IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
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DISCUSSIONE: Viaggio verso l'autenticità |
cari amici,
La domanda che mi pongo è la seguente: il viaggio di ognuno è verso la propria autenticità ( quindi non è un'esclusiva degli uraniani) e quindi l'affermazione naturale della propria diversità, perchè questa tematica non è avvertita così forte da tutti? L'obbligo morale che abbiamo nei nostri confronti e nei confronti degli altri di rendere sempre più sottile la nostra ombra non può che portarci verso la felicità, perchè questo percorso è prerogativa solo di alcuni!!!In fondo l'obiettivo ci unisce,essere noi stessi e felici, sono le modalità e ciò che dobbiamo restituire al collettivo,che ci differenzia. C'è veramente così poco coraggio? Questa cosa mi fa girare un po' le chitarrine! Un saluto Adriana |
a cura di Adriana |
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RISPOSTE |
del 24/10/2006 10:10:33 |
cara Adriana,
io credo che il viaggio verso l'individuazione che consiste nel recupero delle proprie parti sparpagliate e proiettate.. sia un cammino di tutti.. perchè tutti dovrebbero sicuramente (e come diceva Jung doverosamente) fare un percorso di recupero dell'ombra e di ricerca di autenticità.. Per gli Uraniani questo è addirittura imperativo..ne va della propria salute. Rispetto al coraggio ho alcune riserve.. infatti, ritengo che oggi il coraggio sia una merce rara e non so neppure dirti però se ci voglia più coraggio ad affrontare la propria autenticità rischiando sicuramente in molti casi l'impopolarità ed una sorta di isolamento.. oppure se non ce ne voglia di più ad affrontare il deserto interiore, il senso di spersonalizzazione che nasce dal non essere sè stessi e dall'adaguarsi a qualcosa che non si è. Credo che il vivere da zombie sia diventato però molto "comune"; forse per questo c'è anche tanta paura di morire.. perchè in fondo non si riesce neppure a vivere. Tuttavia mi incontro spesso con il problema che le persone hanno di "aver paura di soffrire"; molti dicono che non entrano più in relazione per non soffrire, non si innamorano perchè altrimenti soffrono, non si coinvolgono per non soffrire, non diventano autentici per non soffrire.. MA CHE COS'E' QUESTO NON SOFFIRE? In fondo la vita è fatta di emozioni autentiche, è fatto anche di passioni.. almeno per potersene distaccare bisognerà pur viverle.. e forse se tutto venisse vissuto non ci sarebbe neppure la paura di perdere ciò che si è avuto..!!! Personalmente la vera sofferenza mi sembra che stia nel "non vivere" tutte queste cosa.. sofferenza costante, continua e, a mio avviso,invalidante.. prova ne è l'aumento delle patologie cardiache... Un bacio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 24/10/2006 10:16:25 |
Ciao Adriana,
commento molto volentieri, perchè questa storia della diversità mi ha dato molto da pensare in passato. Ora va meglio ma ogni tanto, in momenti no, mi dico ancora" vorrei essere nata più "semplice" più "facile". Penso quindi che il senso di diversità non sia necessariamente percepito da tutti e che dipenda da maggiori o minori introspezione, sensibilità, intelligenza, e non ultime... capacità critiche. C'è chi spacca il capello in quattro e chi accetta e fa suo quanto gli viene detto senza rifletterci troppo su. Alle volte forse può anche trattarsi di poco coraggio, come dici tu, nell'affrontare e parlarne...o di timidezza, scarsa fiducia nelle capacità di ascolto e comprensione del ns. prossimo... a me pare così...tu che ne dici? Costanza |
a cura di COSTANZA |
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del 24/10/2006 10:28:21 |
Ciao Adriana,
leggendo il tuo intervento mi è venuto da pensare agli animali,che sanno,ad esempio,di che erbe nutrirsi per guarire,e vanno a cercarsele nei prati e nei boschi. Già i nostri animali domestici hanno in parte perso questa capacità,primo perchè difficilmente sono liberi di andersene per i boschi,e poi perchè sono contaminati dagli uomini. Credo,insomma,che l'intervento della "razionalità" e della evoluzione dell'intelligenza abbia compiuto il danno:la mente ha preso il sopravvento,a scapito dell'istinto. L'istinto ci spinge ad essere felici e appagati...la mente ci spinge in una gabbia di regole esterne,sociali,familiari. Trovare un equilibrio tra le due cose,credo sia lo scopo a cui arrivare. Astrologicamente,credo che le persone che tendono facilmente e in modo naturale a vivere la vita con spensieratezza e allegria,abbiano una buona posizione di Giove e Venere,e che invece difficili aspetti di Saturno e Plutone,possano bloccare questo aspetto-correggetemi se sbaglio- Penso che un Urano molto forte possa portare a cercare in maniera compulsiva l'originalità,ma proprio per questo può portare lontanissimo dalla serenità e dalla felicità. Insomma...alla fine,come sempre,è questione di equilibri... Un abbraccio |
a cura di STEFANIA |
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del 24/10/2006 12:15:14 |
care amiche,
credo tuttavia che la vera capacità di essere autentici sia strettamente collegata ad Urano che, nel suo macinare gradi su gradi, tende a travolgere i condizionamenti e a renderci liberi.. e come tali.. autentici.. tuttavia, la forza di vivere l'autenticità sicuramente è in lotta con Saturno che.. rappresenta i codici di adattamento sociale.. e come tale, detta anche le norme,i costumi e la morale a cui ci assoggettiamo.. spesso privandoci della verità interiore e della autenticità. |
a cura di LIDIA |
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del 24/10/2006 19:27:34 |
Ciao a tutti,scusatemi ma cosa intendete per autenticita'?la capacita' di essere sempre e comunque se stessi?io credo che si debba sempre essere se stessi,ma a volte vuoi per situazioni o altro dobbiamo comportarci nn proprio come vorremmo.A volte mi sento,per cosi' dire,un po' ipocrita,quando cerco di addolcire un problema o cerco di parlare in maniera diciamo,diplomatica,perche' so che dall'altra parte nn verrei capita.la capacita' di sapersi adattare alle situazioni,a volte puo' dara adito a credere che quella persona nn sia vera,ma nn si tiene conto forse che l'attegiamento e' dovuto ad un adattamento.E questo che intendete?o nn ho capito nulla?
ciao Elis |
a cura di ELISABETTA |
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del 25/10/2006 11:21:52 |
Ritengo che alla base della tua domanda Adriana ci sia già la risposta. Tu chiedi: "perchè questa tematica non è avvertita così forte da tutti?" .... Perchè siamo diversi! Sembra una banalità ma se ci pensi è proprio così. Ed è proprio vedendo l'opposto, e inizialmente rifiutandolo, che siamo spinti nell'altra direzione. Ecco perchè ci devono essere persone che hanno l'ombra e persone che lavorano per dissolverla. Diciamo che la diversità è funzionale al cammino da compiere e quindi al movimento e quindi alla vita che è movimento. Pensate a cosa genera la corrente elettrica (Urano) ..... una differenza di potenziale.
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a cura di MARCO |
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del 25/10/2006 12:04:06 |
caro Marco,
proprio così.. infatti ognuno di noi è diverso e non tutti sentono gli stessi richiami nè sono mossi dalle stesse necessità.. Per alcuni comprendere e crescere è imperativo.. e non potrebbero fare altrimenti.. pena un senso di annullamento interiore.. per altri sembra superfluo.. e non interessante. Tra l'altro, come sottolineavo in un altro post c'è questa immensa paura di soffire.. io non so quando l'umanità si è attestata su questa restrizione.. Di certo noi non soffriamo più di quanto non soffrivano un tempo e di certo oggi siamo sicuramente con più strumenti (intendo psicologici) per affrontare le difficoltà e la sofferenza. Certo, tra le esperienze che dobbiamo affrontare ci sono anche quelle che ci fann soffrire anche quando per la nostra mente o per il nostro corpo non sembrano tali, sicuramente sono utili alla nostra Anima che è l'unica che ha in mente il nostro vero "interesse". E' importante comprendere che qualunque esperienza ci troviamo ad affrontare se ci coinvolge vuol dire che è utile. Tuttavia vorrei sottolineare che la sofferenza non è un problema legato all'ANIMA ma è la nostra mente e il nostro attegiamento mentale che fa si che vi sia o non vi sia sofferenza. Dipende quindi sempre dalla nostra consapevolezza. Noi dovremmo essere registi della nostra vita.. e quando non lo siamo interpretiamo parti che ci sono assegnate.. questo ci fa veramente soffire. Un saluto Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 25/10/2006 12:49:40 |
E' davvero una bella domanda la tua, Adriana…L'autenticità, la diversità… Mi ci soffermo spesso e mi domando quanto, in verità, siamo in grado di comprendere chi siamo. Posto che un'intera vita non basta, sono giunta alla conclusione che nel costante divenire del tempo - categoria che ci siamo inventati ma che determina lo spazio concessoci per rubare al 'senso universale' porzioni di verità - che lo scontro e la difficoltà di molti - da lì la rinuncia - si consumi proprio nella percezione che il percorso resterà incompiuto e che la fatica profusa non paghi lo sforzo…C'è sempre un'attesa di riconoscimento, credo, così come è più comodo allinearsi per non doversi assumere responsabilità. E poi un altro fatto…Il senso di solitudine. Questo, più di ogni altro, incide sul coraggio di vivere di molti e, per paradosso, si condannano all'oblio di sé e del valore unico e diverso di cui potevano essere testimoni 'incarnati' per gli altri.
Non so se c'entra, ma credo manchi il senso del divino, la tensione verso qualcosa di superiore che si dibatte e chiede voce dentro di noi. Siamo divenuti sordi. E anch'io devo, ogni tanto, lavarmi le orecchie… Ciao evi |
a cura di EVI |
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del 25/10/2006 13:40:24 |
cara Evi,
penso che tutti abbiamo le orecchie sporche e non sentiamo. In ogni caso a volte ci fa comodo perchè il non sentire ci permette di accusare gli altri, di sentirsi infelici senza far nulla per non esserlo e ci consente altresì di chiudere anche gli occhi su una serie di cose che accadono nel mondo e che dovrebbero far urlare tutti noi. In ogni caso è difficile essere sempre all'altezza .. ed anche molto faticoso. Un bacio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 25/10/2006 16:57:20 |
...è vero, Lidia, anche chiudere gli occhi è una pessima abitudine. Non è un caso che mi forzi - anche a costo di stare male - a guardare le nefandezze di cui siamo capaci. E sottolineo SIAMO. E' di questo periodo la mia riflessione sul fatto che nessuno di noi - me compresa - è immune da niente. Guardo al male - tu lo sai- che viene elargito a piene mani agli animali (ma la stessa rabbia la provo quando vedo la prevaricazione sui bambini e su chi non può difendersi) e mi soffermo a pensare che quello che vedo e che mi atterrisce è, prima di tutto, dentro di noi. Il che mi crea un disagio francamente angosciante e a tratti insopportabile...Penso a uno dei tanti filmati della PETA -l'associazione animalista americana - che neppure io, che mi violento a guardarli, sono riuscita a vedere fino in fondo
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a cura di EVI |
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del 25/10/2006 17:36:39 |
cara Evi,
anche io sento incredibilmente forte il discorso dei bambini e degli animali: trovo che sono proprio quelli che andrebbero protetti perchè sono piccoli e perchè non hanno la capacità di fare del male.. Eppure.. la linea che l'uomo sta prendendo non è mai quella giusta? Ma perchè ci vuole così tanto a comprendere che nessuno è su questa terra per soddisfare le esigenze di uomini senza scrupoli e senza Anima? Poi anch'io mi calmo e penso che ognuno di noi ha una fetta di male dentro e che se non la vede e non la compatisce all'interno sarà inevitabilmente costretto a spargerla fuori con le sue proiezioni.. Be', allora speriamo solo di poter mettere un piccolo seme di sensibilizzazione... tu lo fai e sei grande per questo. Un bacio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 25/10/2006 18:54:22 |
caro Marco,
la tua risposta credo mi sia chiara e sei andato anche oltre. Io credo che la nostra complessità non sia semplicemente divisibile in due metà ( maschile/ femminile o tutto ciò che viviamo in contrapposizione, ma che in realtà va integrato) e che una è alla ricerca dell'altra. Siamo un po' come dei diamanti, con tante sfaccettature, a volte è la somiglianza che ci cattura a volte il nostro opposto,spesso entrambi. Queste facce non si relazionano una ad una,e non sono quasi mai integrate,sono quindi delle parti,percepite spesso in contraddizione,che si agganciano ad altre parti ( di altri) anch'esse non integrate. La complessità secondo me nasce da qui,se non si conoscono le proprie come si potranno riconoscere quelle dell'altro? Il lavoro introspettivo diventa obbligatorio,ma non tutti hanno questa attitudine. Il dolore che ne consegue, e di cui parla Lidia, rispondendomi sul forum, è sicuramente minore rispetto alla scelta, se così possiamo chiamarla, di rinunciare ad essere sè stessi. Se ci si arrende al grigiore e si diventa ombra,il dolore sarà forse meno intenso,ma ci accompagnerà tutta la vita e me lo immagino come qualcosa di invischiante. Naturalmente la mia analisi nasce dal fatto che io ho questo modo di affrontare il viaggio, forse ce ne sono altri che non vedo. O forse la diversità è anche in ciò che si cerca e lo spessore emotivo-mentale della persona ne è la conseguenza. ne deriva quindi che potenzialmente siamo tutti uguali( intendo per possibilità), in atto no! Astrologicamente noi vediamo ciò che c'è in potenza, il nostro compito diventa quindi quello di aiutare l'altro a tramutarlo in atto. Nella quotidianità vedo una grande resistenza a ciò, si preferiscono strade meno tortuose. Inoltre questo apre, per chi vuole dedicarsi al counselling astrologico,la questione etica. Personalmente credo che chi vuole intraprendere questa strada debba, come uno psicoterapeuta, fare un percorso individuale di analisi.Non so Lidia tu cosa ne pensi,e cosa ne pensano gli altri, ma la responsabilità di cui ci facciamo carico, facendo questa scelta, è enorme, e lo possono essere anche i danni. Molti terapeuti ne sono la conferma. Un abbraccio e a presto Adriana Sono stata un po' tortuosa, ma mercurio non mi aiuta in questo momento |
a cura di ADRIANA |
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del 25/10/2006 22:18:44 |
Ciao a tutte, la discussione è molto interessante e fa pensare.
Un maestro diceva che noi in ogni momento siamo al top per quel momento, e questo non per giustificare le nefandezze, ma per accettare anche la nostra parte un po' oscura. Poi se pensiamo che abbiamo più esperienze da vivere, dobbiamo pensare che non siamo tutti allo stesso livello di evoluzione, e questo fa sperare in un mondo migliore man mano che l'umanità, nei suoi cicli di vita, apra la propria coscienza. Nel mondo ci sono anime giovani e anime vecchie, anime che hanno bisogno di regole, di fare esperienza sulla propria pelle, e anime che possono indicare la via perchè l'hanno già percorsa. Cosa ne pensate? Un abbraccio Maurizia |
a cura di MAURIZIA |
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del 26/10/2006 10:43:10 |
Che penso, Mau? Premetto che la risposta giunge dal Capricorno che c'è in me: "Quì con gli orologi e i fusi orari che girano per conto proprio non riusciremo mai a far quadrare il cerchio...E' una battaglia persa! Almeno godiamoci la varietà..."
Ciiiiao evi |
a cura di EVI |
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del 27/10/2006 16:10:46 |
....cara Mau, riflettevo sulla mia perplessità circa la finalità della vita e dell'eredità che lasci se non hai figli (come nel mio caso)...M'hai brillantemente risposto che non è importante, che i semi del lavoro interiore restano e che la mia anima potrebbe anche essersi presa una vacanza - in ordine temporale, la mia vita - sabbatica.
...Pensavo... 'quella' si diverte, fa vita sociale, e gira a fare shopping per vedere in quale altro povero diavolo incarnarsi (con prove di camerino e orli da sistemare. C'ha anche da ridire...) e io sto quà a farmi tritare. Ti pare sensato???? C'è un modulo di protesta, un comitato Anime Perse cui ci si può rivolgere???? |
a cura di EVI |
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del 30/10/2006 10:30:22 |
Cara Maurizia ritengo molto vero quello che hai detto e molto azzeccato per l'era che stiamo vivendo. E' proprio il vedere intorno a noi tale varietà che a mio parere, ci permette di capire sempre meglio le infinite possibilità che ha l'essere umano e a ribadire sempre di più che non esiste una verità assoluta ma solo infinite possibilità di vivere situazioni simili. In quest'epoca più che in ogni altra è possibile per l'uomo comune fare esperienze molto estreme anche senza viverle personalmente sulla propria pelle ma attraverso gli altri e a viverle emotivamente, o meglio empaticamente come se le avesse vissute di persona. L'autenticità è sicuramente il valore aggiunto che permette la trasmissione dell'esperienza da uomo a uomo senza doversi cimentare direttamente nell'esperienza stessa che può essere mortale o deviante o terribilmente pericolosa in certi momenti della nostra vita in cui non siamo ancora pronti per viverla in prima persona.
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a cura di MARCO |
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del 31/10/2006 11:44:55 |
cari amici,
sono anch'io convinta che noi dobbiamo fare la nostra parte.. e che questa sia fondamentale.. certo.. ognuno dovrebbe impegnarsi a conoscersi.. ma sicuramente non tutti partiamo dallo stesso livello per cui .. proprio in virtu' di totalità.. ci deve sempre essere sulla Terra.. che è - a mio avviso il luogo dove si fa esperienza -la totalità della tipologia umana.. credo infatti che è da questo che nasce il confronto e, il confronto è comunque sempre l'unico modo attraverso cui impariamo a riconoscerci e a disidentificarci..da ciò in cui prima ci riconoscevamo. Certo, è un viaggio.. e come tale.. è denso di imprevisti e di intoppi... ma stiamo viaggiando.. e questo è il bello.. e quel che è bello è che ci sono gruppi in cui, a mio avviso, si viaggia meglio.. (il nostro mi sembra da prima classe)... azzz.... Un bacio Lidia::mrgreen:: |
a cura di LIDIA |
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del 09/11/2006 07:33:57 |
cari amici,
a proposito di autenticità..quale pensate che sia il pianeta che più lavora in quella direzione? Un saluto Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 09/11/2006 10:46:02 |
Ciao, beh direi che Urano sicuramente è uno dei protagonisti principali, il mito di Prometeo ci parla di "preveggenza" cioè della capacità di vedere il potenziale della consapevolezza umana, la consapevolezza del Sè che ognuno di noi possiede e che ci consente di entrare "in contatto" con un disegno superiore, mettendo in relazione il micro con il macro cosmo. Il fuoco è il simbolo della consapevolezza, della scintilla creativa, dell'evoluzione che ci dà la possibilità di non essere assoggettati alla natura e alla nostra parte istintuale.
Urano è la nostra "sveglia". Però urano è pur sempre un pianeta transpersonale e per un percorso di autenticità individuale, che comunque mai si disgiunge da quello collettivo, devono entrare in gioco altre energie. A mio avviso possono essere il Sole, che costituisce il nostro viaggio, ma anche il nostro ego, che se non ben strutturato non può reggere il peso del collettivo, con il rischio di una identificazione con questo.E del resto Aquario e leone sono opposti e questo sottolinea la necessità di integrare le 2 parti. Anche Saturno credo necessiti di essere considerato, per il passaggio dall'aspetto ideale al reale, anche l'autenticità in un qualche modo va testata e quindi resa esperienza,all'insegna però della circolarità, in un continnum. Idea concretizzazione (attraverso l'esperienza) rimodulazione dell'idea e riapplicazione; in una ricerca continua di equilibrio. Saturno poi è il nostro super io, non è separabile dalle funzioni dell'io e quindi del Sole. E' la struttura che lo protegge e delimita l'individuale dal tutto,crea il confine. ma se Plutone rappresenta il nostro vero sè, avrà anche lui il suo posto nel processo di autenticità. A questo punto mi chiedo in che relazione sono Sole/Plutone rispetto a questo percorso.Credo di confondere il mezzo con il fine. Questo post è il frutto del mio delirio uraniano mattutino,fatemi sapere se è del tutto incomprensibile. Vado al lavoro P.S: una nota di speranza, Prometeo il fuoco lo ha dato a TUTTI gli uomini e a TUTTE le donne. Buona giornata |
a cura di ADRIANA |
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del 01/01/2007 14:07:02 |
Cara Adriana, ho letto solo il tuo primo post,ma mi è piaciuto molto: è come anch'io ho bisogno di vedere le cose e di sentirmi.
Grazie! Chiara |
a cura di CHIARA |
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del 01/01/2007 14:13:00 |
Questo è una delle discussioni pù belle che abbia finora letto.
Fa veramente il punto. "E'nel centro." Davvero grazie, chiara |
a cura di CHIARA |
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