IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
 
FORUM DI Interpretazione dei temi natali
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni
 
DISCUSSIONE: Mio padre non c'è più...
Ciao, il 29/05/2009 mio padre si è suicidato..
Era nato a Gonzaga di Mantova il 10/05/1951 alle ore 01,00 di notte.

Potrei dire tante cose ma non mi viene niente, tranne che voglio imparare questa disciplina per capire da dove vengo e cosa è successo veramente nella vita di mio padre, per dare un senso in qualche modo ad un gesto del genere, e trovare un filo conduttore che mi faccia andare avanti e trovare la direzione giusta..

Mi farebbe piacere una vs. opinione, grazie Erica


Grazie, Erica
a cura di ERICA73
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RISPOSTE
 
del 05/02/2010 14:02:08
Carisima Erica73, come te vorrei dire tante cose, ma è difficile dire qualsiasi cosa di fronte ad un avvenimento così triste e doloroso.
Cosa si può dire di una persona che, ad un certo punto della vita, decide di non volere più far parte di questo mondo, di non trovare più appigli per poter continuare a vivere, nonostante una figlia, o più figli, che gli voleva bene e che adesso continua a domandarsi:PERCHE'
Non è facile esprimere con parole e qualsiasi cosa si voglia dire non avrebbe senso, lui non c'è più e non possiamo avere quelle risposte che solo lui potrebbe dare, ma forse anche per lui era difficile dare risposte, non credi?
Il tema di nascita può solo dare indicazioni vaghe ed aleatorie, quello che ti scrivo non può descrivere una vita, ma se può aiutarti a dare qualche risposta leggi queste brevi note:
il Sole-Toro congiunto a Marte esprime una forte passionalità, un bisogno di possesso e radicare intensamente sentimenti, valori morali e materiali che forse non sono stati soddisfatti nonostante la forte volontà, può essere mancato la forza ed il potere (quadrato di Plutone) di raggiungere gli obiettivi e questo aspetto racchiude spesso un senso di frustrazione difficile da superare se la vita ti riserva ostacoli e conflitti.
C'è un bisogno molto forte di ottenere ciò che serve ai propri bisogni che viene ostacolato da un radicato senso di sfiducia nel credere nelle proprie capacità ( Giove opposto Saturno), questo aspetto può ingenerare incertezze che possono far attraversare fasi alterne fra momenti di sicurezza di sè stessi e seri dubbi sul proprio valore reale.
La Luna in Cancro esprime una enorme dolcezza, un senso che più di paterno ha del materno, è anche una Luna sensibilissima, resa fragile dal bisogno di avere amore (Luna quadrata a Giove), di essere nutrita nella giusta maniera magari mascherata da atteggiamenti distaccati, realistici e razionali (Luna-Urano), ma è una Luna che vive turbamenti emotivi molto intensi e sofferti e spesso gli uomini con questa Luna non amano mostrare al mondo la loro debolezza....
hai tutta la mia comprensione al tuo dolore ciao
a cura di MARGH
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del 05/02/2010 14:49:39
Cara Erica,
innazitutto voglio dirti che ti sono vicina, che mi spiace tantissimo per te ...per questo lutto devastante che ti ha colpita .....è ovvio che tu ora non riesca neppure a comprendere bene cosa fare della tua vita ...mi riferisco al post precedente a cui mi spiace se nessuno abbia risposto
....tra l'altro avevo guardato velocissimamente il tuo tema perchè da ciò che descrivevi mi sarei aspettata un'opposizione I-VII che però non avevo trovato ....
...ed in effetti forse sarebbe più costruttivo parlare di te visto che ci può essere del confronto diretto, mentre di tuo padre, purtroppo si possono solo fare delle ipotesi.
Ma comprendo perfettamente la tua voglia di capire cosa sia successo e anche io mi unisco con la mia curiosità a te ...anche perchè nello stesso periodo è accaduta la stessa cosa ad una persona a me molto vicina, che ha fatto lo stesso gesto di tuo padre ....e da allora penso spesso e ho guardato spesso il suo tema per capire cosa è successo, cosa può avere fatto scatenare e compiere un tale gesto e specificatamente quel tipo di gesto con tutti i suoi annessi e connessi.

Comunque visto che chiedi di tuo padre, io posso solo provare a darti la mia modestissima opinione, premettendo che è solo la mia e che magari può essere totalmente sbagliata, perchè non conoscendo la persona si fa molta fatica a sapere a che livello si esprimono certi simboli ....ma farò comunque un tentativo, sperando di poterti comunque dare qualche spunto utile.

Ciò che mi balza subito agli occhi è l'opposizione di plutone in transito alla sua luna, che tuo padre aveva probabilmente incominciato a sentire da qualche anno prima.
La sua luna nel suo tema fa molti aspetti ....tra cui la quadratura a giove e a saturno opposti tra loro sull'asse II-VII, che potrebbe anche essere II-VIII se l'ora di nascita fosse un pò spostata anche di 10 minuti.
Questo ci fa comprendere una grande difficoltà con la simbiosi ....una non chiusura della simbiosi con la madre, che probabilmente lui ha riportato nel suo matrimonio.
Attraverso la simbiosi la persona deve cercare di guadagnarsi ciò che appartiene al simbolismo di X di Venere e di Giove, cioè stima, di valore e di fiducia in se stessi ...la stessa opposizione di Saturno a Giove ci dice che il nutrimento non è avvenuto, ovvero di una certa difficoltà ad avere fiducia in se stessi.
La quadratura di saturno alla luna ci parla di un nucleo debole, che ha dovuto strutturare una corazza forte per non soccombere quando, nell'infanzia, i suoi bisogni sono stati negati, per cui ci parla di una persona magari molto efficiente all'esterno ma fragile dentro ...senza radici ....perchè è facile poi che anche con la congiunzione luna-venere sia sia assestato sul piacere degli altri ....sul reagire conforme al piacere degli altri più che al proprio ...perchè evidentemente non avendo chiuso bene la fase della simbiosi non è riuscito a capire ciò che gli piaceva, ciò che gli faceva bene, io suoi veri valori, che permettono di scegliere poi cose che danno piacere, che ci gratificano e che fanno aumentare la nostra stima in noi stessi.

Probabilmente non è riuscito a formare un profondo senso di sè e si è assestato magari su qualcosa di più materiale (avendo anche sole toro), e visto che già nettuno e giove avevano fatto quadrato al suo sole da un pò, potrebbe avere avuto delle perdite economiche, non so oppure qualche minaccia nei suoi possedimenti che possono avere scardinato l'equilibrio, che aveva.

Inoltre saturno in quel momento era proprio sul suo nodo di partenza ...indice che bisognava chiudere con una fase precedente della vita per incominciarne una nuova, saturno taglia ciò che non serve più ed essendo, i nodi, sull'asse VII-I tagli proprio certi rapporti probabilmente di simbiosi, in cui c'è la totale identificazione con l'altro e in cui non c'è differenziazione tra l'altro e sè, che appunto che non hanno più ragione di essere.

Quindi può essere che quando gli è stata chiesta una risoluzione della simbiosi (plutone opposto alla luna) si è probabilmente trovato a non sentire più niente di sè, a non risconoscersi in nulla perchè forse aveva più costruito fuori che dentro, si era forse più identificato con altre persone, magari la moglie ....questo senso devastante di vuoto e di nullità forse l'hanno portato ad una sofferenza tale da essere ingestibile e di pensare che farla finita era l'unica soluzione ...

Il suo sole è quinconce a netuno che dice in effetti che l'identità non è motlo formata, è sfumata perchè non si avuto un modello maschile, paterno solido, è anche quadrato a Plutone che ci dice di nuovo che l'identità è nascosta, è mascherata e che chiede, dunque, un'analisi profonda di sè, delle dinamiche più sotterranee, chiede di andare in quei territori del "mondo di Ade", in cui nella mitologia poi si torna con dei grandi doni ...solo quando ci si è spogliati di tutto e si tocca il fondo ....lì era il momento in cui avrebbe compreso, forse, il suo valore, in cui avrebbe potuto recuperare e ricostruire se stesso.

Non lo so ....sono solo supposizioni ...ma mi colpisce molto quella luna ....una luna cancro congiunta a urano ....cosa molto difficile .....unire la necessità di fusione della luna cancro, con la necessità di indipendenza e libertà di urano, una luna saturno che non ha visto mai corrisposti i suoi bisogni, che ha imparato a non chiedere mai, una luna giove che non ha ricevuto nutrimento che non ha ricevuto fiducia dalla madre .....tutto questo doveva farlo da solo, recuperarlo dentro di sè, per strutturare quel lato femminile, molto accentuato probabilmente che chiedeva di emergere e brillare come la luna in V chiede, di essere re sul palcoscenico, di creare, di essere innovatore come la luna-urano chiede, rivoluzionario e rivoluzionante ...forse non ha avuto il coraggio di cambiare tutto quello che aveva già ...ha preferito sacrificare se stesso ...non lo so ....tra l'altro ha proprio nodo nord in pesci in prima ....eh ....sembra che la propria affermazione debba in un certo senso vivere un certo sacrificio, oppure una elevazione spirituale tale che è davvero difficile da realizzare.
Ma forse invece ha compiuto solo il suo destino ....forse doveva andare proprio così.
Purtroppo nessuno può dirlo e pur per tutte le interpretazioni che si potranno dare ....quello che rimane e che è certo, SEI TU ...con il tuo grande vuoto!!!!

Tu hai il sole esattamente opposto alla luna di tuo padre ....e così mentre lui viveva l'opposizione alla luna tu stai vivendo la congiunzione di plutone al tuo sole, che ti porterà nel tempo a cambiare profondamente, a subire una profonda metamorfosi, che ti porterà ad essere quella che sei veramente e non quella che forse ti sei accomodata anche tu ad essere ...anche tu hai sole quadrato a plutone ...e anche tu hai luna-saturno ...tu esattamente opposti ....ed esattamente sulla luna di tuo padre ....il che ci dice che indubbiamente la tua venuta ha, da una parte, inibito certo suoi bisogni, aggravato la situazione di negazione che già viveva dalla nascita ....solo probabilmente affinchè comprendesse tutto ciò e comprendesse forse che aveva diritto, da una parte, anche lui a rilassarsi ....e comunque contemporaneamente a strutturasi dall'interno invece che assestarsi sull'esterno.

Non so, cara Erica ....è un momento molto delicato per te, indubbiamente ....ma ti servirà per comprendere molte cose di te, di comprendere anche cosa ti piace e cosa vuoi ...per esperienza personale chi ha sole-plutone (io ce l'ho opposto) normalmente ha una dinamica di amore e odio per le cose, per quello che fa ....cioè potrebbe essere che talvolta di stufi di certe cose e pensi che non ti piacciano più e vorresti fare altro, ma è solo magari che è proprio il tuo andamento che è quello ...indipendente da quello che si fa ....ciò spesso lo si ritrova anche nella dinamica con il partner ...accentuata in te poi anche dal fatto che hai luna sestile a plutone ..per cui questo aspetto di contemporaneo "amore e odio" in te può essere molto presente.

Ti faccio i miei più grandi in bocca al lupo .....abbi fede ...abbi coraggio ....può essere difficile, ma sarà assolutamente molto appagante ciò che scoprirai di te!!!!!
Un caro saluto!!!

Chiara Inesia
a cura di CHIARA INESIA
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del 05/02/2010 16:35:11


Ciao Erika,

la cosa che più mi colpisce nel Tema di tuo padre sono gli "slittamenti".

Cerco di spiegarmi:

Il Sole è in Toro e in Casa Terza.

La Luna è in Cancro e in Casa Quinta.

Ancora: il Sole Toro è congiunto a Marte.

La Luna Cancro è congiunta a Urano.

Già questo porrebbe non pochi problemi ad un'interpretazione.

Se mi si presentasse un consultante con questo Tema Natale farei parecchia fatica a fare delle ipotesi.

Bene, Sole Toro Luna Cancro dovrebbero parlare di una persona amante della stabilità, della sicurezza, una persona "nutriente", dotata di dolcezza e calore umano, una persona focalizzata principalmente sulla propria vita affettiva.

Al limite una persona che non ama nemmeno molto uscire da determinati schemi, che non ama molto i rischi, materiali ed affettivi, un pò conservatrice, anche tradizionalista.

Ma poi il placido Sole Toro è congiunto a Marte, la sognante Luna Cancerina è congiunta a Urano.

Come unire questi simboli?

Non so se tu ti intendi un poco di astrologia, ma i contatti del Sole con Marte e Plutone (signori dello Scorpione) "sbilanciano" i valori Toro (buttandoli verso lo Scorpione)e i contatti della Luna a Urano e Saturno "sbilanciano" i valori Cancro buttandoli verso il Capricorno.

In un certo senso il Sole e la Luna si trovano all'interno di un gioco di contraddizioni intime molto difficili da riconciliare e forse anche difficili da comunicare all'esterno.


Proprio la diversità dei simboli, che sono, sia nel caso del Sole che della Luna, antitetici, avrebbe richiesto una bella sfida e un lavoro su sè stessi molto lungo e difficile, anche se assai stimolnate.

C'è come un dissidio intimo molto forte, difficile capire come tuo papà lo abbia espresso in vita, essendo un Toro (scorpionizzato, quindi un pò più ombroso, forse più aggressivo e combattivo, diffidente e tormentato) di Casa Terza, quindi anche desideroso di contatti sociali, amante dei viaggi e degli scambi mentali.

Anche la Luna in Cancro e in Quinta pone non pochi problemi interpretativi: ti hanno scritto cose molto giuste circa i bisogni di accudimento frustrati (la lesione della Luna da parte di Saturno/Giove e Urano); non saprei che dire della posizione in casa Quinta, forse un grande bisogno di amore, di vivere le emozioni (Luna) in maniera passionale, creativa e bruciante, magari un desiderio di piacere agli altri un tantino eccessivo.


Ci sarebbe tantissimo da dire, però forse la cosa più importante è che sia tu a dire, a raccontare la tua storia, perchè, come ti ha scritto Chiara, rimani tu, con i ricordi che hai di lui, con quello che ti ha trasmesso.

Se vorrai raccontare qualcosa della tua/sua storia io lo considererò come un grandissimo dono, e forse potrebbe essere un passettino verso quello che tu stai giustamente cercando, ovvero il recupero di un senso dopo questo dolore che immagino essere devastante.

Un abbraccio

Maddalena
a cura di MADDALENA
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del 05/02/2010 18:08:14
cara Erika,
non è facile dire delle cose in queste situazioni e quando una persona ha deciso di mettere fine alla sua vita. Sicuramente si tratta di decisioni difficilissime ed ancor di più per chi rimane e che non può capacitarsi e, spesso, si colpevolizza a lungo. Ti sollecito a non farlo e a pensare che ognuno di noi sceglie ed ha sempre motivazioni anche quando noi non riusciamo a leggerle e a comprendere.

Ho guardato il tema di tuo padre ed ho riscontrato che l'anno scorso aveva transiti importantissimi che, forse, non è riuscito a trasformare: non è un tema particolarmente complesso se non per la situazione affettiva che sembra difficoltosa ed insoddisfacente: l'anno scorso aveva Plutone che si è opposto prima a Venere e poi alla Luna chiedendo sicuramente di venire a capo di qualche schema relazionale complesso che, forse, lo rendeva da tempo incapace di reggere e di cambiare.
Aveva anche Nettuno che gli faceva quadratura al suo Sle in Toro e al suo Marte opponendosi a Plutone. Credo che ci siano stati problemi di ordine affettivo gravi e che questo richiedesse anche un suo cambiamento profondo; sicuramente una grande crisi esistenziale.
Si trattava forse di una persona abbastanza delusa dalla vita, con un forte senso di impotenza nel cambiare le cose e, forse.. ad un certo punto non ha retto ed ha detto basta.

Credo che sia importante che tu giunga a perdonare lui e, sicuramente anche te per gli inevitabili sensi di colpa che partono quando c'è un suicidio in casa; questo ti permetterà di poterti lasciare dietro anche certe tematiche di cui potresti farti carico e, soprattutto di far uscire la rabbia che è sempre generata dall'impotenza che questi fatti fanno vivere.
Noi ci siamo.. Un abbraccio con tanto affetto Lidia
a cura di LIDIA
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del 07/02/2010 22:31:37
Erica, stai forte e coraggiosa io sono con te e anche Dio è con te.Dio ti benedice

saluti da un uomo plutonico(mercurio in scorpione,luna in scorpione, plutone in I casa)

Un caloroso abbraccio
a cura di SASCIA
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del 08/02/2010 00:10:55
Cara Erica,

ti porto nel cuore,e ti racconto la mia esperienza,perchè ci sono passata qualche anno fà,mio nonno che per me è stato un padre si è tolto la vita,aveva 68 anni,(che non dimostrava affatto pensa che ancora cercava la sua anima gemella e andavamo in giro giocando, che ero la sua fidanzata:)..)non conosco la sua ora di nascita,ma ieri sarebbe stato il suo compleanno,che non dimentico mai di onorare ogni anno,ho deciso di condividere questo pezzo di vita affinchè ti sia utile per credere in te e nella tua forza.

All'inizio è stata durissima,mi sono trovata SOLA.
Lui,non parlava con nessuno della famiglia tranne che con me,l'ultima volta che lo vidi, mi suonò il pianoforte,era un ottimo musicista,ma era depresso,infatti ero andata a trovarlo,ma non lo trovai a casa,incontrai mio zio che mi disse che stava bene, che si era ripreso dopo una cura del medico...pochi giorni dopo arrivò la fatidica telefonata...non ci credevo..

Tutti che litigavano fra loro... e nessuno che pensava a lui...così,mi trovai a pulire il sangue per terra come se fosse la cosa più naturale del mondo,su richiesta di mia zia...ma lo feci perchè lui era il mio nonnino e perchè mi sentivo in colpa, se ci avessi parlato forse non l'avrebbe fatto,dissi a me stessa...e così mi fecero sentire altri...ognuno si chiuse nel suo dolore,e le cose andarono avanti ognuno per strade diverse.
Avevo 23 anni.

Fù il periodo più forte della mia vita,pochi giorni dopo vennero i ladri a casa...e io sentii la presenza di mio nonno che mi proteggeva ancora,la mia fù l'unica stanza dove non entrarono,(avvelenarono perfino il cane)poi giorni dopo, il mio fidanzato stava andando in farmacia per me a prendere degli antibiotici,e ebbe un incidente con la moto...in un punto dove sarebbe morto di certo(ebbe un trauma cranico molto forte)...dovevo essere con lui,ma non mi aspettò,ti dico tutto ciò perchè trovai, la foto di mio nonno poco dopo in un agenda e dietro avevo scritto la targa della moto e neanche lo ricordavo,e sò che fù mio nonno che lo salvò..

Ti dò la mia testimonianza qui su un forum,cosa che non avevo mai fatto,qui mi conoscono come quella che parla di fiabe e animali,ma questà è l'altra faccia della medaglia che voglio condividere con te Cara,per dirti io ce l'ho fatta nonostante tutto non ho smesso di lottare,la fede in Dio mi ha aiutata ad andare avanti e a cercare di capire meglio le dinamiche della mia famiglia,ho fatto molti corsi,ho lavorato tantissimo su di me,poi l'anno dopo sono rimasta incinta(dico rimasta,perchè, ho un utero, di una conformazione fisica che non potevo avere figli a detta della mia ginecologa).

Mio figlio è stato il dono della mia vita,sai penso sempre che sia stato Dio a mandarmelo,perchè non sò se avrei trovato la forza di farcela,ma oggi dico grazie a Lui, a Dio a gli Angeli e all'unica persona che mi è stata vicina il mio migliore amico e a me stessa.

Oggi sò che ogni anima ha il suo percorso e le sue prove da affrontare,e che non possiamo decidere per gli altri ma solo per noi stessi,e quest'astrologia mi stà aiutando a capire tante altre parti di me e ringrazio Lidia per questo.

Se ce l'ho fatta io, il mio cuore e la mia Fede mi dicono che anche tu troverai te stessa riscoprendo i tuoi talenti e grazie anche all'amore del tuo bimbo,ricorda tuo padre sarà sempre accanto a te,così come mio nonno sarà sempre con me.

Un abbraccio infinito e grazie per la tua testimonianza perchè mi hai riportato a qualcosa che farà parte di me per sempre, ho gli occhi di mio nonno e ogni volta che mi guardo allo specchio lo rivedo e vado avanti anche per lui senza mollare mai!

Quando ho letto la tua storia ho pianto di brutto e mio figlio mi ha chiesto mamma perchè piangi?Gli ho risposto che ero commossa per la storia di una grande donna che aveva condiviso il suo cuore.


Un abbraccio grande e non mollare!




a cura di SHAY
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del 09/02/2010 16:26:29
ciao Shay! ti ringrazio di aver condiviso con me questa esperienza.. Il suicidio di una persona cara è sempre lacerante, è uno strappo improvvisamente che ti sradica..
e ti lascia un vuoto che in qualche modo devi cercare di colmare, è molto facile metterci dentro cose sbagliate e che fanno solo male...

Sono contenta che tu abbia trovato le tue risposte personali per guarire la ferita, anche io sto cercando le mie per dare un senso..

Anche per me mio figlio è la maggiore spinta per andare avanti, anche per lui voglio capire i punti irrisolti della mia famiglia, per non lasciarli a lui e a chi verrà dopo..

Sto facendo del mio meglio, oggi però vivo ancora quella che sento la sua bruciante sconfitta, il non avercela fatta, il fallimento, non ho rabbia verso di lui ma verso chi è rimasto, per chi era accanto a lui e anche me compresa. Per chi non è riuscito ad aiutarlo quando lui non ce la faceva da solo..

Poi mi dico che ognuno è responsabile della sua vita e solo lui ha il timone delle sue scelte, ma brucia la sensazione di impotenza, di poter solo stare a guardare e dover accettare che è andata così..

Un caro abbraccio, Erica
a cura di ERICA X SHAY
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del 09/02/2010 16:45:00
Già.. forse non è riuscito.. dice Lidia, è quel "non è riuscito" che mi fa paura.. cosa succede a chi nel suo percorso di vita fa un gesto contro la vita?

Siamo cresciuti tutti con certi criteri religiosi sul suicidio.. ma la mia domanda è più ampia.. cosa succede all'anima che dovrebbe fare un certo percorso e poi ad un tratto qualcosa non va nel verso giusto e si fa un atto contro natura?

Mi rendo conto che nessuno di noi è tornato dall'oltretomba, ma mi pacerebbe una vs. opinione..
Grazie
Erica
a cura di ERICA
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del 09/02/2010 21:52:43
Anche io ti sono molto vicina, Erica.
Quando i nostri genitori se ne vanno, cambia tutto fuori ma soprattutto DENTRO di noi. Cerchiamo delle risposte, diventiamo delle persone che gli altri stentano a riconoscere. Ma è quella la nostra vera natura.
E' da lì che comincia il nostro cammino personale,anche se è faticoso, anche se alcune scomparse sono più cruente di altre.
Io penso che tuo padre fosse un uomo bellissimo,ma probabilmente non ha sopportato un rifiuto,il rifiuto di una persona o di un mondo che pure lui tanto amava. Allora ha deciso lui, ha deciso lui di morire, per avere una sensazione di forza e di vitalità fino all'ultimo.Morire è stata una sua scelta.Non è assurdo, ma è il più grande dono che l'uomo ha avuto è il libero arbitrio.
Solo questo di deve rasserenare.
L'importante è che la sua memoria ed il suo gesto abbiano la comprensione assoluta di chi resta.


a cura di FIORDILILLÀ
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del 10/02/2010 13:13:54
Cara Erica,
dici quel "non è riuscito" .....e ti focalizzi su questa frase ....e ti ridico, sempre dal mio punto di vista, che noi non possiamo sapere!!!!!!!!

A nessuno è dato di conoscere la VERITA'!!!!!!
Noi possiamo fare solo delle supposizioni, ma non potremo mai sapere!!!!!

Questo significa arrendersi al "mistero" .....nel libro di Giobbe Dio rivendica la Sua onnipotenza e dice che di fronte al male e al dolore l'uomo non si può dare alcuna risposta.

Io sono a contatto tutti i giorni con la malattia, faccio il medico, il mio orientamento è psicosomatico, ma .....ti garantisco che molto spesso mi chiedo se quella malattia alla fine doveva semplicemente arrivare e basta!!!!
Io provo a dare la mia interpretazione, ma al contempo mi rendo conto della limitatezza del mio intervento, della mia visione .....credo ci siano dei misteri da cui l'uomo è ancora molto lontano e che vadano rispettati e accettati come tali.... questo mette in crisi il nostro senso di potere, di conoscenza, di gestione e di controllo delle cose ...ma Nettuno ci insegna ad affidarci ...ed è anche e soprattutto da lì che arriva la vera guarigione!!!!

Non sempre la malattia è causata da un conflitto non risolto .....non sempre un suicidio è perchè "non ce l'ha fatta" ....certo a noi che abbiamo una certa visione della vita può sembrare così ....ma infondo anche la morte non è altro che una trasformazione ....chissà magari certe persone devono farlo a certi livelli, e altre ad altri.
Mi rendo conto che la natura ci insegna e ci stimola in tutti i modi a sopravvivere ....e che è così per tutti gli esseri viventi della terra, e che togliersi la vita è considerato da tutti un gesto contro natura ....ma ...alla fine la certezza assoluta non ce la potremo avere ....allora mi chiedo ....ti fa bene pensare così?
Cosa ti porta questo pensiero, questa idea? Se in qualche modo ti può aiutare, ok, ben venga, sennò direi di spostare la tua attenzione su altro .....e, come ti ho già accennato, proprio sul senso di impotenza sulla tua vita!!!!!

Il senso di impotenza che hai vissuto con lui, potrebbe essere nient'altro che il riflesso del tuo senso di impotenza nei confronti di te stessa, per ciò che veramente vorresti essere e tirare fuori da te.
Sai, spostare l'obiettivo da lui a te è molto vantaggioso .....su di te puoi intervenire, su di lui no ...non puoi fare altro che, dopo avere vissuto e sfogato tutta la tua rabbia, il tuo dolore, la tua frustrazione ....accettare la sua scelta.
Lui ha scelto così .....può sembrarti la cosa più sbagliata del mondo, la cosa più innaturale e folle ....non importa, in qualunque modo sia andata, anche se lui non fosse stato più lucido e avesse agito accecato e annebbiato da chissà che "deliri" ...la sua scelta l'ha fatta .....bisogna dopotutto provare ad accettarla, io credo.

Ma so anche che è una scelta difficilissima da accettare ...che è un evento che scatena dentro tantissimi sentimenti, emozioni .....non puoi fare altro che lavorare su quelle ...per cambiare come tu vuoi la tua vita ...piano piano accetterai di te ciò che forse ora ti sembra inaccettabile e così forse pian piano riuscirai anche ad accettare la scelta di tuo padre.

Non so, questo è il mio punto di vista, del resto io non posso minimamente capire come ti possa sentire tu in questo momento e certo non sono io che posso sapere cosa è meglio per te ...prova a sentire tu cosa è meglio per te ....provaci!!!
Un caro abbraccio!!!!!!

Chiara Inesia
a cura di CHIARA INESIA
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del 10/02/2010 13:55:05
ciao Chiara, chissà perchè non mi stupisce che tu faccia il medico, si sente quando parli la tua propensione a curarti degli altri, è inconfondibile..

Si capisco quello che dici.. hai ragione, anche io quando è successo il fatto ho pensato che dovevo prenderla nel modo più costruttivo, che non serviva a niente prendersela, accusare, soffrire, bisognava accettare.. perdonare.

E così quando tutti si aspettavano da me il crollo io ero lì, in piedi, a proseguire la mia vita.. a lavorare, a vivere come se apparentemente nulla fosse successo, o meglio con quella lucidità e forza che è innaturale avere appena dopo una tragedia del genere.

Non dico che non ci pensavo, che non ne parlavo, che non piangevo.. ma con la maturità di chi ha già risolto certi processi naturali e fisiologici.

Credo che sia giusto arrivare a certi sviluppi che ti facciano uscire dal tunnel, e non bisogna in alcun modo restare impantanati in domande e sensi di colpa che non portano a niente.

Credo anche nella assoluta necessità per me di rispettare e ascoltare quello che esce, lasciarlo uscire senza giudicare, senza pensieri, senza cercare per forza una soluzione.

Questo è il tempo del dolore, del rimpianto, della rabbia.. passerà da solo, come una ferita che sanguina a fiotti ad un certo punto si ferma, quando è giunto il tempo che si fermi..

Ho provato a saltare questo passaggio ma non sarebbe naturale, e non servirebbe.. sto aspettando che passi questo momento con rispetto, sapendo che dopo vorrò fare tante cose per me.. e già mi sto preparando a farle..

Non posso non gridare adesso, perchè non l'ho fatto quando è successo, non abbastanza a quanto pare..
Ognuno di noi si è chiuso nel suo dolore e poi non se ne è più parlato, io invece ho ancora bisogno di parlarne, scusate se lo faccio qui, ma anche questo e anche voi mi state aiutando a liberarmi e cercando di consolarmi fate quello che, tra noi famigliari, non siamo riusciti a fare uno per l'altro.

Grazie del tuo aiuto, so che è sincero e sentito, sento la tua urgenza di fare qualcosa, ma stai già facendo tanto per me, credimi, un grande abbraccio, Erica.
a cura di ERICA X CHIARA
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del 10/02/2010 16:59:24
Hai assolutamente e perfettamente ragione cara Erica!!!!

Prenditi questo tempo per piangere tutte le tue lacrime, per gridare tutto il tuo dolore, la tua rabbia, la tua paura, la tua frustrazione ....è sacrosanto e giustissimo!!!!

Anche noi nella mia famiglia quando persi mio padre, avevo 12 anni, ci chiudemmo ognuno nel nostro dolore e non ne parlammo per tanto tantissimo tempo ....anzi, secondo me non ne abbiamo proprio mai parlato come io ne avevo bisogno.

Sono contenta che questi nostri interventi possano per te essere un piccolo aiuto ....da fuori non si può fare molto, il più grosso spetta a te e solo a te, ma in effetti scrivere a delle persone che magari ti leggono e possono comprendere anche se solo in parte il tuo dolore ...può già essere un piccolo appoggio.
Sarà sempre un piacere per me leggerti ...in bocca al lupo cara Erica..... forza e coraggio!!!!!

Chiara Inesia


a cura di CHIARA INESIA
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del 10/02/2010 17:31:44
Volevo dire a Chiara che apprezzo i suoi interventi ed il suo punto di vista. Tra l'altro non sopporto chi etichetta i suicidi come vigliacchi da quando ho imparato a parlare, non sopporto chi accusa i medici della morte dei familiari, chi accusa il tempo per l'influenza...insomma ho capito sin da piccola anche io come te che le trasformazioni sono nell'ordine delle cose. Ti racconto un fatto. L'oncologo di mia madre, che lei stimava molto e che era il figlio di una sua amica la mandò a fare la chemio una settimana prima che morisse, quando praticamente non c'era più nulla da fare, a cento chilometri da dove lei abitava(pensa che sforzo ha fatto quella povera donna)nell'ospedale in cui lui era diventato primario. al ritorno mia madre perse conoscenza per le scale, tra l'altro la chemio non gliela fecero proprio, chiaramente. All'inizio, dopo che lei morì mi arrabbiai infinitamente per questo comportamento apparentemente irresponsabile del medico. Dissi ma che è pazzo, le fa fare tutta questa fatica e sa che sta per morire...una parte di me lo odiò profondamente.
Ma dopo alcuni mesi, seppi che mio padre lo aveva incontrato in un centro commerciale, e che lui aveva anche pianto al ricordo di mia madre.ripensai agli anni in cui l'aveva avuta in cura, al fatto che a mia mamma dopo aver guardato le analisi, raccontava della separazione dalla moglie, della nuova compagna molto più giovane, dei loro week end in moto all'avventura..e mia mamma era contenta, ridevamo, commentavamo la vita del suo medico...di un uomo...e non si pensava più alla malattia.
Allora ho capito che laddove la medicina non poteva più fare niente di obiettivamente valido era subentrato un uomo, con la sua umanità che aveva trattato mia mamma, che sapeva essere una persona estremamente attaccata alla vita, come una persona che avrebbe potuto vivere all'infinito, se solo avesse avuto un minimo stimolo...in questo caso anche dover uscire per andare a fare la chemio e vedere il paesaggio che porta ai castelli romani. E'questo il potere di Nettuno, e dell'umanità nelle mani di chi la sa usare.

Ad Erica dico che anche io ho realizzato la morte di mia madre in seguito...praticamente DUE ANNI DOPO...adesso.
Quando nessuno se lo aspetta...quando tutti pensano che tu abbia smesso di soffrire...si inizia. Ma non inizia solo il dolore, inizia la rivelazione di un mondo.Ancora una volta ti abbraccio forte
a cura di FIORDILILLÀ PER CHIARA ED ERICA
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del 10/02/2010 18:06:00
Cara Fiordilillà,
è bellissimo quello che hai scritto, quello a cui sei giunta!!!!!
Immagino quanta sofferenza prima di arrivare a ciò!!!
E hai ragione ....da un certo punto di vista infatti io penso che solo l'AMORE possa guarire veramente .... ci arrabbattiamo tanto a trovare cure sempre più sofisticate, tecniche sempre più indagnose ...e ci scordiamo che è il "rapporto" che cura ...è lo scambio di affetto e amore che può fare davvero tanto per le persone!!!!
Purtroppo questo all'università non ce lo insegnano ...e dobbiamo impararlo da soli, sempre che risuciamo ad aprirci all'amore e a non averne paura....
Del resto ...cosa vogliamo tutti noi?
Che cosa profondamente necessitiamo???
Di ESSERE AMATI!!!!!!
Ciao, complimenti ancora per il tuo percorso, mi fa molto piacere averti riletto!!!!!

Chiara Inesia
a cura di CHIARA INESIA
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del 11/02/2010 19:06:55
Cara Erica,

susami non sono riuscita a tornare prima(sono ancora stordita per un intervento a un dente, ma spero di riuscire trasmetterti ciò che sento perchè ci tengo).

Allora,intanto ringrazio te,perchè rendendo pubblica la mia storia qui condividendola,con molta serenità,mi sono resa conto che l'ho superata del tutto perchè,ho trasformato,ciò che sentivo con i miei tempi Accettando e Perdonando,e un tempo avrei avuto vergogna a parlarne così,ma se oggi l'ho fatto è anche perchè, se una sola parola della mia testimonianza può aiutare a dar sollievo, sostegno o forza di farcela, a un altra persona che ha passato un'esperienza simile,penso di esserne felice.


Oggi,se penso a mio nonno,sono in pace,lo guardo sorridendo e stamani dopo tanto tempo sono passata davanti alla casa dove lui si tolse la vita,ho rivisto la scena di quel giorno,mi è passata davanti in automatico come se fosse stata un film,ma mi ha trasmesso serenità, perchè sò che nessuno poteva fare nulla,perchè il libero arbitrio di ogni persona è solo suo e perchè ho perdonato me stessa lui, e gli altri familiari.

Penso,che ognuno di loro ha sofferto (per la sua mancanza, per rancori, sospesi,silenzi o cose non dette), ma tutti in modalità diverse, e rispetto il dolore diverso dal mio,perchè anche in questo siam diversi e bisogna pian piano accettarsi, per accettare poi gli altri.

Sai,il voler capire i punti irrisolti della tua famiglia, per tuo figlio e per chi verrà dopo è importante, così come lo sarà,anche per te stessa.
Lo capisco perchè è stata la molla che scattò in me allora.

Sono daccordo con Chiara,non ci è dato sapere,la vita è fatta di continue trasformazioni, e ognuno le vive,le interpreta e sceglie con modalità differenti,è questo che ci rende diversi,anche nei tempi di ascolto, elaborazione, accettazione e perdono,e arriva un momento in cui dobbiamo affidarci,e concentrarci su cosa di buono possiamo portare avanti per noi, anche grazie a l'eredità genetica che ci ha trasmesso chi non c' è più fisicamente.

Sei sopravvissuta,andando avanti come potevi in quel momento, secondo le tue possibilità,ma ora hai deciso di iniziare un'altra fase,e pian piano ce la farai, hai iniziato il tuo processo di guarigione,datti tempo,ascoltati e senti come poter imparare a stare meglio,solo tu puoi sapere dove indirizzare la tua attenzione,
non sò,mi viene da dire,magari anche scrivere su un quaderno tutto quello che senti di buttar fuori, che non sei riuscita a esprimere a voce,perchè magari scritto può farti notare rileggendolo e elaborando, indicazioni importanti per strutturare poi un lavoro su di te anche con un esperto volendo,è solo un suggerimento,poi scegli tu se lo senti
utile.

Un forte abbraccio a Te
Shay
a cura di SHAY X ERICA
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