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Interpretazione dei temi natali
   
  MIO PADRE NON C'È PIÙ...
discussione inserita da ERICA73
 
Ciao, il 29/05/2009 mio padre si è suicidato..
Era nato a Gonzaga di Mantova il 10/05/1951 alle ore 01,00 di notte.

Potrei dire tante cose ma non mi viene niente, tranne che voglio imparare questa disciplina per capire da dove vengo e cosa è successo veramente nella vita di mio padre, per dare un senso in qualche modo ad un gesto del genere, e trovare un filo conduttore che mi faccia andare avanti e trovare la direzione giusta..

Mi farebbe piacere una vs. opinione, grazie Erica


Grazie, Erica

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 15 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 10/02/2010 13:55:05

- ciao Chiara, chissà perchè non mi stupisce che tu faccia il medico, si sente quando parli la tua propensione a curarti degli altri, è inconfondibile..

Si capisco quello che dici.. hai ragione, anche io quando è successo il fatto ho pensato che dovevo prenderla nel modo più costruttivo, che non serviva a niente prendersela, accusare, soffrire, bisognava accettare.. perdonare.

E così quando tutti si aspettavano da me il crollo io ero lì, in piedi, a proseguire la mia vita.. a lavorare, a vivere come se apparentemente nulla fosse successo, o meglio con quella lucidità e forza che è innaturale avere appena dopo una tragedia del genere.

Non dico che non ci pensavo, che non ne parlavo, che non piangevo.. ma con la maturità di chi ha già risolto certi processi naturali e fisiologici.

Credo che sia giusto arrivare a certi sviluppi che ti facciano uscire dal tunnel, e non bisogna in alcun modo restare impantanati in domande e sensi di colpa che non portano a niente.

Credo anche nella assoluta necessità per me di rispettare e ascoltare quello che esce, lasciarlo uscire senza giudicare, senza pensieri, senza cercare per forza una soluzione.

Questo è il tempo del dolore, del rimpianto, della rabbia.. passerà da solo, come una ferita che sanguina a fiotti ad un certo punto si ferma, quando è giunto il tempo che si fermi..

Ho provato a saltare questo passaggio ma non sarebbe naturale, e non servirebbe.. sto aspettando che passi questo momento con rispetto, sapendo che dopo vorrò fare tante cose per me.. e già mi sto preparando a farle..

Non posso non gridare adesso, perchè non l'ho fatto quando è successo, non abbastanza a quanto pare..
Ognuno di noi si è chiuso nel suo dolore e poi non se ne è più parlato, io invece ho ancora bisogno di parlarne, scusate se lo faccio qui, ma anche questo e anche voi mi state aiutando a liberarmi e cercando di consolarmi fate quello che, tra noi famigliari, non siamo riusciti a fare uno per l'altro.

Grazie del tuo aiuto, so che è sincero e sentito, sento la tua urgenza di fare qualcosa, ma stai già facendo tanto per me, credimi, un grande abbraccio, Erica.

Erica x Chiara
 
inserita il 10/02/2010 16:59:24

- Hai assolutamente e perfettamente ragione cara Erica!!!!

Prenditi questo tempo per piangere tutte le tue lacrime, per gridare tutto il tuo dolore, la tua rabbia, la tua paura, la tua frustrazione ....è sacrosanto e giustissimo!!!!

Anche noi nella mia famiglia quando persi mio padre, avevo 12 anni, ci chiudemmo ognuno nel nostro dolore e non ne parlammo per tanto tantissimo tempo ....anzi, secondo me non ne abbiamo proprio mai parlato come io ne avevo bisogno.

Sono contenta che questi nostri interventi possano per te essere un piccolo aiuto ....da fuori non si può fare molto, il più grosso spetta a te e solo a te, ma in effetti scrivere a delle persone che magari ti leggono e possono comprendere anche se solo in parte il tuo dolore ...può già essere un piccolo appoggio.
Sarà sempre un piacere per me leggerti ...in bocca al lupo cara Erica..... forza e coraggio!!!!!

Chiara Inesia




Chiara Inesia
 
inserita il 10/02/2010 17:31:44

- Volevo dire a Chiara che apprezzo i suoi interventi ed il suo punto di vista. Tra l'altro non sopporto chi etichetta i suicidi come vigliacchi da quando ho imparato a parlare, non sopporto chi accusa i medici della morte dei familiari, chi accusa il tempo per l'influenza...insomma ho capito sin da piccola anche io come te che le trasformazioni sono nell'ordine delle cose. Ti racconto un fatto. L'oncologo di mia madre, che lei stimava molto e che era il figlio di una sua amica la mandò a fare la chemio una settimana prima che morisse, quando praticamente non c'era più nulla da fare, a cento chilometri da dove lei abitava(pensa che sforzo ha fatto quella povera donna)nell'ospedale in cui lui era diventato primario. al ritorno mia madre perse conoscenza per le scale, tra l'altro la chemio non gliela fecero proprio, chiaramente. All'inizio, dopo che lei morì mi arrabbiai infinitamente per questo comportamento apparentemente irresponsabile del medico. Dissi ma che è pazzo, le fa fare tutta questa fatica e sa che sta per morire...una parte di me lo odiò profondamente.
Ma dopo alcuni mesi, seppi che mio padre lo aveva incontrato in un centro commerciale, e che lui aveva anche pianto al ricordo di mia madre.ripensai agli anni in cui l'aveva avuta in cura, al fatto che a mia mamma dopo aver guardato le analisi, raccontava della separazione dalla moglie, della nuova compagna molto più giovane, dei loro week end in moto all'avventura..e mia mamma era contenta, ridevamo, commentavamo la vita del suo medico...di un uomo...e non si pensava più alla malattia.
Allora ho capito che laddove la medicina non poteva più fare niente di obiettivamente valido era subentrato un uomo, con la sua umanità che aveva trattato mia mamma, che sapeva essere una persona estremamente attaccata alla vita, come una persona che avrebbe potuto vivere all'infinito, se solo avesse avuto un minimo stimolo...in questo caso anche dover uscire per andare a fare la chemio e vedere il paesaggio che porta ai castelli romani. E'questo il potere di Nettuno, e dell'umanità nelle mani di chi la sa usare.

Ad Erica dico che anche io ho realizzato la morte di mia madre in seguito...praticamente DUE ANNI DOPO...adesso.
Quando nessuno se lo aspetta...quando tutti pensano che tu abbia smesso di soffrire...si inizia. Ma non inizia solo il dolore, inizia la rivelazione di un mondo.Ancora una volta ti abbraccio forte

Fiordilillà per Chiara ed Erica
 
inserita il 10/02/2010 18:06:00

- Cara Fiordilillà,
è bellissimo quello che hai scritto, quello a cui sei giunta!!!!!
Immagino quanta sofferenza prima di arrivare a ciò!!!
E hai ragione ....da un certo punto di vista infatti io penso che solo l'AMORE possa guarire veramente .... ci arrabbattiamo tanto a trovare cure sempre più sofisticate, tecniche sempre più indagnose ...e ci scordiamo che è il "rapporto" che cura ...è lo scambio di affetto e amore che può fare davvero tanto per le persone!!!!
Purtroppo questo all'università non ce lo insegnano ...e dobbiamo impararlo da soli, sempre che risuciamo ad aprirci all'amore e a non averne paura....
Del resto ...cosa vogliamo tutti noi?
Che cosa profondamente necessitiamo???
Di ESSERE AMATI!!!!!!
Ciao, complimenti ancora per il tuo percorso, mi fa molto piacere averti riletto!!!!!

Chiara Inesia

Chiara Inesia
 
inserita il 11/02/2010 19:06:55

- Cara Erica,

susami non sono riuscita a tornare prima(sono ancora stordita per un intervento a un dente, ma spero di riuscire trasmetterti ciò che sento perchè ci tengo).

Allora,intanto ringrazio te,perchè rendendo pubblica la mia storia qui condividendola,con molta serenità,mi sono resa conto che l'ho superata del tutto perchè,ho trasformato,ciò che sentivo con i miei tempi Accettando e Perdonando,e un tempo avrei avuto vergogna a parlarne così,ma se oggi l'ho fatto è anche perchè, se una sola parola della mia testimonianza può aiutare a dar sollievo, sostegno o forza di farcela, a un altra persona che ha passato un'esperienza simile,penso di esserne felice.


Oggi,se penso a mio nonno,sono in pace,lo guardo sorridendo e stamani dopo tanto tempo sono passata davanti alla casa dove lui si tolse la vita,ho rivisto la scena di quel giorno,mi è passata davanti in automatico come se fosse stata un film,ma mi ha trasmesso serenità, perchè sò che nessuno poteva fare nulla,perchè il libero arbitrio di ogni persona è solo suo e perchè ho perdonato me stessa lui, e gli altri familiari.

Penso,che ognuno di loro ha sofferto (per la sua mancanza, per rancori, sospesi,silenzi o cose non dette), ma tutti in modalità diverse, e rispetto il dolore diverso dal mio,perchè anche in questo siam diversi e bisogna pian piano accettarsi, per accettare poi gli altri.

Sai,il voler capire i punti irrisolti della tua famiglia, per tuo figlio e per chi verrà dopo è importante, così come lo sarà,anche per te stessa.
Lo capisco perchè è stata la molla che scattò in me allora.

Sono daccordo con Chiara,non ci è dato sapere,la vita è fatta di continue trasformazioni, e ognuno le vive,le interpreta e sceglie con modalità differenti,è questo che ci rende diversi,anche nei tempi di ascolto, elaborazione, accettazione e perdono,e arriva un momento in cui dobbiamo affidarci,e concentrarci su cosa di buono possiamo portare avanti per noi, anche grazie a l'eredità genetica che ci ha trasmesso chi non c' è più fisicamente.

Sei sopravvissuta,andando avanti come potevi in quel momento, secondo le tue possibilità,ma ora hai deciso di iniziare un'altra fase,e pian piano ce la farai, hai iniziato il tuo processo di guarigione,datti tempo,ascoltati e senti come poter imparare a stare meglio,solo tu puoi sapere dove indirizzare la tua attenzione,
non sò,mi viene da dire,magari anche scrivere su un quaderno tutto quello che senti di buttar fuori, che non sei riuscita a esprimere a voce,perchè magari scritto può farti notare rileggendolo e elaborando, indicazioni importanti per strutturare poi un lavoro su di te anche con un esperto volendo,è solo un suggerimento,poi scegli tu se lo senti
utile.

Un forte abbraccio a Te
Shay


Shay X Erica
 
 
 
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