidici. Simile ad una partoriente, Cassandra patisce il turbine  delle visioni ispirate da Apollo come se fossero i dolori del parto: il suo corpo viene scosso dai preludi del vaticinio; il nume si abbatte su di lei e la possiede con un vento impetuoso, ma le parole profetiche che escono dalla sua bocca sono parti sterili che generano solo incredulità e sgomento.”
Questo è un monito per il segno:  se non trova il  senso di integrità interiore e se non impara a concedersi, può diventare arido e sterile come la terra quando non trova acqua che la feconda.
La Vergine vede il suo corpo come qualcosa che da un lato deve essere  desiderabile e perfetto, ma al tempo stesso lo sente pericoloso, in quanto facilmente contaminabile, fonte di squilibrio e di fragilità, qualcosa da tenere rigorosamente sotto il controllo della ragione e della perfezione.
La Vergine mostra essenzialmente la sua condizione di segno che fa da ponte tra due diversi modi di essere e che, come tale, deve tenere costantemente sotto sorveglianza le due sponde del fiume che rappresentano simbolicamente: corpo/mente – collettività/individualità – verginità/fecondità – caos/ordine – salute/disintegrazione. La Vergine deve rendersi penetrabile mentalmente e solo allora troverà l’anima e la completezza che le restituirà l’integrità.Il segno

Caratteristiche del segno

Il segno della Vergine richiama alla mente alcune parole: ordine, metodo, disciplina e organizzazione” e, forse per questo, l’immaginario collettivo percepisce questo segno come  troppo  “noioso”, un po’ limitato ed  interessato   “al  più piccolo di sé”.  In effetti, la Vergine ha sicuramente il compito di interessarsi di ciò che accade nel quotidiano, nella vita di tutti i giorni che, se da un lato può sembrare noiosa, dall’altra è quella che forma la nostra realtà e il nostro vissuto. Non possiamo infatti appoggiarci né al passato – in quanto non è più – né al futuro – in quanto non esiste ancora – per cui la Vergine ci richiama inevitabilmente al nostro “presente”, unico tempo che viviamo appieno.
Per questo, a differenza di altri segni che vengono considerati “bellissimi” tra i quali il Leone che sembra aver avuto in dono l’abbondanza, la Vergine fa pensare subito alla quotidianità e alle cose che servono per vivere e, per questo,  ha una fama poco eclatante nel panorama dello zodiaco al punto che  i nativi, anziché essere orgogliosi della loro “verginità” , dichiarano a malincuore la loro appartenenza, quasi fosse  un “difetto” da nascondere.

Desidero chiaramente sfatare  questo errato modo di pensare in quanto, l’astrologia si basa su due presupposti semplicissimi:

il primo è che  l’astrologia si avvale di 12 segni che sono ARCHETIPICI, ovvero simboleggiano principi primi che rappresentano “modelli energetici” assolutamente necessari in quanto – proprio nel loro insieme - rappresentano tutto ciò che esiste nell’universo e di cui si troverà uno specchio sulla Terra e nell’uomo;
il secondo è che i segni zodiacali rappresentano  12 diversi e progressivi stadi evolutivi attraverso cui tutte le forme  devono  passare, per cui sono  necessari e utili e assolutamente non classificabili dentro a connotazioni del tipo   “bello – brutto” oppure “positivo – negativo” che sono, invece,  categorie e valutazioni della mente.

Chi nasce sotto questo segno ha  il compito di organizzare tutto ciò che è stato costruito e strutturato nei 5 segni precedenti, scoprendo lo scopo e il progetto  di ogni singolo archetipo, cercando di far in modo che tutti, anche se  diversi tra loro, imparino a  “funzionare insieme”.  Nel  significato del termine  “funzione”, la Vergine fa entrare tutto, dal motore, all’organizzazione del corpo umano (che deve funzionare per poter avere un senso di salute), fino ad arrivare all’organizzazione della società e del mondo in cui si vive. In effetti, compito della Vergine sta nel far sì che ogni singola parte trovi una sua collocazione in un sistema più grande;  in questo modo la Vergine mette in relazione individuo e collettività e la parte con l tutto.

Tutto ciò  è legato al fatto che l’IO,  nel segno della Vergine, si trova  a dover organizzare tutte le funzioni che sono state via via separate e individuate  nel percorso evolutivo della prima infanzia;  le deve riconoscere, gestire, conservare e metterle in contatto  tra loro, integrando ciò che serve ed escludendo ciò che non serve al sistema. La parola d’ordine della Vergine è “discriminare” ed è esattamente quello che vuole il pianeta “Y” che,  affiancando  Mercurio,  diventa particolarmente attento, critico e selettivo; perde molto sotto il profilo della comunicazione con l’esterno  ed acquisisce invece una grande capacità di capire come una cosa può funzionare con un’altra, trovando e superando le difficoltà che potrebbero impedire l’integrazione e il funzionamento e che potrebbero produrre errori nel sistema.

Se vediamo la Vergine sotto il profilo psicologico allora ci accorgiamo che questo segno ha il compito di mettere insieme “corpo e mente”  facendo in modo che comunichino armonicamente in quanto, qualsiasi squilibrio o interruzione di dialogo tra queste due parti,  crea un grande “problema di funzionamento” che, nella vita di un uomo può essere di due tipi:

  • interruzione dello stato di salute;
  • interruzione dell’integrazione sociale.

Come in ogni segno Mercuriale, anche qui Hermes  deve permettere che vi sia una “relazione, un mettere insieme” e, proprio da questa dipenderà il benessere dei  nativi.

L’IO infatti giunge a questo segno impaurito da un  fortissimo senso di divisione che genera solitudine ed isolamento, proprio perché il continuo lavorio delle fasi precedenti lo ha portato ad una continua divisione e frammentazione dall’unità e, prima di affrontare il segno successivo che  consentirà di intraprendere nuovamente  il cammino verso la tanto sognata l’unità, dovrà imparare  proprio nella Vergine a mettere insieme,  in modo che tutte le funzioni possano ri-conoscersi come facenti parti di un’unità piccola che si relaziona con una più grande prendendo al tempo stesso in considerazione che ai bisogni e alle necessità personali si aggiungono anche i bisogni che giungono dall’esterno, dalla comunità in cui si vive.

Dopo la fase di unicità e di specialità leonina, la Vergine pone la domanda: “ ma tu, sei veramente unico e speciale?; Non più di quanto non lo sono gli altri!”  per cui, in questo segno bisognerà riconoscere  i propri  limiti e  trovare un “adattamento” che consenta di far convivere esigenze individuali ed esigenze collettive.

Tuttavia, prima di arrivare al concetto di “giustizia distributiva e di equità” della Bilancia, la Vergine deve imporre delle regole di civile convivenza e far in modo che  persone anche molto diverse tra loro, possano “convivere civilmente sentendosi uguali nei diritti e nei doveri”; la Vergine evita così che vi siano esclusioni e sbilanciamenti troppo forti, facendo adeguare le persone ai dettami principali delle società. In poche parole, detta delle regole che possano andare bene, se non altro per la maggior parte delle persone. La parola magica della Vergine è “maggioranza”, ovvero detta le leggi per la maggioranza, quelle che vengono chiamate “comuni” per gruppi di persone che si definiscono “normali”. 

La Vergine sottolinea i punti di uguaglianza e trova  la via di mezzo tra gli estremi e, su questa base,  detta linee guida che dovranno essere rispettate da tutti, poiché ogni  società ha le sue esigenze e le sue necessità e tutti le devono rispettare e devono fare la loro parte. Ognuno ha il suo limite, se lo supera  intacca quello degli altri e, quindi, pagherà una sanzione per essere andato oltre ”.

La Vergine è attenta sia a ciò che accade fuori di sé sia a ciò che accade dentro di sè; sente la distinzione e la lacerazione tra i bisogni collettivi (di ordine, di civiltà e di rispetto dei  canoni comuni) e quelli individuali (di essere diversi e di distinguersi dagli altri)  e, in questo segno, tutto  si esaspera perché l’Io si ritrova a fare i conti con due bisogni contrapposti:

quello di essere rassicurato dall’avere un riconoscimento dall’esterno; sa che questo potrà giungere solo se vi sarà una integrazione e se  rispetterà quello che la società riconosce ed accetta, altrimenti verrà escluso;
quello di seguire il suo destino individuale  che, invece, lo porta sulla strada della scoperta della  sua diversità e specialità; sa che questo potrà arrivare solo se coltiverà la sua unicità anche opponendosi alle forze collettive.

Il compito di questo segno è dunque quello di trovare un allineamento possibile tra queste due parti di sé in modo da sentirsi “integrato nel gruppo” (poiché  l’Io – ancora debole e frammentato – sente il bisogno di sentirsi accettato dentro ad un senso di rassicurante  normalità) ma, contemporaneamente, vuole anche essere  “uno in sé stesso”,  in tutto rispondente alle esigenze personali.

I nativi della Vergine sono in continua osservazione e ricercano una possibile relazione  tra l’interno e l’esterno e cercano di vivere al meglio in una situazione in cui il rispetto delle regole sociali e delle norme che regolano la vita collettiva non vadano però  ad intaccare troppo l’individualità e i bisogni personali.

Per questa ragione l’ATTENZIONE è la qualità principale dei nativi,  a cui si associa una mente organizzata, intelligente, capace di classificare e fare paragoni immediati che consentano di vedere,  in qualunque momento,  se tutti gli ingranaggi del sistema funzionano o se qualcosa sta andando  “fuori regime” , creando  problemi e disintegrazione.

La Vergine sa che solo se le due cose riescono a integrarsi  bene ci saranno possibilità di sopravvivenza  perché è perfettamente consapevole che “la parte serve al tutto esattamente come il tutto serve alla parte”; sa che le regole sono fondamentali proprio perché è conscia che esiste la “diversità”, ma è altrettanto conscia  che la stessa è troppo spesso  fonte di grandi guai, almeno fino a quando l’uomo non avrà raggiunto la  maturità per riconoscere veramente l’altro e il senso di  responsabilità che gli consenta di farsi veramente carico delle proprie azioni. Fino ad allora la convivenza  deve essere garantita  attraverso una  “autorità esterna” che  si incarica di far funzionare tutto  dettando le regole di base  della società.

La Vergine è il sesto segno e si trova ancora nell’area “sotto l’orizzonte” e, pertanto,  il suo compito collettivo è quello di consentire alla società di funzionare, di fare in moto che le necessità minime di tutti vengano in qualche modo rispettate e garantite;  sa che per ottenere questo deve pretendere da tutti il rispetto dei doveri, dei limiti perché è cosciente del fatto che l’uomo prima di diventare un “essere sociale” deve apprendere le regole fondamentali della “convivenza civile” che, in questo segno,  viene portata avanti attraverso un sistema di premio-punizione;
sul piano individuale la vergine sa che tutto dentro al suo corpo e alla sua psiche deve rispettare delle regole in modo da poter garantire il funzionamento che, in termini individuali rappresenta la “salute” di un soggetto.

Se sei integrato e dai un tuo contributo  – dice la Vergine – hai tutto ciò di cui hai bisogno e la società in qualche modo provvede a te e alla tue esigenze personali.
Se rispetti le necessità e  la disciplina, il tuo corpo non si ammalerà e tu funzionerai perfettamente; se emozioni e pensieri sono in linea.. ti sentirai in pace con te stesso.
Quando la Vergine riesce a far combaciare i bisogni personali, fisici e psichici  con le esigenze esterne riesce ad essere INTEGRA, ovvero sente dentro di sé un profondo senso di SALUTE interna che  deriva dalla consapevolezza  di collaborare anche alla salute della comunità, pur restando fedele a sé stessa, ai suoi principi e ai suoi valori.

Per questo la Vergine è sempre in profonda relazione con il Sistema corporeo; è un segno di Terra e rappresenta il giusto rapporto tra l’unità e la parte. Il corpo è un’unità che si compone di milioni di particelle diverse che lavorano ognuna  per sé ma al tempo stesso servono anche un progetto più grande e globale.
Se un organo smette di fare la sua funzione, la salute globale viene meno: il compito della Vergine è di vigilare affinché ognuno faccia la sua parte perché ciò è vitale  per l’unità: il singolo individuo è parte integrante del mondo in cui vive; se non fa la sua parte e non dà il suo contributo, l’intero mondo soffrirà.

Le qualità della Vergine sono funzionali al suo lavoro, pertanto per lei sono importanti il controllo, la discriminazione la capacità di vedere ogni singola parte e di cercare di metterla in relazione con le altre; vi sono poi anche il desiderio di perfezione, discrezione e intelligenza acuta e critica, oltre che un sano senso di conservazione.

L’ombra della Vergine può annidarsi  nel “controllo” che può  nascere dalla paura di essere esclusa, di non essere integrata in quanto “inadeguata”; queste paure possono produrre un’esasperazione del senso di perfezione che, a quel punto,  diventa “perfezionismo, pignoleria e meticolosità ”, difetti che oltre a renderla stressata non le danno quella tranquillità per fidarsi degli altri, proprio perché non si fida di sé.
 
Quando non funziona bene e non si sente integrata la Vergine diventa instabile e nevrotica;    si aggrappa a maniacalità e ritualizzazioni che, del tutto illusoriamente, sembrano tamponare  le insicurezze. Questo accade soprattutto quando i nativi si  adeguano  troppo all’esterno e finiscono per  SOMATIZZARE proprio perché il corpo si incarica  di mostrare attraverso un sintomo  “dove è dis-allineata e dis-armonica” e dove,  quindi, dovrà lavorare per riappropriarsi della salute  e dell’integrità.

 
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