|
IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
FORUM - Torna indietro - Torna al Forum - Inserisci una risposta |
|
|
|
Astrologia |
|
|
|
EMOTIVITÀ
discussione inserita da Stefania |
|
Nell'articolo sulla Luna (A scuola di astrologia),Lidia dice che l'emotività è un'esagerazione del sistema emotivo,e parla dell'importanza di saper gestire le proprie emozioni.
Per me,questo,è un tasto dolente e vorrei capirne di più...mi piacerebbe che ne discutessimo insieme...di emozioni represse o troppo esagerate,di ansia,ecc...
Un abbraccio a tutti!
|
|
____________________________________________________________________________________________________
RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 15 - Inserisci una risposta a questa discussione |
|
A CURA DI |
inserita il 18/10/2006 16:54:16
- cara Stefania,
con quella frase intendevo dire che l'emozione è la componente giusta, quella che ci comunica i nostri stati d'animo e ci mette in singonia anche chimica con essi. Intendo dire che se io sono triste.. entrano in gioco particolari neurotrasmettitori che cambiano anche la chimica delle nostre cellule e, quindi, comunicano sostanzialmente a tutto il mio corpo che il mio stato d'animo è sintonizzato sulla "tristezza".
Le emozioni dovrebbero essere gestite il che non vuol dire "bloccate" dal sistema affettivo che le modula e le armonizza con i nostri sentimenti.
Quando questo non accade, ad esempio se la Luna è troppo porosa il soggetto è troppo esposto e, di conseguenza è come se si ingorgasse; a questo punto, le emozioni debordano e diventano emotività.. che è un "esagerato funzionamento" del sistema emotivo che, a volte, va in contrasto con il sistema pensiero e quello sentimento.
Saper gestire le emozioni ha a che fare con la capacità di capire che spesso veniamo "agiti" da emozioni esterne a noi.. e non solo dalle nostre.
Un saluto Lidia
|
Lidia |
|
|
inserita il 18/10/2006 20:35:36
- Ciao, anche per me è sempre stato difficile capire tutta questa storia delle emozioni e di come gestirle.
Ho imparato che l'emozione è un qualcosa che viene da fuori e che scatena in me una reazione; quello che parte da dentro è invece sentimento.
In realtà per esempio la rabbia viene da qualcosa che mi procura qualcosa o qualcuno dall'esterno e da lì ho una reazione, forse devo imparare a controllare la reazione più che l'emozione. Altrimenti si parla di sentimenti che partono dall'interno e vanno verso l'esterno.
Non so se mi sono spiegata. Cosa ne pensate? Ciao Maurizia
|
Maurizia |
|
|
inserita il 19/10/2006 14:54:31
- Cara Lidia,quello che dici è molto chiaro e interessante,ed è per questo che mi ha colpito...perchè ha toccato un punto per me dolente che riguarda proprio l'emotività.
Troppe volte io "rispondo" agli avvenimenti con troppa emotività,e mi è capitato spesso di evitare situazioni,prevedendo in anticipo che forse non avrei saputo gestire le emozioni.
Ecco quello che vorrei fare: arrivare a saperle gestire,riuscendo a trovare un equilibrio interno e una struttura più salda...che evidentemente non ho...
P.S. Ciao Maurizia,felice di conoscerti!
|
Stefania |
|
|
inserita il 19/10/2006 22:16:59
- A mio parere le emozioni sono il modo in cui i mammiferi hanno imparato a comunicare tra loro per trasmettere più velocemente ai loro piccoli la loro esperienza. Il nostro cervello è costitutito dalla sovrapposizione di tre strutture, il cervello rachidiano che è il più antico; è l'istinto di sopravvivenza. E' una specie di codice scritto genticamente che induce comportamenti stereotipati. Le tartarughe quando nascono sanno già che devono andare verso il mare, i serpenti quando nascono sanno già cosa mangiare. Questo cervello percui soprassiede alla sopravvivenza ed è legato alla trasmissione genetica dei comportamenti. Ma per scrivere un gene ci vogliono migliaia di anni e così la natura ha ideato un nuovo modo, più rapido per trasmettere la conoscenza alle generazioni successive: L'emozione, che fa capo al paleocervello e al sistema limbico. Questa compare con la comparsa dei mammiferi e con l'allattamento e diventa lo strumento essenziale con cui madre e figlio interagiscono. L'emozione ha lo scopo di comunicare e di rendere palese, manifesto il nostro sentire e quindi i nostri bisogni. Emozione può derivare sia da emos=sangue, agere=muovere, cioè muovere il sangue, basta pensare al rossore che si ha in caso di timidezza, o da ex=fuori movere=muovere, cioè muovere fuori. L'emozione è l'espressione del nostro sentire. E' come una spia luminosa che ci avverte sul nostro stato d'animo. Quando trascuriamo il nostro sentire l'emozione serve a farlo uscire e a renderlo palese alla coscienza. Se non ascoltiamo l'emozione o se la reprimiamo questa sale ed aumenta di intensità, esattamente come l'acqua in una pentola messa sul fuoco. Se lasciamo uscire il vapore, cioè uscire l'emozione, non succede nulla, ma se mettiamo un coperchio questo incomincia a tremare, l'emozione sale, se poi chiudiamo tutto, la pentola esplode, l'emozione raggiunge il culmine e ci obbliga a fare qualcosa. L'emozione è il movimento verso l'esterno di un sentire trascurato o represso. I cinesi, nella loro legge dei cinque elementi parlano di quattro emozioni di base rabbia, paura, tristezza e gioia collegate ai quattro punti cardinali e agli elementi, ad esse aggiungono la mente e dal centro la spostano sul cerchio tra la gioia e la tristezza. La gioia ci dice che stiamo soddisfando i nostri bisogni, e va dalla semplice soddisfazione fino all'estasi in un infinita serie di gradazioni. La tristezza ci dice invece che non stiamo soddisfando i nostri bisogni e va dalla insoddisfazione fino alla disperazione ed infine all'apatia. La paura ci dice invece che non conosciamo i nostri bisogni e va dall'insicurezza fino al terrore. La rabbia ci dice che vogliamo che i nostri bisogni siano soddisfatti a tutti costi e quindi anche da un altra persona e va dal fastidio, e dalla irritazione fino alla rabbia e all'ira. Se noi ascoltiamo il nostro sentire e quindi agiamo di conseguenza le emozioni rimangono a bassi livelli, ma se noi non le ascoltiamo queste aumentano fino ad obbligarci a prendere atto del nostro sentire. E' l'avvento della mente che in un qualche modo modula l'emozione poichè è la mente che ha il compito di risolvere rapidamente problemi trovando soluzioni pratiche ai nostri bisogni. Se la mente non trova soluzioni, o nega il sentire l'emozione sale fino ad obbligare la persona a prendere coscienza del suo sentire. I cinesi attraverso le due leggi quella della madre-figlio e zio e nipote le hanno messe in relazione tra di loro. Nella legge madre-figlio, e' la gioia che genera il pensiero che genra la tristezza che genra la paura che genera la rabbia che genera la gioia chiudendo il cerchio. Nella legge zio-nipote la gioia domina la tristezza, la tristezza domina la rabbia, la rabia domina il pensiero ed il pensiero domina la paura che infine domina la gioia. Beh questo punto mi fermo perchè poi la cosa diventa sempre più particolare e articolata e non vorrei occupare troppo spazio
|
Marco |
|
|
inserita il 19/10/2006 23:00:24
- Prima di tutto ciao a te Stefania, piacere di fare la tua conoscenza e devo dirti che hai iniziato una discussione molto particolare, quindi grazie.
Caro Marco, grazie per quello che hai scritto, lo rileggerò con attenzione perchè è molto interessante. Quindi secondo te l'emozione è qualcosa che viene prodotta dall'interno quando non siamo in collegamento con il nostro sentire? Non so se ho capito giusto. Grazie e ciao a tutti Maurizia
|
Maurizia |
|
|
inserita il 20/10/2006 08:09:40
- caro Marco,
che piacere leggerti.Si,mi è piaciuta molto la tua descrizione delle "emozioni" anche io ovviamente condivido il fatto che siano "informazioni".. è interessante quello che scrive la dr. Candace PERT che ha scoperto i "recettori degli oppiacei", piccole cellule che assorbono le diverse tracce chimiche che vanno a cambiare il PH della cellula stessa. Li chiama "molecole di emozioni" e spiega perfettamente l'incastro tra la psiche e il corpo.. che passa appunto attraverso il sistema emotivo che produce sostanze diverse a seconda del nostro stato d'animo e come queste sostanze siano in grado di "informare" il nostro corpo trasformandolo.. Nei casi di grave stress, spiega, è come se il nostro corpo restasse sintonizzato su stati d'animo tip "paura, vigilanza" non permettendo più il ritorno a stati normali..
Le persone iper emotive hanno un sistema troppo sollecitato,sono eccessivamente sensibili e tutto tende ad entrare e modificare il proprio stato d'animo.. quindi, hanno in un certo senso un sistema ipervigile.
Il problema tuttavia sta nello scarico.. più le emozioni si possono scaricare e più si dissolvono i residui, quando invece vengono trattenute nel corpo producono grandi difficoltà.
L'elemento che conduce le emozioni è l'ACQUA e i tre signori che fanno capo all'acqua.. ovvero Luna - Plutone e Nettuno sono i principali responsabili del "sentire", del "trattenere" e del "dissolvere" le emozioni.
Un saluto Lidia
|
Lidia |
|
|
inserita il 24/10/2006 08:35:57
- cari amici,
per continuare il discorso sulle "emozioni" possiamo dire che i tre segni che hanno a che fare in modo privilegiato con le emozioni sono Cancro, Scorpione e Pesci, nel senso che hanno anche il compito di imparare a riconoscerle, distinguerle per poi farne una forza personale.
Con questo intendo dire che "sentire" le emozioni è squisitamente umano..e richiama a quella possibilità di "empatia" che è la possibilià di "sentire quello che sentono gli altri" per raggiungere addirittura, come nella struttura Pesci a "sentire quello che sente l'umanità".
Proprio per questa caratteristica.. l'acqua è anche l'elemento che - contrariamente a quanto si pensa comunemente - è "distaccato", o almeno questo è quanto deve raggiungere per poter sviluppare questa funzione e poterla utilizzare come un vero bagaglio di forza e non come una debolezza .
Per questo motivo i segni di Acqua hanno un compito preciso..
Nascono con una grande capacità di sentire.. e questa è "favorita" dal fatto di avere meno confini tra la parte cosciente e l'inconscio, forse perchè la Luna..(madre) nel caso aveva già meno confini ed ha trasferito molto del suo materiale psicologico e del suo "sentire" per cui il bambino ha imparato a modularsi su queste vibrazioni che continueranno per tutta la vita ad essere intense e forti..
L'acqua ha bisogno di queste vibrazioni, altrimenti si sente vuota, sterile e senza contatti..
Tuttavia, proprio per preservare intatto il suo potenziale.. dovrà pian piano imparare a discriminare e a dividere le sue emozioni da quelle degli altri.. in modo da non fare "confusione" cosa normalissima per l'acqua.. immatura emotivamente.
Risuona su tutto ma non ha la capacità di distinguere se il materiale che la fa vibrare è personale o meno.. e questo la porta spesso ad organizzare "reazioni" per emozioni non sue.. sulle quali invece dovrebbe quantomeno prima pensare se vuole o non vuole reagire.
Infatti, le emozioni mettono immediatamente in moto la parte fisiologica e creano una reazione a catena; al tempo stesso però predispongono anche a reazioni esterne..pensate alla rabbia.. e a quando noi vediamo che possa essere "contagiosa e pericolosa" in contesti quali manifestazioni di piazza o stadi..
Ebbene, in quei casi.. quale rabbia si agisce? La propria? O piuttosto la rabbia collettiva? A volte non c'è neppure un contatto con la propria rabbia per cui l'occasione in realtà apre dei canali che fanno scattare reazioni che sono "psicotiche", in quanto non elaborate minimamente dall'IO e, come tali, non decise dalla coscienza.. che, successivamente, vuole anche sentirsi estranea ai fatti..
Per questo, chi ha forti nuclei acqua nel tema ha bisogno di prendersi la responsabilità sulle sue emozioni.. e imparare a seguirle, conoscerle per poi decidere se e quando nonchè come vuole reagire..
Continuerò. Un saluto Lidia
|
Lidia |
|
|
inserita il 24/10/2006 21:06:11
- Le emozioni parte seconda:
Per quello che mi riguarda io considero le emozioni come le targhette di un contagiri o contachilomentri. Ogni emozione di base possiede vari gradi a cui si può manifestare percui c’è un emozione di grado 1, una di grado 2 ecc. fino ad arrivare al massimo della scala che può essere 10 o 100 dipende da quanti gradi noi abbiamo trovato ed identificato. Ho parlato delle quattro emozioni classificate dai cinesi, cioè gioia, tristezza, rabbia e paura, da queste derivano tutte le altre e tutte le loro possibili combinazioni. Proviamo a considerare ad esempio la paura. La prima targhettina della paura per me è l’insicurezza. E’ chiaro che io ho trovato l’insicurezza ma se ci mettessimo qua a pensare al nostro modo di sentire potremmo trovarne una anco
ra più lieve e sottile. La seconda per me potrebbe essere il disagio, anche qua si potrebbe parlare se mettere il disagio prima o dopo l’insicurezza. Non è detto che si riescano a riempire tutte le targhette, io ad esempio dopo il disagio passerei all’ansia, poi alla paura e poi all’angoscia ed infine al terrore. Anche la gelosia per me è una forma di paura, forse la metterei tra insicurezza e disagio, ma se ne poterebbe parlare, anche perché dentro la gelosia ci potrebbe essere anche della rabbia o in alcuni casi della tristezza. La stessa cosa vale per le altre tre emozioni. Al grado 1 di gioia, c’è la soddisfazione, poi il piacere, poi la gratitudine, la contentezza, la felicità, la gioia fino all’estasi. Per la tristezza, si parte dalla d
elusione, poi l’insoddisfazione, la scontentezza, la tristezza, il dolore, la disperazione fino all’apatia. Per la rabbia si parte dal fastidio, all’irritazione, alla rabbia fino all’ira. Ora questa classificazione l’ho fatta io in base alla mia sensibilità e alle emozioni che sono riuscito ad identificare dentro di me ma potremmo comunque trovare ulteriori gradi di intensità oppure discutere un attimo sul grado da attribuirle in base ad un sentire comune. Come si fa a salire di intensità in questa scala emotiva? Beh di base dipende dallo stimolo, dalla sua intensità e dalla situazione che ci si presenta davanti, ma non è il solo fattore a determinare l’intensità, anzi forse il fattore più importante è anche, e soprattutto, da come siam
o stati abituati a vivere le emozioni. E da cosa dipende questa nostra sensibilità? Beh qui entra in campo la luna. E’ nostra madre che modula dentro di noi il primo approccio con il nostro sentire poiché è lei che filtra il mondo esterno con i suoi stimoli per noi. E sarà sempre lei attraverso il suo tipo e i suoi tempi di intervento che determinerà la soglia di consapevolezza delle nostre emozioni. Ecco perché è molto importante analizzare bene la nostra luna nel tema natale, ci dice esattamente come sentiamo. Quando noi trascuriamo un emozione è come se noi NON ci stessimo a sentire, così l’emozione aumenta fino a che non riesce ad attirare la nostra attenzione, un po’ come con nostra madre da piccoli. E’ chiaro che se lei accorreva subi
to noi potremmo avere un livello di attivazione emotivo molto basso, questo perchè ci siamo abituati ad avere risposte a livelli minimi di emozione. Se nostra madre interveniva invece sempre con molto ritardo, anche il nostro livello di sensibilità sarà ritardato. Se nostra madre interveniva in modo imprevedibile anche noi avremo un modo sicuramente non molto adeguato di dare attenzione alle nostre emozioni. Come si fa a superare l’ipersensibilità, o l’insensibiltà o correggere il nostro modo di sentire? Beh occorre usare la consapevolezza. Occorre imparare a sentire e a riconoscere le emozioni e a rispondere ad esse in modo corretto. E’ chiaro che lo possiamo fare con l’aiuto di qualcuno che ci aiuti a riconoscerle nel loro presentarsi oppure
un lavoro che possiamo fare da soli usando la consapevolezza. L’intensità delle emozioni mano a mano che impareremo a rispondere alle nostre emozioni in modo adeguato calerà e ci darà sempre più sicurezza. La sensazione è la stessa che si prova nel procedere di un nuovo lavoro. All’inizio ci sentiremo sovrastati da esso, e dalle molteplici cose da fare, poi con il tempo diventando sempre più abili tutto diventerà automatico e ben gestito. Tutto questo lavoro passa per plutone e per lo scorpione. E’ proprio il nostro potere personale che ci aiuta a trattenere l’emozione e a decidere cosa farne come dice Lidia proprio nell’articolo sullo scorpione. E’ chiaro che se la Luna è legata a Marte sarà più difficile trattenere l’emozione, poi
ché la sua funzione è quella di agire. Una luna marte a mio parere sarà proprio l’ingrediente essenziale per una certa ipersensibilità più o meno sincronica al nostro stato d’animo a secondo dell’aspetto. Così come una luna plutone sarà l’ingrediente essenziale per riuscire a gestire le emozioni, una luna nettuno, l’ingrediente essenziale per una connessione profonda con il nostro sè, una luna mercurio ci permetterà di definire meglio le nostre emozioni e di essere più o meno capaci di usarle come mezzo di comunicazione profondo sia con noi stessi che con gli altri, una luna venere ci aiuterà a decidere meglio su cosa fare delle informazione che riceviamo attraverso di loro e a metterci in connessione con i nostri valori più profondi,
una luna giove ci aiuterà ad avere più fiducia in loro senza mettere in discussione quel sentire così sottile e profondo che le emozioni ci trasmettono, mentre una luna saturno ci renderà meno sensibili a loro ma anche più disciplinati nel seguirne le informazioni. Una luna Urano ci permetterà invece di consapevolizzarci del nostro continuo mutamento, e di metterci in “sincronia” con il nostro sentire attuale, darà velocità di trasmissione alle informazioni più profonde e ci permetterà di essere rapidi nel cogliere tutte le informazioni provenienti dal nostro sentire più profondo. Per quello che invece riguarda la luna ed il sole direi che il loro rapporto è ben definito dal ciclo lunare e dalla loro relazione nel cielo terrestre. Il sole è
una stella e splende di luce propria, la luna è un satellite o meglio un corpo morto, senza vita ma con una grande capacità riflettente, come se il suo compito fosse quello di dare coscienza di se al sole. In effetti se il sole esistesse da solo nell’universo, e non avesse intorno nessun pianeta che ne riflettesse la luce non potrebbe veramente avere coscienza della sua esistenza. E così, come le emozioni ci trasmettono informazioni sul nostro sentire, così la luna permette al sole di avere coscienza di se e della propria luce. Il rapporto tra la luna ed il sole ci può quindi insegnare molto. Questa relazione ed l’intero processo parte dalla luna nuova quando la luna sorge esattamente con il sole e tramonta con lui. Essa non è visibile dalla terra
poiché oscurata dalla luce del sole stesso. Questa fase rappresenta la fase infantile quando le emozioni sgorgano spontanee da noi senza alcuna mediazione, in modo quasi inconsapevole. Con il passare dei giorni all’interno del mese e quindi del ciclo, la luna ritarda sempre più il suo sorgere durante il giorno. E in funzione di questo alla sera, vicino al tramonto del sole, ne vediamo la falce poco al di sopra dell’orizzonte. Questo ritardo aumenta fino ad opporre la luna al sole. In questa lunga fase che passa attraverso il primo quarto e arriva alla luna piena c’è una graduale comparsa della capacità riflettente della luna ed è come se ci fosse analogamente in modo archetipico una graduale consapevolizzazione delle nostre emozioni. Con la luna
piena il sole si specchia in essa. La luna piena rappresenta la coscienza completa delle nostre emozioni. Una coscienza che però non deve ritardare l’espressione delle emozioni ma deve gradualmente tornare alla sua originale spontaneità. Ed infatti, il cammino di ritorno della luna al sole ha questo senso archetipico. L’aver riconosciuto il proprio sentire, l’averlo accettato e l’affidarsi completo ad esso. Il moto perpetuo della luna intorno al sole indica questo costante e continuo processo di consapevolizzazione del nostro sentire.
Un saluto Marco
|
Marco |
|
|
inserita il 25/10/2006 12:32:09
- caro Marco,
è molto interessante quello che tu scrivi. In effetti, le emozioni viaggiano attraverso il canale e la funzione che tocca la Luna.
Certo, il tipo di energia la può intensificare oppure diluire.. rarefare.. in effetti, ad esempio il fuoco la accende e la velocizza tantissimo. Il fuoco le "infuoca" letteralmente. Se non ci sono interferenze le emozioni di una Luna Ariete o Leone sono potentissime e non trattenibili.. è molto difficile imparare a gestirle nella prima parte della vita.. premono sotto la pelle in maniera prepotente e vogliono uscire. Quelle di una Luna in Sagittario sono già più attenuate nel senso che c'è una maggior capacità di gestirle.. perchè simbolicamente si è già passati attraverso lo Scorpione e certe cose si sono viste e imparate.
Per i primi due segni di Fuoco invece la vita è difficile: vorrebbero non essere così reattivi.. ma quel particolare tipo di energia conduce immediatamente le emozioni da dentor a fuori.. esattamente come dice Marco è un canale in cui tutto va a 100 km all'ora.
Questa conduzione indica anche l'impossibilità di fare "scorie": infatti non si trattiene nulla e questo è il lato positivo.. però, a volte è eccessiva l'enfasi con cui si buttano letteralmente le emozioni in faccia agli altri.
Proseguirò.. un saluto Lidia
|
Lidia |
|
|
inserita il 26/10/2006 00:12:58
- Mi sono riletto gli archetipi delle lune. Leggendo e rileggendo artemide la vedo sempre di più come una luna di fuoco e non d'aria. E' sorella di apollo, fuoco, usa le armi, fuoco, è indipendente fuoco, assiste al parto, ma il parto non è marte? espulsione del feto, spinta ecc. ? è protetrice degli animali ..... animali come simbolo dell'istinto di nuovo fuoco. Fa fatica a gestire le emozioni, anche il fuoco fa fatica a gestirle .... è una luna nuova quandi giovane e quindi ascrivibile al fuoco come primo elemento ...... tu che ne dici?
|
marco |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Per informazioni e prenotazioni:
Scrivi a info@eridanoschool.it
Telefona al numero 338/5217099 - P.IVA: 10220350010
|
|
|
|