- Cara Antinea, so perfettamente cosa stai provando, tempo fa ho scritto anch'io a questo forum in cerca di consolazione per un abbandono totale, improvviso .Mi è servito , mi è servito parlare con Lidia, mi è servito parlare con amici a cui potevo telefonare a ogni ora del giorno e piangere, piangere, piangere. Ora, se ho capito bene, è anche per te il momento del dolore, di quella spada che ti trafigge e ti toglie il respiro, del pensiero ossessivo di lui e della vostra storia.Credo sia inutile cercare terapie d'urto, ogni volta che ti sembra di soffocare pensa che passerà, fattelo dire da un'amica, ripetilo 20 volte al giorno: passerà, è matematico. Come ti è già stato detto, quando ti sentirai meglio, cerca di fare luce, magari facendoti aiutare, dentro di te.Fa in modo che questa esperienza ti renda una donna migliore e più consapevole. Il tempo da solo a volte non basta, può guarire la ferita, ma lasciare una brutta cicatrice.Pensa , quando potrai farlo, che ogni esperienza è un'occasione, che chiusa una porta , se ne apre un'altra sicuramente.La disperazione passa , credici!

- Ciao, Antinea

il tuo messaggio mi ha toccato...tante volte,sino a poco tempo fa, sono stata tentata dallo scriverne uno simile, per chiedere COME SI FA?
Non l'ho fatto trattenuta dal mio riserbo naturale,
non amo parlare pubblicamente delle mie cose private, specialmente se sto male.
Sono stata tirata su con la raccomandazione quotidiana che "i panni sporchi si lavano in famiglia" ...quelli sporchi e pure quelli puliti.
Sarà per questo che ho timore delle considerazioni altrui, di essere fraintesa, che i miei sentimenti vengano sminuiti.
Mentre sono una che dà estrema importanza e valore ai sentimenti ed emozioni: miei e degli altri.
Ad ogni modo, anche a me è successo di provare un amore enorme, totale, finito male.
Sono caduta in una fase di malinconia acuta, di scarsa autostima, di sfiducia nel prossimo e nel futuro, di sfiducia nelle mie capacità.
Ho fatto di tutto, di più: ho lottato invano cercando di ricuperare, ho chiesto pareri e consigli a destra e manca (che non è poco, col mio carattere), mi son rinchiusa in casa,
ho pianto fiumi...
Credevo che non ci sarei mai più venuta fuori.
E' durata qualche anno.
Oggi sto meglio, molto meglio: mi è servito molto l'impormi di uscire, di frequentare, di sviluppare i miei interessi. Ma prima di essere in grado di far questo c''è voluta una lunga convalescenza.
Sto meglio anche perchè ne ho parlato talmente tanto di questa storia che l'ho veramente buttata fuori.
Non siamo tutti uguali perciò non esiste un manualetto di norme da seguire... però so che, dovessi avere una figlia, una sorella, una cara amica con gli stessi problemi, la lascerei sfogare fintantochè ne sentisse il bisogno e la ascolterei con molta pazienza e molto affetto.

Un caro abbraccio, e..tempo al tempo...

Costanza

- Care amiche,
sono molto commossa dalla vostra partecipazione.Purtroppo essendo pure lontana dai miei affetti familiari,per ragioni di lavoro,mi trovo a vivere da sola,ho delle conoscenze ma le mie amiche sono lontane e telefonare a loro continuamente non mi pare proprio il caso e poi loro hanno anche i loro problemi,la loro vita.
Insomma purtroppo devo proprio risollevarmi da sola e non è cosa semplice.Rifletterò e cercherò di leggere più volte su quanto mi è stato scritto,magari le vostre parole potranno farmi compagnia e mi saranno di conforto quando la sera,dopo una lunga giornata di lavoro,mi ritrovo a casa da sola.
Un grazie di cuore a tutte voi.
Antinea