- cara Evi,
quello che dice Arroyo a mio avviso è giusto, ma aggiungerei che l'anelito verso l'unità - che rappresenta anche la perfezione - lo abbiamo fin dal momento della "caduta"; quel terrificante momento in cui "veniamo alla luce" per noi rappresenta la perdita di quell'unità paradisiaca che non è solo con la madre.. ma è con l'universo, il Tutto.
Da quel momento Nettuno continua a sollecitarci a ritrovare.. almeno temporaneamente quel senso di "affidamento" che, nella realtà ordinaria non esiste e non può esistere.. giacchè dobbiamo imparare a confliggere e a difenderci in modo da non essere sopraffatti.
Alla nascita l'Io non c'è ancora ed è pertanto una situazione di totale indifferenziazione in cui non vi è ancora la perfetta consapevolezza della separazione.. ma, subito dopo, alla nascita psicologica, il senso di separazione rimane la nostra personale "ferita"..
Certo, Saturno ci insegna a coprire la ferita, a convivere con essa e a difenderla per non sentire troppo dolore, e così impariamo che "unendoci" e trovando "altre braccia" che ci sostengono possiamo alleviarla.. Così, da quel momento.. nel mondo reale sappiamo che le ferite esistono e pensiamo che trovando fuori qualcosa a cui affidarci queste verranno sanate.
Sarà invece un'esperienza spesso deludente a portarci nuovamente sulla strada della ricerca.
Saturno è la realtà ordinaria e solo in virtù del fatto che essa esiste possiamo pensare che ce ne sia anche una "straordinaria".
Un bacio Lidia