- cara Mamy,
comprendo le tue ansie circa tua figlia ma, tuttavia, sono anche fermamente convinta che loro debbano fare le loro esperienze e noi genitori non possiamo intervenire su di esse se non "essendoci" quando loro lo richiedono e ne hanno bisogno. Mostrare il dissenso è comunque un modo per non "accettare" ciò che sono e ciò che fanno. So che a volte si vorrebbe forzare la mano perchè, data la nostra esperienza, vediamo magari cose che loro non vedono ma, entrare nel merito dei loro compagni, è comunque una manipolazione che non porta mai a niente di positivo.
Al limite puoi cercare di farla riflettere chiedendole cosa la attrae di questa persona e cosa riflette di lei.. perchè è di questo che si tratta. Anche i nsotri figli scoprono alcune loro parti attraverso i loro compagni anche se noi genitori tendiamo per una precisa necessità di difenderli a pensare che le parti negative appartengano solo agli altri.
Cerca di farla riflettere ma lasciala libera perchè questa è l'unica cosa che le permetterà di crescere veramente.
Se sarà libera riuscirà a vedere e comprendere il perchè di quella scelta.
Disapprovare i loro partner è come disapprovare loro stessi, sottolineando comunque la loro incapacità di scelta e questo spesso è sconfortante.
Un abbraccio Lidia

- Cara Lidia, sapessi quanto bene fanno le tue considerazioni, e' tanto difficile fare i genitori e non si smette mai di imparare, sbagliando....Grazie col cuore!!! Mi sono un po' rasserenata.

- I vostri figli non sono i vostri figli. Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro, e benché stiano con voi non potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri, perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime, perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi. Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere; perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo.
(Kalhil Gibran)

- Grazie Sandra, ma pur nella verità e bellezza di questa poesia, i genitori si sentono semptre in dovere di "agire" per il bene dei propri figli, non vorrebbero che mai un giorno arrivassero a dire:ma tu che sei mia madre dov'è eri????!"ecco questa e' la mia paura e il mio dispiacere.