Si chiamava Antikythera, un antichissimo macchinario a ingranaggi, risalente al 65 a.C, che gli antichi greci utilizzavano per seguire i movimenti del Sole e della Luna attraverso le costellazioni dello zodiaco, predire le eclissi, tracciare il moto dei pianeti e l'orbita irregolare della Luna nel cielo.
Lo studio che sottolinea l’importanza e la struttura interessante di Antikythera è stato eseguito e presentato da un gruppo di ricerca internazionale, coordinato da Mike Edmunds e Tony Freeth dell'Università britannica di Cardiff.
Il meccanismo di Antikythera fu trovato nel 1900 da alcuni pescatori all’interno di un relitto naufragato di una nave, nel fondale davanti all'isola di Antikythera, fra il Peloponneso e Creta.
Per molti anni Antikythera fu analizzato con molta attenzione e si riteneva che servisse a calcolare la posizione del Sole, della Luna, e il moto dei pianeti, ma la funzione non era stata compresa completamente.
Rimaneva irrisolta la problema dei due display: uno anteriore, l'altro posteriore.
Lo studio presentato in questi giorni, grazie all’ausilio di moderne tecnologie ci spiega che: sul display anteriore vi erano le lancette che contrassegnavano il passaggio del Sole e della Luna nelle costellazioni dello zodiaco e le indicazioni per le fasi lunari.
Mentre, il display posteriore segnalava il tempo in termini di due cicli astronomici con lancette per quantificare il ciclo callippico - 76 anni, di 365 giorni e 1/4 ciascuno - perfezionato dall'astronomo Callippo nel IV secolo per sistemare il ciclo metodico - 19 anni, di 365 giorni e 5/19 ciascuno.
Un'altra lancetta serviva per segnalare il ciclo di Saros, utilizzato per predire le eclissi lunari e solari.
Antikythera rappresenta una concretizzazione meccanica dei calcoli sull'irregolarità del moto lunare, ovvero il modello geometrico, sviluppato dall'astronomo Ipparco di Rodi nel secondo secolo a.C, tant’è che i ricercatori non escludono che Ipparco possa esse stato implicato nella progettazione del primordiale PC.