- Ciao, a tutti coloro i quali siano interessati di astrologia e musica consiglio l'opera The Planets di Gustav Holst.
La suite The Planets (I pianeti) fu e rimane ancora oggi l'opera più amata e ammirata di Holst. Fu concepita a partire dal 1914 sulla scia del grande interesse per l'astrologia e la teosofia che Holst aveva sviluppato a partire dal viaggio in Spagna e dalla conoscenza con C.Bax, e delle letture (soprattutto dell'opera dell'astrologo Alan Leo). Holst e la moglie risiedevano spesso nella casa di campagna di Thaxted, nell'Essex, immersi in un ambiente ricco di suggestioni del passato, a cominciare dall'architettura medievale e dal paesaggio.
È una serie di bozzetti musicali ispirati da 'umori' legati ai pianeti, piuttosto che qualcosa di concretamente collegato all'astrologia. Holst aveva comunque certamente tratto ispirazione dal libro The Art of Synthesis di Alan Leo, che è diviso in capitoli ognuno dei quali è dedicato ad un pianeta e ne descrive le caratteristiche della personalità e i valori ad esso associati, così che per esempio, nel libro di Leo
Marte - Indipendente, ambizioso, caparbio
Venere - Amore che rinasce, emotività
Mercurio - Il messaggero alato degli dei, pieno di risorse, eclettico
Giove - Portatore d'abbondanza e perseveranza.
Holst fu inoltre influenzato da un astrologo del XIX secolo chiamato Raphael, il cui libro verte sul ruolo che giocano i pianeti nei destini del mondo. L'opera venne completata in due fasi: dapprima Marte, Venere e Giove, quindi Saturno, Urano, Nettuno e Mercurio dopo una pausa dedicata ad altre composizioni. L'ultima nota fu scritta nel 1916. L'influenza di Stravinskij fu colta da un critico, che definì la suite "la Sagra della Primavera inglese". È possibile scorgervi anche influenze di Debussy e Richard Strauss, oltre che dell'amico Vaughan Williams.
È inoltre interessante notare che The Planets è stato fonte d'ispirazione per varie colonne sonore cinematografiche. È noto che John Williams usò Marte, assieme ad altri brani di musica classica, come musica provvisoria non originale durante la lavorazione di Guerre stellari e in seguito ne citò palesemente alcuni temi nella sua colonna sonora originale definitiva. Si notano anche somiglianze tra la colonna sonora (di Alan Silvestri) di The Abyss e Nettuno, tra la colonna sonora (di Bernard Herrmann) di La donna che visse due volte e Viaggio al centro della Terra e Saturno, tra quella (opera di James Horner) di Titanic e Nettuno o Braveheart con "Giove" e infine tra quella de La Bibbia (1966) e - ancora una volta - Saturno.
Buone feste a tutti quanti e soprattutto.... buona musica!!!