- Cara Elisabetta,
le dipendenze sono sicuramente legate a qualche "vuoto inteerno", indicano spesso una grande difficoltà di struttura e spesso emergono proprio come compensazione e come desiderio di fuga a qualcosa che via via diventa sempre più inaccettabile sul piano della realtà.
Noi siamo particolarmente "dipendenti" in quanto la nostra società è dipendente da tutto.. e non è solo un tipo di dipendenza che può essere presa in considerazione perchè ogni dipendenza riguarda lo stesso problema; difficoltà di affrontare la realtà.. sensazione di incapacità cronica a trovare gratificazione e completezza e, la dipendenza, soprattutto da sostanza si colloca molto bene perchè diventa inizialmente una percezione di annullamento della difficoltà.
In pratica, anche la dipendenza affettiva si colloca nello stesso identico problema e chi dipende affettivamente non può fare a meno di avere una presenza che colmi il suo vuoto.
Il sintomo farà invece la differenza.. infatti. alcool, droghe, psisofarmaci possono appartenere a tipologie diverse di personalità..e, per certi versi soddisfano anche cose diverse.
La dipendenza può essere guarita solo nel momento in cui si trova il simbolo più elevato di Nettuno che è il "senso della vita e il senso spirituale o di appartenenza" tutto il resta tende a restare un surrogato.
Continua....
Un saluto Lidia

- Le droghe sono utilizzate per cose diverse: ad esempio l'alcool è un disinibitore.. molti alcolisti.. (parlo di alcolisti veri, quelli che bevono da soli).. sono saturniani.. hanno quindi alla base una natura inibita.. non credono nelle proprie possibilità e sono sostanzialmente depressi.
I Saturniani sono poco socievoli, pieni di complessi e sono tristi nell'animo; a volte proprio bevendo si accorgono di avere una sensazione di maggior facilità nell'entrare in contatto con gli altri, di avere maggior grinta.. e si sentono meglio.. con minor ansia.
Così possono iniziare a bere fino a trovarsi invischiati in una dinamica di dipendenza.. E' però chiaro che l'alcool ha questo effetto.. ed ha anche un grande effetto sulla rabbia..
Il solitario triste ed inibito è anche fortemente risentito per la sua "sfortuna ed incapacità".. e allora, l'alcool permette di tirare fuori tutto ciò che non avrebbe mai il coraggio di dire da sobrio.
continuerò.. mi piacerebbe però anche avere le vostre impressioni ed esperienze.
Saro' a Padova per alcuni giorni.. spero che animerete questo forum.
Un saluto Lidia

- Cara Lidia, sto affrontando - lentissimamente da Capricorno dubbioso - la tesina che avevi chiesto ed ho scelto la figura di Edgard Allan Poe e il formidabile racconto 'il Gatto Nero' dedicato alla sua amatissima gatta Catarina.
Leggendo le tue due risposte a questo Forum hai illuminato un aspetto interessante della vita di questo gigante della letteratura americana - Capricorno e alcolista - morto in miseria di deliirum tremens, in un sordido vicolo, completamente sconosciuto...
Grazie evi

- Mi ha colpito l'associoazione alcool-individuo rigido e inibito, infelice nel cuore e severo, che crea una dipendenza con l'alcool, proprio per sciolgiersi. Lo faccio anch'io quando mi sento così e quando l'infelicità, che non sono lacrime, ma una pietra nera, bloccano tutte le emozioni e i pensieri.
In quanto leone, poi, bevo anche quando sono sì infelice e rigida (luna capricorno), ma anche annoiata.

Certamente, come giustamente dice Lidia, le dipendenze di questo genere sono risposte a un forte senso di vuoto.
Personalemnte associo abbastanza le droghe a nettuno.
Ho avuto fasi del genere e conosciuto persone di questo tipo, tante. Ovviamente con una sensibilità eccezionale. Siccome posso essere una persona un po' complicata per la quale non è facile trovare la sua strada ecc. e che cerca appunto il benessere a volte non facile da trovare, ho notato che fingere di mettere nettuno in un cassetto proprio non aiuta. Questo tipo di sensibilità deve invece essere usata, in tutti i modi, perchè almeno che uno non sia proprio morto dentro (ahimè può accedere) tanto è un tipo di enrgia che rinasce sempre. Per chi conosce questa sensazione: arte,poesia, scultura, questo dà un senso e va incanalato. Senza tutto ciò nettuno si deprime, viene schiacciato, cerca di adeguarsi con enormi sofferenza a ciò che lo circonda, oppure cerca di fuggire, rifugiarsi nascondersi, fare finta di niente, soffrendo. Allora ci si avvicina a droghe eccetera, tutto ciò che allontani dalla visione di una realtà intollerabile. Perché incapaci di usare nettuno si è voluto ricacciare via, accettando ciò che non si ama. ma Poi nettuno torna e quando vede non gli piace cosa ha intorno. Invece a queste sensazioni va riconosciuta una forza che deve essere esrcitata dall'individuo per trovare il giusto posto, per dare vita a qualcosa, e respirare liberamente in un luogo che gli è consono.
Ciao,
chiara