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  MALATTIA E DESTINO
discussione inserita da sonia
 
A giorni mi arriverà questo libro:

malattia e destino di Dethlefsen Thorwald e Dahlke Rüdiger.

Qualcuno di voi l'ha letto?

Mi ha incuriosito il modo in cui viene trattata e presentata la malattia, cioè come esternazione di un disagio emotivo interiore.

Questa è la descrizione nel caso abbiate voglia di leggerlo:

Noi diciamo che la salute è il nostro bene più grande. Che significato hanno allora le malattie nella nostra vita? Per lo psicologo Thorwald Dethlefsen e il medico Ruediger Dahlke non esistono tante malattie che si possono curare, ma soltanto una malattia che fa parte integrante della condizione patologica dell'uomo e si manifesta in molteplici forme. Questa malattia accompagna l'uomo per tutta la vita e sfocia infine nella morte. Essa fa parte della vita come l'aria fa parte del respiro, e indica che l'uomo vive in un campo di tensioni i cui sintomi non possono essere eliminati, oppure possono esserlo solo a livello superficiale e transitorio con medicine e operazioni. Quelle che noi chiamiamo malattie sono soltanto sintomi di quest'unica malattia, segni che dobbiamo imparare a interpretare. Gli autori ci mostrano quindi che cosa vogliono dirci inferzioni, mal di testa, incidenti, disturbi cardiaci o gastrici ecc. Tutti i sintomi infatti hanno un più profondo significato per la vita di ognuno di noi: trasmettono un messaggio che viene dalla psiche. Con l'aiuto di questo libro il lettore può imparare ad accettare e a capire fino in fondo i propri sintomi e il loro messaggio.

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 22 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 06/12/2007 11:32:42

- cara sonia, si è proprio una coincidenza e hai avuto anche tutte quelle complicazioni che io ho cercato di evitare volendomi operare subito!
Cmq credo che quando non riusciamo a elaborare i sentimenti negativi..questi emergono attraverso il fisico attraverso sintomi e malattie..aiutati anche da fattori esterni, chiaramente.
in internet ho letto uno scritto di Dahlke che riporto in parte perchè troppo lungo:

Ciò che rifiutiamo a livello di coscienza e crediamo di poter rimuovere, ignorandolo, approda in realtà, per usare la terminologia di C.G. Jung, nell’ombra. L’ombra è quindi costituita da tutto ciò di cui non vogliamo prendere atto e che non vogliamo accettare, ma che preferiamo ignorare. È perciò diametralmente opposta all’Io, che è invece formato da tutto ciò che accettiamo con piacere e con cui ci identifichiamo. Per questo motivo nessun Io e nessun individuo saranno contenti di imbattersi di nuovo negli elementi che sono stati relegati nell’ombra. Ma poiché l’ombra è una parte necessaria della nostra totalità, possiamo divenire sani, cioè interi, solo integrandola. Un uomo completo è, infatti, costituito da Io e ombra.
ciao ..devo andare al lavoro..
a presto!





paola
 
inserita il 06/12/2007 12:10:47

- Care amiche,

ho letto molti dei libri citati e sicuramente vedrò di procurarmi quello citato da Chiara Inesia, visto che l'argomento mi interessa particolarmente.

Intervengo im merito alla considerazione che ci sono molte verità...io credo che di VERITA' ce n'è una ma ci sono MOLTE STRADE per arrivarci.

Non vi sembra ?

ciao Lara



aral
 
inserita il 06/12/2007 13:36:36

- cara Sonia,
il libro della Reinville lo trovi sicuramente entrano dal sito nella sezione "bibliografia"...
vedrai che lo trovi nel Giardino dei libri..
Un abbraccio Lidia

Lidia
 
inserita il 06/12/2007 17:04:49

- ciao a tutti,
volevo inserirmi nella discussione perchè da sempre il tema malattia mi appassiona.
Sono una naturopata che si interessa di psicomatica e ho letto tutti i libri che citate.
Visto che nessuno ne ha parlato volevo sostenere e consigliarvi fortemente di avvicinarvi alla medicina di Hamer (www.nuovamedicina.com).
Sto facendo dei corsi interessantissimi per conoscere questa nuova concezione che capovolge letteralmente ogni pensiero medico diagnostico e terapeutico, dando finalmente spazio (con prove scientifiche e biologiche fondate - anche se non ancora riconosciute dai paradigmi ufficiali) alla causa psichica/emotiva della "malattia"(si va dalle carie al tumore).
Metto le virgolette perchè per hamer le malattie non esistono, sono soluzioni di conflitti quindi quando ci ammaliamo dovremmo essere contenti...
so che il discorso è difficile, e non può essere fatto qui, ma credetemi sulla fiducia... cercate di conoscere questa nuova medicina: è davvero un modo nuovo e incredibile di vedere e onorare le meraviglie della natura e il nostro essere profondamente divini perchè incarnati nella materia, in un corpo intelligente, che non impazzisce mai...

Dal punto di vista astrologico, sarebbero interessanti due cose:
fare l'oroscopo da Hamer perchè è raro trovare qualcuno che è riuscito in una rivoluzione scientifica e culturale di tale portata. MI piacerebbe sapere che tema natale ha, se è un uraniano o cosa.
Ma non ho ancora trovato i dati.

L'altra cosa riguarda la possibilità di rintracciare la predisposizione ai 4 tipi di conflitti generali (per es. il conflitto di autosvalutazione - saturno???) che hamer pone alla base delle cosidette malattie nell'oroscopo.
La logica è un po' quella dell'astrologia: pianeti/segni/case, i conflitti base vengono via via dettagliati dal tipo di tessuto interessato, dal tipo di formazioni cellulari, ecc.
In questo modo hamer - sulla base di una casistica impressionante - ha costruito una mappa dettagliatissima che unisce ogni malattia ad uno specifico conflitto e solo a quello.
Secondo me astrologicamente (ex post, naturalmente) nel tema natale assieme ai transiti è possibile vedere quale conflitto si è attivato e per quanto tempo.
Questa è una delle cose più difficili della medicina di hamer perchè purtroppo certi conflitti non sono risolvibili...

cara lidia, penso che coniugare hamer e l'astrologia - sei bravissima anche nel campo della psicosomatica - ti darebbe grandissima soddisfazione e saresti l'unica a poterlo fare davvero.
Conto su di te!!!
un bacio e una promessa: sarò al congresso!!!

Chiara BZ

ChiaraBZ
 
inserita il 06/12/2007 20:54:09

- cara Chiara,
conosco a grandi linee il pensiero Hammer e concordo sul fatto che la malattia sia psichica e origini da conflitti che non possono salire alla coscienza.
Il suo libro l'ho trovato però un po' semplicistico.. forse oggi i medici che seguono la sua scuola.. sono in grado di dare qualcosa di più..o di spiegare meglio il suo pensiero.

Io lo vidi circa 15 anni e forse non riusci' a spiegare bene ciò che pensava anche se compresi bene la finalità della sua medicina sottosopra: in ogni caso ritengo geniale certe sue intuizioni.
Un abbraccio Lidia


Lidia
 
inserita il 07/12/2007 08:33:01

- Ciao a tutti,
anche io sono dell'idea di Lidia per quanto riguarda Hamer, l'ho seguito un pò e indubbiamente per certi aspetti è davvero interessante, individuare il focolaio a livello cerebrale tramite la tac, a cui corrisponde un determinato organo a cui corrisponde un determinato conflitto è senz'altro molto interessante. Ma ho trovato molte imprecisioni e non mi sembra proprio che per ogni organo ci sia un conflitto, anzi... mi sembra che tratti lo stesso conflitto per diversi organi in certi casi e questo non può essere, a mio avviso, poichè ogni organo ha una sua funzione precisa e dunque ha anche una funzione emozionale precisa. Poi Hamer pensa che tutto parta dal cervello, mentre, e ce lo conferma anche la fisica quantistica, il nostro cervello non è che un analizzatore di onde!
Per questo mi sento molto più in sintonia con il metodo di Butto, che sto sperimentando da 4 anni e che trovo, per la maggior parte dei suoi fondamenti, davvero molto coerete, logico e scientifico basandosi proprio sulle leggi quantisitche. Poi personalmente non credo si possa attribuire alla malattia sempre il significato di risoluzione del conflitto, nella mia pratica clinica infatti la maggior parte delle persone che vengono al mio ambulatorio con una malattia presentano ancora il conflitto e anzi, non l'hanno risolto proprio per niente.
Hamer è partito con la sua medicina dopo avere sviluppato lui stesso un cancro al testicolo in seguito alla perdita del figlio, allora potremmo anche pensare che il suo pensiero della risoluzione del conflitto ha fatto davvero accadere la guarigione e, dunque, ciò potrebbe servici come incredibile esempio del potere della mente, del pensiero!!!! Tra l'altro lui è un tedesco e sia per le caratteristiche del suo popolo, che per le sue proprie caratteristiche psico-fisiche, ha una mente molto forte, è razionale, maschile e, dunque, chi è molto forte nel pensiero può davvero vedere materializzare ciò che pensa!!!
La cosa bella della terapia Hamer è proprio che sostenendo che il cancro è la risoluzione del conflitto il pensiero si mette in un'ottica positiva e ciò che pensiamo poi lo creiamo, poi comunque le persone sono accompagnate in un setting terapeutico, se non sbaglio, dove si parla del loro conflitto e, dunque, ecco la possibilità di elaborazione del problema e conseguente guarigione.
Ci sono comunque varie teorie sull'origine del cancro e io mi sento più in sintonia con altre, comunque ognuno si accorderà con ciò che meglio crederà, poichè come dicevamo, anche questi grandi geni, vedono solo una parte della realtà, o meglio, hanno la loro visione della verità e chi si sentirà in sintonia con quel tipo di visione vi aderirà e altri invece aderiranno ad un'altra.
Comunque l'importante credo sia sperimentare, provare i vari metodi, i vari approcci e poi farsi la propria esperienza e, dunque, trarre le proprie conclusioni, che ovviamente saranno sempre un pò diverse dal maestro da cui abbiamo imparato ....l'alunno supera sempre il maestro, no? Sennò non ci sarebbe evoluzione....
Un caro saluto a tutti!

Chiara Inesia

Chiara Inesia
 
inserita il 10/12/2007 09:38:30

- Cara Lidia
penso che sarebbe molto interessante affrontare l'argomento malattia/somatizzazioni sotto la tua esperta guida. Magari ne potremmo parlare nel Blog una volta esaurito l'argomento in corso.
Un caro saluto
Francesca

Francesca
 
inserita il 08/01/2008 13:37:28

- Quando capiremo che anche la malattia è un fenomeno esterno che ci sta indicando (a volte urlando)che si tratta di qualcosa che ci sta succedendo internamente, allora avremo fatti tutti dei gransi passi avanti anche nell'assumerci la responsabilità della nostra guarigione, perchè sono convinta che guarire dipende da noi e da come riusciamo a ritrovare il nostro centro. Oltre al libro già citato "Malattia e destino" consiglio uno stupendo libro intitolato "Benattia" - Casa Editrice IPSA- (esattamente il contrario di "Malattia") di Luciano Oliviero un medico che si è convertito alla medicina Omeosinergetica del Dr. Monsellato, una vera disciplina che allinea corpo, mente e spirito. Se volete vi invio anche altri dettagli. Buona lettura!

eva
 
inserita il 16/01/2008 12:55:59

- care amiche,
per me va bene parlare di psicosomatica.. magari mi farebbe piacere essere affiancata da Chiara Inesia in modo da poter avere entrambe le visioni in quanto lei è medico ed è anche importante conoscere bene quali sono le funzioni di un "organo" all'interno del nostro corpo.. per comprendere bene il corrispondente sul piano psicologico.

Sono dell'idea anche io che i conflitti sono tanti, non tutti risolvibili.. ma, anche in quest'ultimo caso, se diventano coscienti.. si impara a convivere.. scegliendo.. anzichè lottare con l'ambivalenza.

Un saluto Lidia

Lidia
 
inserita il 20/02/2008 10:00:51

- cara Chiara Inesia,
concordo perfettamente con te sul fatto che le persone si ammalano proprio perchè non riescono a risolverli i conflitti.. magari la malattia fosse la risolutrice... perchè allora non avremmo tutti questi problemi. Io credo che la malattia sia una modalità per EVIDENZIARE che qualcosa a livello profondo non può arrivare alla coscienza..e poi, bisognerebbe parlare della scelta del tipo di malattia che, indubbiamente è sempre quella più vicina al problema.. ma quello che intendo io è la scelta della MALATTIA FISICA o della MALATTIA PSICHICA..
E' abbastanza interessante il fatto che PANCHERI, leader in Italia della medicina psicosomatica sostenga che forse, il bambino "sceglie" nei primissimi anni di vita su quale piano evidenziare i disagi..
Infatti, l'asse 6A 12A a mio avviso ci parla simbolicamente proprio del rapporto tra la parte materiale e la parte psicologica o spirituale.

Indubbiamente la somatizzazione indica che la persona ha scelto il CORPO come teatro per le sue battaglie.. ma, in molti casi non è così e si scegli invece il sintomo PSICOLOGICO.
Questo è ancora un mistero e parrebbe che il bambino,nelle sue prime manifestazioni di interazione con l'ambiente sia in grado di "decidere" (metto tra virgolette le parole scegliere e decidere, perchè, indubbiamente non si tratta di un livello cosciente, ma forse di una consapevolezza diversa e remota) come interagire con il mondo esterno.
Ciò che è certo è il fatto che un bambino che ha visto sempre sintomatizzare a livello psicologico può essere più facilitato a lavorare a questo livello, come se lo conoscesse meglio e quindi si trovasse più a suo agio nel manifestare disagi di organizzazione della personalità..
Chi, invece, è vissuto ad esempio con una madre spesso malata, ha più facilità di portare fuori i conflitti a questo livello.

E' interessante il fatto che sembrerebbe che le persone che sono affette da gravissimi disturbi di organizzazione della personalità quali le psicosi.. non sviluppi mai il CANCRO.. (ci sono notevoli studi in questo senso) quasi che, le due malattie venissero considerate alla stessa stregua da un punto di vista di intensità e, chi ha la prima, non ha mai la seconda e viceversa.
Che ne dite?
Un saluto Lidia

Lidia
 
 
 
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