Ci si interroga tanto sul "senso della vita" e...in fondo anche Signora Astrologia,consciamente o inconsciamente, va incontro a questa nostra domanda......ma perchè spesso non CI capiamo?
PARLIAMO,forse,LINGUE DIVERSE?
ABBIAMO FRETTA DI SCRIVERE" VERSI" che descrivano la nostra vita...MA NON CI PREOCCUPIAMO DI CHIEDERCI:
IN CHE LINGUA....QUALI PAROLE????
Da "I quaderni di Marte Laurids Brigge"
"...Oh, ma con i versi si fa ben poco, quando li si scrive troppo presto.
Bisognerebbe aspettare e raccogliere senso e dolcezza per tutta una vita e meglio una lunga vita, e poi, proprio alla fine, forse si riuscirebbe poi a scrivere dieci righe che fossero buone.
Poiché i versi non sono, come crede la gente, sentimenti (che si hanno già presto), sono esperienze. Per un solo verso si devono vedere molte città, uomini e cose, si devono conoscere gli animali, si deve sentire come gli uccelli volano, e sapere i gesti con cui i fiori si schiudono al mattino.
Si deve poter ripensare a sentieri in regioni sconosciute, a incontri inaspettati e a separazioni che si videro venire da lungi, a giorni d'infanzia che sono ancora inesplicati, ai genitori che eravamo costretti a mortificare quando ci porgevano una gioia e non la capivamo (era una gioia per altri), a malattie dell'infanzia che cominciavano in modo così strano con tante trasformazioni così profonde e gravi, a giorni in camere silenziose, , raccolte, e a mattine sul mare, al mare, a mari, a notti di viaggio che passavamo alte rumoreggianti e volavano con tutte le stelle, e non basta ancora poter pensare a tutto ciò.
Si devono avere ricordi di molte notti d'amore, nessuna uguale all'altra, di grida di partorienti, e di lievi, bianche puerpere addormentate che si richiudono. Ma anche presso i moribondi si deve essere stati, si deve essere rimasti presso i morti nella camera con la finestra aperta e i rumori che giungono a folate. E anche avere ricordi non basta.
Si deve poterli dimenticare, quando sono molti, e si deve avere la grande pazienza di aspettare che ritornino. Poiché i ricordi di per se stessi ancora non sono. Solo quando divengono in noi sangue, sguardo e gesto, senza nome e non più scindibili da noi, solo allora può darsi che in una rarissima ora sorga nel loro centro e ne esca la prima parola di un verso."...
(tratto da www.teatrodinessuno.it)
uno spunto per riflettere insieme
COME " PARLIAMO " IL NOSTRO ZODIACO ?
COME TRADUCIAMO I VERSI DEL SUO SENSO?
E attenzione quando scrivo " CUORE".... penso SIMBOLICAMENTE A GIOVE-DIRETTORE D'ORCHESTRA.....
MA...perchè è così difficile far parlare l'ORCHESTRA DEGLI DEI ????
Ci aiutiamo a capire....?
naja