IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
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DISCUSSIONE: il tema natale di chi non si fa domande |
Apro questa discussione perchè oggi sono concentrata sul pensiero che vivere ponendosi sempre tante domande a volte sia pesante, oggi ho questa sensazione.
Spostando la riflessione in campo astrologico...ci sono aspetti, pianeti particolari che in un tema e quindi nella vita di una persona fanno vivere in modo più "leggero" e "spensierato"? So che potrebbe sembrare stupida come discussione, e forse in realtà lo è...però ho conosciuto spesso persone che non si sono mai fatte problemi di alcun tipo o interrogati più di tanto...semplicemente loro vanno, non domandandosi neanche se nella giusta direzione oppure no, vanno e basta. Altri invece, e nel gruppo purtroppo mi ci metto anch'io, a farsi domande anche per una minima cosa. Insomma...non so se si è capito...a voi la parola, se vi va. |
a cura di sonia |
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RISPOSTE |
del 19/10/2007 15:31:42 |
Carissima,
interessante l'argomento. Noi che siamo qui penso che tendiamo tutti, chi più chi meno, a farci domande. E facendo di necessità virtù dirò pure: che bello alla fine farsi le domande, crecare, andare a vedere cosa c'è oltre il limite conosciuto. Atteso che la leggerezza di cui parli è anche una bella cosa, che forse la si può attribuire all'aria (ma so anche per esperienza di alcuni studi e letture che anche lo stare troppo nel pensiero, magari negando corpo e sentimenti connessi, non è indice di leggerezza ma magari di dispersione), penso, a occhio e croce, che non ci sia necessariamente un modo per capire con sicurezza a priori se uno si farà poche o tante domande. Penso che si colleghi al livello di ricerca e di evoluzione, al bisogno di rendersi consapevoli....ad elementi che non sono magari in anticipo rilevabili con certezza nel tema. Ad es. io ho sottomano il tema ultrascorpionico di mio figlio più grande e quello di un suo zio paterno che si somigliano tantissimo, come segni e struttura, eppure mio figlio, come me, è un ragazzo di una profondità che spaventa pure me, lo zio è uno che non si chiede granchè e va di filato per una strada molto pratica e materiale.... Altro esempio: vedo il tema di una persona che conosco come sensibile e, anche se non un pensatore, comunque capace di considerazioni attente e sottili, eppure il tema è di una semplicità che sconcerta, come se dicesse veramente poco. La leggerezza, sai, credo si possa ottenere quando pian piano sciogliamo le fila intrecciate dei nodi formatisi in noi, credo si possa allora recuperare il bambino rimasto quasi sempre congelato e recuperarne l'attesa gioiosa e l'incredibile capacità di recupero e guarigione. Questo mi viene in mente, per ora. Un bacio Bruna |
a cura di BRUNA |
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del 19/10/2007 15:35:32 |
Cara Sonia hai proprio ragione a volte farsi troppe domande può essere autodistruttivo, te lo dice una che nella sua vita se ne è fatte di domande e se ne fa ancora troppe purtroppo, comunque il mondo è bello perchè è vario e c'è gente che si fa domande, gente che ascolta e gente che agisce, non a caso in questo forum si incontrano persone con molti valori astrologici identici, molte lune in capricorno... come esempio perchè io sono una di esse e mi è rimasta impressa questa cosa ma credo che le persone che riflettono molto hanno comunque valori uguali, il segno zodiacale secondo me comunque incide tanto... anche io comunque sono curiosa di quello che verrà fuori dalle prossime riflessioni.
Un saluto Ale |
a cura di ALE70 |
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del 19/10/2007 15:46:11 |
Cara Sonia,
sai però che ho l'impressione che sia tutto ancora più complicato...credo che l'apparenza giochi brutti scherzi...spesso c'è chi ha bisogno di dare di sè un immagine di sicurezza tale che non farebbe mai trapelare le paranoie che lo tormentano interiormente...chi magari sembra più tormentato cerca solo di guadagnarsi un pò accettazione esterna senza scendere troppo in profondità... E' certo che farsi delle domande implichi un mettersi in discussione che non è da tutti...è difficile soprattutto per chi è alla continua ricerca di conferme esterne... Sono d'accordo con te che a volte è pesante...adesso non lo è più per me ...l'ho è stato molto in certi periodi della mia vita, soprattutto quando le risposte non le vedevo e mi sentivo abbastanza persa...ora va decisamente meglio. ciao Lara |
a cura di ARAL |
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del 19/10/2007 18:07:19 |
Grazie per avermi risposto.
Non vorrei che la mia riflessione passasse per un giudizio, non è quello che vorrei perchè il vivere con leggerezza per me non è in assoluto l'equivalente di superficialità. Credo di rientrare in pieno nel discorso fatto da Lara, vedi...anch'io sono di mio una persona molto inquieta...eppure all'esterno appaio sempre calma, pacata e serena...quindi capisco bene quello che hai voluto dire riguardo la complessità della riflessione. Forse poi sono in pieno in quello che hai descritto e a me piacerebbe molto vivere ogni tanto con leggerezza, in modo più spensierato...ma credo che dietro questo modo di vivere molte volte ci sia molta consapevolezza di sè e un percorso di conoscenza non indifferente. Prima di perderti per ora mi fermo qui. Sereno fine settimana a tutti/e! |
a cura di SONIA |
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del 19/10/2007 18:23:30 |
cara Sonia,
se ti va di condividere qualche tua "domanda" scrivimi pure...credo che in fatto di paranoie interiori siamo molto simili, potremmo confrontarci...se ne hai voglia... La mia e-mail è nel posto di Arcangelo...nostre e-mail ciao Lara |
a cura di ARAL |
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del 19/10/2007 20:35:45 |
cara Sonia,
non credo che chi non si fa domande abbia un tema particolare, credo piuttosto che non utilizzi bene le qualità o le potenzialità del tema. Esattamente come accade per i transiti, ci sono persone che sembrano non rispondere.. E' anche quella una via, quella di non vedere ciò che non si vuole vedere. Io credo che ogni tema natale possa appartenere indistintamente a persona molto profonda o assolutamente superficiale. Credo che consista anche in questo il libero arbitrio. Un abbraccio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 19/10/2007 23:00:13 |
Nel post di prima ho sbagliato...volevo scrivere perdermi ed è uscito perderti
Eh già, sto libero arbitrio me lo dimentico sempre!!!!!! Quindi non è individuabile nessuna configurazione particolare nè pianeti posti in posizioni particolari ma dipende sempre da come si utilizzano le potenzialità di un tema...ci rifletterò, eheh...per non perdere l'abitudine! |
a cura di SONIA |
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del 19/10/2007 23:26:11 |
cara sonia, quando ho letto la discussione che hai sollevato mi hai ricordato mio marito(bilancia/capricorno)che ha sempre sostenuto che la vita è talmente semplice e che noi la rendiamo complicata con tutti i perchè e percome. Lui dice che la psicologia,i lavori su noi stessi e tutto ciò che comporta lo scavare interiormente rovina la gente:è meglio lasciare tutto come sta (sarà la sua luna in toro).Stranamente ha sposato me che fin dall'infanzia ho sempre posto domande su perchè esistiamo,cercando una motivazione superiore alla vita andando oltre la ragione.Dopo tanti anni mi chiedo:non è che avrà ragione lui dicendo che la vita è tutta qui!
Forse dobbiamo veramente vivere il momento! Ma, che delusione sarebbe! |
a cura di MIRELLA/BILANCIA/BILANCIA |
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del 20/10/2007 08:54:19 |
dopo tutte le domande e la ricerca delle risposte, valga poi il concetto di vivere "Il qui e ora", perchè sennò siamo sempre proiettati o nel passato o nel futuro e perdiamo l'attimo, il presente degli orientali... è inutile pensare alle cose perchè sono le cose che pensano a noi...buon presente a tutti.
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a cura di NATHALIE |
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del 20/10/2007 09:44:05 |
Ciao a tutte,
amiche. Che belle le vostre riflessioni! A volte mi stanco di dovermi sempre chiedere "perchè" e rivolgo a me stessa la domanda: ma non posso semplicemente lasciare che sia? Francamente, non ho ancora capito bene perchè non possa farlo, ma le riflessioni di Bruna e Nathalie aprono uno spiraglio nuovo... Francamente, però, non so se poi sarei più gratificata del vivere senza troppi perchè; talvolta ho la sensazione che questo abbia qualcosa a che fare anche con la voglia id capire non solo per sè stessi, ma anche "per gli altri"... Un caro saluto Rita |
a cura di RITA |
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del 20/10/2007 14:34:28 |
cara Sonia, care amiche e amici, non posso restare indietro in queste riflessioni.
Cara Sonia, mi sono domandata spesse volte anche io da che cosa dipende e cosa differenzia le persone che si pongono mille riflessioni, vogliono sapere il perchè di tutto ciò che succede intimamente ed esternamente, dare un significato alle cose...che spesso non trovano risposte. Astrologicamente ci sono segni più introspettivi e altri meno, ho visto che le persone che hanno maggioranza di pianeti nell'emisfero Nord spesso sono un pò più portati ad interrogarsi, per il resto credo che dipenda anche dalle "insoddisfazioni" che possono corollare la nostra vita e che ci portano a voler capire cosa funziona e cosa no... Non ricordo più chi era quel grande uomo che citava il pensiero che diceva così :"l'uomo passa tutta la vita a pensare, per capire che non c'era niente da pensare", ma io amo pensare e capire il mondo interiore che muove le persone e finchè potrò lo farò... Buon fine settimana lilli |
a cura di LILLI |
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del 20/10/2007 19:47:50 |
Ciao a tutte.
Pensandoci credo che l'essere umano per definizione si interroga e fa domande, perchè cerca una consapevolezza. Lui cerca Dio ma attraverso le vie tortuose della ragione (una pianta, un animale vi sono già, in Dio). E' vero che a volte complichiamo, ma perchè ci sono istanze che devono uscire (ad es. possono uscire con i sintomi nevrotici, e di quelli a volte sono pieni anche coloro che evitano accuratamente le domande). L'uomo ha un vasto mondo psichico di cui riappropriarsi e quindi deve porsi domande. Soprattutto deve guardare a se stesso, ed evitare di giudicare gli altri (=proiettare). Conoscendo se stesso (ed è un processo che non ha, credo, fine) conoscerà il mondo, acquisirà saggezza (e pace interiore) e penso proprio, leggerezza. Tagliare via gli interrogativi non è leggerezza. E' non saper ascoltare se stessi e quindi gli altri. L'uomo saggio secondo me è anche leggero come un bambino, innocente e sereno. Magari per arrivarci a volte, all'inizio, tocca fare qualche giro complicato. E respirare pesantezza (il gravame del complesso dei complessi psicologici e degli schemi mentali, gran parte derivanti da cultura ed eduazione). (Conosco persone che biasimavano la mia complicatezza, e per carità, avranno anche avuto le loro ragioni, ma poi ho appurato anche in loro baratri di depressione rimossa). Un bacio leggero Bruna |
a cura di BRUNA |
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del 21/10/2007 10:32:49 |
cara Bruna,
sono completamente d'accordo con te... Il nostro porci domande è un cercare di comprendere con la testa il senso profondo della vita...il tormento mentale o materializzato nel corpo con disagi psicosomatici è la conseguenza dello sforzo di conciliare conflitti profondi dentro di noi e la serenità e la leggerezza sono la conquista di un nuovo equilibrio la senszione di aver intravisto uno scorcio di "verità" che ci conforta un pò l'amima. E' certo che chi si dibatte ancora in bisogni primari fondamentali di sicurezza è ancora alle sprese con esigenze profondamente diverse e eluderà per forza di cose richiami di natura più spirituale. saluto lara |
a cura di ARAL |
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del 22/10/2007 09:36:29 |
Care amiche,
proprio in questi giorni, in seguito alla lettura dell'analisi del T.N. di Bruna, riscontrando parecchie similitudini, mi ponevo la stessa domanda... io sono nata così: fin da piccola avevo una reale passione per tutto quanto comporta analisi profonda, studio, ricerca, comprensione e mal sopportavo la superficialità. Se da un lato ciò mi ha avvantaggiato in certi campi (negli studi, nel lavoro..), spesso, nella vita privata, nelle relazioni interpersonali, mi è stato deleterio. Per un verso mi ha portato a scansare stupidamente persone e situazioni che, ad una prima occhiata, mi parevano "misere nei contenuti" per altro ad ostinarmi pesantemente nel voler capire e dar un senso ad ogni cosa, ad ogni comportamento. Praticamente convinta che, adoperandomi, sarei stata in grado di gestire e di ribaltare le cose. Dopo una bella grossa tosta delusione, con molta fatica e per bisogno (lo riconosco) di evasione, mi son avvicinata anche a quelle persone e quelle situazioni che in precedenza avevo svalutato. Mi sono confrontata con personalità più "leggere"? meno pesanti? meno introspettive??? beh, il risultato è stato che ora sto decisamente meglio. Ho capito che tante persone, queste persone, evitano di pensarci su troppo e accettano le cose come vengono perchè credono nel destino o vogliono crederci, talvolta, anche per evitarsi ulteriori dolori. Io credo molto nei proverbi, realmente perle di saggezza popolare : "il giusto sta sempre nel mezzo" ...perciò un giusta introspezione fa bene ma l'eccessiva...fa male. Ci trovo un po' di autolesionismo. Concordo comunque con Lilli quando dice che il porsi troppi interrogativi su di sè avviene quando abbiamo delle insoddisfazioni. Forse il segreto sta nel non avere troppe aspettative, nel non voler sentirsi speciali e diversi dagli altri, pretendendo quindi di godere di un trattamento di favore. Che ne dite? Un caro saluto a tutte, Costanza |
a cura di COSTANZA |
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del 22/10/2007 16:47:31 |
cara Mirella,
per certe cose sono convinta che tuo marito abbia delle ragioni. Mi spiego. Sono anch'io convinta vedendo tante persone con i loro problemi che molte di esse non "abbiamo veri problemi" ma che se li vadano cercando con una visione assurda e pessimistica della vita che non può portare a nulla di positivo ma solo a complicazioni. Persone che non riescono a distaccarsi un attimo dal loro "vissuto" e che si sentono martoriate e sfortunate quando in realtà hanno una vita normale, come tantissime altre. Con questo non intendo dire che non bisogna però interrogarsi, cercare di capire il perchè delle cose e soprattutto smettere di spostare tutto fuori. Però, ci vuole la giusta via di mezzo ed è vero che spesso la vita è più semplice di come noi la vediamo. Infatti siamo noi i veri complicati che facciamo tragedie di piccoli problemi e non riusciamo a vedere le meraviglie che ci circondano perchè indossiamo spesso le lenti scure. Un abbraccio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 22/10/2007 17:08:15 |
ciao a tutte
mentre leggevo tutti i vostri pensieri ,alcunicondividendoli e altri un pò meno. mi è venuto in mente un ragazzo africano con problemi di sopravvivenza. La causa la mancanza d' acqua.Quel ragazzo nn riesce a farsi domande gli interrogativi i dubbi sui grandi temi appena lo sfiorano quando, si ha a che fare con la fame quella vera, la sete ,e la mancanza di ogni altra cosa , credo propio che nn ci sia tempoper niente altro. Ecco lì la vita diventa semplice soddisfare i bisogni primari.Noi ci siamo dimenticati ,della condivisione (che rende il prolema leggero)dell'aiuto disinteressato del tuo vicino del tuo amico (che ti fa sentire sempre protetto mai solo) potrei continuare ma ripeterei pensieri già espressi.Chissà forse e solo questo sentirsi separati dalle cose semplici quelle che ci permettono di sentirci parte di un tutto viviamo scissi da noi e sopratutto con la pancia piena.Un saluto a tutti kikòb |
a cura di KIKÒB |
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del 22/10/2007 22:12:31 |
Io ho ampliato la mia riflessione di partenza, non ero sparita ma sono solo rimasta in ascolto per un attimo.
Potrebbe c'entrare anche l'egoismo secondo voi? Io con 'non farsi domande' intendevo anche il discorso più ampio di quando qualcuno agisce per se stesso e basta non fermandosi neanche un attimo a riflettere sulle eventuali ripercussioni delle sue decisioni/scelte sugli altri. E qui io ci metterei anche il rispetto. Poi che un ragazzo africano abbia altro a cui pensare su questo non ho dubbi, però non ne ho neanche sul fatto che di domande, e proprio per la sua condizione, potrebbe farsene invece molte. |
a cura di SONIA |
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del 23/10/2007 09:39:05 |
Mia cara Sonia
la risposta al ragazzo africano è propio nella domanda che ti sei posta. L'altra matà del mondo nn pensa che c'è altra gente che ha gli stessi diritti di bere, mangiare, ecc...secondo te c'è rispetto in questo? mi sà che c'è anche un pò di egoismo.nn trovi? Sicuramente lui continua a farsi... un' unica domanda....Quanti sono quelli che hanno rispetto di me?e condividono le risorse.?Credo che ci voglia ancora un migliaio di anni prima che l'uomo impari il nn egoismo la vera condivisione ed il rispetto verso ilpensiero dell'altro ed ogni altro sacrosanto diritto ciaoo a tutti kikòb |
a cura di KIKÒB |
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del 24/10/2007 10:06:45 |
Cara Sonia,
leggendo tutti gli interventi mi convinco sempre di più che a volte abbiamo bisogno di chiederci dei "perchè", perchè non sappiamo vedere i perchè più semplici e che sono quelle risposte che cerchiamo negli altri e non in noi stessi. Ovvio che ognuno ha dei perchè diversi da chiedersi ( come il ragazzo africano ha quello della sopravvivenza e non quelli interiori, anche se ho qualche dubbio in questo, i suoi perchè interiori li ha comunque, solo che sono secondari..) io ho capito il senso della tua domanda, è altrettanto ovvio che ognuno esprima qual'è il suo perchè ( scusa il ripetere, ma non mi viene meglio), comunque ho fattoun'ulteriore riflessione su quello che dice Lidia, condivido che ci vuole una giusta misura, ma perchè si perde la misura? Allora ne ho dedotto che ognuno ha dei problemi interiori molto profondi legati ad insicurezze, egoismi, vanità, invidia, pregiudizi, cattiveria, indegnità...potrei continuare ma mi fermo. Io le considero le parti in "ombra" di ognuno di noi, parti che non vogliamo accettare, che, anzi, rifiutiamo con tutte le nostre forze finchè possiamo, ma che sono li, sempre presenti a tormentarci appena se ne presenta l'occasione e...l'occasione ci viene presentata dagli altri. Così è più facile pensare che il mondo esterno non ci permette di darci risposte che sono dentro di noi e che non vogliamo ascoltare, non si può dire a noi stessi che siamo egoisti, cattivi, invidiosi, prepotenti, str...i..., e mi fermo di nuovo. E' molto più facile pensare che lo sono gli altri, non che gli altri si comportano con noi in base ai nostri comportamenti con loro..., non so se ho reso l'idea. Tornando al tema natale, mi permetterei di aggiungere che non ci sono segni chiari di chi ha la predisposizione a vivere in modo più "leggero" e "spensierato", ma tutto dipende dai conflitti che ci sono in quel tema, le parti in ombra che non si riconoscono, i problemi interiori che restano irrisolti... ciao lilli |
a cura di LILLI |
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