Ciao Lidia, ieri notte prima di dormire mi interrogavo sul significato di "Londra" in un mio vecchio sogno. Questa città, di solito solo nominata, compare spesso nei miei sogni e credo rappresenti una zona sconosciuta del mio inconscio o della mia storia di vita, nonostante nella realtà io la conosca bene e la ami al punto da desiderare di andarci a vivere. Quando mi sono addormentata ho sognato qualcosa che adesso da sveglia mi turba parecchio. Sono a Londra, in una stanza d'albergo con un gruppo di amici. Tutti restano 1 settimana, io passati i primi due giorni a causa di scarse riserve monetarie devo tornare o chiamare casa per farmi pagare il resto della permanenza. Ad un certo punto mi ritrovo per strada con mio padre, c'era stato un evento (forse un concerto) e gli chiedevo per quale motivo fosse rimasto nella strada alle spalle. Del gruppo di amici ricordo solo una ragazza che nella vita reale è molto focalizzata sul suo aspetto fisico e sull'essere piacente con gli uomini. Ero proprio accanto a lei, seduta su un muretto, quando un uomo quasi anziano e con aspetto piùttosto "vagabondesco", si avvicina con tendenze alquanto fastidiose, diciamo un potenziale maniaco. Si siede accanto a lei e inizia a disturbarla. Io per difenderla faccio qualcosa, col risultato che lui si pone in piedi dinanzi a me e mi prende le mani. A questo punto c'è anche mia madre davanti che guarda la scena con aria scioccata. Le mani dell'uomo sono VIOLA, e scottano, come fossero cotte. Per reazione io mi alzo di scatto e mi allontano, mentre la mia amica, forse vittima del suo stesso voler essere piacente a tutti i costi, resta lì ferma con quest'uomo. A questo punto mi ritrovo in un altro albergo con i miei e alcune altre persone di famiglia, tra cui ricordo una mia cugina piccola che mi somiglia particolarmente. Dico che a quel punto potevo tornarmene direttamente con i miei ma mia madre mi spiega che si è liberata una camera per loro in quell'albergo ed essendo notte è preferibile che lei mi riaccompagni al mio albergo, per restare fino all'ora di pranzo del giorno seguente, e poi tornare insieme a casa. Io non sono molto entusiasta della cosa perchè a quel punto la sola cosa che volevo fare era tornare a casa.
Le associazioni che ho fatto io da sveglia riguardano due cose della mia vita. Una di queste ipotesi mi ha lasciato un amaro in bocca indicibile, tant'è che spero si tratti di un'associazione forzata. Sono da anni innamorata di un uomo parecchio più grande di me (su cui tral'altro era riferito il vecchio sogno a cui pensavo prima di dormire). La differenza d'età che intercorre tra noi o forse una mia generale difficoltà ad integrare liberamente la sfera sessuale, mi ha portata a vivere in maniera problematica la sua attrazione sessuale nei miei confronti. Ho cercato sempre di vedere la cosa da un punto di vista più fiabesco, come se avessi voluto da lui un approccio più puro, per quanto fossi io in primis attratta da lui a livello sessuale. Pur essendone innamorata mettevo in atto una sorta di rappresentazione di "padre-figlia". Da sogni passati ho avuto modo di capire che questi miei tentativi di censura erano uno degli elementi che finiva col dividerci invece che unirci. Al tempo stesso, sempre grazie ai sogni, mi sono resa conto che nonostate lui sia l'amore della mia vita, impedivo a questa storia di concretizzarsi perchè mettevo in atto la sola espressione della mia femminilità esteriore, prendendo una forma esterna alquanto falsata, che non mi rappresenta affatto nella mia totalità. E' sempre uscita fuori, dai sogni, una sorta di divisione. Una parte di me che vive come mostruoso qualcosa che un'altra parte vive come meravigliosa. Su questa storia ci avevo messo una pietra sopra due anni fa, ma ultimamente è tornato nei miei sogni, collegato alla mia realizzazione individuale, e qui c'è il secondo elemento che ho automaticamente collegato al sogno: ho un grosso blocco di espressione creativa. Amo scrivere, ma non riesco a farlo. Innumerevoli volte mi è stato mostrato, in sogno, che se utilizzo l'espressione libera dei miei sentimenti, attraverso la riunione con questa parte di me che non riesco a vivere a 360 gradi (la scrittura, e in generale il potere di azione concreta), il rapporto ne gioverebbe e potrebbe concretizzarsi. Di recente mi è stato proprio chiesto di sbrigarmi ad agire e di riprendere in considerazione questo legame. La cosa orrenda è che nella vita quotidiana, anche se ci provo, puntualmente non ci riesco.
Quando sogno, di solito, è sempre mia madre a portare problemi. E' come se la parte di me raffigurata da mia madre non volesse assolutamente che io ceda alla "verità scarna" di questa situazione sentimentale. Preferisce farmici rapportare mascherata (infatti in passato mi portava sempre trucco nei sogni), come se non potesse sostenere.