IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
 
FORUM DI AFORISMI
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni
 
DISCUSSIONE: spunti di riflessione - chiave astropsicologica
Provo a riprendere su il post di poco tempo fa postato in "spunto di riflessione" e rivedere, assieme a voi, ciascun punto dandogli un valore simbolico astrologico:

Amare se stessi
Non è l'apice dell'egoismo, è la palestra per imparare ad amare gli altri. Esercitandoci a rivolgerci, prima di tutto nei confronti di noi stessi, con attenzione, rispetto e accettazione impariamo a relazionarci positivamente anche con gli altri.

Coltivare talenti
Siamo tutti diversi, ognuno con capacità peculiari da sviluppare e applicare nella vita quotidiana, anche al servizio degli altri. Ogni individuo arricchisce la sinfonia dell'umanità con la sua nota personale.

Ritrovare la meraviglia
La realtà è sempre molto più vasta, ricca, imprevedibile, di quanto si creda. Ricordando come aprirci alla sorpresa e alla curiosità - qualità che i bambini ben conoscono - rinnoviamo continuamente il nostro sguardo sul mondo.

Usare la parola in modo impeccabile
Quello che noi diciamo e come lo diciamo ha un potere molto grande: può creare o distruggere mondi e persone. Diventare consapevoli di come usiamo la parola e del tono con cui lo facciamo ci rende più attivi nella creazione di relazioni di qualità.

Pensare con la propria testa
Coltivare il pensiero attivo - quello propositivo, ideativo, riflessivo - e monitorare il pensiero passivo - indotto dai media, dal parere altrui, dall'ozioso circolare a vuoto dei pensieri - ci permette di essere sicuri di non pensare, in realtà, pensieri altrui.

Attivare la volontà
Non sempre abbiamo la "libertà da" - da un limite, da un deficit, da un impegno preso - ma abbiamo sempre la "libertà di" affrontarlo con un atteggiamento attivo e creativo, da protagonisti e non da vittime.

Rispettare il silenzio
In un mondo sempre più frenetico e rumoroso diventa fondamentale scoprire e frequentare uno spazio interiore - e, quando possibile, anche silenziosi spazi esteriori, in natura - in cui ritrovare la quiete e osservare con più distacco dentro e attorno a sé.

Praticare l'impegno concreto
Chi legge queste pagine fa parte dell'8% delle persone più ricche del mondo (l'avreste mai detto?), che possono contare su un tetto sulla testa, un lavoro, e il necessario fabbisogno di cibo e acqua. E vogliamo non fare nulla per gli altri?

Dialogare con la diversità
La bellezza e la complessità del nostro mondo, della nostra società e del nostro stesso organismo, è dato proprio dalla diversità e dalla combinazione di diverse componenti. Se fossimo tutti uguali il nostro pianeta sarebbe grigio e popolato da esseri informi.

Reinventarsi
Non c'è limite agli interessi che possiamo coltivare, alle arti che possiamo esercitare, ai giochi che possiamo giocare, alle lingue che possiamo imparare. Perché accontentarsi di una limitata idea di noi stessi e non arricchirci di conoscenza ed esperienza?

Partiamo dal primo?
a cura di arcangelo
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RISPOSTE
 
del 04/02/2008 18:53:08
Caro Arcangelo
colgo il tuo spunto con entusiamo ...ma apetta io un pò spettinata..parto dal quarto pensiero " usare la parola in modo impeccabile"... visto anche lo spazio-forum qui...ricco di suggestioni,spunti..insofferenze..incomprensioni..entusiasmi...incanti....
Dico ...a parole i pensieri sparsi...

"Un nome è qualcosa sprovvisto di senso,serve solo a denotare,non a comunicare,poichè tutto è convenzione.Nominare i luoghi equivale ad una loro presa di possesso.Le cose dovrebbero avere dei nomi che a loro convengono:
PERCHE' LA PAROLA ACQUA NON MI BAGNA?
Siamo tutti vittime delle nostre abitudini,ignoriamo il contatto misterioso tra le cose,IL MAGNETISMO EMOTIVO che ci avvolge e ci fa riconoscere a colpo d'occhio ambienti ( o persone) favorevoli,
Ognuno ha dentro di sè la leva capace di scardinare le proprie concretezze.Per impugnarla però,la leva,è necessario lasciarsi cogliere di sorpresa,fino a rendere possibile l'inversione dei parametri.
E' come rovesciare una tasca vuota: il vuoto,d'improvviso si fa pieno......

Sono pensieri sparsi che partono dal tuo spunto,dall'avere appena letto l'articolo nuovo inserito sul sito qui "metafora o archetipo"..bello..difficile...meriterebbe discuterne...e
chiedo sorry...se sono più che mai spettinata..
ma astrologicamente.psicologicamente....come interpretare questi miei pensieri sulle parole???
e aggiungo un post di parole bellissime

" Noi abbiamo sognato il mondo,l'abbiamo sognato resistente,visibile,onnipresente nello spazio e fisso nel tempo,ma abbiamo consentito nella sua architettura tenui ed eterni interstizi di assurdo per sapere che è falso"

J.LUIS BORGES




a cura di NAJA
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del 04/02/2008 19:58:50
Ciao Arcangelo,

come vuoi cominciare?
Fai un post nuovo per ogni punto o continuamo qui?

Ale
a cura di ALE70
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del 04/02/2008 20:09:38
"Una parola efficace è un agente straordinario.Ogni volta che si trova una di quelle parole intensamente giuste..l'effetto è tanto fisico quanto spirituale, ed elettricamente immediato"
Mark Twain

la parola come logos, e in senso più allargato il LINGUAGGIO ha un'importanza incredibile, anche nel modo stesso di etichettare le cose, di dare un volto, un nome a ciò che ci circonda. penso sia un interscambio esperienziale e un interfase simbolica tra giove e mercurio: percezione dall'esterno (filtrata) e interfase simbolica, nella quale diamo un significato a ciò che ci circonda..le parole rivestono un significato visibile, recondito, EVOCATIVO. chiaramente evocativo, dato che le parole possono "ferire più dell'arme" ed essere altamente potenzianti. o depotenzianti. è il nostro ponte che usa la decodificazione della realtà e l'immissione in essa: tra i simboli e l'appropriazione conscia di uno spazio nel circostante c'è un linguaggio nostro, ed uno che possiamo condividere con gli altri: quello a parole è uno strumento che utilizziamo per creare un contatto con gente che possa capirci: o per esprimere i nostri pensieri in modo fruibile.
meno dirette delle emozioni ma capaci di richiamarle, le parole agiscono da sempre come un modo potentissimo di richiamare realtà e agire direttamente sul conscio, ma molto più spesso sull'inconscio.
Come ho detto, creano emozioni ma anche azioni. e più precisamente,
"le parole formano il filo con cui leghiamo le nostre esperienze" (Aldous Huxley) e per questo è importante la scelta delle parole che si usano: è come se avessero un effetto biochimico sulla nostra persona.
l'usare parole -che in sè sono come una magnifica e stupenda creta creazionistica- implicano una consapevolezza dell'interlocutore: sono simboli - possono essere usate come tanti mattoncini lego a seconda della costruzione che si vuole fare - che si accostano ad esperienze, che infine assumono una tinta di quella specifica parola usata, sono interdipendenti.

I linguisti hanno dimostrato, che culturalmente siamo plasmati dal nostro linguaggio. come dice A.Robbins, "Usiamo le parole per rappresentarci la nostra esperienza di vita" ed è interessante notare che in alcuni dialetti indiani non hanno la parola 'bugia': diventa difficile pensare che senza la parola il concetto sia facile da esprimere. La tribù dei Tasaday, nelle Filippine, pare che non abbia parole che indichino "dispiacere", "odio" e "guerra". Interessante, no?
sicuramente la parola non sostituisce l'esperienza diretta: è un modo di traduzione e interpretazione di qualcosa: ma proprio per questo importante, pensate solo all'Odissea scritta da Omero in greco antico: la versione pervenuta in italiano è stata tradotta con parole comprensibili per noi, ma il contenuto e il "succo" è sempre lo stesso che voleva trasferire omero con il suo linguaggio o il nostro verbo ha cambiato alcune sfumature e ha sostituito parole laddove non vi era traduzione diretta e quindi ha creato diverse immagini e concatenazione di frasi e quindi di esperienza presente traducendo il libro a pensiero nella nostra mente?

Diventa anche frustrante fare un'esperienza e poi non trovare parole per esprimerla così come la tonalità dei colori e la vibrazione che sentiamo ci sembrano suggerire: le parole adatte non 'vengono' e così ci troviamo ad usare surrogati per descrivere ciò che abbiamo provato ad un amico. questo non diminuisce l'esperienza, ma a lungo andare il significato di ciò che descriviamo si interseca con una certa insoddisfazione a condividerla così come l'abbiamo provata: e quindi i vocaboli per descriverla si ridurranno ai soliti "bene", "bello", "interessante", "non c'è male", "divertente" oppure "normale".
Usare la personalizzazione nel creare un ordito di parole gratifica fortemente l'interlocutore, perchè sa di poter disporre di una "maglia" creata apposta per lui col quale può formare un'opera atta a descrivere appieno cosa prova.
Molto spesso non ci accorgiamo di come ripetiamo le solite frasi, introducendo un abitudine nel viverle che si rispecchia anche come un vivere nell'abitudine, per vari motivi.
senza contare l'importanza di veri e propri MANTRA che immobilizzano il significato delle parole per poi allargandolo dentro di noi e cercando contatti al nostro interno con altre parole potenzianti una certa funzione.
la situazione può anche essere nel suo rovescio: inconsciamente e molto spesso capita di usare "abitudini di linguaggio" depotenzianti per la persona, la quale vedrà sminuita la sua rendicontazione connettiva del patrimonio di parole. la quale significherà un'appropriazione della traduzione delle proprie immagini più limitata per descriverle.

ho trovato un link interessante sotto questo sito:
www.creaitalia.it/testi/la_parola_crea_il_mondo.pdf

si segnala anche l'impossibilità di rendere tutto a parole, proprio perchè sarebbe impossibile conoscere tutte le parole e soprattutto usarle, proprio per questo diventa incredibilmente importante saperle scegliere e usare quelle che danno un risultato più fedele a ciò che vogliamo dire, se non proprio dare un effetto potenziante alla nostra carica biopsicologica.
bene, ho finito coi sermoni :)
grazie naja per aver iniziato la tavola rotonda.

un salutone, arcangelo

a cura di ARCANGELO
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del 04/02/2008 20:14:12
possiamo prendere il tutto come un meraviglioso mazzo di fiori..
un odorato fino ha colto per primo la parola, sicuramente fondamentale..
vedremo anche tutti gli altri.

tuttavia per non fare troppa confusione, successivamente preferirei iniziare dal primo e poi procedere in sequenza.
evitare scalette e procedere "a sentimento" è sicuramente più gratificante, tuttavia nel forum è più ordinato e anche "longevo" da un punto di vista della discussione continuare in tappe precise.
ma adesso proseguiamo pure con la Parola, più avanti rinizieremo col primo punto una volta esaurito quest'argomento.
proposta b se volete: creare un post per ogni punto (ma può diventare eccessivamente invasivo).
Parliamone..che dite?

arcangelo
a cura di ARCANGELO
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del 04/02/2008 20:23:46
aggiungo un verso al post sulla parola dicendo che nella traduzione da "sogno" a immagine a realtà, oppure da significato a realtà, l'azione che genera da una nostro simbolo sarà filtrata da una nostra interpretazione: e questo per tutta una variegata gamma di cose. Ci si mette il significato soggettivo.

la propria percezione è mercurio, mentre il significato dell'esperienza elaborata è giove, (Se non sbaglio lidia) cosicchè abbiamo una personalizzazione di ciò che proviamo tramite un nostro filtro (che capterà determinate cose), ed una simbolizzazione introiettata (che darà un particolare e preciso significato).

postilla aggiunta

sono qui...
a cura di ARCANGELO
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del 04/02/2008 20:53:30
Accidenti a te .....
caro arcangelo
mi/ci obblighi a metterci gli occhialetti..sei così pieno zeppo di spunti e riflessioni..ma facci prendere fiato ( Scherzo con intenso e sincero affetto-lo sai-)..scrivi più corto! Mannaggia e bacietti e volentierissimo ti inizio a rispondere..

Secondo me ci mette lo zampino astrologico il rapporto Mercurio-Nettuno- Plutone con Saturno guardiano della soglia ma a controllare che? :
Che i ns pianeti personali abbiano alimentato bene la caldaia di Giove.... e la legna per la caldaia di giove sono i ns pianeti personali..loro devono innanzitutto lavorare bene per...futuri possibili decolli...

Una cosa mi chiedevo:
Oggi (con intima sincerità) sentiamo una gran voglia di capire i pianeti transpersonali -è la ns bocca amara di ideali pochi e poco zuccherini per noi...quindi cerchiamo energie....ma ci sono in giro zuccheri-energie poco raffinati
vedi spiritualità a basso costo o quello che io chiamo " il pericolo outlet della spiritualità"
Ti faccio un es buffo:
curiosissima del forum mi sono fatta una mia personale statistica
Audience massima:
Plutone..poi Nettuno..poi Urano
Abbastanza in auge la Luna..ma siamo tante donne ed è facile confondere il sentire con ..mamme.amore..figli etc
Venere ogni tanto riemerge ma per" amore di coppia"...e l'amore quello di cui lei brandisce la prima bandiera che sono le prove di scelta,autostima per saperci relazionare col mondo ...quelli meno...share basso
Marte poi...è lì che quasi diventa un narciso...si guarda e si riguarda allo specchio che quasi lo spaccherebbe,a lui poi non piace mica tanto,lui vuole agire ma..share quasi zero
Giove vorrebbe svolazzare con la sua aquila reale....ma quasi si convince che tutti lo sentono come un pollo....
Saturno no..lui è temuto...ma ugualmente schivato...
Scusa la digressione ,spero spiritosa,ma
io penso che

anche la parola per arrivare all'incanto (nettuno etc) debba renderci-come tu giustamente dici-consapevoli e laboriosi nel costringerci a
intuire un'ottica deviata rispetto a quella di normale abuso ( la lettura di solo intelletto) che è sempre un autoinganno
Il segreto forse sta nel lasciarsi prendere dalla vita ( e qui i pianeti personali sono fondamentali) quasi fosse una leggera ebbrezza che ...
ci trasportasse in
una continua mutazione tra stabilità e vibrabilità. senza appoggiarci solo al "moti del pensiero"(filosofia)o
al "mondo fenomenico (Scienza) e
neppure viaggiando inconsapevoli e senza controllo tra l'invisibile e il visibile.
Tramite l'intuizione ( forse Giove??) il non visibile attraverso il superamento del senso comune riesce a raggiungere il segno-simbolo che ci riporta a una possibile liberazione.....ma i pianeti personali..quelli dobbiamo rivalutarli come i nostri indispensabili " ferri per il nostro mestiere di vivere"

Non c'è scampo..sei contagioso..e io sono stata più prolissa di te....forse abbiamo vasi antichi da svuotare???
naja
a cura di NAJA X ARCANGELO E TUTTE
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del 04/02/2008 22:26:48
Eilà ragazzi,

ma come si fa ad inserirsi nei vostri dialoghi???

siete due fenomeni della parola...come cavolo faccio io a discuterne in questi termini?

Ogni tanto mi viene da pensare...che cavolo ci faccio in questo forum? E di non esserne all'altezza...

A presto Ale
a cura di ALE70
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del 04/02/2008 22:56:01
Ale,no,non fare così
anzi il tuo post è utilissimo....è uno spunto per capire che a volte ,in buona fede ,uno si lascia prendere dai "suoi ingenui narcisismi"parolai
Vedi che servi..anzi...
però anche tu,abbandona un pò il tuo pigro pensare che l'orizzonte è troppo lontano per te...sei un cancretto come me..e io confido molto nella luna..che a volte è lunatica( vedi me) e narcisista ma più spesso cerca empatia...gente con cui combattere i ns difetti..
Quindi,,,rimboccati le mani,dato il giusto schiaffetto a me.non so ad arcangelo-ti risponderà lui- e però ti chiedo:
Sei d'accordo sulla mia statistica buffa e amorevole che ci indica che teniamo poco in conto i ns pianeti personali per aiutarci ad arrivare a " vette sublimi"???
e tu...con la parola..nel tuo cuoricino..nella tua bocca come ti ci trovi???
Non fare mai paragoni ..quelli non servono...riprendi in mano la tua Venere e ..buttati con lei nella mischia...
Non ci sono PAROLE BELLE MA PAROLE VERE...e le tue lo erano..quindi...ti aspetto...e grazie per il consiglio di non eccedere.. ma tu ascolta anche il mio di non essere troppo pigra.....
almeno in quello che ho postato qualcosa ti è piaciuto..ti è arrivato come un sincero aggancio per aiutarci..tutti insieme??'
a cura di NAJA X ALE 70
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del 05/02/2008 12:20:14
Carissima Naja,

il mio non voleva essere un monito bensì una constatazione, nei miei riguardi, per il fatto che mi piace intervenire nei vari post anche per entrare in empatia con tutti voi, ma poi mi rendo che ho ancora parecchia strada da fare...e tante volte cerco di capire ma mi è difficile! Come in questo caso...

Un grande bacio, Ale

a cura di ALE70
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del 05/02/2008 22:07:56
Ciao amici, apetta Naja, dolce Arcangelo....sempre alle prese con nuove iniziative....e come si fa a starvi dietro....si arranca, si arranca...siete una vaporiera, andate a mille e non vi fermate mai.....bene, bene, altro argomento interessantissimo e ben organizzato, come sempre,.....
La parola, le parole, i ponti che esse creano tra noi e gli altri, fra il singolo e il gruppo, fra il gruppo e i gruppi....Pensate a quante scelte si operano e vengono trasmesse con la parola, quante situazioni possono semplificarsi e quante ingarbugliarsi attraverso l'uso più o meno buono della parola....
Parole magiche (Nettuno) parole potenti e scardinatrici (Plutone) parole sontuose e creative (Giove) parole seducenti e affascinanti (Venere)parole vibranti di emozione (Luna)parole frizzanti e dispettose (Mercurio)parole audaci e grintose (Marte)parole rigorose e regolatrici(Saturno) e parole rivoluzionarie (Urano)e ultimo ma non ultimo per importanza Lui, il Sole, parole di vita ed energia.....
Quante e quali situazioni si vengono a creare con l'uso delle parole e,, come scrive giustamente Arcangelo, quanta responsabilità personale nell'uso di questa grande opportunità, di questo grande ponte comunicativo a disposizione di noi mortali: quanto si può costruire o quanto si può distruggere con esse...
Ogni tanto penso che la stessa parola detta in modo differente ha valore differente....il tono che usiamo per spiegarci, per chiarirci e per comunicare fa tantissimo....il nostro stesso volto si illumina o si rabbuia a seconda delle parole che pronunciamo....Ciò che sta dietro alla parola è un mondo....ciò che vogliamo dare al mondo passa anche attraverso ad esse....pensate a tutti i libri di questo mondo, agli scritti lasciatici da
chi ci ha preceduto, a ciò che significa per tutti noi lasciare un segno di noi.... come in questo forum...passa tuto attraverso l'utilizzo della parola, dapprima pensata e poi tradotta in scrittura...
Esse evocano sempre qualcosa che va al di là del contingente o dell'immediato...fanno da ponte alle tante isole nel mondo.....Pensate, solo per fare un esempio, agli uomini e alle donne impiegate alle Nazioni Unite che parlano linguaggi differenti e che nascono da culture diversissime che attraverso lo scambio basato esclusivamente sulle parole trattano della vita di milioni di esseri umani...le loro parole comunicano e scambiano.....
E come non pensare alle parole-consolazione nei momenti tristi, alle parole-gioia quando si è felici che traducono un messaggio di eternità,alle parole-morte quando si concretizza nei tribunali sparsi nel mondo una condanna, alle parole-vita dell'ostetrica che ti dice "ancora una spinta, sta nascendo", alle parole-amore della passione e dell'eros, alle parole-coraggio di fiducia nella vita....
E ancora quante e quante dentro di noi a ricordo di pezzetti di vita vissuta e passata.....e quante ancora da pronunciare, sempre le stesse ma sempre diverse....un continuo inizio...

Baci amici,alla prox...

Rosi
a cura di ROSI58
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del 05/02/2008 22:41:06
uno spunto:

Nel 1946 Cesare Pavese scriveva sotto il titolo “Tentazione dello scrittore”:

“Aver scritto qualcosa che ti lascia come un fucile sparato, ancora scosso e riarso, vuotato di tutto te stesso, dove non solo hai scaricato tutto quello che sai di te stesso, ma quello che sospetti e supponi, e i sussulti, i fantasmi, l’inconscio – averlo fatto con lunga fatica e tensione, con cautela di giorni e tremori e repentine scoperte e fallimenti e irrigidirsi di tutta la vita su quel punto – accorgersi che tutto questo è come nulla se un segno umano, una parola, una presenza non lo accoglie, lo scalda - e morir di freddo – parlare al deserto – essere solo notte e giorno come un morto”. (27 giugno 1946)

cesare pavese
a cura di NAJA
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del 05/02/2008 23:03:38
Ci sono persone che chiudono le relazione semplicemente scomparendo....l'altro ignaro resta con i suoi mille perchè....Ci sono persone che chiudono semlicemente dicendo la verità..Ci sono persone che chiudono le relazini mentendo...arroccando scuse....Ma ci sono persone che mantengono le relazioni dicendo tante bugie....Parole, parole, parole.......Quali sono le parole dell'addio....Sono le parole della luna? La parole di Urano? Le parole di Saturno.....C'è anche stato chi ha detto addio dicendo "non sei seconda a nessuna" ed era maledettamente vero ma erano pur sempre parole d'addio......Pensando alle parole....mi sono venute in mente gli addii...chissà poi perchè....Scusate se non c'entra niente..
a cura di LUCKY13..LE PAROLE DELL'ADDIO
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del 06/02/2008 01:16:28
ciao Arcangelo ciao Naja
Sono appena tornata da una riunione di lavoro "addestramento" osano chiamarlo come per i cani (adorabili creature loro)
un enorme fiume di paroleparole parole ma senza l'anima.Sono incazzatissima mi fumano le meningi e qualsiasi altra cosa li vicino.perchè parlano "con l'intento di insegnare cosa"cosa c***oparlano sapete cosa vuol dire ascoltare una che legge fotocopie (su come bisogna usare un olio essenziale piutosto che una crema) senza pensare e unire a quelle parole (COMUNICARE) l' importanza che ha quella pianta, l'energia che trasmette.. la sua vera essenza.parole vuote nn arrivava niente, anzi si.. veniva solo percepito quanto dobbiamo spingere quel prodotto per la promozione. quelle miei cari amici erano parole GRIGE senza colore e senza anima parole da vomitare perchè il solo ricordarle mi alimenta la rabbia .La bellezza della parola che esalta, che cura, che rassicura,ti lascia una carezza nel cuore.. e in quei giorni neri vai a ricercare quella carezza.
scusatemi scusa Arcangelo per lo sfogo
ps.. spero di vederti al congresso==== per la passeggiata in groppa ad un nero destriero si vedrà? un carissimo abbraccio BRUNA
a cura di KIKÒB
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del 06/02/2008 08:47:30
Solo parole

Parole...parole...

tante parole a volte servono a nulla o poco più

A volte è meglio tacere per non tirare fuori tante parole,
parole che potrebbero ferire,
parole che potrebbero essere di troppo,
parole che in fondo rimangono solo parole ma che in qualche modo potrebbero colpire.

Il mondo è fatto pieno di parole...
parole di speranza,
di pace,
di amore.
Parole che purtroppo spesso vengono dimenticate e finiscono per rimanere solo parole!!!

Ale(01/02/91)
Ps.Scusate la semplicità...
a cura di ALE70
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del 06/02/2008 13:30:52
Abbiamo visto come le parole siano in fondo uno strumento, seppur potentissimo, che come ogni altro può essere usato nella maniera migliore o in modo altamente depotenziante. E in alcuni casi, anche per manipolare o per schermarsi dietro ad una trama di microsimboli che tuttavia inseguono la volontà del loro creatore.
Sapere le loro sfumature, sentire il contenuto emotivo, o il significato cui più si avvicina quello che vogliamo dire aiuta molto a sentirci compresi, e in certi casi ci dà almeno una sorta di pallido conforto anche se il resto del mondo non va come vorremmo.
Ad un livello più elevato, si crea secondo me una sorta di connubio del LINGUAGGIO, che diventerà così un'elevazione a potenza tra Giove e Mercurio: lo stesso modo in cui si agisce, pensa, prova le emozioni e la maniera in cui decide di trattarle, si autocomunica le informazioni che derivano dall'esterno, diventa una rappresentazione in toto di quello che è il nostro linguaggio, che tale non è altro che QUALITA' del nostro VERBO compreso in modo olistico.

Più che ProgrammazioneNeuroLinguistica, una delle discipline ultimamente in voga negli ultimi decenni (famosa per i business-man) io parlerei di Riprogrammazione: in effetti è una vera e propria "educazione" di tutto quello che siamo e rappresentiamo che può renderci consapevoli, a partire da quello che siamo già. E non per ultimo, la consapevolezza intiera del nostro corpo, argomento che l'Occidente tende troppo spesso a dimenticare, se non fosse per alcuni medici, autori e pensatori che hanno arricchito il panorama del pensiero psicosomatico, tra i tanti Lowen, Dethlefsen, Rainville, Borbeau, ma sono una distesa sconfinata.
Arrivare al "nocciolo" del problema rappresenta una vera e propria ricerca che da anni impegna nomi e discipline nobili, che hanno ampliato sempre di più il nostro panorama, facendo germogliare in noi i primi semi di una consapevolezza in risveglio.
Sempre più alla ricerca di un olismo essenziale che sia finalmente in verità con un "tutto" molto più credibile, a quanto detto da millenni da religioni e "credo".

Si trova così una definizione di linguaggio molto più ampia e distesa, che rivolge lo sguardo ad aspetti molto più intimi della persona, che naturalmente non è le parole che pronuncia, anche se si incarica di produrre vibrazioni traducibili in suoni dalla propria bocca, o ordina a mente parole scritte. le parole hanno sempre un'intelligenza simbolica, la cui melodia o disarmonia viene richiamata dall'interlocutore; ma la coesione qualitativa con cui l'interlocutore le affronta hanno sempre un'intima complicità con lo stesso, trattandosi nient'altro che di una selezione creativa e lineare, una rete espressiva ordinata ricondicibile a sè, consapevolmente o inconsapevolmente.

L'interpretazione al nostro interno della realtà, e la sua collocazione delle informazioni introiettate, fa sì che ci sia tutto un interscambio personale di ciò che "nutriamo" al nostro interno dall'esterno, ciò che selezioniamo in base ai nostri valori e al nostro modo di pensare. Risulta così il nostro un mondo interiore, una realtà personale simbolica che organizza momento per momento dentro di noi in modo altrettanto significativo e personale per noi stessi ciò che ci circonda dall'esterno. Si rappresenta un impianto personale che a pensarci bene è un vero e proprio linguaggio individuale, che organizza e ritrasforma le informazioni in base alle simbologie e ai punti fermi introiettati. Qui il passare da una logica binaria ad un contatto con un contesto più universalizzato il passo è breve: per cui, da un comportamento tipicamente umano, studiato con strumenti e macchine create per l'uomo, si intersecano discipline e risposte tipicamente più articolate e allo stesso tempo più semplici, derivanti da maestri iniziati, e da persone che attingono le informazioni direttamente dalla "fonte".

Si ritrova così un prolungamento molto più significativo e ricco della parola "linguaggio" come logos, che è applicabile in molti più campi che quello (seppur sconfinato) delle parole.
E' una vera e propria contingenza di più eventi, forme, strutture e stessi linguaggi, che porta ad avere un determinato tipo di rappresentazione, e le discipline olistiche stanno diffondendo proprio questo messaggio, in modo omonimo accordato al loro nome: non si può settorializzare esclusivamente un settore per la cura e vera scoperta dell'uomo, in primis per noi stessi.

Ho fatto questa digressione dallo spunto preso in questione per approfondire un pò cosa si intende per PAROLA e LINGUAGGIO. Aggiungo inoltre che la nostra realtà introiettata, che riceve informazioni dall'esterno che dall'interno ritrasformiamo in altre informazioni, pulsazioni e simboli, possiede una propria intelligenza sistemica, in cui parte delle linee cardine e delle risposte sono sapientemente rappresentate da un altro grande sistema complesso e simbolico quale il tema natale, geometricamente infinito come la sfera, riccamente vestito da funzioni potentissime e a loro volta senza tempo quali simboli planetari, aspetti e case, posti in questo modo da un'intelligenza antichissima e sicuramente superiore,dal quale strumento prendiamo oggi i raggi di consapevolezza.

potete smettere di sbadigliare, ho finito :)
un salutone, arcangelo
a cura di ARCANGELO
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del 06/02/2008 13:38:50
..tornando al discorso parola, proprio per la sua dispersione e la sua difficoltà anche strumentale nella lenta affinazione e appropriazione, diventa importante anche leggere il messaggio "oltre" le parole, in modo abbinato a ciò che si sente. sperando che poi il nostro interlocutore faccia lo stesso. aggiunta finita
un salutone, arcangelo
a cura di ARCANGELO
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del 06/02/2008 13:58:16
ho letto adesso i precedenti messaggi..grazie ale per il consiglio, che seguirò con l'amica vampiretta naja (Cfr.antro party ecc)
magari esprimendomi in modo simile a come fa rosi, che è tanto brava e dolce..un abbraccio
a cura di ARCANGELO
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del 06/02/2008 16:10:05
caro Arcangelo,
riesco solo adesso a scrivere alcune cose.. e quindi parto dal primo concetto, quello di "amare sè stessi".

In psicologia la prima fase della nostra vita è NARCISISTA.. fase che c richiede di essere concentrati su noi stessi e, in pratica di essere amati, di essere accettati e di piacere. Non c'è modo di arrivare a piacere e ad accettare gli altri se prima non abbiamo introiettato la sensazione di essere belli, meritevoli di amore e di piacere a qualcuno..

In genere si fa molta confusione nel linguaggio parlato perchè si pensa che i NARCISISTI adulti, siano persone che pensano solo a sè stessi e che siano innamorati di sè... Non è così... il narcisismo è una patologia terribile che accade a chi non è mai stato amato e, di conseguenza, non è mai stato riconosciuto e, quindi, non si riconosce, non sa chi è, non sa cosa ama e cosa gli piace..

In pratica, a questo punto, l'identità non può affacciarsi e non può nascere e, al posto suo, nasce il culto per l'immagine di sè..
I narcisisti veri sono gli anaffettivi per eccellenza.. coloro che devono riconoscersi nei valori collettivi e sono obbligati ad interpretarli per potersi sentire vincenti e accettati.

Per questo, è fondamentale il primo passaggio elencato da Arcangelo.. perchè non si possono amare gli altri se prima non si è amorevole e compassionevoli con sè stessi. Ciò che non si ama di sè... purtroppo, verrà proiettato all'esterno e questo creerà problemi..
Amarci significa mettere le condizioni per poter poi amare gli altri, rispettandone le peculiarità e le diversità.
Un bacio Lidia
a cura di LIDIA
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del 08/02/2008 15:07:34
Cara Lidia, ciò che dici mi fa venire in mente il post "Talento conoscervi" aggiunto poco fa da Naja ; in effetti la ferita narcisistica ricopre una più totale mancanza anaffettiva.

come dicevo in un altro post, più che ama il prossimo tuo come te stesso, partirei da ama te stesso e poi il prossimo tuo, perchè così sai che ciò che gli dai sarà di valore, importante, riconoscerai te stesso e l'altro.

altrimenti se lo ami come non ami te stesso, si rischiano proiezioni falsate e cronica giostra continua nel quale vi sono richieste mascherate da un'impertinente e continua svolta narcisistica.

un bacio, arcangelo
a cura di ARCANGELO
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del 08/02/2008 15:21:39
In un film,mi pare di Antonioni..la protagonista cammina per strada..è una giornata difficile,il sole radente crea tante ombre intorno a lei,nei paesaggi e i suoi occhi si soffermano su un muro dove lei trasporta il suo sogno e vi legge scritto:
" vorrei incontrare qualcuno che mi amasse anche per i miei difetti"...
mi piacerebbe parlarne con voi e capire se questo suo pensiero è uno scappare da sè stessa o una umana consapevolezza che " nessuno è perfetto" e anche le nostre ombre desiderano calore e anche questa onesta consapevolezza può essere " talento conoscervi" offerto all'altro???
a cura di NAJA
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del 11/02/2008 20:07:27
cara Naja,
indubbiamente ciò che tu scrivi a proposito del film di Antonioni è uno dei temi portati della vita umana.
Ogni persona in fondo.. per tutta la vita, va alla ricerca di qualcuno che lo ami incondizionatamente.. credo che questa sia una delle cose più dure a morire, tuttavia è veramente importante: ogni bambino dovrebbe aver sperimentato almeno per un po' l'essere amato nonostante tutto, nonostante i difetti e nonostante le imperfezioni..
Questo è in fondo l'antico sogno nettuniano.. Nettuno vuole la perfezione e la perfezione amorosa la si ha solamente quando l'altro è totalmente accettato..

Tuttavia, la dicotomia sta nel fatto che per essere amati ed accettati.. bisogna aver fatto prima questo processo dentro di noi.. Chi può amarci se non ci amiamo? tuttavia è difficile amarci se non siamo stati amati da piccoli, se chi, preposto ad accettarci incondizionatamente, non ha fatto la sua parte...

Così, imperfetti e divisi andiamo incontro all'imperfezione e ad ulteriori divisioni.. ma anche questo è amore e anche questa è crescita.
Un bacio Lidia
a cura di LIDIA
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del 12/02/2008 00:26:53
Sai Lidia
a parte che quello che dici è verissimo, come è verissimo che "quel vuoto nettuniano" dentro un pò si sente e a volte affiora per segnalarci anche che
forse se quella donna -e pensa ora ricordo il titolo
" Identificazione di donna" (ci sta col tuo pensiero) beh se quella donna avesse visto proiettato sul muro " voglio amare l'altro anche per i suoi difetti" .....ma.,come tu dici e ora il titolo me lo conferma: lei la protagonista stava in viaggio per la sua individuazione,certo con amore,ma ancora in viaggio e quell'ombra sul muro era proprio sua.
Ma è già qualcosa vederla ...un passettino sincero..
bacioni
naja
a cura di NAJA X LIDIA
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