Bruna, An 3 gennaio 1961.
Il fatto di sottopormi a questa discussione ha un sapore particolare in questo momento. Infatti avverto l'importanza del momento che vivo ora per attuare cambiamenti, fortificare strutture (soprattutto la fiducia interna), predisporre strade future che mi portino all'agognata realizzazione (penso che se uno si realiza non può che essere felice, no? che dite, sono ingenua, che corro dietro alla felicità?).
In particolare sento molto in questo periodo,oltre al discorso di scelte lavorative in cui per avere un pò (sottolineo) di sicurezza devo accettare situazioni personali non leggere (ma forse invece non voglio vedere che il mio Sè vuole che io molli tutto per...? per dove? ...non mi è chiaro se sia così, se mi si sta chiedendo di avere coraggio e fiducia in me), anche (e le cose si inrecciano)il ruolo che ha nella mia vita il mio rapporto col maschile.
Un maschile che cerco dolce,e autenticamente forte, profondo, comprensivo ed umano, pronto a essere compagno in ogni senso, e invece trovo critico, severo, più o meno isterico, oscillante tra il lamentoso/vittimistico e il tirannico, di una forza rigida e insicura, che non riesco a compatire, e che sollecita la mia rabbia e delusione (non parlo di rapporti sentimentali).
Bene. Mi metto nelle vostre mani
Bruna