- l'invidia è nella natura umana, indipendentemente dal Segno Astrologico.Forse questa persona non non ha ancora capito i suoi talenti. Vede i tuoi, ma non i suoi. E l'invidia è l'altra faccia dell' Ammirazione...sana. Certo che può essere dannosa...quindi attenzione...ma non farti condizionare troppo....solo attenzione.
Ciao.

- Il problema è che invece mi sta un pò condizionando, mi sembra che attenda un mio "fallimento" per godersela, diciamo...è vero, tutti almeno una volta possiamo averla provata, ma magari rimane solo a livello di pensiero e non di azioni.

- cara Sabrina,
l'invidia è una questione di un Mercurio non utilizzato al meglio. Mercurio infatti è anche l'apprendimento che noi facciamo per imitazione e ci impone un confronto con gli altri (soprattutto in Vergine o in sesta) attraverso il quale stabiliamo cosa sappiamo e cosa non sappiamo, cosa abbiamo e cosa non abbiamo e, in questo modo, ci definiamo rispetto agli altri. Quando si ammira troppo una qualità e non si riesce a sviluppare, allora può scaturire l'invidia che è tragica in quanto tende a demolire il portatore della qualità che si pensa di non poter mai raggiungere.

Non ti devi fare toccare dall'invidia in quanto, chi sta veramente male è colui che la prova.. non certo chi la riceve. Un saluto Lidia

- Ciao Lidia,
Ho Mercurio in sesta casa in Sagittario: sono invidiosa? ahi ahi ahi!
Forse un po' presuntuosa ed essere la più brava sì. Ma ci sto lavorando....
Grazie per un consiglio.

- Beh, no Lidia, se posso permettermi, l'invidia fà spesso danni anche a chi è 'invidiato'.
La rigatura a volte 'ripetuta' sulla fiancata d'auto nuova è un aspetto tipico e 'costoso' per il ricevente.
Ne sò qualcosa.....
Senza contare la vessazione persecutoria dei commenti o persino insulti ad alta voce dietro le spalle e il timore che l'invidia possa trasformarsi in atti anche pericolosi per la propria incolumità.
Certo che l'invidiato non soffre interiormente per l'invidia altrui ma una certa 'ansia' in certe situazioni può nascere.
A me è capitato di dover cercare di regolare i miei orari di uscita, o non far vedere mai quando partivo in vacanza, per non dover inconcrociare una persona che 'soffriva gravemente' di questo problema e per cercare di non provocare involontariamente qualche atto imprevedibile ai miei danni.
Ho dovuto insomma autoimpormi quasi una limitazione delle mie 'libertà' per evitare di fomentare senza volere il 'peggio'.
Perciò insomma, non direi, che è proprio 'acqua fresca' per chi viene preso di mira.
Certo forse questa donna sconfinava nel 'patologico' ma insomma, direi che è stata una brutta esperienza che mi aveva sollevato parecchie preoccupazioni.