a dispetto del caldo, delle ferie e del solleone che imperversa per la penisola, penso al rientro lavorativo....
e ci penso con preoccupazione.
come molti, di questi tempi, dopo entusiasmanti esperienze, mi sono adattata a lavori a progetto, per pescare un lavoro (sempre nella comunicazione) in un settore che non è il mio.
Cosa succede?che sono insoddisfatta ed inquieta e desiderosa di cambiamento.
Purtroppo, al dilà del settore, che trovo affascinante, nn riesco a sopportare oltre le situazioni di ufficio, un trattamento economico iniquo e il mascherare un lavoro fisso con prestazione occasionale che mi tiene sempre sotto scopa, nn mi da diritto e ferie, malattia, maternità....Il rapporto col boss è basato sull'eterno "disequilibrio" del nn fidarsi, dell'essere sottoposta ad esami continui sui risultati....senza prospettive di crescita economica.
Si riaffaccia la possibilità di lavori occasionali con prospettiva di max 6 mesi.
Ora, con davanti il mare, nn so se rituffarmi metaforicamente e con coraggio e lasciar perdere qst piccola sicurezza lavorativa o tenere duro, sopportare ancora?
Vorrei sapere se ho qualche tipo di transito che mi sta sollecitando e in che direzione? e si può, per una questione di "principio" mollare o se devo lasciar perdere il mio idealismo e mantenere lo status quo?
Cristina
Ct, 2.9.75 ore 9.30