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DISCUSSIONE: L'astrologia tolemaica causa della crisi dell'astrologia! |
Gli antichi greci erano grandi filosofi e letterati ma non hanno mai brillato in campo scientifico e l'astrologia richiede solide basi matematiche e astronomiche.
Gli antichi greci non avevano neppure degli osservatori astronomici, per cui erano costretti a limitarsi all'osservazione di quei pianeti visibili ad occhio nudo facilmente anche da luoghi sfavorevoli. Questo spiega il fatto che abbiano registrato solo alcuni dei pianeti del sistema solare. Maya, egizi, indù e altri avevano i loro osservatori ed i Maya parlano di ben 12 pianeti. Questo ha causato la crisi dell'attuale astrologia ora che ci troviamo di fronte ad un'alluvione di nuovi corpi celesti che necessitano di nuove decifrazioni. Per questo, mi domando angosciato, ber il bene dell'astrologia: quando ci decideremo finalmente ad archiviare definitivamente l'astrologia tolemaica? |
a cura di giorgio clitorni |
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RISPOSTE |
del 11/05/2012 17:59:43 |
caro Giorgio,
spero mai.. anche perchè non è vero quello che tu dici.. che l'astrologia ha bisogno di solide basi scientifiche. L'astrologia è un sistema di lettura simbolica.. prova ne è che "funziona" al di là di tutti i tecnicismi e di tutta l'astronomia. Non è un caso il fatto che sia nata molto prima dell'astronomia.. e che quest'ultima sia la figlia e non la madre.. Il sistema tolemaico è perfetto in quanto l'astrologia parte dal punto di osservazione del cielo.. che, dunque, è e rimane la Terra.. Il sistema eliocentrico varrebbe se noi vagassimo per lo spazio.. ma noi siamo sulla terra e i nostri sensi percepiscono esattamente quello che intende l'astrologia. Non è un caso che la Luna venga vista come un pianeta e non come un satellite.. giacchè, dal nostro punto di osservazione.. non fa alcune differenza che lei sia o non sia un pianeta astronomicamente parlando. Essa è così vicina alla terra da farcela percepire come "uguale" al Sole, e, di certo, l'astrologia l'ha sempre vista come un luminare e come tale funziona anche se l'astronomia ci dice che non brilla di luce propria. L'astrologia a dispetto di ciò che molti pensano non è disciplina scientifica bensì disciplina umanistica che riguarda le percezioni dell'uomo che sono sempre soggettive e non riguarda invece la verità oggettiva. La lettura del tema natale parla anch'esso del vissuto e non dei fatti realmente accaduti.. ma di come sono stati registrati dalla persona...e lo stesso dicasi per la visione dei genitori e di tutta la realtà.. che è sempre estremamente soggettiva e non certo oggettiva. Un saluto Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 11/05/2012 18:59:29 |
caro Giorgio,
comprendo il tuo punto di vista.. in quanto, in apparenza, se l'astrologia fosse scientifica potrebbe essere maggiormente accettata. Personalmente ritengo che verrebbe snaturata.. come snaturata è stata la psicologia che, per farla diventare scientifica.. è appunto diventata NEUROSCIENZA il che non ha più nulla a che vedere con la psicologia che è lo studio dell'anima e non quello dei neuroni e del cervello. Io sono un'accanita sostenitrice del fatto che l'astrologia debba entrare nelle discipline umanistiche che ci parlano dell'uomo, dei suoi delicati passaggi interiori e degli archetipi che costellano la sua psiche.. C'è in Italia una sorta di sudditanza della materie umanistiche rispetto a quelle scientifiche.. ma non è così.. tutta la nostra cultura, quella prettamente mediterranea è umanistica ed è stata, per questo, la culla di tutte le civiltà.. Pensare che le materie scientifiche abbiano maggior dignità significa rinnegare il valore della mitologia, della teologia, della filosofia, della letteratura e di tutto quanto ha accompagnato l'uomo nella sua dimensione più profonda. Un saluto Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 12/05/2012 12:42:21 |
Cara lidia,
come sempre sei molto equilibrata ed esauriente nelle tue risposte e si vede in te l'abilità di comunicare. In effetti sono io che mi sono espresso male. La mia proposta, infatti, si limita soltanto ad archiviare il sistema tolemaico in quanto "sistema chiuso" che consta di molti meno pianeti di quanti ne sono esistiti e ne esisteno in realtà. Sì, quindi, senza condizioni, alla filosofia tolemaica geocentrica, a conferma della grandezza della filosofia greca, ma a parte ciò apriamoci a substrati astronomici molto più completi e, in specie, ai nuovi pianeti che sono stati scoperti. Sei d'accordo? |
a cura di GIORGIO CLITORNI |
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del 15/05/2012 09:40:16 |
Caro Giorgio,
ma io sono d'accordissimo su questo.. tant'è vero che, personalmente sto sperimentando i due pianeti che sono stati scoperti negli anni 2003 - 2004.. e penso che farò altrettanto se ne verranno scoperti altri. Certo, credo che, tuttavia, bisogna restare dentro al nostro sistema solare non avrebbe senso prendere in considerazione pianeti che si trovano fuori da esso. Però questo non toglie che SEDNA ED ERIS siano pianeti che dobbiamo necessariamente sperimentare per comprenderne il valore simbolico. Per quanto riguarda il sistema COPERNICANO.. penso che saprai che, al tempo, gli astrologi furono subito d'accordo con la visione Copernicana tra l'altro sostenuta da Galileo.. fu solamente la Chiesa a combattere questo sistema. Gli astrologi si sono sempre dimostrati aperti ad ogni nuovo corpo celeste.. tranne quelli che si occupano di "astrologia tradizionale" per i quali ancora non esistono Urano, Nettuno e Plutone. Un saluto Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 17/05/2012 21:03:23 |
Caro Giorgio, comprendo il tuo punto di vista ma mi permetto di aggiungere un commento, a quanto già detto giustamente da Lidia e che, forse, è solo un'ulteriore domanda.
La "rigidità" del sistema tolemaico non era tanto nella chiusura verso altri ipotetici pianeti del sistema solare ma, appunto, nella visione geocentrica. Su un piano filosofico, simbolico o persino teologico, il punto è accettare o no che la terra sia centro e fulcro; se lo si accetta, così come se lo si nega, poco importa in fondo il numero degli altri pianeti orbitanti. L'astrologia moderna, psicologica e umanistica, ha trasformato il punto di "osservazione" geocentrico in un punto di elaborazione antropocentrico: un soggetto conoscitivo e coscienziale, che va sempre più allineandosi con le teorie di Heinserberg o della fisica quantistica. E dunque, non è che l'astrologia sia fuori dalla scienza, ma la scienza stessa evolve e si avvicina (vorrei dire si riavvicina) a quel Tutto di cui l'astrologia fu, ed è tuttora, una preziosa scintilla di manifestazione e comprensione. |
a cura di SANDRA |
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del 21/05/2012 23:18:45 |
Concordo pienamente con gli interventi espressi!
E' giusto considerare l'astrologia come, in un certo senso, anticipazione della fisica quantistica e, a questo proposito, ricordo l'unica spiegazione formulata da un uomo di scienza espressamente dedicata all'astrologia: mi riferisco allo scritto di Carl. G. Jung "La sincronicità" nel quale si descrive il famoso esperimento sui mille oroscopi. Giusto anche prendere in considerazione i nuovi pianeti, anche se questa è proprio la sfida che l'astrologia moderna deve raccogliere. Il sistema tolemaico non può certo essere una soluzione quando si riferisce alla simbologia limitata e vetusta degli dei dell'Olimpo. Dovremmo, invece, prendere in considerazione, invece, la teoria degli archetipi di Jung ma, a questo punto, bisogna affrontare la scelta di rivolgersi alla verità rivelata, altrimenti dobbiamo ripiombare in quello che Freud definiva "il nero flutto dell'occultismo". |
a cura di GIORGIO CLITORNI |
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