Ciao a tutti. Sono Miriam, l’altra, quella con Sole/Plutone in Leone congiunti all’ascendente. Lo specifico perché prima ho visto che ha scritto una mia omonima, che per ora saluto cordialmente da qui.
Il mio silenzio, il mio allontanamento dal forum in parte voluto, come già specificato una volta ed in parte subito a causa di “forza maggiore” in seguito a problemi che hanno colpito i miei fratelli (ho un fratello ed una sorella)…spero sia finito…e spero di tornare a leggervi quasi quotidianamente e ad interscambiare un po’ con voi.
La cosa peggiore accaduta, dopo la morte di mio padre ad aprile, è la malattia…sì, “quella” malattia…che ha colpito mia sorella. Per fortuna sembra che non sia ad alto rischio e, dopo l’operazione avvenuta il 1° dicembre, proprio ieri l’hanno informata che dovrà comunque seguire una radioterapia a base di farmaci…per bloccare eventuali “cellule impazzite”.
Per anni, in seguito ad incomprensioni di natura “lavorativa” (avevamo un’attività assieme anche ai nostri rispettivi mariti) non avevamo mai più avuto contatti fra di noi.
Io ho tentato un riavvicinamento un paio di volte ma evidentemente i tempi non erano maturi anzi, forse noi non eravamo ancora veramente pronte a dimenticare.
Poi, i problemi del papà, iniziati nel 2003, ci avevano riavvicinate…ogni tanto ci telefonavamo, la tenevo informata di ogni cosa ma sentivo che non eravamo ancora “ritornate veramente sorelle”…
Ed ora questo suo problema…
Sono stata la prima persona a cui lo ha confidato subito dopo aver avuto l’esito degli esami, quella con cui, nonostante i nostri “non rapporti” passati, ha voluto condividere la sua paura ed il suo dolore, la sua angoscia e preoccupazione, anche se il tutto era abbastanza mascherato da un certo atteggiamento coraggioso che la contraddistingue nell’affrontare le malattie. Ma “quella” malattia terrorizza chiunque!
Le sono sono stata accanto prima, durante e dopo l’operazione, come tutt’ora; è rimasta ricoverata una settimana e la lasciavo solo alla sera anche se lei mi diceva spesso “vai a casa, hai la tua famiglia, il tuo nuovo lavoro, tutte le tue cose”. Ma io le ripetevo “non riesco a fare niente fuori di qui, mi fa piacere stare con te”. Insomma, nella malattia ci siamo ritrovate definitivamente.
E ieri mattina ricevo da mia sorella una pianta di orchidee, bellissima… e ancor più belle le parole sul bigliettino. Era scritto “Un piccolo pensiero per quanto mi sei stata vicina. Per me è stato importante”.
Sono convinta che ce la farà, che guarirà. Abbiamo perso tanti anni, ma qualcosa potremo recuperare…
Vi ho raccontato questa cosa perché so che in molte famiglie si vivono situazioni del genere in cui i rancori, il non perdonare la fanno da padroni…e magari la nostra esperienza potrà servire. E’ come se avessimo spezzato una catena che durava da almeno tre generazioni ma che non ci apparteneva completamente. Un giorno ne parlerò...
Un abbraccio e tantissimi auguri a tutti.
A Lidia in particolare un GRAZIE GRANDE - GRANDE.
Miriam L. (elle sta per leone…per non creare confusione…)