Ho letto anch'io il tuo articolo.
Complimenti .
In effetti quella "fusionalita' " che si cerca di raggiungere in un rapporto amoroso è un miraggio necessario quanto appetibile di cui non possiamo fare a meno...
Ed è proprio quando ci sentiamo fusi con l'altro - nel momento in cui pensiamo di aver raggiunto l'apoteosi con l'altro si prefigura il primo momento del tradimento .
"Se l'uomo fosse libero -scrive Aldo Carotenuto - non avrebbe bisogno di tradire ;altrettanto vero è che se l'uomo non fosse libero ,non potrebbe mai tradire " .
Nasciamo tutti traditi e con questa necessita' di tradire a nostra volta per riappropriarci della nostra individualita' .
Fin dal primo momento della nostra nascita nostra madre ci "immagina "e cosi' facendo ci istilla il senso del tradimento .
Forse Giuda amava talmente tanto Gesu' che si sentiva soffocato da questa personalita' che non riusciva ad emulare ,a fondersi con Lui .Lo amava talmente tanto il Gesu' che fu costretto a tradirlo .
William Shakespeare in ogni caso si sentiva peggio ...era un tipino un tantino esagerato...scrisse:
" Mi ricordo bene i visi di questi uomini:non erano tutti per me?non gridavano "salve" un tempo? Cosi' faceva Giuda con Cristo ,ma Egli tra dodicimila trovo' la fedelta' in tutti tranne che in uno ;io in nessuno tra dodicimila "(da Riccardo - Shakespeare II,IV ).

arabello

Grazie Arabello.
Forse noi chiamiamo tradimento qualcosa che è invece nell'ordine naturale delle cose.
Trasformarsi e crescere è voltare le spalle a ciò che eravamo ieri e all'immmagine che credevamo ci identificasse.
Non è sempre facile, anzi!
Il bisogno di sicurezza che ci contraddistingue porta a cercare legami che ci trattengano in una categoria, in un rifugio.
Occorre sviluppare tanta fiducia in se stessi e nella vita per lasciarsi andare al flusso senza perdersi (le famose risorse di casa seconda).
E' quello che cerco di sviluppare, l'astrologia impostata su base psicologica aiuta tanto in questo. E' una trasformazione alchemica che dobbiamo ricercare....continua....senza attaccarci a nulla (le vere risorse sono interiori)...come insegnano certe discipline orientali, solo che io vorrei passarci attraverso e non distaccarmi.
Il mio asse Seconda Ottava evidentemente mi ha reso sensibile a ciò.
Va bè. Quanto a Giuda, ripeto, mi ha sempre fatto un pò pena, un pò perchè mi piace difendere quelli che tutti attaccano, ma anche perchè gli era toccata proprio la parte del cattivo e brutto e reietto.
Forse come dici tu invidiava profondamente Gesù e voleva essere come lui. A me piace pensare che lui si sia sacrificato in questa storia. Quindi che lo amasse, comunque.
Ma onestamente mi piacerebbe conoscere chiavi diverse di lettura di tutta la storia, più simboliche ed esoteriche, sono sicura che ci sono. Prima o poi le incontrerò.
Ad ogni modo il tradimento primo e maggiore è verso se stessi, e come per non tradire non devi tradire te stesso prima(impresa non del tutto facile, mi pare, però) così per amare davvero devi saper amare te stesso.
Ama il prossimo tuo come te stesso ha oggi per me un significato diverso. Se non imparo ad amarmi, ascoltarmi, accogliermi e rispettarmi davvero, tutto quello che farò in tal senso verso gli altri sarà solo maschera e finzione, magari in perfetta buona fede. Se mi amerò veramente sarà automatico riservare lo stesso trattamento a tutti gli altri. Lì forse ci sarà libertà e, forse, superamento del tradimento, almeno dal nostro punto di vista.
Nasciamo traditi, è vero. Questo è forse un senso del peccato originale. E accettando di morire e rinascere nuovi possiamo sopravvivere ed elaborare il tradimento e ricongiungerci alla nostra fonte interiore d'amore e vita.

Bruna