Ciao a tutti, desideravo lasciarvi qualche passo estratto da un sito di astrologia...se poi Lidia sarà d'accordo vi darò anche l'indirizzo...
"Siamo nei Pesci o nella 12a C dove, come abbiamo già detto, vive la
spinta ad oltrepassare tutti i confini: non solo quelli del
quotidiano ma quelli del tempo e dello spazio per potersi affacciare
sull'eternità.. Si cerca di superare la fatica, il dolore, i limiti
del nostro essere umani accettandoli, servendoli e servendosene come
trampolino di lancio verso quel Tutto da cui si viene e a cui si
vuole tornare.
Qui è forte il desiderio non solo della salvezza ma
della "redenzione"; per vivere infatti l'anima deve incarnarsi ma
l'incarnazione con i suoi precisi confini - secondo tutte le
religioni - è frutto di un "distacco " e di una "caduta"; per
risalire nuovamente e riunificarsi l'anima deve redimersi. Nei Pesci
o nella 12a C si vuole questa redenzione anche se essa può
rappresentare un conflitto riguardo ai valori individuali e
collettivi, e con la sua spinta può trascinare l'uomo alla
dissoluzione della propria individualità.....dall'arte al misticismo, dalla malattia all'assistenza, dalla
devozione al sacrificio. Esso è quel "significato" che si è perso nella 6a C ma mentre lì si è cercato di colmare il vuoto attraverso le soluzioni pratiche e il perfezionismo, qui si sperimenta una sete
di Assoluto che può assumere la forma di un ideale - sociale, politico, religioso....La via della redenzione può passare attraverso la capacità di vivere la sofferenza in prima persona o di attivare quella solidarietà profonda che porta a confrontarsi col dolore degli altri e a confortarlo; la redenzione sta nell'abbracciare la Croce, simbolo
cristiano e, da sempre, simbolo anche dell'incarnazione. Cristo si è sacrificato e si è fatto crocifiggere per espiare i peccati degli uomini, redimerli e riaprire per loro le porte del Paradiso;
sacrificare coscientemente se stessi è quindi la condizione necessaria per realizzare questo mitico sacro ritorno .....Depressioni, nevrosi, angosce possono assalire colui che è solo; che lo si sia davvero o ci si senta tali, nella 12a si vive comunque un senso di abbandono e di smarrimento, uno stato di ansia perché si sente o si teme di aver perso la connessione col Tutto.
La solitudine può essere incomunicabile al punto da sentirsi esclusi dal mondo esterno: ci si sente allora incompresi, si avverte un senso di inutilità, mentre la mancanza di rapporti o di stimoli porta alla
paralisi dei desideri e quindi all'angoscia, alla depressione, alla follia o ad altre forme di distruzione. Nella 12a C si vivono però
anche altri tipi di solitudine: quella cercata come raccoglimento, riflessione e rielaborazione; quella che porta alla meditazione, alla contemplazione o alla creatività ....Esiste infine, sempre nella 12a, la solitudine/fuga: quella che può spingere a coltivare un proprio giardino segreto dove ci si ritempera dalle lotte della vita lasciando libero corso alla fantasia; o quella
che può spingere all'evasione dalle difficoltà e responsabilità cercando aiuto nell'alcool o nella droga o in situazioni di vita estreme. In tutte queste forme di solitudine c'è un percorso comune
che è quello dell'isolamento; che esso sia ricercato volontariamente o imposto dal mondo o dalla vita - sembra necessario per poter ridare un diverso ordine e significato alla realtà.
Buona giornata
Alex