- Cara veronica, io sono un po' come tuo figlio, quindi l'ultima a dover parlare..., faccio un passo avanti e quaranta indietro e in tale veste ti scrivo. Quando ho letto il tuo mess., mi sembrava che tu scrivessi a me o tu stessi parlando di me, (a parte i veideogiochi!).
Con comportamenti del genere credo, parlo per la mia esperienza di ora, attuale, si regredisca letterlamente, non si vedono più i pericoli, è davvero davero pericoloso. E' difficile capirlo, se non lo si ha presente da soli, detto dai genitori perché probabilmente reagirà solo da figlio. Almeno io ho fatto così.
Pensavo di avere tutto sotto controllo, ma poi non è stato affatto così
-anche se a me mi piace lavorare-
perché il luogo è sbagliato, e le dinamiche sono vecchie e se abbiamo qualche problema con la crescita (saturno) ci si attacca proprio a tutto, credimi, per restare dove si è. Difficile che se un figlio non si cura di sé, accetti una critica materna.
Tutto questo, parlo per esperienza personale, ha davvero un prezzo.
Sei te che hai ragione.

ciao,
chiara

- Cara Veronica,
capisco la tua preoccupazione, non dici l'età, ma lo definisci "adulta, intelligente...",
il problema di tuo figlio rispecchia un pò i tempi in cui viviamo, tempi in cui non mancano le cose di prima necessità, in cui si vive di superfluo e di superficialità...

non sto a fare una lezione sul tempo in cui viviamo, penso che da te stessa saprai trarre le conclusioni, ma il problema che nei giovani d'oggi mancano stimoli, ideali, cose in cui credere, cose per cui vale la pena...
e allora quale responsabilità vogliamo che si prendano e cerchiamo in loro?

Ho un'età ( però non di matusalemme )in cui si aspettava di diventare "grandi", quasi con ansietà, per poter andare a lavorare, incontrare una persona per formare la famiglia, e far parte di una società che ci dava la possibilità di procurarci il "benessere" ambito da tutti.

Adesso quel benessere ce lo abbiammo, e le nuove generazioni per cosa dovrebbero diventare "grandi"?

Se hai un buon rapporto cerca di parlare con lui di queste preoccupazioni che hai, come dice Chiara, senza critica e giudizi.
Cerca insieme a lui qualche stimolo che lo spinga a fare qualcosa per il suo futuro..., i figli non accettano le critiche, ma la comprensione dei loro problemi ( sono problemi non aver imparato a desiderare qualcosa, aver sempre tutto a disposizione senza aver faticato per conquistarsele, non apprezzare quello che la vita ha di bello da offrirci, perchè hanno sempre avuto quello che, socialmente rappresenta tutto e mi riferisco ad auto, motorino, telefono, videogiochi...) può aiutarli a crescere un pò di più.

Sono una mamma che capisce i problemi delle mamme e ti faccio tanti auguri, lilli