- cara Camy,
e' facilissimo tradire sè stessi senza neppure averne coscienza.
Da piccoli noi siamo tutti dipendenti dall'accettazione degli altri per cui, in virtu' dell'essere amati e dell'essere rassicurati procediamo con adattamenti vari.. quando tutto va bene.. ma, in alcuni casi, non basterà adattarsi ma dovremo fare delle vere e proprie "amputazioni" della nostra personalità.. imparando a falsare ciò che siamo cercando così di essere ciò che gli altri desiderano. I bambini sono abilissimi nel fare questo perchè ne va della loro stessa sopravvivenza.
Si impara a cogliere con estrema precisione ciò che desiderano da noi e si cerca di mostrare quei tratti che gli altri apprezzano relegando nell'inconscio la nostra autenticità.
Quasi tutti abbiamo dei lati seppelliti e sono quelli più autentici quelli che dovremo risvegliare per evitare di vivere una vita a metà.
Quando non possiamo essere noi stessi "ci tradiamo".
Dove stanno le nostre paure più grosse e i bisogni che ci rendono dipendenti.. li siamo sicuramente i più grandi traditori di noi stessi.
Se abbiamo paura di stare soli, ci tradiamo perchè accettiamo situazioni che non vanno bene per noi e che ci umiliano e disattendono la nostra integrità.
Un saluto Lidia

- Cara Lidia,
sono d'accordo con te, e aggiungo che questi meccanismi di "autodifesa" valgono sia per i bambini sia per gli adulti.

L'accettazione di sè da parte degli altri è un argomento sentito da parte di tutti immagino, ognuno di noi vorrebbe piacere a tutti o perlomeno alla maggior parte delle persone.
A tal fine, si compiono quei mini inganni quotidiani che tendono a far emergere solo determinati lati della propria personalità, ma così facendo si tengono nascoste alcune pieghe del nostro essere e della nostra anima che, invece, sono parte integrante della nostra identità.

Domanda: essere se stessi, costi quel che costi, manifestare apertamente la propria individualità, dire direttamente in faccia al nostro interlocutore quello che si pensa (a prescindere che sia il capo, l'amico, il marito, la moglie...), oppure cercare di essere diplomatici, in quanto viviamo e facciamo parte di una società di individui, accettando le differenze altrui, smussando gli spigoli del proprio carattere, cercando una convivenza civile al fine di evitare discussioni su cose di poco conto?

Siamo esseri individuali ma sociali, ognuno di noi è unico ma vive in un contesto collettivo di cui nessuno può privarsi..... nessuno è perfetto, ognuno è diverso dall'altro e da queste differenze si PUO' (se uno vuole) imparare e crescere....

Il "quieto vivere" può intendersi come tradimento verso se stessi? o può essere visto come un alto grado di tolleranza nei confronti degli altri?

- caro Giulio,
il compito di ognuno di noi è di imparare ad essere sè stesso (ed è la cosa più difficile al mondo) proprio per il problema che hai riferito.. tuttavia, come ben sappiamo noi abbiamo il diritto di "affermarci" e di mostrare ciò che siamo (Marte) e, per farlo senza alienarci completamente l'amore e l'affetto degli altri dobbiamo imparare a "mediare".. questo dilemma ancestrale è ben rappresentato nelle dinamiche 1a 7a.. Marte Venere..
Venere ci dice che "mediare" vuol dire trovare semplicemente un modo garbato e raffinato per venire incontro agli altri.. e per negoziare i nostri bisogni con quelli altrui..
Mediare e negoziare non significa "subire o schiacciare" ma scegliere ogni volta. Il punto sta qui.. quando si sceglie finisce il conflitto... il problema è che spesso non scegliamo ma nascondiamo i nostri bisogni, li rinneghiamo e li tradiamo perchè, in fondo scegliere è un'altra delle cose difficilissime della vita indispensabile però per poter vivere appieno le case sopra l'orizzonte dove
dobbiamo andare verso l'autenticità.
Un saluto Lidia

- Ciao Lidia,
condivido quello che hai scritto; la necessità di mediare ma anche di autoaffermarsi comporta un viaggio complesso dentro e fuori se stessi.Purtroppo vivere con gli altri non sempre è facile, e spesso siamo portati a tradire il nostro nocciolo interno più autentico, a costruirci un falso Sè adattivo e conciliante, per non perdere la stima e l'amore altrui. Non sempre l'autenticità è apprezzata, sopratutto quando diventa originalità, bizzarria, questo può dipendere da tante cose, astrologia e non, ed allora che si fa?
Vivere comporta una buona dose d'adattamento all'ambiente ( Venere? ), autoaffermarsi comporta la spinta propulsiva all'azione ( Marte? ); Ma quando mi viene detto che non basta un libro letto per fare un astrologo, che succcede?
Io, per es, con ingenuità tento un'autoaffremazione di alcuni miei pensieri, dall'altra parte vengo bloccata, mi sento giudicata proprio da chi dovrebbe incoraggiarmi, come se volessi soprpassare o raggiungere un sapere che non credo sia elitario o esclusivo appannaggio di pochi. Chi tradisce?
Non ho mai amato le confraternite, ne lo spirito piramidale del sapere, esistono maestri ed allievi, ma esitono sopratutto pensieri ed ideee, rivoluzioni..il pensiero rivoluzionario in una branca del sapere è tradimento?

Non sò se sto divagando...

- Scegliere è veramente difficile Lidia!
Siamo costantemente messi di fronte alle scelte: da quelle più banali e quotidiane a quelle più complesse e ponderate.
Come sempre hai toccato il punto giusto: la mancanza di scelta, che crea tensione, rabbia, frustrazione nell'individuo.
E faccio un passo indietro: saper scegliere significa anche avere ben chiaro le alternative oggetto della scelta, ma tante persone non hanno le idee chiare, non sanno ciò che vogliono, o meglio ancora pensano di volere qualcosa (indotte magari dalla pubblicità, dalle parole dei colleghi, dall'influenza di parenti e amici) ma in realtà i loro reali desideri rimangono celati negli anfratti dell'anima.
Guardarsi dentro senza ipocrisia e senza finzioni, capire ciò che siamo e cosa vogliamo veramente, e compiere la nostra scelta.
Seguire quindi la nostra strada, le nostre aspirazioni, i nostri desideri, per essere veramente autentici e veri, per essere insomma noi stessi....

- Giulio, per guardarsi dentro come dici tu occorrono occhi buoni o occhiali .
Guardarsi dentro, tu ci riesci sempre?
Cosa trovi?
A guardarsi dentro si corre anche il rischio di divetare ciechi...bisogna vedere cosa si trova.
Certe volte le sabbie mobili che impediscono i movimenti, le scelte.
Saper scegliere non è così facile, richiede fatica, come dite voi. Va considerato che esistono persone che son troppo stanche, che vengono piegate dagli eventi. Io non gli faccio una colpa della loro incapacità di scelta ( mia? )...non tutti possono permettersi di raggiungere i propri sogni, molti restano indietro, direi i più.
me lo ha insegnato Saturno.

- Cara Camy, hai detto una cosa molto giusta, guardarsi dentro può essere accecante...allora è meglio non guardarsi per niente.
Chi non vuole accecarsi può provare ad usare le lenti da sole e piano piano può scoprire delle cose che non aveva minimamente pensato, è che spesso manca il coraggio per farlo, perchè ciò può far scoprire che bisogna fare delle scelte...come dice Lidia.
All'origine ci sono quelle cose che avete già dibattuto, ognuno ha i propri nodi da sciogliere, c'è da tenere conto che se c'è qualche problema di accettazione, ad esempio, bisogna prima imparare ad accettare noi stessi nella nostra individualità, per poi capire che non abbiamo più bisogno di essere accettati dagli altri...
un altro esempio è quello di capire i propri valori ed i propri limiti senza sentirsi giudicati, spesso il giudizio negativo che abbiamo di noi stessi ci porta a pensare che anche gli altri ci giudicano alla stessa maniera, ma non sempre è così, ma purtroppo un Saturno interiore piuttosto imponente ed ingombrante può "sabotare" tutte le nostre capacità, piccole o grandi che siano.
un saluto