Rifacendomi all'argomento introdotto poco fa, "le scuole steineriane seguono il modello pedagogico di Steiner che si basa sull'utilizzo della percezione dei 12 sensi per accedere all'apprendimento cosciente. Per ottenere questo scopo sono largamente usate tutte le Arti."

Oltre ai cinque sensi esterni, esisterebbero infatti sette "sensi interni", individuati come: senso della vita, del movimento, del calore, dell'equilibrio, del pensiero, della parola e dell'io. Ciascuno di questi dodici sensi sarebbe in relazione con una forza dello zodiaco e la sua relativa qualità.

A questo punto, proviamo a decodificare ciascuno di questi e a fare un collegamento corrispondente alla qualità astrologica?

Caro Arcangelo,
intanto ti rimando il bacione datomi nell'altro post.

Poi...come forza dello zodiaco intendi, pianeti presuppongo, oppure?

Dimmi se ho capito...ad esempio il senso dell'equilibrio potresti relazionarlo a Saturno, mentre il senso del calore a Venere, è così???

Magari dai qualche spunto in più tu...

Appena posso mi ricollego...ciao e buona domenica.

Ale

Fantasia=Nettuno
per la sottoscritta,
l'Essenza della Vita.

scrivo qualcosa per me e anche per stimolare un pò la discussione:

Gusto: sappiamo che è la funzione data che ci permette di assaporare la qualità ingerita psicologicamente o fisiologicamente: le nostre papille gustative ci permettono di dare un giudizio sulla materia cosciente o inconscia.
E reagiamo a seconda di ciò che sentiamo, e a volte per pregiudizio percettivo.
Tuttavia, quando arriva il gusto, assaporiamo in prima persona le cose.

Tatto: toccare con mano, avvicinarsi ad un modo che si rifà alla nostra pelle, sentire attraverso la percezione della reazione che ciò causa in noi: superficie ruvida, liscia, come potrebbe essere anche una persona.

il gusto potrebbe essere in appello a venere: la capacità di assaporare e di vivere secondo il proprio gusto, che non deve per forza essere quello della società, ma rivestire un importanza per il soggetto stesso.
La capacità di provare gusto è una qualità che invece richiamo nel togliersi barriere, nel rendersi vulnerabili e vitali, nell'accettare ciò che viene, ciò che si assapora, ciò che succede, e nel mettersi in gioco.
qualunque barriera, come in tutte le percezioni, toglie veridicità e spontaneità.

Il tatto, è un contatto sia di vicinanza , sia di percezione.
Coincide a volte con la delicatezza, ma anche dunque con la delicatezza nel trattare con sè stessi, e comprendere gli altri senza ruvidezze o bruschi atteggiamenti, ma soprattutto avendo un contegno e una dignità comprensive rispetto alle altrui rappresentazioni, rispetto alle altrui esistenze.
Nella comunicazione, nel sentire, e anche nell'operare, il tatto può indurirsi, oppure essere lasciato alla propria discrezione e sensibilità.
E' inteso il tatto personale, ma anche il tatto nel cercare di capire certe situazioni e di uscire per un momento da se stessi e avvicinarsi alla situazione attuale, al senso di ciò che si sta vivendo.
E' una funzione di comprensione del momento, della circostanza, dell'adattamento a ciò che si vive.
la ritengo piuttosto nemica della generalizzazione, dove si pongono alla stessa altezza tutte le questioni: è una funzione invece di singoli significati; per questo, toglierei saturno dallo spettro di possibilità. Tuttavia non mi è ancora chiara la funzione precisa che possa essere imputabile univocamente, sempre se possa esserne partecipante singola.
Buon spunto a tutti, arcangelo