IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
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DISCUSSIONE: Per una astrologia evolutiva |
Vi scrivo perchè stasera pensavo alle stelle, e al significato che dobbiamo dare loro...
Premetto,come sempre, la mia estrema ignoranza nel campo, premetto, ovviamente, che mi sto avvicinando come neofita e non ho ancora,forse, gli strumenti adatti per capire tutto. Prendiamo per esempio il tema natale: è un valido aiuto per capire punti di forza e punti di debolezza..ma si possono migliorare? O siamo condannati, che ne so, ad essere tutta la vita poco combattivi in un campo, o eccessivamente polemici in un altro? Una volta che si prende coscienza di una opposizione, di una difficoltà, di un nodo da sciogliere..quel nodo,si scioglie, o rimarrà per sempre nel nostro cielo? Dopo...chessò,trent'anni di vita e di sforzi di migliorare un certo punto del nostro carattere (un aspetto del tema natale,diciamo), ha ancora senso leggere il tema come punto attuale o soltanto come situazione iniziale prima dell'evoluzione? I transiti..tirano fuori qualcosa di nostro?Sono in qualche modo manifestazioni di qualcosa che abbiamo già dentro, o la "causano"? Io credo che la rendano soltanto più evidente. Per tutto c'è un tempo...e forse è questo che vogliono scandire i passaggi dei pianeti...ma è,come dire, un "consiglio" delle stelle, che si può anche non seguire... Insomma, le stelle sono una traccia, o un destino? Vanno lette come punto di partenza per una evoluzione, o come punto stabile di una personalità? Sono contorta,forse,ma sto solo cercando di guardare più chiaramente a questa affascinante disciplina. Spero soltanto in un dibattito, un confronto tra tutte le nostre diverse visioni di quest'arte, che non riesco a chiamare scienza,forse perchè non è ripetibile in laboratorio, non è "esatta" in questo senso, ma che non per questo perde la sua estrema dignità e il suo significato, anzi. |
a cura di Ametista |
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RISPOSTE |
del 02/11/2007 22:41:29 |
cara Ametista,
a molte di queste domanda abbiamo cercato di rispondere già in una discussione chiamata "il destino", di qualche mese fa. In ogni caso, io posso solo passarti la mia esperienza e quello che ho compreso nel tempo, ovviamente sono molto lontana dal poterti passare una verità. Il tema natale è un validissimo aiuto per comprendere.. ma lui non risolve i problemi.. quelli dobbiamo risolverli noi. Se un tema natale fotografasse una realtà immutabile, allora sarebbe totalmente inutile studiarlo. Ognuno di noi nasce con una serie di potenzialità e di ingredienti.. allora, quelli non sono mutabili.. quello che si può mutare e cambiare è il modo in cui noi li usiamo. E questo, ti posso assicurare che è una questione di coscienza.. quando cambia, o meglio, quando passiamo da uno stato di coscienza all'altro, cambia completamente la nostra visione, eppure non sono cambiati gli ingredienti di cui siamo fatti. Il temperamento è chiaro che è un leit motiv fa parte degli ingredienti: se noi siamo fatti prevelentemente di fuoco.. non possiamo diventare acqua.. però possiamo sicuramente imparare a gestire il fuoco anzichè lasciarci gestire completamente da esso. I transiti non "causano" niente.. non c'è niente che causa; è il nostro se che desidera che noi ci avviciniamo via via verso la completezza e che quindi, fa si che noi facciamo delle esprienze che sono ad hoc per noi.. e che coincidono esattamente con i passaggi planetari che sembrano riflettere quello che sta accadendo dentro. Infatti, il punto è cominciare a comprendere che dentro e fuori sono solamente due facce della realtà e non sono in alternativa. E' per via della polarità che noi vediamo le cose separate.. nella psiche non sono così le cose, esattamente come nell'inconscio non esiste lo spazio tempo...ma per noi è difficile pensare a questo dato che dobbiamo crearli perche' la coscienza si costruisce sullo spazio tempo. Le stelle non sono una traccia, sono l'espressione del come sopra, così sotto, di una somiglianza e risonanza perfetta. Nella vita materiale c'è un tempo per tutto e i transiti scandiscono questo tempo.. Noi possiamo coglierli oppure no.. nel senso che possiamo non essere in linea con ciò che il nostro interno ha deciso per noi.. possiamo ribellarci, esattamente come si ribellano le cellule quando diventano cancerogene. Conoscere è avvicinarsi alla verità.. come era scritto sul tempio di Delfi: "conosci te stesso". Tuttavia per i cambiamenti ci vuole tempo.. non è così facile.. occorre impegno. perchè bisogna sciogliere dei nodi, degli schemi..che sono ben sedimentati. E' come riapprendere a camminare quando hai avuto un ictus..non è affatto semplice, eppure lo sapevamo fare fino a 10 minuti prima. La psiche ha i suoi tempi.. e quando capiamo una cosa.. dopo la possiamo padroneggiare. Questo non vuol dire che tutto si può cambiare.. ci sono anche cose.. (tipo il temperamento) che a volte, dobbiamo accettare,,anche questo fa parte della crescita e dell'evoluzione. Prendere coscienza che non abbiamo potere su tutto.. è una lezione fantastica per la psiche e per il nostro carattere. Or ti lascio, altrimenti scrivo un libro... ci rivediamo lunedi'.. perchè nel week end sono fuori per il consueto corso. Un abbraccio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 02/11/2007 23:05:50 |
Grazie Lidia, le tue parole sono molto preziose.
E molto pregne di significato. Penso che le rileggerò ancora, un paio di volte almeno, che ci penserò su, e spero poi di riuscire a dirti meglio quello che penso. In linea di massima, non credo al "destino". Credo che ci siano cose nostre che non sono mutabili, ma solo migliorabili. Credo che tutti abbiano delle qualità che hanno il dovere di sviluppare. Credo che i transiti possano scandire momenti importanti, ma che la nostra strada sia molto influenzabile anche da "qui sotto" e non solo dal cielo... devo ancora spiegarmi perchè, non so, faccio per semplificare, un tema natale splende dei migliori trigoni e un altro è un groviglio terribile di opposizioni. Non voglio pensare che ci siano persone "condannate". Però è un argomento immenso, e parlare adesso mi sottopone al rischio di dire leggerezze o cose che magari non penso veramente...ti ringrazio immensamente di avere condiviso la tua idea con me, ne farò sicuramente tesoro. |
a cura di AMETISTA |
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del 02/11/2007 23:25:55 |
Perdonatemi se scrivo subito, a caldo, senza rileggere, le mie riflessioni qui.
Probabilmente starebbero meglio sul mio diario segreto, ma sono convinta che ogni contributo sarà arricchente, e quindi ho deciso di renderle pubbliche. E subito, perchè nonostante la mia natura vergine, io sono un'impulsiva. Ho una visione molto dantesca della astrologia. Credo che ci sia qualcuno che move 'l sole e l'altre stelle. Qualcosa, una forza, chiamatela come volete, non sto certo discutendo di una religione particolare. Credo che ci sia un cammino che siamo destinati a fare, probabilmente quello che Lidia chiama l'avvicinarsi al sè (Lidia, correggimi se sbaglio, ovviamente, quando avrai tempo di leggere su queste pagine).Questo sè è il grado massimo di vicinanza alla "pace",alla sincronia di tutte le parti delle quali siamo fatti. Non è un cammino predefinito in senso pratico "tu domani accetterai quel lavoro/non ti presenterai al colloquio", ma un percorso più o meno lungo che inevitabilmente ti porti a affrontare tutte le Grandi Tematiche della vita e molte domande estremamente personali, alle quali si risponde in modo libero, ed estremamente personale.Quando ci si è risposti in modo del tutto sincero e trasparente, si è fatto un passettino in più verso il Sè. Sante parole quelle di Lidia, che mi/ci ricorda quanto sia difficile risolvere problemi e traumi, e quanta pazienza, quanto dolore, quanta testardaggine sia necessaria per imparare alcune lezioni. Però, questo forse è il mio punto di vista troppo positivo,prima o poi si imparano. Il cammino non sarebbe stato nemmeno progettato se non fosse stato possibile. E se si potesse arrivare al Nirvana (concedetemi un lessico un po' misto, ma ci stiamo capendo) in una settimana..probabilmente che noia, la vita. Sarebbe inutile. Quindi,forse, tutto è esattamente ciò che deve essere. Vedo nelle stelle uno strumento per leggere nel proprio passato le "curve", le discese ardite e le risalite del percorso di qualcuno, ma mi sembra ancora pericoloso, per me che non le conosco bene, utilizzarle per una "preveggenza". Fin ora, quando mi si chiede (e me lo si chiede spesso) cosa diavolo creda vero io in "quegli oroscopi", io spiego che per me i transiti sono "passaggi di energie" che vanno accolte, plasmate, sentite e possibilmente sfruttate per evolvere, appunto, nella vita. Da questo punto di vista, però, nessun transito è negativo..nemmeno, scusate il calembour, quelli negativi :D Mi starò avvicinando a una comprensione?Sto solo usando parole diverse per dire la stessa cosa? Esiste una verità? Forse ognuno si costruisce quella che lo aiuta meglio ad andare avanti. Certo è, la conoscenza per me è sempre stata la forza più grande, la Verità il massimo Fine, e le piccole bugie per proteggersi ingenuità, se non veri e propri trabocchetti. |
a cura di AMETISTA |
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del 03/11/2007 09:29:17 |
Cara Ametista, io non riesco a scrivere le splendide parole che tu, come molte altre, scrivete per esprimere le vostre emozioni
condivido però quello che dici nell'ultimo post e, molto sinteticamente, ti voglio esprimere la convinzione che i transiti negativi non esistono, esistono le nostre possibilità e la voglia di ascoltarli. Quando i transiti si affacciano alla nostra vita, noi che abbiamo un pò di conoscenza astrologica, dovremmo cercare di capire cosa vogliono dirci, che cosa c'è di noi e nella nostra vita che va o non va bene e avere la gioia o il coraggio di affrontare le eventuali "prove" che ci pongono. Non è facile per tutti, comunque spesso dai transiti "positivi" abbiamo aspettative che spesso ci laciano delusi, o spesso passano quasi inosservati, come mai? mentre invece si tende a focalizzarsi su transiti "negativi" senza cercare di raggiungere la consapevolezza che nella vita, senza di loro, la vita sarebbe tutta rose e fiori........e anche un pò noiosa. Io questa cosa la vedo un pò come nella capacità di vedere il bicchiere o mezzo pieno o mezzo vuoto. |
a cura di LILLI |
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del 03/11/2007 10:35:08 |
Lilli cara, hai ragione.
Soprattutto quando dici che spesso ci si costruisce chissà quali aspettative sui transiti positivi e poi ci si guarda intorno chiedendosi "mbè, tutto qui?" Speriamo che si possa fare una cosa simile anche per quelli "negativi"..di solito ci si preoccupa di più perchè implicano più dolore per arrivare a una crescita. E siccome siamo umani, il dolore ci spaventa, e tendiamo a volerlo evitare.. è una lezione durissima quella che ci insegna che, com'è come non è, ogni tanto bisogna lasciare qualche pezzetto di sè..si spera senza star troppo male :) |
a cura di AMETISTA |
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