IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
FORUM DI Opinioni a confronto |
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DISCUSSIONE: EMOZIONI - Tristezza |
Cari amici,
continuando il nostro escursus sulle emozioni, vorrei sintonizzarmi un attimo sulla tristezza da cui derivano sofferenza e dolore e, in ultimo, depressione e distruzione. La tristezza è un'emozione e come tutte le altre serve ad un preciso scopo: a sciogliere e a dissolvere il dolore.. La tristezza appare nella nostra vita quando c'è bisogno di rielaborare qualcosa.. da cui, necessariamente, dobbiamo congedarci. Quando dobbiamo congedarci da qualcosa di importante.. appare il dolore.. come nel caso del lutto e della separazione: due stati d'animo fortissimi ed intensi che hanno il compito di lasciar andare il dolore che crea enormi tossine dentro al nostro orgnismo per avviarci ad una fase nuova della vita.. in pratica parliamo di un rinnovamento e di una RINASCITA. La tristezza è un sentimento più pacato che serve in genere a rielaborare i valori ed i principi.. e a lasciarli andare in modo da poterci poi sintonizzare su cose nuove più adatte al nostro nuovo modo di vedere la vita che il Se' ha in serbo per noi. Dalla tristezza si può passare all'angoscia che è uno stato tipico di un'anima malata.. che fa male e che urla al mondo il suo dolore fortissimo. Gli stati che in genere annunciano la nostra sofferenza interna sono anticipati da ansia... ma spesso l'ansia diventa un sottofondo sordo a cui tendiamo ad abituarci e così.. via via ci inoltriamo in una selva che si fa ogni giorno più oscura e senza più vie di uscite. Spesso si affiancano in questi casi.. tristezza, dolore e paura.. anzi direi che il dolore è quasi sempre legato a qualche paura.. Spesso, il modo in cui affrontiamo da adulti le emozioni è legato a come siamo stati in grado di affrontarle da bambini ovvero a quali strategie sono state messe in atto da piccoli per fronteggiare le situazioni che creavano sofferenza, paura e dolore. Le strategie restano le stesse solo che, nel mondo adulto, spesso diventano inefficaci. Ciò che da piccoli era fantastico per tenere lontani i mostri, da adulti sembra del tutto inadeguato e così ci accorgiamo che le cose riemergono, riaffiorano e con un'intensità difficile da trascurare. Tra le malattie così dette moderne c'è sicuramente l'angoscia di sottofondo quella che, se trascurata, immette direttamente nel tunnell della depressione. Contrariamente a quando si pensa.. (che la vita di oggi sia migliore e che quindi generi poca ansia) ciò che è sotto gli occhi di tutti è esattamente il contrario: siamo molto più ansiosi ed angosciati, abbiamo un sacco di paure vecchie e nuove e, siamo un popolo di depressi, soprattutto noi occidentali. Parliamone insieme. Un saluto. Lidia |
a cura di Lidia |
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RISPOSTE |
del 27/02/2008 12:16:33 |
Cara Lidia,
grazie di questo imput. Scriverò con calma e poi copierò il file, per parlare della mia tristezza. Un sentimento che mi ha accompagnato immensamente nella mia vita. Una volta era un mare di tristezza in cui affogavo costantemente disperata....ora ho imparato a nuotare, non mi porta più via la disperazione e quando arriva la tristezza riesco a viverla come un'altra emozione, sapendo che ha la sua parte, che finirà e che non vi affogherò più. (Oggi conosco molto di più stati di gioia e innamoramento gioioso della vita) un bacione schioccoso e a presto (spero) Bruna |
a cura di BRUNA |
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del 27/02/2008 13:05:15 |
io ho sempre creduto che la mia tristezza dipendesse dalla paura dell'abbandono,dal terrore di essere prima accettata ,amata e poi scartata e accantonata.
Ma un'attenta autoanalisi che sto facendo da alcuni anni mi ha portato a conclusioni diverse. La mia tristezza nasce dalla paura del TRADIMENTO (non parlo chiaramente solo del tradimento sentimentale)ma dalla sensazione di vedere,sentire,percepire l'incoerenza nei gesti e nelle parole altrui. Giuda rappresenta totalmente la mia tristezza,il tradire non solo gli altri ma soprattutto se stessi. Questa incoerenza mi rende triste. |
a cura di MELJSSA |
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del 27/02/2008 13:59:45 |
cari amici
nonostante io abbia un aspetto rdx di luna e plutone quadrati, la tristezza e la depressione non mi appartengono assolutamente. Certo, la tristezza è un emozione che provo ma è sempre legata a un fatto contingente, ad un motivo reale. Credo che questo dipenda dalla predominanza di valori sagittario nel mio tema che comunque mi portano subito OLTRE, verso altre cose, veso cose nuove..... Però è vero che quando sono triste, ciò che sento è POTENTE, non riesco mai a parlarne senza piangere e disperarmi...ma DIFFICILMENTE NE PARLO.....lo faccio solo con la persona di cui mi fido di più...mio marito. Il fatto che non riesco a parlare dei miei stati d'animo difficili credo che si legga nel tema dalla cong.della luna a mercurio e dal trigono a saturno....da bambina mi sono abituata a gestirmi da sola i miei problemi.... in casa mia, non si potevano esprimere le emozioni (anzi MIA MADRE SI FACEVA CARICO DI ESPRIMERE TUTTE LE EMOZIONI DELLA FAMIGLIA, è una cosa che ho capito dopo), nemmeno parlarne o prenderle in considerazione.....così io ho imparato a PARLARNE A ME STESSA a cercare di approfondire (per anni ho tenuto un diario), a cercare di sviscerare, di andare a fondo e di comprendermi. Se stavo male io dovevo sempre capire perchè (e forse qui c'è anche mercurio quadrato a plutone)e così per anni mi sono fatta una sorta di autoanalisi che mi faceva stare bene, mi liberava da emozioni negative. baci Lara |
a cura di ARAL |
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del 27/02/2008 15:51:37 |
Carissime amiche e cara Lidia,
questo tema della tristezza mi tocca profondamente, specie in questo periodo con la quadratura di Nettuno sul mio Sole. Anch'io come Lara ho una Luna quadrata a Plutone e opposta a Mercurio. Io invece ho vissuto sempre con un senso di malinconia, più che tristezza. Come dice Liz Greene un aspetto Luna-Plutone "è come partecipare ad una festa quando si ha la sensazione che finirà e tutti se ne andranno". In Brasile la chiamano "saudade" (malinconia) e ha ispirato bellissime canzoni. Un abbraccio a tutte |
a cura di SONIA |
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del 27/02/2008 18:08:56 |
Tristezza è quella che sento nel mio cuore in questo periodo e momento della mia vita.Tristezza perchè avevo trovato un uomo,o meglio pensavo di aver trovato un uomo a cui dare tutto l'amore che sentivo dentro di me.E' andata malissimo e sento un grande vuoto,una profonda tristezza.Per la prima volta nella mia vita ho capito come ci si sente da innamorati,è bellissimo,vorrei riporvare quelle emozioni così belle,così forti,ma penso che non sarà mai più così e penso anche che resterò sola con la mia tristezza.
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a cura di FEDERICA |
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del 28/02/2008 00:58:10 |
Lidia bell'argomento...Secondo me la tristezza è lieve, però è il primo gradino oltre il quale ci sono malesseri più profondi e oscuri dai quali è più difficile emergere....Per quanto mi riguarda la tristezza mi pervade quando situazioni hanno percorsi diversi da quelli sperati e ciò indipendentemente dalle mie azioni. La tristezza in sè è gestibile, riconoscerla vuol dire anche iniziare a combatterla. Poi ci sono i gradini che portano più giù: la nostalgia, la paura e le ansie...se non riusciamo a combattere questi malesseri si rischia di arrivare alla depressione\disperazione. Le nostalgia è certamente sempre legata al dolore di una perdita di affetti e può riaffacciarsi anche dopo tanto tempo e farci male a lungo. La paura e l'ansia secondo me nascono quando si smette di credere in se stessi e non si portano avanti le proprie idee. Naturalmente la forza interiore è necessaria in questo cammino e quanta più fragilità e carenze abbiamo nel nostro inconscio tanto più siamo vittime di paure e e ansie. Io per prima ho momenti(periodi) in cui fortissima mi assale la paura di perdere la mia stabilità familiare che mi sono costruita e che costruisco, mattone su mattone, ogni giorno ma ho capito qual'è la causa di questa mia paura e quindi mi sforzo di pensare positivo e sorridere speranzosa al futuro..questa lucidità mi fa capire che in fondo sono forte e questa forza mi impedisce di perdermi. Purtroppo una persona che mi è molto cara alcuni anni fa è caduta nel dramma della depressione....io avevo 24 anni e lei 19....quando mi sono resa conto del suo malessere era già tardi perchè già parlava sola e aveva perso la capacità di fare cose che sapeva fare benissimo...era stata una cosa graduale ma negli ultimi tempi non avevo modo di frequentarla molto...un giorno ebbi l'occasione di passare con lei più tempo e compresi in quale baratro era caduta...Purtroppo il suo male e la sua fragilità dipendevano da una madre dispotica e padre debole e assente....lei cercò di ribellarsi a loro, lasciando il ragazzo con cui stava da quando era adolescente e che stava bene ai suoi, si cercò un lavoro e prese a frequentare ragazze che lavoravano con lei e che le insegnarono anche ad essere libera e divertirsi...ma purtroppo questa ragazza aveva un vuoto dentro immmenso...Da quando siamo nate la mia casa e la sua erano contigue quindi so quale è stata la sua infanzia e le sue difficoltà...anche io ne ho vissute ma, per quanto riguarda me, quello che probabilmente mi ha salvato e dato forza era la mia fervida immaginazione e una grande capacità di sognare....... da bimbette le parlavo dei miei sogni e ricordo che lei mi invidiava questa capacità perchè non riusciva a vedere oltre....Il suo crollo psicologico avrebbe potuto percepirlo la sua famiglia..avrebbero potuto evitarlo se un minimo avessero cercato di amarla e capirla.. quando se ne sono accorti era già tardi...l'hanno allontanata da tutte le persone che non sono di famiglia, il ragazzo che lei aveva lasciato l'ha sposata...ma lei dai giorni del crollo ancora oggi(sono passati 13 anni) assume psicofarmaci. Ecco pensando a lei mi pervade la tristezza per non aver capito in tempo che stava cadendo nel baratro e di non essere stata in grado di insegnarle a sognare quando eravamo bimbe e provo la nostalgia di un affetto perduto...perchè lei oramai non è e non sarà più la lei che è cresciuta con me.
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a cura di LUCKY13 |
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del 28/02/2008 02:02:25 |
miei cari compagni di forum... vi racconto quanto mi sia sentita triste in questi giorni, incontrando diverse donne, per il mio lavoro . Donne giovani e meno giovani .. inizio parlando delle mie cose e come mi succede sempre, finisco per fare astrologia.Guardo i temi velocemente dò qualche imput poi tutte scorre piacevolmente verso il pianeta figli.. e qui vi assicuro la TRISTEZZA mi cade adosso come un macigno tutte queste madri (vedo alcune segnature sui loro tn e su quelli dei figli )che si lamentano di nn aver ricevuto affetto, carezze, baci anche un pizzicotto dalle loro madri e si lamentano si lamentano " la mancanza di affetto... oh povera ME ) poi mi accorgo che si comportano esattamente come le loro madri, lo faccio presente anzi lo dico anche in modo brutale loro cominciano a vomitarmi adosso un mare di scuse, giustificazioni-- in virtù del fatto che loro nn hanno avuto nn danno--
nn vi dico quanta tristezza mi scende nel cuore ... per i figli di quelle madri, che nn vogliono capire, che l'anima si nutre .di AMORE di carezze di baci di abbracci, anche di un pizzicotto su una guancia, e nn di pane o vestiti puliti o griffati La tristezza mi cade addosso come un velo grigio e mi fa soffrire, per quei bambini, poi donne e uomini che si lamenteranno di nn aver avuto ma anche loro nn faranno niente per dare.. quell'amore.qUELL'AMORE CHE TI SCALDERA' IL CUORE QUANDO RIMARRAI SOLO E NN CI SARà PIù NESSUNO CHE TI DARà IL PIZZICOTTO- UNA LACRIMA TRISTE - BRUNA |
a cura di KIKÒB |
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del 28/02/2008 09:38:53 |
cara Lidia, care amiche,
la tristezza..., ha alimentato la mia vita per molti anni, anche io, come Lucki13, ho avuto sempre molta fantasia e immaginazione che mi ha permesso di sopravvivere nei giorni "bui", ma cosa divide il mondo pieno di tristezza, di nostalgia, di paura, di dolore..., dal baratro della depressione e del non ritorno? Solo un filo sottile. è come camminare su un'asse di legno che, fino riesci a mantenere un equilibrio puoi percorrerla fino in fondo e raggiungere la meta del rinnovamento e della RINASCITA, come dici tu Lidia, ma se ti mancano le forze, cedi un attimo durante il percorso...precipiti nel baratro, un baratro da cui la risalita è spesso impossibile, come è successo alla tua amica Lucki13. Cara Lucki13, mi ha molto toccato il tuo racconto, ma posso assicurarti che non avresti potuto fare molto per lei, se non starle vicina. Ognuno è padrone della sua vita, te lo dico perchè anche io ho conosciuto persone che sono precipitate in quel baratro, pur avendo persone vicine che avrebbero fatto qualunque cosa per aiutarle. Sono sempre stata contraria all'uso di farmaci nelle forme depressive, sono pillole che ti rendono la vita "rosea" quando è grigia ( così mi dicono quelli che le assumono), ma ho visto gente che poi ne ne ha più potuto farne a meno...., perchè manca loro quella forza, quella fiducia, quella capacità di guardare oltre..., che altre persone più fortunate hanno... un caro abbraccio lilli |
a cura di LILLI |
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del 28/02/2008 09:59:21 |
carissimi, mi risulta difficile parlare di sentimenti perchè li ho sempre incosciamente repressi e ancora oggi ne pago le conseguenze
mi piace infatti seguire questo forum perchè si parla oltre che di astrologia anche di sentimenti, di sensazioni, di vicessitudini...tutte cose che non riesco a fare .sicuramente c'entra anche la mia luna in capricorno VII quadrata anche a mercurio che mi blocca, mi ostacola nel sentire, nel seguire le mie intuizioni. tutto deve essere passato al setaccio, analizzato e razionalizzato ..prima di farlo venire fuori.. difatti vi invidio molto voi tutte perchè siete cosi brave a parlare di di tutto cio che sentite..mentre io non ci riesco e la cosa mi rende triste sempre più triste perche vorrei vivere le mie emozioni ma spesse volte mi limito a vivere quelle altrui. ps per kikob/bruna sì puoi mandarmi l'indirizzo del tuo omeopata di torino alla mia e-mail sweetxy63@yahoo.it grazie un bacio a tutte! |
a cura di PAOLA |
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del 28/02/2008 20:04:12 |
Non voglio mancare a questa..discussione ....
no ..."interessante" è troppo poco come termine...lascia uno spazio di distacco che non appartiene alle emozioni...e allora la lascio senza termini ..libera di fluttuare nella spirale che si agita da sempre in me.. Non ho tempo per dedicargli il tempo..anche emotivo..che "abbisogna" e allora da apetta spettinata intanto lascio uno spunto ( giuro che ritorno): INQUINAMENTO EMOTIVO...io questo sento dentro e intorno a me,nel mondo,in "quell'andar per prati che appartiene a tutte noi apette" UN ORECCHIO INTERIORE inquinato da questo cerume confuso che ostacola: -che un'emozione possa essere accolta e sentita per quello che "davvero "è oppure -ci rende sordi..e pronti a rimuovere e spostare,confondere,IMPIGRIRE IL SUO SIGNIFICATO Entrambe giocano fili sottili e difficili ....un grosso lavoro per recuperare " la ns ecologia dell'anima" Dico questo perchè secondo me,tocca grattarsi bene l'orecchio per parlare con le ns emozioni,in particolare la tristezza....che può essere PIATTAFORMA fantastica per un salto di trasformazione nostra.. ma può essere anche un mesto accondiscendere ai ns e a altrui stati d'animo , può essere "la premessa" percettiva attraverso cui Ermes ci porta oltre " soglie possibili"alla ns consapevolezza del momento..e qui è faticoso ma VALE LA CANDELA...oppure....ma se la trattiamo accarezzandola in superficie lei-tristezza non ci parlerà mai davvero scusate...giorni dispettosi per me...ma sento che quell'Orecchio Interiore qui nel forum ha tanti "cotton-fioc"che Lo possono aiutare...sforziamoci Scusate naja apetta dispettosa nonostante lei ma...sempre con voi in cerca di polline |
a cura di NAJA APETTA DISPETTOSA |
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del 28/02/2008 23:47:03 |
ciò che mi ha toccato nella descrizione di Lidia è ciò che sento io rispetto alla mia atavica tristezza..:un'emozione ponte del mio esprimere ciò che dentro esiste..
Parlo di atavica tristezza perchè probabile che in me è sempre esistita come imprinting ..la luna...La mia luna è melanconica e dà a chi mi sta accanto l'idea di una donna capace di cogliere l'intensità del vivere . Non mi sento di condividere tanti aspetti della tristezza con altre forme che quella può portare..e mi spiego.. mi sento melanconica ma capace di sorridere e di credere..ma nello stesso tempo ho assaggiato l'angoscia,la paura.. Sono forme irrazionali che inchiodano e se capitano...impossibile non poter ricorrere ad aiuti ..psicofarmaci o omeopatia e/o psicoterapia o qualsiasi cosa possa servire a chi utilizza è comunque un segnale di non volersi arrendere.. L'ansia dilaga..ma non posso considerarla una conseguenza della tristezza nè della depressione.. Ecco forse perchè ho vissuto sulla mia pelle tutte le sfumature di un termine usato ...come contrario di felicità o di pace o che pongo a tutte voi una domanda....ma essere tristi anzi melanconici vuol dire essere infelici?andare in ansia per il caos di cui facciamo parte non è partecipazione...? io mi sento in ansia...tante volte,l'ascolto...ascolto... mi rendo conto che vivo..con passione questa lotta ...chiedendomi spesso il motivo del perchè non riesco a essere più staccata...non andrei in ansia! sembra un gioco di parole ma in realtà in emozioni come tristezza,dolore,ansia e angoscia ...esiste una "leggenda personale" un abbraccio..Cilli |
a cura di CILLI- |
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del 29/02/2008 14:15:02 |
Cara Lidia,
non so se tristezza e maliconia siano la stessa cosa, se ci penso un po' più che triste mi vedo, a tratti, malinconica. Lo sono sempre stata, fin da bambina. E questa mia malinconia è fortemente influenzata dalle condizioni atmosferiche, dal tempo. Sono senz'altro metereopatica, le giornate grigie ed umide mi deprimono, amo il sole, però non credo dipenda da ciò. Da sempre le giornate serene e ventose, quelle che maggiormente amo e mi fanno stare fisicamente bene, allo stesso tempo mi provocano una struggente maliconia che oramai conosco e riconosco. E' una sensazione che mi riporta lontano lontano...dove... ancora non l'ho scoperto. Ha a che fare con un senso di abbandono, di solitudine, di nostalgia per qualcosa o qualcuno. Forse in una mia vita precedente(?) ho subìto una dolorosa perdita affettiva in una giornata così... fatto sta che per me la tristezza è strettamente collegata, appunto, al concetto di solitudine. Forse alla consapevolezza che chi siamo noi veramente e profondamente, con tutte le nostre emozioni, le nostre paure, i nostri sogni e le fatiche ...lo sappiamo solo noi. E questo mi fa tenerezza. Con gli anni questa sensazione si è fatta meno dolorosa perchè l'ho riconosciuta come non "solo mia" bensì comune, credo almeno, a tutti. E l'apertura al prossimo, la possibilità di condividere pensieri simili è stata molto importante, anzi decisiva. Ad esempio lo scambio su questo Forum con persone che percepisco hanno fatto o stanno facendo lo stesso percorso mi consola e rassicura. Costanza |
a cura di COSTANZA |
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del 01/03/2008 22:07:19 |
Care tutte,
la mia tristezza più grande è quando le mie figlie si accorgono che sono triste e me lo fanno notare...io gli dico che non è vero ma loro sono anche più sensibili di me e ormai lo capiscono subito che è una balla. Mio marito invece qualche volta mi chiama Leopardi (e io so anche il perchè visto che ho il suo stesso segno,asc. e luna). Io credo che comunque tutta la mia tristezza sia dovuta alla malinconia (sole in cancro), questo passato che cerco in tutti i modi di non fare raffiorare ma spesso è più forte di me e mi pervade... poi c'è la tristezza, per le cose che ci accadono intorno...per la quotidianità...perchè magari conosci qualcuno a cui vorresti fare del bene ma non ci riesci materialmente, vorresti spaccare il mondo e rimettere a posto tutto questo schifo che c'è in giro ma hai le mani legate e allora o lì diventi uno schifo anche te o non fai niente e guardi solamente...ecco, per me questa è tristezza...non poter fare niente di concreto per gli altri! Ma parlando invece astrologicamente,quali sono i valori che portano ad una maggiore tristezza di altri...sicuramente valori capricorno,cancro,pesci...saturno,luna, nettuno...legati a questi segni, voi che dite? (parlo solo di tristezza...) Ale |
a cura di ALE70 |
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del 02/03/2008 14:19:02 |
ciao ale..un sottofondo di tristezza è percepibile da miei occhi..che dovrebbero essere occhi che ridono dato che sono gemelli e pare che quello una delle carettesristiche che si danno a un tipo zodiacale..
ecco penso che il progetto sole non è responsabile di questa tristezza che a occhi e semsibiltà attenta non sfugge:.in primis i figli o amici profondi.. Ciò che mi sento di condividere con te..è questa sorta di tristezza..-melanconia che nulla toglie a partecipazione attiva nell'interazione con gli altri.. Premetto che sto bene con la gente,con i giovani..e trasmetto forse con quello che ormai chiamo l'imprinting un'attenzione anche ai problemi degli altri..alle ferite che colgo..forse per averne anche io..sanguinanti..e cicatrizzate col mio modo di interagire anche per la mia evoluzione personale che come primo passo è stata l'accettazione di quel mio modo di essere..essere melanconici.tristi.non vuol dire poi non riuscire a trovare parole per sdrammatizzare e a esssere ilari e ridenti in altre circostanze.. credo che a livello astrologico la luna -chirone (nel mio rx congiunto)nettuno e plutone siano i simboli..da tener presente..sicuramente anche nettuno rientra in una sorta di oblio da sensibilità spiccata e per questo il sole è da rintracciare per progetto..ma anche come interagisce per aspetti nel viaggio di quel cerchio che è radix..una fotografia.. piuttosto e chiedo di assi ..e il percorso evolutivo che per questi interagiscono con le case..da tener presente per ognuno di noi che ha questa venatura caratteriale... 3/9in quest'ultima l'intercettazzione di 6/12 in ultimo non ho accennato a saturno..per il quale credo che legittimi e voglia che che la nostra vera essenza emerga...non chiede finzioni...Quando ho capito questo ho capito che fingere non serve..anzi potrebbe far degenerare quella tristezza in altro..che ho provato..accettazione dell'io ....con la valenza di plutone che aiuta a vedersi...a parlare a se stessi in verità.... ciao..ale buona domenica..chissà se sono riuscita a esprimermi...e far emergere che dietro la tristezza ci può essere una storia...e che non toglie nulla all'interazione con gli altri..ti abbraccio Cilli |
a cura di CILLI-ALE70 |
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del 02/03/2008 18:35:12 |
Cillina...cillina...permettimi un bacione!
Vedi...devo imparare anche questo...a non fare trasparire la mia tristezza (quando sono triste...non è che sono sempre triste, per carità...non sono uno zombi...) ma quando lo sono non è facile per me nasconderlo a nessuno, sarà che mi concedo forse un pò troppo, non ho remore nel parlare di me quando ho qualcuno che mi ascolta e che sento però vicino in qualche modo. Va beh! L'interazione con gli altri non è che poi c'entra molto con la tristezza...nel mio caso parlo, sai...spesso (un controsenso, ma il mio tn è tutto un controsenso!),sono proprio io che faccio le battute quando sto in compagnia (sono sempre asc.sagittario) è che magari poi succede che subito dopo mi chiudo un pò in me stessa...tutto qui! Un caro abbraccio Ale |
a cura di ALE70 |
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del 03/03/2008 20:07:23 |
care amiche,
volevo continuare il discorso parlando della depressione, malattia abbastanza comune oggi ma spesso non ben valutata, o meglio... sottovalutata. Nell'ultimo decennio si sono spese montagne di parole su questo tema che ovviamente è diventata una "patologia sociale" in quanto interessa molt individui. Indubbiamente se ne parla anche molto da un punto di vista farmaceutico in quanto i farmaci di nuova generazione sono sicuramente un rimedio interessante ma anche un grande business. Ciò che vorrei invece affrontare qui è il tema degli "schemi mentali" che si attivano nella depressione, conosciuti bene i quali, è possibile affrontarla in modo più efficace e sicuramente più competente. Innanzitutto possiamo cominciare a dire che la depressione colpisce chiunque a qualunque età: una recente inchiesta fatta presso i pediatri ha stabilito che un terzo dei bambini che sono stati oggetto di studio sono già interessati da depressione (trattandosi di pediatri si tratta di bambini che al massimo hanno 12 anni); il che significa che donne, uomini e bambini possono essere colpiti. La depressione è sempre anticipata da una grande stanchezza che la persona pensa sia fisica.. in realtà la depressione e la stanchezza di cui parlo è psichica.. è legata ad un senso di vuoto e di inutilità..che rende difficile alzarsi al mattino e fare le cose di sempre; la vita pian piano perde senso e non c'è più verso di trovare qualcosa di positivo. In genere la depressione è causata da un gap troppo grande tra aspettative e realtà e la delusione comincia ad essere tanta che si perde il contatto con la propria vita. La depressione prima di essere una "malattia" è un campanello di allarme che ci dice che la vita che conduciamo non va bene.. non è per noi.. per questo non abbiamo nulla per essere felici. In genere ci si trova in una fase in cui si ha la sensazione di essere arrivati alla resa dei conti: non c'è niente che funziona, lavoro, affetti, famiglia, amici, figli.. tutto finisce in un calderone di insoddisfazione totale. Tutti sperimentiamo stati di depressione... un numero di persone invece entra nella depressione clinica. C'è una celebre frase di Mark Twain che, a mio avviso, si attaglia bene alle persone depresse: "non è quello che non sai a farti star male ma è quello che sai che non è come appare". Possiamo iniziare da qui a parlare di questo stato d'animo.. perchè è di questo che si tratta. Un saluto Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 03/03/2008 20:58:26 |
Ciao Lidia e
ciap tutte Che bella questa frase di Twain ...infatti "quello che non sai" a me da euforia..mi sento un apetta con le alette vibranti e ,presa a prestito la torcia di Lidia,mi avventuro e mentre volo canto perchè spero che qualcuno senta le mie note sincere e ..prima o poi faccia un orchestra CON me.... Quindi il "non sai" non è per me un'afflizione o senso di sconfitta-inferiorità.....anzi è voglia di cercare CHI SA E DA LUI BERE Quello però che mi rattrista è che "quello che so "io lo voglio condividere..a me sola non serve..diventa un orpello,un ornamento a cui tocca pure togliere la polvere perchè se non vive "con gli altri" si immobilizza,e la polvere si appoggia e dopo un pò si vede..oddio come si vede... Se invece sta in movimenro la polvere vola via da sola...magari un pò di tosse se il vento tira di traverso,ma poi passa...e quello "che so" vola con me e con gli altri allora diciamo che per me...sento il confine pericoloso in cui rischio di sconfortarmi... di DEPRIMERMI e di sbagliarmi se in ciò che vedo ( anche se mi sforzo di vedere oltre i confini del mio ego) sento non la polvere ma L'ARROGANZA dell EGO -ALTRUI CHE DEVE BRILLARE DA SOLO...e allora ti tradisce,ti circuisce ma subdolamente,-ti ruba,o pensa ,la tua anima ma io la mia anima non la voglio per me ..la voglio condividere...voglio sinergie e non energie titaniche e solitarie,,, Questo MI DEPRIME...perchè la mia acqua cancro si fa duemila sensi di colpa... Io penso che la depressione sia anche un....sentire LONTANA L'ORCHESTRA come obiettivo Lo so che è lo strumento mio singolo che deve,intanto trovare la sua musica giusta,lo so che il DIAPASON è il mio e da lì la scala dei miei accordi.....io sono disposta a sforzarmi e misurare quello che so con CIO' CHE APPARE......è che spesso la risposta è solo sul registro o della competizione o del rubarti un pezzo dì anima per poi andare via..soli e titanici---.. Allora IO MI SENTO DAVVERO DEPRESSA.... intermezzo buffo..una canzone di gino paoli "ma come si fa a non vendersi l'anima...quando sei tu che vorresti comprarmela" riflessione:forse la mia anima è troppo fragile e appare...facile rubarsela.... almeno comprandola avrei uno "scambio"...scherzo...ma IL FURTO DI ANIME che sento così promiscuo oggi mi fa essere dentro molto molto depressa ::saint:: A che pianeta l'apetta con l'anima malmessa chiede lumi?????? |
a cura di NAIA..APETTA ...... |
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del 03/03/2008 21:47:55 |
cara Lidia,
lasciando un pò in disparte la tristezza che è comunque una venatura del mio essere perchè attraverso quella mi sento in connesione col mio "cercare"..nel corso.. io spesso ho incontrato più che depressione ,che avverto ogni tanto come stato di impotenza verso ostacoli indipendenti da me..,una degenerazione di quella?il panico..la paura? chiedo di degenerazione perchè come ben dici a volte si è costretti a rivolgersi da specialisti..depressione ansiosa la diagnosi..nel lontano 88...curata farmalogicamente e/o con analisi e pscicoterapia. Ma il nemico è sempre in agguato..e per me è così...la paura ogni tanto si risveglia..con forme di una irrazionalità che riesco poi anche a sdrammatizzare..e a far ridere... Allora io mi chiedo e chiedo a te e a tutti..dov'è il confine?per sopravvivere è necessario..allora io mi dico"passa"perchè lo so che è così....ma alcuni limiti nel mio quotidiano esistono ancora da allora...eppure non penso di dare idea di patologia...o di depressione perchè mi sta stretto ciò che faccio..tutt'altro! certo la fatica della risalita..dopo fallimenti e lutti di vario genere...ma io ancora mi chiedo..e chiedo.."la serenità è cosa così utopistica"..?l'astrologia me la sta facendo accarezzare.... a presto...Cilli |
a cura di CILLI-LIDIA-.TUTTI |
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del 04/03/2008 14:20:20 |
cara Cilli,
hai perfettamente ragione a chiedere dove è la serenità ed anche a ragionare sul fatto che è possibile, altrimenti neppure saremmo qui ad aspirarla.. A mi avviso vi sono però alcune cose che abbiamo imparato che spesso, interferiscono con la serenità e sembrano trattenerla lontana.. impedendole di entrare. Dici bene che l'astrologia è sicramente una materia che te la può far acccarezzare; personalmente posso dire che è stata la cosa che mi ha permesso di uscire da una depressione grave.. difficile... che definirei clinica.. e mi ha (da allora, dal lontano 1978) impedito di rientrarci. Però devo ammettere che io avevo una discreta predisposizione.. nel senso che mia madre è stata sempre una grande depressa che ha sicuramente influenzato il mio modo di rispondere alle cose e al mondo.. E' stata proprio l'astrologia a suggerirmi che non era quello l'unico modo di rispondere alle cose.. e a farmi capire che ogni cosa aveva un senso.. anche quello che reputavo assolutamente senza senso..(come la morte di un figlio). Credo quindi che ognuno di noi deve conoscere il proprio "buco nero" perchè c'è così come ognuno ha il "guaritore interno" a cui ci si può appellare nei momenti più bui e difficili.. Però è vero.. anche lo stare con altri, lo scambiare, il fare progetti comuni è fondamentale ed è alla base delle tecniche di autolavoro sulla depressione che poi andrò a spiegare. Un abbraccio forte. Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 04/03/2008 17:03:36 |
Cara Lidia, care amiche, avevo scritto un post ma per qualche motivo non è arrivato...ci riprovo...
La tristezza è un'emozione che provo, è con me anche quando non me l'aspetto, la sento dentro di me, come sottofondo....A volte mi succede che già al mattino appena sveglia mi prenda un non so che di vagamente triste che mi accompagna un pò durante la giornata...A livello conscio non riesco, il più delle volte, a darle significato, altre invece riesco bemissimo a capire da dove viene e dove mi vuole portare. La depressione l'ho conosciuta molto bene parecchi anni fa e ha fatto parte della mia vita di allora in modo integrale...solo che non sapevo di esserlo, ero come svuotata di energia e non ero io quella sul palcoscenico della mia vita, ma una controfigura che recitava i ruoli che le competevano...Prima di capire che forse c'era qualcosa che non andava proprio benissimo c'è voluto del tempo e della gran sofferenza...affrontare le situazioni anzichè sfuggirle, guardare in faccia la realtà anzichè colorarla in modo differente ed essere consapevoli della propria malattia... non è stato facile... Come scrive Lidia che ha vissuto uno dei drammi peggiori al mondo se non il dramma peggiore, quello della perdita di un figlio, dare un senso alla disperazione è veramente cosa ardua, ma necessaria se si vuole risalire la china. Alzarsi ogni mattina senza dare un senso alla propria esistenza se non quello di cibarsi e di respirare per restare "vivi" è talmente tremendo che non si riesce a descriverlo appieno: ci sono diverse sfumature dai toni più o meno cupi della tristezza, sino al nero della depressione.... A volte si scivola nella tristezza quasi senza rendersene conto e ci si ritrova a provarla quasi senza esserne consapevoli.... La vita che conduciamo oggi non è certo una vita che ci tenga lontani da quest'emozione, anzi, tutt'altro...basta guardarsi intorno e rendersi conto di ciò che succede intorno a noi che è quasi naturale provare tristezza per questo mondo che non sa ancora bene di che morte dovrà morire....Ma poi la scintilla della vita ti riprende e speri ancora che domani sia migliore di oggi e butti tutte le tue energie in qualcosa di nuovo che ti possa ridare speranza... Ho sempre avuto molti sogni e anche durante la depressione di quegli anni ciò che mi ha aiutata, oltre la fede e la spiritualità, ad uscire dal tunnel è stata la mia forte immaginazione, i miei sogni ad occhi aperti e la speranza che un giorno avrei potuto raggiungere altri obiettivi...senza sogni non so stare... Grazie Lidia, parlare di queste cose fa bene ed è un'altra via di guarigione attraverso la comprensione e il dialogo, un abbraccio, Rosi |
a cura di ROSI58 |
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del 05/03/2008 11:06:00 |
cara lidia, cilli e rosy, anch'io come voi ho conosciuto la depressione diciamo che l'ho respirata da mia madre( ha perso una figlia prima di avere me e altri due figli).
astrologicamente la mia depressione si puo vedere nell'opposizione di plutone sole urano e venere in vergine opposto al medio cielo dove c'è chirone ..la mia ferita inguaribile. non ho mai esternato la mia depressione anzi ho sempre cercato di camuffare di nn far vedere ma dentro di me si agitavano ansie e angoscie.infantili .insieme a domande esistenziali alle quali non trovavo risposta . come ho gia scritto nn sono molto brava a descrivere cio che sento..non come tutte voi .. però anch'io attraverso l'astrologia oltre a rispondere ad alcune domande mi ha aiutato a comprendere parti di me che non conoscevo e che stanno venendo fuori per cui per una paola triste c'è un altra paola che cerca di combattere e tirar fuori la sua parte vitale e combattiva. Ricordo che Lidia mi ha detto che plutone congiunto al sole, venere e urano è un nucleo che racchiude una forza potente..sto cercando di tirarla fuori. un abbraccio |
a cura di PAOLA |
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del 05/03/2008 14:35:01 |
credo che le nostre forme di angoscia..tristezza..depressione..o altro che andremo forse a sviscerare qui..siano un qualcosa che accomuna..tante di noi..
I motivi disparati:"il buco nero"come dice Lidia che noi stiamo cercando di riempire di emozioni,ricordi e perchè no..quelle ferite..che hanno comunque lasciato un segno... Io condivido il dolore di una morte prematura di una bimba..con tante di voi.. Ecco dall'altra parte testimoni di chi ha vissuto invece l'essere nato dopo una disgrazia,è il caso di paola... Tante sfacettature che possono veramente aiutarci a colmare i nostri buchi..perchè prioritario per me da quando ho conosciuto l'astrologia e a lei credo come strumento di comprensione per certi meccanismi ..e soprattutto il cercare...non fine a se stesso ..come per me per tutte voi..un invito:"alla ricerca di una lampada che trasformi il nostro percorso perchè con una luce nuova e condivisibile"un sorriso...Cilli |
a cura di CILLI-ROSY-PAOLA |
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del 05/03/2008 19:16:30 |
Cara Cilly e Paola, è proprio vero, le ferite dell'anima sono dure a cicatrizzare e in alcuni momenti escono senza chiedere il permesso...non bussano, si presentano e ti fanno capire che, anche se le hai capite, metabolizzate e digerite, esse sono sempre lì, pronte a riemergere sotto forme diverse, sottili, striscianti, quasi a ricordarci che siamo fatti anche di quelle piaghe....
E' vero che noi abbiamo tante e tante possibilità di crescita e di risalita dai buchi neri e profondi scavati da questa "ombra" che ci si porta addosso ma è altresì vero, secondo me, che certe esperienze ti formano e modellandoti danno forma ad una persona nuova, che lo si voglia o meno: non si resta mai simili a sè stessi dopo certe esperienze della vita .... dopo quelle dolorose soprattutto perchè più incisive e forti...ma così è....giustamente.... Un bacione, Rosi |
a cura di ROSI58 |
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del 06/03/2008 19:13:00 |
care amiche,
in effetti, chi ha vissuto dentro ad un corpo di una madre depressa o chi ha vissuto uno dei due genitori depressi è come se avesse assorbito una particolare modalità di risposta alle cose della vita. I depressi insegnano ai figli che non si può cambiare nulla.. che tutto scorre ma niente in fondo si può fare contro un destino triste e minaccioso.. e questo è terribile e può avvolgere il figlio come se fosse un macigno che potrebbe anche cadere in qualcunque momento. Quindi è importante comprendere quali sono i messaggi che ci sono stati dati.. ed è importante per chi ha figli cercare sempre di dare l'informazione che il destino lo facciamo noi.. con le nostre azioni e con i nostri comportamenti. La prima fessura in cui può entrare la depressione è nella sensazione di non avere controllo sulla propria vita. A volte, un fatto grave ha fatto temporaneamente perdere il controllo ma è importante non arrivare mai a pensare che non abbiamo controllo e che non abbiamo chance. In genere la depressione ci dice che non stiamo riuscendo ad affrontare qualcosa con i nostri soli mezzi..non riusciamo a vedere da una nuova prospettiva.. ed è da qui che dobbiamo partire. In genere nel depresso le prospettive sono sbagliate ma vengono prese come se fossero assolute ed inamovibili. Il depresso tende a perdere flessibità psicologica."le parole mai e sempre" finiscono per farla da padroni. Non troverò mai più... un lavoro, un uomo... una casa.. ecc. Oppure a me "succede sempre quello, è un classico, non c'è storia"... ecco questa è la classica lettura rigida.. che porta a confermare ciò che si comincia a pensare. E' un convincersi pian piano della negatività, farla diventare reale.. e inamovibile. Diciamo che la depressione prima di essere una malattia è un modo particolare di interpretare e reagire alle esperienze. E' una proiezione di negatività che viene inviato su tutto. E' esattamente come accade nel test del Rorschach - tipico test proiettivo - in cui la persona è chiamata a dire cosa vede nelle macchie che gli vengono sottoposte.. e lì diventa chiaro che ognuno vede nella macchia qualcosa di sè... ovviamente. La depressione sembra una macchia di inchiostro.. ognuno ha la sua interpretazione. Sostengo inoltre che non esiste una cura sola nella depressione ma possono esserci tante strade diverse... Diciamo che il depresso deve cominciare a valutare le sue aspettative.. che sono sempre negative.. quindi comincia a proiettare questa negatività sul futuro. Un saluto Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 10/03/2008 11:15:53 |
cara Lidia sì è proprio cosi..
ciò che hai descritto corrisponde molto al mio vissuto. sei sempre molto chiara e professionale. un saluto |
a cura di PAOLA |
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del 10/03/2008 12:33:58 |
Cara Lidia,
le tue parole sono sacrosante e le sottoscrivo tutte, una per una....Cambiare il proprio modo di vedere e vivere le situazioni e la propria vita è importante e non sempre di facile applicazione, anzi.... Grazie per i tuoi spunti di riflessione preziosissimi, un bacio, Rosi |
a cura di ROSI58 |
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del 10/03/2008 14:08:30 |
La mia conoscenza della depressione è stata piuttosto precoce: dai 14 ai 16 anni (complici transiti molto difficili di Saturno e Plutone, e un Mercurio di nascita in Gemelli/5^ quadrato da Plutone e Urano/8^).
E' verissima la descrizione di Lidia, dell'assolutismo insito nella visione della realtà del depresso (figuriamoci del depresso adolescente!): "mai" e "sempre" erano le parole che usavo di più ai tempi. Ricordo che, passato il peggio, scrissi una frase che descriveva il mio stato d'animo: mi sentivo come se fossi stata a lungo seduta sul bordo di un torrente di oro liquido (le emozioni, la vita, la gioia), senza mai osare entrarci. Di quell'esperienza mi è rimasta la capacità di riconoscere i segnali della depressione (non "vedersi" più, sentire di non avere via d'uscita, provare paure immotivate, e così via) e anche un metodo per fare un passo indietro e relativizzare. A volte è molto difficile, ma estremamente utile ed efficace. Però la paura della paura mi è rimasta... A volte mi chiedo: ma per superare la depressione è necessario passarci attraverso? Non si può evitare? Lo chiedo perché ora sento di avere pochissime forze e la paura che preme alle porte ... vengo da un lungo periodo di stanchezza e difficoltà, ma non posso permettermi di vivere un'altra depressione: nessuno può prendersi cura di me, anzi, sono io che devo cercare di dare gioia al mio bimbo, che è ancora piccolo, e a mio marito che è affaticato anche più di me ... Un'ultima cosa: secondo voi che relazione c'è tra la depressione e la rabbia? Un fortissimo senso di impotenza secondo me è all'origine di quella visione drastica in cui non c'è spazio per il positivo (semplicemente perché le hai già provate tutte senza risultato!), ma quando mi sento così tanto impotente ho delle esplosioni incontrollabili di rabbia. E' possibile che la depressione arrivi quando non si è più capaci (o non si possa) esprimere in modo eclatante una rabbia eccessiva? Un abbraccio a tutti Stefania |
a cura di STE |
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del 10/03/2008 14:17:30 |
ciao lidia,
un supporto a tutto quanto affermi e che come le altre pur con diversi o similari percorsi,anche io sottoscrivo... in particolare "la depressione è una macchia d'inchiostro" la trovo una definizione che rende.. Ecco ancora una volta rifletto su confini..tra depressione-paura-panico-fobie.. sembrano tutte forme che possono scaturire da uno stato di confusione..di smarrimento.. ma nonostante la depressione sia riconoscibile da comportamenti tipici di un depresso..."dormire"-stanchezza-"apatia" etcc.. Io non mi sento depressa..tutt'altro..ma ogni tanto la paura che si presenta con il timore di affrontare la giornata,scendere le scale..o altro... una paura che poi sono capace di sdrammatizzare con autoironia..che passa ma pur sempre un campanello d'allarme... non ho mai capito la diagnosi.."depressione ansiosa.".di tanti anni fa..ma allora in panico totale... Non è il mio caso ora.. Ma dove inserisco la paura che ogni tanto fa capolino? La paura "quell' abbandonare il conosciuto e entrare nello sconosciuto"! un sorriso a te lidia e a tutte.Cilli |
a cura di CILLI-LIDIA-TUTTI |
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del 12/03/2008 10:49:40 |
cara Cilli,
la paura, il panico e certe piccole fobie fanno parte del vissuto quotidiano e non le classifico affatto patologiche. Infatti, la paura ci informa che non siamo pronti..., che qualcosa dentro di noi non osa ancora superare il ponte.. per traghettarci da quell'altra sponda.. tuttavia, queste tre "amiche", non restano a condividere sempre la nostra vita. Nella depressione invece, i tre personaggi si incollano a noi fino a non farci più vedere altre amicizie ed altre possibilità. In effetti, lo stato di depressione indica qualcosa che si cronicizza e che imprigiona dentro ad un solo modo di vedere e, di conseguenza, di essere. Certo, non è facile cambiare il proprio modo di "guardare e di vedere" le cose, ma è assolutamente necessario per aprirsi delle nuove opportunità di allargare la visione.. che, non possiamo dimenticarci, comprende infinite possibilità. Spesso il depresso si chiude mentre invece dovrebbe stare con gli altri..nei momenti in cui cade la nostra vitalità e cadono i nostri sogni.. è fondamentale poter contare su chi.. può offrirci altre sfaccettature. Un saluto LIdia |
a cura di LIDIA |
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del 14/03/2008 10:34:46 |
Carissime tutte, ho vissuto in passato uno stato depressivo e so cosa vuol dire alzarsi al mattino e pensare che non ne valga la pena..., arrivare a metà giornata, trovarsi in macchina e pensare di non sterzare alla prossima curva così si risolve tutto..., arrivare alla sera e dirsi " stanotte sarà un'altra notte di m...a", dopo essersi addormentate qualche ora, il risveglio... a contare le ore prima del suono della sveglia.... e così via, giorno dopo giorno.
Ho "tentato" il suicidio che era "un omicidio", cioè volevo uccidere tutto ciò che intorno a me non aveva più "senso" e non mi permetteva di riprendere la mia vita, ma..., quando mi sono risvegliata, è stao come se mi si fosse accesa una nuova luce, era un transito di Urano che quadrava Sole-Mercurio e Luna, un flash che mi ha fatto prendere coscienza di che cosa non mi permetteva di riprendere in mano la mia vita e, da quel giorno, ho cominciato a "lavorare" per uscire dal tunnel. Nessuno è immune dalla depressione, come nessuno è immune a qualsiasi altra cosa, è presunzione pensarlo, ci sono condizioni particolari nella vita che toccano, chi più chi meno, tutti quanti, chi è più predisposto, per condizioni familiari, per genetica, per tema natale....può caderci più facilmente, ma ho visto anche persone meno predisposte che attanagliate da eventi ripetuti e complessi, di dolore, frustrazioni, lutti ripetuti..., sono "vacillate", ma sono riuscite a non soccombere. Ho visto altre persone soccombere per molto meno, non essere in grado di sopportare le minime cose....ognuno ha la sua storia...., è un argomento dibattuto e dibattuto dalla scienza medica. Personalmente, da quel periodo, so riconoscerne i sintomi, sono sintomi preceduti da tristezza, che poi piano piano, come un serpente silenzioso, freddo, insinuoso, viscido, avvolge con le sue spire, fino a soffocarmi, a non permettermi di muovermi, a rendermi apatica... ma non gli permetto più di arrivare oltre ai miei piedi, quando avverto la tristezza ( un pò non fa male, serve da stimolo), comincio a scalciare, mi guardo intorno, faccio qualsiasi cosa, esco..., ma non l'ascolto, non sto inerme a farmi avvolgere dalle sue spire "soffocanti"... un saluto caro a tutte |
a cura di LILLI |
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del 14/03/2008 15:26:11 |
senza fiato..nel legggere il dolore che traspare da tua autoanalisi.e una grande empatia mi fa volare da te e stringerti per aver avuto quella dose necessaria per vivere..e meglio... ecco mi ha colpita il paragone del serpente..e vorrei riflettessi come questo anomale viscido...velenoso ha comunque un potente messaggio.. Il serpente nela storia dei nativi americani e di animali totem è considerato il rettile creatore di "NUVOLE"-promotore di "PIOGGIE" il serpente rinnova la pelle:ETERNO CAMBIAMENTO..animale che guerda al futuro e in grado di guarire se stesso.. Anche Joung utilizza animali..nel viaggio all'interno di sè.. Sono certa che Lidia può darti/ci interessante supporto per questa angolatura ..se non altro perchè utilizzata in astrologia umanistica che a Joung ci riconduce,, Una cosa è certa che quel serpente che ti sembrava volesse soffocarti..ti ha dato una grande opportunità...inconsciamente sei entrata in contatto con animale..idoneo per "guarigione"cosa comune sia per i nativi,sia per la pscicologia sia per l'astrologia evolutiva.. un sorriso.Cilli |
a cura di CILLI-LILLI |
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del 15/03/2008 09:40:23 |
Cara Cilli,
ho Nettuno in 1 casa, credo che sia stato determinante per me quel Nettuno per farmi cambiare "pelle" proprio come il serpente, non è per caso che chi mi conosceva prima dice che sono diventata una persona completamente diversa...., spero in meglio, per loro, per me adesso va bene così, ho trovato la mia vera identità...o quasi, non si finisce mai, del resto quel Nettuno può riservarmi ancora qualche sorpresa, qualche altra metamorfosi un caro abbraccio |
a cura di LILLI |
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del 15/03/2008 22:28:27 |
essenziale ..il cambiamento..l'evoluzione.
Ecco a proposito non credo sia Nettuno in casa 1..a dare questo genere di trasformazione..Nettuno in quella casa lo vedo di più come fonte di appannaggi..- distorsione di realtà.-idealizzazione...ma soprattutto il serpente lo lego a plutone.. e..la trasformazione... chiama la casa 8.. non ho tuo rx..sono solo considerazioni generali che possono comunque essere utili perchè Lidia ci darà un supporto esperto.. a presto..a tutti..cilli |
a cura di CILLI-LILLI-TUTTI |
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del 16/03/2008 20:45:23 |
Care amiche e cara Lidia, ho letto attentamente tutti i vs. post. Io la depressione o la tristezza l'ho sempre sperimentata in conseguenza di un evento grave e siccome ho tanti valori Cancro continuo a rimuginare sulle cose che mi danno dolore e fatico molto a staccarmene. Però essendo anche molto positiva e solare ho sempre superato bene il tutto. Lidia dice che ci creiamo da soli le condizioni per la depressione ed ora io le chiedo come ho potuto volere un tumore al seno? E come sarà la mia depressione che senz'altro arriverà dopo questa avventura deleteria che dovrò affrontare. Non so come reagirò a questo evento.....ho tanta paura, devo farmi forza x i miei figli, mio marito, le persone che mi vogliono bene
ma quel buco nero mi spaventa |
a cura di LEONCINA |
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del 17/03/2008 20:21:08 |
carissima.
capisco il tuo stato d'animo..la tristezza di sempre..per gli eventi e la conseguente depressione che da quelli può derivare.. Innanzi tutto penso che noi creiamo il solco della depressione ma non di una patologia che ha a che vedere con un'intervento..ma è proprio rispetto a questo che chi ha provato e sa..ha giustamente paura..può tutelarsi per non caderne ancora in balia. E' una lotta..e tu la devi intraprendere per te stessa perchè solo così i tuoi figli,tuo marito e i tuoi cari possono essere sereni e fieri per il tuo coraggio.. Non pensare al dopo ora..e soprattutto non isolarti.. col cuore ti auguro..la vittoria ..e appena puoi ..dai notizie..e parlaci..un sorriso..Cilli |
a cura di CILLI-LEONCINA |
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del 17/03/2008 21:40:10 |
Cara Cilli non sai quanto mi facciano bene le tue parole in questo momento ed anche quelle di amiche che non conosco ma che qui si intromettono e mi danno conforto. Ho tentato di contattarti ma la mail non passa. Puoi riscriverla per favore? bacioni
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a cura di LEONCINA |
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del 17/03/2008 21:58:18 |
illic52@gmail.com
a presto cara..e.....una promessa..ok!!!!!! cilli..un abbraccio forte |
a cura di CILLI-LEONCINA53- |
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