IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
 
FORUM DI ASTROPOESIA
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DISCUSSIONE: siamo tutti un pò poeti
Arthur Rimbaud
La lettera del "Veggente"

"Il primo studio dell'uomo che voglia esser poeta è la sua propria conoscenza, intera; egli cerca la sua anima, la indaga, la tenta, l'impara. Appena la sa, deve coltivarla; la cosa sembra semplice: in ogni cervello si compie uno sviluppo naturale ; tanti egoisti si proclamano autori: ce ne sono molti altri che si attribuiscono il proprio progresso intellettuale! - Ma si tratta di fare l'anima mostruosa come i comprachicos, insomma!Immagini un uomo che si pianti verruche sul viso e le coltivi.
Io dico che bisogna esser veggente, farsi veggente.
Il Poeta si fa veggente mediante un lungo, immenso e ragionato disordine di tutti i sensi. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di pazzia; egli cerca se stesso, esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che la quintessenza. Ineffabile tortura nella quale ha bisogno di tutta la fede, di tutta la forza sovrumana, nella quale diventa il grande infermo, il grande criminale, il grande maledetto, - e il sommo Sapiente!- Egli giunge infatti all'ignoto! Poichè ha coltivato la sua anima, già ricca, più di qualsiasi altro! Egli giunge all'ignoto, e quand'anche, smarrito, finisse col perdere l'intelligenza delle proprie visioni, le avrà pur viste! Che crepi nel suo balzo attraverso le cose inaudite e innominabili: verranno altri orribili lavoratori; cominceranno dagli orizzonti sui quali l'altro si è abbattuto! (...)
Dunque il poeta è veramente un ladro di fuoco.
Ha l'incarico dell'umanità, degli animali addirittura; dovrà far sentire, palpare, ascoltare le sue invenzioni; se ciò che riporta di laggù ha forma, egli dà forma; se è informe, egli dà l'informe. Trovare una lingua; - Del resto, dato che ogni parola è idea, verrà il tempo di un linguaggio universale! Bisogna essere un accademico, -più morto di un fossile, - per portare a termine un dizionario, di qualunque lingua sia. Se dei deboli si mettessero a pensare sulla prima lettera dell'alfabeto, rovinerebbero subito nella pazzia!
Questa lingua sarà dell'anima per l'anima, riassumerà tutto: profumi, suoni, colori; pensiero che uncina il pensiero e che tira. Il poeta definirebbe la quantità di ignoto che nel suo tempo si desta nell'anima universale: egli darebbe di più - della formula del suo pensiero, della notazione della sua marcia verso il Progresso! Enormità che si fa norma, assorbita da tutti, egli sarebbe veramente un moltiplicatore di progresso!
Quest'avvenire sarà materialista, come lei vede; - Sempre piene di Numeri e di Armonia, queste poesie saranno fatte per restare. In fondo, sarebbe ancora un pò la Poesia greca.
L'arte eterna avrebbe la sua funzione, così come i poeti sono cittadini. La poesia non ritmerà l'azione, sarà più avanti.
Questi poeti saranno! Quando sarà spezzata l'infinità schiavitù della donna, quando ella vivrà per sé e grazie a sé, dopo che l'uomo, -finora abominevole,- l'avrà congedata, sarà poeta anch'essa! La donna troverà dell'ignoto! I suoi mondi d'idee saranno diversi dai nostri? -Troverà cose strane, insondabili, ripugnanti, deliziose; noi le prenderemo, le capiremo.
Nel frattempo, chiediamo ai poeti del nuovo, -idee e forme. Ogni mestierante potrebbe credere ben presto di aver soddisfatto tale domanda. No, non è questo!
I primi romantici sono stati veggenti senza rendersene ben conto: la cultura delle loro anime ha preso inizio dagli accidenti: locomotive abbandonate, ma ardenti, costrette per qualche tempo fra le rotaie (...)
I secondi romantici sono molto veggenti: Th.Gautier, Lec. de Lisle, Th. de Bainville. Ma siccome indagare l'invisibile e udire l'inaudito è cosa diversa dal riprendere lo spirito delle cose morte, Baudelaire è il primo veggente, il re dei poeti, un vero Dio. Purtroppo egli ha vissuto in un ambiente troppo artistico; e la forma tanto vantata in lui è meschina; il rinvenimento di cose ignote richiede forme nuove."

"Il primo studio dell'uomo che voglia esser poeta è la sua propria conoscenza, intera; egli cerca la sua anima, la indaga, la tenta, l'impara." come non riconoscere in questo un percorso di consapevolezza?
E prosegue: "Ineffabile tortura nella quale ha bisogno di tutta la fede, di tutta la forza sovrumana, nella quale diventa il grande infermo, il grande criminale, il grande maledetto, - e il sommo Sapiente!" nel dedalico cammino nel quale ci scopriremo fango, ombra, straniero da noi stessi, ci ritroveremo di una Sapienza superiore: dovremo proseguire con fede attraverso gli ostacoli, e con forza nel superare le difficoltà durante il nostro pellegrinaggio conoscitivo. E questo combacia perfettamente con gli scopi che si propone l'astrologia umanistica, conoscere per conoscersi, studiare per comprendersi, parlare i simboli per avere il linguaggio per i propri simboli, osservare per capirsi, prendere responsabilità per governarsi. E questo in una catena dove, ascoltando stupiti i raggi di consapevolezza che tali persone irradiano da sè, altre anime accorrano al proprio vaglio interiore, e posseggano qualche conoscenza in più riguardo al proprio modo di essere, e alla maniera di estrinsecarsi: perchè solo loro stessi possono avere un'idea di come farlo.
Fino al verso "Dunque il poeta è veramente un ladro di fuoco." con il quale illuminerà tutta la sua consapevolezza.

un saluto, arcangelo
a cura di arcangelo
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RISPOSTE
 
del 10/01/2008 16:27:23
bella davvero...bravo ad avercela ricordata!
ora vado di corsa..appena posso mi rintrufolo qui..tete a tete ...con te e i meravigliosi ladri di fuoco..
baci
naja
a cura di NAJA X ARCANGELO
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del 11/01/2008 09:30:06
Caro Arcangelo,
la sete di conoscenza non può che spingerti a valicare ogni confine, nel deisderio sommo di assaporare ogni alito della vita nelle sue infinite forme, in una fame insaziabile di detta conoscenza finchè ti consumi.
Trasformandoti in altra vita.
Al tempo stesso l'istinto di conservazione, senza il quale puoi essere la fiamma di un cerino e non il fuoco sacro alimentato e che alimenta, spinge a cercare difficili equilibri da funamboli, nei quali di dispiegano magia e poesia del vivere.

Io ho sempre pensato che era meglio morire cercando, ma non arrendersi mai, proprio come una farfalla che voglia far l'amore col fuoco sapendo in cuor suo che si brucerà le ali, e questo lo sai anche mentre stai dietro i vetri delle difese sovrumane dalla vita stessa che ancora ti fa paura a guardarla scorrere fuori....
e nn v'è altro luogo ove cercare che quel microcosmo meraviglioso che abbiamo dentro, e che frammenti di specchi fuori ci rinviano continuamente...e affascinante e meravigliosa è quell'avventura, sono il viaggio e l'esplorazione più bella, e magica, chè ti accorgi che più scendi in profondità e più tutto diventa luce, più sei nel tuo "egoismo introspettivo" più sei in grado di capire ed accettare davvero (e non a sole parole) gli altri quali sono, perchè prima l'hai fatto con te, perchè il mondo lo trovi in te, e poi lo ritrovi negli altri e lo rispetti dovunque lo vedi, anche in un sasso...
....se questa realtà è il vero sogno, può anche diventare un bellissimo sogno......
io desidero che sia così, e sempre più fino, all'infinito ed oltre.
Mi sono accorta già da tempo che la magia esiste veramente, e te ne accorgi quando senti la trasformazione operare in te e il mondo cambia; quando attingi alla fonte profonda che ti fa sentire tutt'uno davvero con tutto; sono fortunata, sono riuscita a intrasentirlo nelle viscere a volte; e la poesia e l'arte più splendida in fondo possono essere semplicemente in una vita che rendiamo degna di essere assaporata e goduta con la gioia di esserci; mentre procedi lungo questo cammino scopri l'amore che ti rende forte e in grado di sopportare e affrontare coraggiosamente i dolori e le paure....ma è una forza dentro, un istinto, credo, forse una vocazione che ti spingono a cercare in questo modo, sebbene io creda che tutte le creature sono volte a cercare, prima o poi, l'assoluto.
un abbraccio
Bruna
a cura di BRUNA
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del 11/01/2008 19:52:53
Fantastica questa descrizione!!!
Grazie Arcangelo per avercela postata ...ma dove le trovi tutte queste cose? Ma quanto ne sai??!!!

"Il Poeta si fa veggente mediante un lungo, immenso e ragionato disordine di tutti i sensi. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di pazzia; egli cerca se stesso, esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che la quintessenza."

Ora mi capisco un pò meglio ....eheheheh modestamente!!!

Scherzi a parte, credo che fondamentalmente la poesia sia come molte delle forme d'arte lo strumento che racconta il percorso dell'uomo alla ricerca di se stesso, quando "nel mezzo del cammin di nostra vita" ci siamo ritrovati per una selva oscura perchè avevamo perso la giusta via....

Cari saluti!!!

Chiara Inesia
a cura di CHIARA INESIA
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del 12/01/2008 15:05:57
Cara Bruna,
il tuo post è una gradita sorpresa oltre che un bellissimo esempio di come secondo me bisognerebbe approcciarsi ad un certo tipo di ricerca, in linea tralaltro con gli scritti di Rimbaud. Il vero viaggio di consapevolezza è diretto in un solo senso, cioè alla scoperta di noi stessi: l'unico modo per comprendere veramente attraverso il nostro sentire, che forma, che natura, che specifiche possiede una certa esperienza, e soprattutto, partecipare con tutti noi stessi verso quell'esperienza, e partecipare con tutti noi stessi in noi stessi ; interpretarci, osservarci dopo esserci testati e impersonificati.

Vedremo che una volta elaborata l'esperienza e il modello dovuto, ci troveremo direttamente in un'altra dimensione, ancora chiedendoci cosa e come è successo: segretamente penso che così avvenga anche la successione delle case astrologiche, ovvero veri e propri salti dell'esperienza, da una dinamica all'altra, risposta dopo l'altra. La stessa cosa che succede, come enunci, "Trasformandoti in un'altra vita". Fai l'esempio della farfalla che spinta dal cercare il fuoco della consapevolezza,rischia di bruciarsi: questo passo nasce già dal baco, il quale dopo aver elaborato la propria esistenza, rinasce totalmente a nuova vita ; e così per ogni esperienza, ci saranno sempre nuovi bachi: la nostra ricerca è per l'eternità. Sappiamo bene che la vita è un continuo salto da una dimensione di comprensione ad un'altra, e lo stesso pellegrinaggio ci permette di conoscerci con sempre più sfaccettature, più punti di vista: non potremo più sentirci poveri, e ingrati verso la vita ; perchè ci stiamo costruendo noi il nostro punto di fuga (come nel disegno) col quale osservare a raggiera il mondo da noi stessi (e onorare il nostro sole), e di riflesso leggere noi stessi dal mondo che ci circonda. questo poichè "nn v'è altro luogo ove cercare che quel microcosmo meraviglioso che abbiamo dentro, e che frammenti di specchi fuori ci rinviano continuamente" infatti nel mondo troviamo caleidoscopiche e differenti versioni del nostro sè.
Strabone, geniale studioso ai tempi dell'antica Roma, affermava che "la Geografia è la descrizione del mondo per il quale abbiamo il linguaggio": una nuova spinta di conoscenza che sia un canale di flusso di esperienza e sperimentazione vissuta momento per momento nel quale ogni persona ha il mondo che riesce a comprendere, spiegarsi, partecipare. Questi sono i suoi limiti individuali.
In effetti, per dirla con le parole di Proust, "il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi" e fare del recupero di sè stessi la priorità assoluta della propria vita. Trovare la propria strada, come fece Siddharta nel romanzo di Hermann Hesse, attraverso tantissime esperienze, anche come quando, trovatosi faccia a faccia con Gotama (il Buddha) decise che doveva in cuor suo trovare la strada e non diventare un suo discepolo, poichè il maestro non poteva passargli la sua illuminazione con l'insegnamento: il passo da fare è nostro per ognuno che voglia raggiungere la propria consapevolezza ; allo stesso modo "impariamo a fare qualcosa soltanto facendolo".

Nella logica delle case astrologiche, soltanto con un ego forte ed esperienziale si arriva alla 12a casa vissuta realmente come si deve, cioè come rilascio e donazione di sè stessi, come compito per gli altri, illuminazione e comprensione per loro.

un caro saluto, arcangelo
a cura di ARCANGELO
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