Cara Lidia,
perchè,secondo te,è così difficile staccarsi da persone che non meritano di avere le nostre attenzioni e che oltremodo ci hanno fatto soffrire ed anche "rifiutati"?Perchè uno si ostina a continuare ad aspettare e non se ne allontana?Cos'è che ci trattiene in modo così forte da non riuscire a superare questo stato di cose,cos'è che ci trattiene,nonostante una serie fatti lampanti,a non chiudere definitivamente questa ferita.E poi qual'è la soluzione per superare tutto ciò?
Un grazie ed un saluto
Giulietta

Cara Giulietta, era da tanto che non partecipavo al forum ma il tuo accorato appello mi ha fatto una gran tenerezza (ti immagino piccolina) e non so se Lidia è in viaggio o a casa per risponderti.
Non so dirti quali siano i pianeti che vengano coinvolti nella dipendenza affettiva (forse Nettuno), ma di sicuro ti posso dire che tali meccanismi ripetono dinamiche familiari ed infantili non risolte. Una scarsa autostima e la paura di procedere da sola inducono sempre verso quelle relazioni dipendenti in cui tu non sai mettere la parola "fine" e avverti la rottura come una ferita. Ti consiglio di evitare, per te stessa, il pensiero ossessivo che ti crea questo stato di precarietà, di dare al tempo la possibilità di lavorare per te e nel frattempo di focalizzare i tuoi nodi emotivi non risolti che, credo, hanno radici più profonde e lontane di un amore rifiutato. Anche se ti sembra un paradosso vedrai che questa è un'occasione che ti viene data per crescere.
Poi, visto che è il mio campo di competenza all'interno del team di Eridano, ti racconto un mito, una favola:
Calipso amava -non ricambiata- Ulisse, lo amava con tutta se stessa fino al punto di offrirgli l'immortalità. Un giorno gli dei mandarono Ermes per dirle che Ulisse doveva fare ritorno a Itaca. Calipso in un primo momento si adirò, perché le veniva tolta la felicità di un grande amore? Poi mentre parlava comprese semplicemente che non erano gli dei la causa di tanto dolore ma Ulisse che non l'amava e che non voleva stare con lei nonostante le meraviglie dell'isola in cui vivevano insieme da quasi sette anni.
Allora la ninfa preparò una sontuosa cena, procurò al compagno abiti nuovi ed un'imbarcazione, l'indomani lo accompagnò fino alla spiaggia e da lì lo saluto mentre lui partiva, felice di andar via.
Lei aveva fatto tutto, aveva offerto in dono l'eternità ma, visto il rifiuto dell'uomo che amava, lo lasciò andar via, salvando così la sua dignità di donna.
Lascia andare, Giulietta, non trattenere... se non la possibilità di trarre dalla sofferenza una spinta per la tua crescita interiore.
Ci saranno altri "Romeo" che apprezzeranno tutto questo romanticismo.


Un affettuoso saluto
Barbara

cara Giulietta,
Barbara ha risposto con estrema precisione alle dinamiche di dipendenza.. se vuoi saperne di più.. puoi leggere il libro "donne che amano troppo" che un classico della dipendenza amorosa.. e in cui Robin Norwood, autrice del libro, evidenzia anche le problematiche di autostima che sono alla base di questa difficoltà.
Scusami, l'editore è Feltrinelli. Lo puoi trovare anche presso la nostra sezione bibliografia.
Un saluto Lidia

Care Barbara e Lidia,
grazie per avermi risposto.Ormai sono nella fase "dell'archiviazione del caso",ma pur avendo mille ragioni per farlo non riesco ancora ad uscirne fuori,sono lì che mi perdo nei pensieri e che ci penso avolte meno a volte molto di più.E' per questa ragione che vi ho scritto,per sapere se astrologiacamente parlando ci sono degli aspetti che segnalano ciò oppure se ci sono dei transiti che possono aiutare a superare questo stato di cose.
Un grazie
Giulietta

Cara Barbara,
grazie per avermi raccontato questa favola....io adoro le favole!!!
Un caro saluto
giulietta

Cara Giulietta,

nemmeno io so darti un aiuto astrologico, ma credo che quello che serve sia il tempo. Per me, almeno, è stato così.
Mi permetto di consigliarti i Fiori di Bach: a me, insospettabilmente, sono serviti moltissimo.

Un abbraccio.