Un film di Michael Mann. Con Daniel Day-Lewis, Elizabeth Rowe, Madeleine Stowe, Russell Means, Eric Schweig, Dylan Baker. Genere Avventura, colore 122 minuti. - Produzione USA 1992.
Film tratto dall'omonimo romanzo di avventura di James Fenimore Cooper del 1826.
Siamo nel 1757, proprio durante la guerra franco-britannica dei sette anni(1756-63); girato nelle foreste del North Carolina, il film parte subito con i grandi spazi sullo sfondo, quasi a ricreare un legame quasi mistico e allo stesso tempo sognante con la natura. C'è una caccia in atto tra uomo e animale, e i cacciatori portano il nome di Occhio di Falco (D.Day-Lewis), Uncas (Eric Schweig), e Chingachgook (Russell Means). Con un formidabile colpo di carabina, l'animale abbattuto viene celebrato solennemente con il rituale mohicano: "Ci dispiace di averti ucciso, fratello. Noi onoriamo la tua velocità, il tuo coraggio, la tua forza." Un tuffo nelle tradizioni pellirossa per ricomprendere il loro contatto con la natura dove al loro interno nessuno è nemico. (Visibile in una scena seguente è un'altra usanza indiana, il "Baggataway", vicino all'attuale Lacrosse, una sorta di Calcio che si serve di racchette simili a quelle da tennis per fare gol, lo sport oggi più praticato in Canada.)
Un detto indiano pronunciato dalle labbra di Occhio di Falco particolarmente dolce:
"La gente di mio padre dice che alla nascita del sole, e della sua sorella luna, la loro madre morì ; e così il sole diede alla terra il suo corpo, dal quale sbocciò tutta la vita. E dal petto di lei tirò fuori le stelle, e le lanciò nel cielo notturno per ricordarsi della sua anima".
Durante il proseguimento del film, fa più volte l'ingresso in scena quest'inappellabile servizio alla patria inglese, gli obblighi della guerra, il rispondere agli ordini. Il tutto provocando vittime innocenti, e massacri di ogni tipo, soprattutto inoltrandosi nelle riserve e zone indiane. Infatti, più avanti nel film, il temibile e sanguinario Magua, losco figuro interpretato come "cattivo" nel film, si rivelerà più tardi, dicendo che villaggio e figli suoi furono uccisi in un'incursione bianca nel villaggio, proprio da quel "capo bianco" che l'urone sta cercando per vendicarsi del massacro successo anni or sono.
Tuttavia la carica inesorabile di odio dell'urone sembra davvero spaventosa, aggiungendo anche che la moglie, credendolo morto, si è messa nel frattempo con un altro indiano. Più nessun contatto quindi, e l'irradicato magua alleato col comando francese provoca l'imboscata proprio a quei bianchi inglesi di cui vuole vendetta suggellata col sangue. A questo punto si incroceranno i destini tra i tre mohicani, (Occhio di falco seppur bianco è stato adottato ancora in fasce dal padre pellerossa) le figlie del comandante inglese di cui magua vuole vendetta, e un ufficiale inglese fortemente invaghito della sorella maggiore che però lo rifiuta.
Verso la fine, per un atto di sacrificio tanto disperato quanto temerario e coraggioso dell'ufficiale inglese,consegnatosi al posto di Occhio di falco alla sorte degli indiani della foresta, il mohicano bianco e la sorella riescono a scappare insieme da un pericoloso e tagliente giudizio di un sakem (capotribù) superpartes, che toglierà a magua la soddisfazione di avere entrambe le figlie sottomano per potersi vendicare. Finale in crescendo fino alla lotta finale senza esclusione di colpi tra Chingachgook e Magua, le due espressioni di un volto indiano ormai sulla soglia del tramonto, ma sempre fiero, orgoglioso, indistruttibile nella sua implicita e romantica bellezza.
Ampi spazi da togliere il respiro, foresta rigogliosa e giunonica, atmosfere in dissolvenza, tradizione indiana senza pari, senso della percorrenza tra l'ingenuo e il candido, ma sempre all'altezza. Palpitante.
Iniziamo col trasporre personaggi e buttare lì qualche collegamento astrologico?