IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
FORUM DI Opinioni a confronto |
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni |
DISCUSSIONE: OMOSESSUALITA' |
Riscrivo qua, avevo sbagliato a scrivere il titolo della discussione, così chi vorrà potrà trovare questo tema trattato nel forum.
Ciao a tutti, mi farebbe piacere discutere di questo aspetto, di queste scelte della vita affettiva di alcune persone. Che idee vi siete fatti in merito? Che elementi abbiamo nel tema natale per identificare queste tendenze? E' forse una difficoltà ad integrare in sè stessi il principio maschile e il principio femminile? Oltre che, a mio avviso, potere essere la conseguenza di forti traumi con il sesso opposto spesso verificatisi in tenera età? Grazie per il vostro contributo. Un caro saluto a tutti. Chiara Inesia |
a cura di Chiara Inesia |
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RISPOSTE |
del 26/12/2007 23:30:52 |
vuoi sapere il mio rapporto con la creatività? splendido...ho sempre disegnato, pitturato, e scritto da quando ero bambino...certo molto prima che si definisse la sfera sessuale (nettuno in V). per quanto riguarda la carenza di energie maschili di cui tu parli credo che incidano sulla sessualità (definizione del ruolo nel rapporto) ma non sull'orientamento sessuale (sempre tesi di Isay). personalmente sono convinto che l'omosessualità sia un'esperienza necessaria all'anima per una presa di coscienza (proprio come possono esserlo la malattia o una determinata condizione sociale)e che rientri in uno schema divino. l'errore è rapportarla alla procreazione a ai poli maschile-femminile...andrebbe semplicemente messa ad essa accanto considerando le diverse finalità che entrambe hanno. per quanto riguarda il nodo in V...beh...ho molti amici omosessuali e guardando il loro tema natale in nessuno ricorre tale aspetto (ribadisco che l'orientamento sessuale non si rileva dal quadro astrale)...semplice coincidenza.
sono molto sintetico...ma spero di essere chiaro |
a cura di LAFCADIO |
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del 27/12/2007 09:41:54 |
Ciao Lafcadio,
era indubbio che avessi una elevata creatività, ma proprio mi interessa sapere come la esprimi ora, come la vivi e la manifesti ora e non solo quando eri piccolo. Che difficoltà hai, se le hai, oggi a realizzarti tramite la tua creatività? Sono d'accordo con te che l'omosessualità sia, come tutte le esperienze della vita del resto, "un'esperienza necessaria all'anima per una presa di coscienza". Credo inoltre che il tema astrale così come ci indica certi percorsi possa indicarci a grandi linee anche questo, che mi sembra possa collegarsi ad una "questione" di XI e V casa, che trattanto della diversità e della creatività. Ma questo, come ripeto, è solo il mio punto di vista, però se anche l'astrologa amica di Arabello sosteneva una certa tesi riguardante il nodo Nord in V, immagino che avesse trovato una certa ripetizione di queste tematiche nei temi di persone omosessuali. Comunque il mio pensiero è che il tema natale ci può offrire elementi riguardo a certi percorsi, a certe difficoltà, a certe dinamiche, che poi possono essere vissute e interpretate da ogni singolo in modo diverso, ma normalmente certe similitudini si presentano nel tema di chi ha simili problematiche. Cari saluti! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 27/12/2007 10:48:53 |
cari amici,
concordo con Lafcadio che l'omosessualità non sia una scelta. Non è facilissimo individuare una omosessualità da un tema natale perchè esso, come in tutti gli altri casi, rivela semplicemente le potenzialità che sono in essere nel preciso momento in cui si nasce e quindi, non credo che tutte le persone che nascono in un momento preciso possano sviluppare in tutto il mondo l'omosessualità. Così come in altri casi.. dipenderà poi dalle condizioni esterne.. da quel famoso connubio tra ambiente e natura giungere allo sviluppo in un senso o nell'altro. Indubbiamente le potenzialità che possiamo riscontrare in un tema sono legate al miscuglio magico di pianeti maschili e pianeti femminili.. anche se, come sempre, gli indizi fanno una prova. Dove troviamo Sole e Luna in aspetto e contemporaneamente Marte e Venere.. il tema sottolinea un disagio con l'identità.. ed un bisogno di riconciliare all'interno della psiche energie maschili ed energie femminili. Tuttavia, ci sono poi cause diverse per l'omossessualità: un omossessuale può avere una identificazione fatta con il genitore dello stesso sesso oppure può avere una identificazione corretta ed una difficoltà profonda con l'introiettamento della figura del sesso opposto al punto da non potersi poi avvicinare a quel sesso anche nella vita adulta. Faccio un esempio: un maschio molto sensibile.. con una psiche molto femminile.. con valori bilancia, cancro.. e pesci.. potrà poi sviluppare una sessualità naturale.. oppure, in presenza di una madre troppo presente e troppo simbiotica.. potrebbe identificarsi con lei.. e sviluppare una certa idiosincrasia con il maschile.. reo di non averlo compreso o di averlo combattuto a lungo. Ho parecchi casi di amici con questa configurazione.. Luna speciali.. che corrispondono ad immagini interne di madri fantastiche, donne artiste, meravigliose con una sensibilità potente ed una grande empatia.. ed invece un maschile molto segnato e leso con quadrature Marte Saturno che corrispondono ad immagini di un maschile castrante, non premiante e svalutante.. che hanno generato appunto una identificazione con la madre ed un certo rifiuto del maschile..almeno nelle manifestazioni canoniche. Ho invece esempio di uomini con una perfetta identificazione con il proprio padre e pianeti maschili ben messi nel tema natale ed invece Lune molto lese e maschili (tipo Luna Capricorno, Scorpione o Lune Vergini legate a Saturno).. che riflettono un'immagine di femminile difficile, violento e spesso rifiutante .. che non possono avvicinarsi al femminile interno e quindi, neppure a quello esterno. Certo, altri casi sono dovuti a traumi infantili.. che possono insorgere e creare difficoltà nell'identificazione o solamente nell'espressione della sessualità. Gli aspetti considerati canonici (intendo Venere Urano..Marte Urano) non hanno nulla a che fare con l'omosessualità,ma con la libertà sessuale che, invece, si tratta di cosa diversa. Un abbraccio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 27/12/2007 11:30:02 |
Grazie Lidia,
per il tuo splendido post! Ho espresso omosessualità con il termine di "scelta" perchè comunque difficoltà identificative con la femminilità o la maschilità alla fine ci costringono, ci portano a fare la "scelta", di rivolgerci allo stesso sesso. Non intendo dunque, scelta come libero arbitrio, ci credo poco sinceramente ...poichè, secondo me, molto di ciò che agiamo, pensiamo, scegliamo, ecc. è condizionato da ciò che siamo e dai meccanismi e i "complessi" che si trovano dentro di noi. Un caro saluto! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 27/12/2007 12:19:30 |
carissima chiara,
la mia cratività ha subito un freno durante l'adolescenza quando ancora dovevo identificare me stesso. dopo la presa di coscienza della mia omosessualità è ripresa con vigore...sebbene da principio non mi accettassi. ora...negli ultimi mesi ha subito un nuovo freno...proprio mentre vivevo la mia prima vera storia di amore che si è da poco conclusa per le paure del mio lui (venere quadrata a marte e luna quadrata al sole...sole congiunto a saturno...ecc...anzi...magari se ti va potresti darmi il tuo parere sul suo tema), ma forse perchè la mia vita era completamente riempita da questo sentimento. in ogni caso non si è mai fermata...fa parte di me (scrivo...dipingo e disegno da sempre). per quanto riguarda quanto è stato detto sull'omosessualità i discorsi sono molto interessanti, forbiti di termini tecnici ed esempi. io come 'parte in causa', forse con presunzione, non voglio pensare che il mio orientamento sessuale (il quale mi ha provocato un'enorme sofferenza) sia il risultato di date dinamiche. non mi sento il prodotto di nessuno...tantomeno dei miei genitori (ripeto: la loro presenza ha sicuramente influito sul mio modo di vivere la sessualità, ma non certo sul mio essere attratto da un uomo) e delle loro eventuali mancanze. penso, scusate la franchezza, un pensiero del genere sia foriero di poco produttive 'accuse' nei confronti dei genitori per coloro che non si accettano e non. chiedo scusa per il mio essere diretto (da buon ariete)... un abbraccio |
a cura di LAFCADIO |
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del 27/12/2007 13:12:43 |
per Lidia: non voglio essere provocatorio, ma rileggendo gli esempi riportati mi sorge una domanda: un eterosessuale è prodotto da un rapporto simbiotico con il maschile (padre) che lo porta ad identificarsi con esso e a cercare il femminile come lui? oppure da un maschile castrante che non lo mette in contatto col suo maschile interno e lo porta verso una donna? sono sicuro che mi risponderai negativamente. dunque perchè date dinamiche valgono solo per gli omosessuali? leggo una certa 'discriminazione' teorica (mi si passi il termine vigolettato) ed anche un po' velata una certa idea dell'omosessualità come deviazione da una situazione ritenuta 'normale' perchè prioritaria...se si dovesse pensare così reispondo con una frase do Goethe; "la natura non fa nulla di inutile"...
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a cura di LAFCADIO |
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del 27/12/2007 16:00:48 |
caro Lafcadio,
lungi da me ogni idea di discriminazione, rispondevo semplicemente cercando di spiegare che esistono cause diverse per l'omosessualità che, da un punto di vista prettamente psicologico, viene considerata come una identificazione che ha avuto alcuni problemi. Nel senso che alla fine della fase edipica il bambino rivolge la sua libido verso il maschile o il femminile a seconda della persona con cui si è identificato. Se il mondo del padre per un maschio è un mondo inaccettabile.. vuoi perchè il padre non c'è... perchè è assente, o perchè non è premiante.. o perchè è rifiutante o autoritario.. il bambino può non riuscire a fare questo processo perchè non se la sente di "diventare come lui", perchè è di questo che si tratta a quell'età.... Lo stesso per quanto riguarda la bambina.. può non poter o voler prendere la madre a modello e, magari, essendo fortemente innnamorata del padre, può preferire identificarsi con lui che reputa più sensibile o più interessante e diventare più maschile che femminile. Alla fine della fase edipica al sesso biologico dovrebbe collegarsi quello psicologico. Questi sono processi psichici.. che io non vedo mai in termini di buoni cattivi, o giusti o sbagliati.. semplicemente li vedo come potenzialità. In certe situazioni le potenzialità si possono esprimere in un certo modo in altre in un altro. E' come una persona che ha Nettuno Venere, ha una grande potenzialità di diventare un romantico e un sognatore e di idealizzare le altre persone e questo non è nè buono ne' cattivo.. è semplicemente una sua potenzialità; però potrebbe anche bloccare questa possibilità perchè, nel contesto in cui vive, non può esprimerla. Personalmente mi da' fastidio anche il termine OMOSESSUALE perchè sembra che si parli di una categoria di persone.. Io credo che noi siamo tutti INDIVIDUI al di là di come indirizziamo la nostra sessualità. Tra l'altro, da sempre i miei migliori amici sono omosessuali. Un caro saluto. Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 27/12/2007 17:11:33 |
Caro Lafcadio,
vorrei chiarirti che non ho mai scritto attribuendo l'omosessualità a dinamiche o mancanze dei genitori, ognuno è responsabile per sè e per la propria vita, quello che sostengo è che nasciamo con un'orma, un'impronta, un cammino di consapevolezza e di scoperta di noi stessi, che per ognuno è diverso e che per alcuni può passare attraverso il difficile e sofferto processo di problematiche identificative, così come scrive Lidia. Poi ovviamente constato con te che la tua attività creativa si è interrotta durante il tuo rapporto affettivo, cosa che mi fa venire in mente un troppo forte senso di simbiosi e di mancanza di spazi per se stessi e per le proprie passioni, cosa che probabilmente non ti è assolutamente concessa.Se dipendi troppo dal tuo compagno e metti da parte la tua creatività forse privi il mondo di qualcosa di cui probabilmente ha molto bisogno, o comunque se non il mondo intero, tu sicuramente. Poi come puoi vedere anche tu,nel tema del tuo lui ci sono fortissime dinamiche Venere-Marte, Luna-Sole, nonchè Sole-Saturno e qui se rileggi ciò che ha scritto Lidia, si rientra perfettamente nella possibile difficoltà identificativa, dunque anche lui se non cerca di chiarire e comprendere certi aspetti di sè, probabilmente farà molta fatica a costruire un sano rapporto. Ciao ancora, alla prossima. Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 27/12/2007 17:29:14 |
per Lidia: non ho mai pensato ad una tua volontà discriminatrice...anzi. ho solo forse usando una terminologia inappropriata posto l'interrogativo sul perchè certe dinamiche vengano viste come viranti verso date potenzialità (omosessualità) e ciò non venga fatto fatto nel caso dell'eterosessualità. tutto qui. in ogni caso ho ben compreso il tuo discorso che come da te posto mi pare più chiaro...ma sono ancora un po' perplesso
per Chiara: le tue osservazioni sono giuste, ma andrebbero incasellate in un contesto più ampio che tu chiaramente non puoi sapere. quello che dici sul mio oramai ex è giusto e conferma il mio pensiero: gli aspetti non hanno determinato l'omosessualità (tra l'altro credo non pienamente accettata), ma un contrasto di energie che il soggetto non riesce a gestire...nell'ambito di un rapporto a due. la rottura si è verificata proprio per questi motivi tra l'altro da lui stesso mai nascosti. grazie ad entrambe per le osservazioni e gli spunti di riflessione |
a cura di LAFCADIO |
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del 27/12/2007 17:55:29 |
Caro Lafcadio,
dal mio punto di vista... se viviamo un contrasto di energie esterne significa che viviamo lo stesso contrasto anche internamente. L'esterno è sempre lo specchio dell'interno, questo è il mio pensiero! Non possiamo vivere qualcosa fuori se non abbiamo messo a posto, o per lo meno riconosciuto e gestito in maniera funzionale lo stesso qualcosa dentro di noi, quello che tu definisci come "un contrasto di energie che il soggetto non riesce a gestire" è esattamente la difficoltà sua di conciliare le energie di Marte-Venere e di Sole-Luna come perfettamente rivelato dal suo tema, a me sembra tanto chiaro a te no? Ciao, ciao!!!! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 27/12/2007 18:29:54 |
certo che è chiaro...difatti non mi pare di averti contraddetta. l'unico punto su cui penso differiamo sta nel fatto che per me come mi pare anche per lidia l'omosessualità non può essere dedotta da un tema natale o da spetti planetari particoli. tutto qui.
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a cura di LAFCADIO |
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del 27/12/2007 18:57:27 |
Ah, bene Lafcadio, chiaro ad entrambi allora!!!
::okok:: E per il resto neppure io dico che dal tema natale si possa dedurre questo orientamento, ma riconoscendo aspetti difficili tra pianeti particolari, appunto come Marte-Venere e Luna-Sole, può essere più frequente trovare individui che hanno vissuto come te la sofferenza della loro individuazione sessuale, non sembra anche a te? Così come Sole-Plutone chiama a riconoscere le proprie ombre interiori e un certo senso di distruttività che tanto si oppone ad una magari apparente chiarezza solare esteriore, ognuno ha la sua orma, non credi? Ciao!!!! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 27/12/2007 21:16:05 |
si...su questo siamo d'accordo. ti ringrazio per i tuoi interventi e le tue risposte sempre pronte
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a cura di LAFCADIO |
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del 27/12/2007 21:28:32 |
Ti ho risposto nell'altra sezione )-
Arabello |
a cura di ARABELLO PER CHIARA INESIA |
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del 29/12/2007 11:58:31 |
Riposto ciò che ho scritto nell'altra sezione, volevo postarlo qui e mi sono sbagliata...
- Come dice Carotenuto, dunque, un'identificazione troppo forte con la madre e dunque con il femminile potrebbe determinare la ricerca del maschile (energia che si ha necessità di integrare inquanto non la si conosce), quindi mi viene da dire che in questi casi una simbiosi non superata potrebbe far perdurare l'identificazione del figlio maschio con la madre e dunque la conseguente ricerca del maschile all'esterno, che come sostiene Lidia, spesso è stato assente, castrante, ecc. Questa è una necessità normale e biologica del soggetto che ha introiettato solo energia femminile e che non ha percepito l'energia maschile. Dunque mi chiedo, ricercando negli uomini l'energia maschile e soprattutto riscoprendo dentro di sè questa polarità, il soggetto ad un certo punto se riesce ad integrare sia la femminilità che la maschilità potrebbe assumere un atteggiamento eterosessuale? Conoscete casi di omosessuali passati poi all'eterosessualità? Personalmente ho sentito di casi al contrario, chi prima eterosessuale si è poi scoperto, o meglio è riuscito ad esternare la propria omosessualità. Dalle teorie che avevo studiato, se un soggetto entro all'età di 21 (età in cui si ha la cessazione dell'accrescimento corporeo) non ha ricevuto in egual misura energia maschile ed energia femminile, non c'è possibilità che poi si converta in eterosessuale perchè la maturazione biologica è già avvenuta. Che ne pensate voi? Io ho ancora dubbi in merito e credo piuttosto ad un duro lavoro di superamento di certe dinamiche e dunque di integrazione delle energie maschili e femminili. Personalmente credo che ognuno di noi nasca con le proprie difficoltà e che in nessun caso si possa pensare che qualcosa non possa assolutamente essere valutato, compreso e superato, ognuno avrà i propri tempi e le proprie modalità, ma credo che ci sia data a tutti la possibilità di venire fuori dai nostri "tranelli" ...questo è il gioco della vita, no? Ciao a tutti! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 29/12/2007 13:56:47 |
Scive Chiara :
"Conoscete uomini passati dalla omosessualita' alla eterosessualita'"? Ti rispondo : Secondo te - se davvero l'omosessualita' appartiene a soggetti che si sono identificati con l'Anima etc etc...come mai in giro ci sono persone che si reputano omosessuali ma che hanno rapporti sia con maschi ,sia con femmine? A Ladcafio gli ho fatto una domanda provocatoria ;sapevo che mi avrebbe risposto che lui non aveva mai avuto rapporti con il femmnile ed io gli ho ricordato che invece "nasciamo dal femmnile" e che nessuno di noi non ha potuto fare a meno di relazionarci - con una..."mamma" che è Donna !!! Arabello |
a cura di ARABELLO |
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del 29/12/2007 14:10:18 |
Caro Lafcadio,
sento indurirsi la tua posizione e forse non a torto, ma è giusto che ognuno abbia i suoi punti di vista e che cerchi di mantenerli. La dimensione "naturale" della vita vuole l'unione delle polarità opposte ...solo dove c'è bipolarità c'è vita, qualsiasi cellula monopolare se non incontra il suo opposto prima o poi muore, vedi la cellula uovo femminile e lo spermatozoo maschile. Queste sono le leggi della natura, per continuare la specie, c'è necessità delle due polarità contrapposte, così siamo stati creati, questa è la base dell'eterosessualità, ha finalità riproduttive e creative, l'omosessualità non ha queste possibilità, dunque se divenissimo tutti omosessuali la nostra razza si estinguerebbe. Queste sono evidenze che credo non possano essere confutate, ma comunque ognuno ha il diritto di avere la propria idea anche in merito. Credo che certi autori, soprattutto di una certa serietà e profondità, non si siano certo cimentati in questi argomenti a caso solo per dire la loro in merito senza studi e ricerche approfondite, soprattutto perchè medici e psicologi normalmente sono mossi dal volere aiutare il prossimo e dunque, per poterlo aiutare bisogna cercare di conoscerlo, capirlo, comprenderne le dinamiche, ecc., ecc.Poi ci sono persone che prendono questi studi e queste teprie come dogmi, altri invece, come me ad esempio, che vogliono sperimentare, verificare quste teorie per comprendere, se dal proprio personale punto di vista sono valide oppure no. E dici bene tu ...che una rosa è sempre una rosa non può certo essere un lillà. E così non ti pare che un uomo è sempre un uomo e che non può essere una donna per tanto femminile che egli possa essere? .....ora devo scappare continuo dopo, ciao! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 29/12/2007 15:04:38 |
io rispetto le posizioni di tutti...per carità. però dico che non tutto è stato creato per la riproduzione...essa è un processo necessario per la vita, ma accanto ad essa vi è altro. in ogni caso non è verò che esistono solo i poli maschile e femminile. alcune forme di vita hanno altri modi di riproduzione. il tuo 'errore' sta nel fatto di credere che io voglia che tutti si sia omosessuali...mai pensato...sarei folle. sto solo cercando di esporre la mia idea la quale è molto semplice e diretta: omosessuali si nasce. tutto qui. poi scusa...ma chi ti dice che io voglia essere una donna? mai avuto una tale aspirazione...anzi. sto benissimo nel mio corpo e ti dirò di più...sono un ragazzo maschile fuori dagli stereotipi che si hanno sui gay. sono un uomo come gli altri che si sente attratto da un uomo e che se ha avuto delle problematiche di accettazione è perchè si è trovato a vivere in una società dove non era/e non è rappresentato. ora che sono un uomo ho gli strumenti per capirlo...anni fa pensavo di essere un errore...una 'deviazione'. le deviazioni sessuali si hanno solo nel momento in cui l'oggetto d'amore è inidoneo all'amore...non è il caso dell'omosessualità. che continuino pure a studiare...anche con le migliori intenzioni. non troveranno nulla se non ipotesi anche ben articolate...valevoli per me solo sulla sessualità. l'orientamento sessuale è altro...che dirti di più? a me piacciono le pesce e non le mele...avrò avuto un trauma infantile come il figlio di guglielmo tell? scusa l'ironia un po' sarcastica(questo è marte in gemelli), ma dopo essersi sentiti dire di rapporti edipici con la madre e di desideri di essere del sesso opposto (senza cognizione di causa) mi sbilancio un po'. un abbraccio e...W i delfini, che sono indifferentemente omo ed etero sessuali e di certo più evoluti di noi...bacione
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a cura di LAFCADIO |
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del 29/12/2007 16:48:06 |
Scusami Lafcadio,
ma io non ho mai scritto che credo che tu voglia che siano tutti omosessuali, leggi bene per favore e non attribuire ciò che non è mai neppure stato pensato. E non ho neppure scritto che tu vuoi essere una donna, queste sono tue interpretazioni. Con la mia domanda intendevo dire che se uno è comunque uomo dovrebbe comunque cercare una donna nonostante possa essere come uomo molto femminile. Questo per quello che io credo e che ti ho spiegato sopra. Io sto parlando per le conoscenze che ho adesso, in questo momento e in questo periodo storico, sicuramente se avrò altri dati potrò sempre cambiare la mia idea, sono qui apposta per confrontarmi su tematiche particolari che stimolano la mia curiosità e soprattutto la mia sete di conoscenza. Se altre forme di vita hanno altri metodi riproduttivi quelle forme non sono la specie umana che esiste fin ad ora, per lo meno. Se poi la nostra specie si modificherà tanto da poter procreare in un altro modo non penso però che noi potremo vederlo, sarebbero comunque cambiamenti evolutivi che credo richiedano svariati milioni di anni. E guarda che non è che io poi sia molto lontana dalla tua idea, secondo la quale omosessuali si nasce, ma siccome se io nasco con gli occhi azzuri è perchè ci sono delle leggi biologiche dietro a questo fenomeno, ciò che io intendo comprendere è quali leggi biologiche, psicologiche, energetiche ci siano dietro a certe manifestazioni. Forse tu certe dinamiche non le hai vissute, forse tutto ciò che noi, Carotenuto e altri sosteniamo non ti appartiene, forse magari in un certo senso era latente energeticamente nei tuoi genitori, coloro che ti hanno dato l'impronta genetica e poi in te si è manifestato, magari è semplicemente così. Non lo so, ma io sto solo cercando di capire, perchè vorrei poter comprendere al meglio quelle persone che sicuramente soffrono e hanno sofferto tantissimo prima di affermare e scoprire la propria omosessualità, proprio per il fatto, che anche tu sostieni, di non essere rappresentati in questa società, di non potersi esprimere come tali poichè spesso considerati deviati, malati o altro. Come ti ho già scritto ognuno di noi nasce con un'orma, un'impronta, e dunque tutti noi siamo diversi dagli altri, questa senz'altro è una differenza che fa più "scalpore" per così dire e dunque è sempre ed è tutt'ora molto criticata. La mia posizione è proprio di sostenere le peculiarità individuali di ogni soggetto e cerco qui solo di capire come dal tema natale possano essere individuate certe potenzialità ...come in un altro soggetto può essere rivelata la capacità di percepire altro che sia nel nostro mondo visibile, ecc., ecc. E probabilmente i delfini che sono sia omo che eterosessuali sono anche più evoluti di noi, io questo di sicuro non lo so, ma so che dietro ad un comportamento ci sono delle idee, delle credenze che si sono formate in parte per le caratteristiche intrinseche all'individuo, ma anche per le esperienze che si sono sperimentate nella vita, in particolare nell'infanzia e nell'adolescenza. Ma questo come sempre è solo il mio pensiero. Spero di essere stata chiara, mi dispiache che tu possa risentirti per delle cose che magari o tu non interpreti bene o io non esprimo abbastanza chiaramente. Cari saluti! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 29/12/2007 18:31:43 |
Per Arabello
Se ci sono persone che si ritengono omosessuali e hanno rapporti sia con uomini e con donne, penso che sia una confusione sulla valenza del termine omosessuale. Per me questo temine indica coloro che hanno rapporti sessuali con lo stesso sesso, solo con lo stesso sesso, poi se per altri invece significa avere anche rapporti con l'altro sesso allora questo è un'altra questione che io chiamerei piuttosto bisessualità, ma è una questione di significato dei termini. Una persona che ha rapporti sia con uomini e con donne indifferentemente credo sia un'altro discorso, infatti come testimonia Lafcadio lui non hai mai avuto rapporti con una donna e non li cerca. Quello di cui volevo occuparmi e chiarirmi era proprio riguardo al concetto di sessualità unicamente con lo stesso sesso. Poi se vogliamo chiederci come mai ci siano anche persone che hanno rapporti con entrambi i sessi mi va bene, ma appunto credo sia, per lo meno per certi aspetti, tutta un'altra questione. Cari saluti! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 29/12/2007 18:32:49 |
nessun risentimento tranquilla; di sicuro ho un po' caricato la cosa, ma credo che anche se velatamente ed indirettamente il senso era più o meno come l'ho percepito...penso anche io di non essere in grado di farmi capire...c'è uno scambio ma si è sempre allo stesso punto...probabilmente è un argomento che non può essere trattato in un forum...io accolgo il tuo pensiero e rifletterò su quanto dici anche se ho la mia idea scevra da tanti discorsi dotti. una cosa però voglio dirla...parlare di genetica è pericoloso. penso che immaginerai cosa possa provocare in menti poco mature attribuire l'omosessualità a tale ambito (mi viene in mente un certo hitler)...cosa tra l'altro mai domostrata scientificamente. spero con questo di non innescare altre discussioni. solo un mio appunto...non ci si faccia caso...ciao
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a cura di LAFCADIO |
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del 29/12/2007 19:25:06 |
Umberto Galimberti: Se l’amore è messo all’indice
Tratto da “la Repubblica”, 30 ottobre 2004 Il legame affettivo tra persone dello stesso sesso è sempre esistito in tutte le culture e interpretato in alcune come evento naturale, in altre come evento contro natura. Siccome la natura, come ci ricorda Eraclito, "ama nascondersi", l’accettazione o la condanna dell’omosessualità sono fenomeni culturali. E siccome la cultura è più abile della natura a imbrogliare le carte, seguiamone i trucchi, le sofisticate giustificazioni, i nobili intenti. Platone è il primo ad avanzare l’ipotesi che a discriminare l’omosessualità non sia la natura ma la legge, e perciò scrive che: "Ovunque è stabilito che è riprovevole essere coinvolti in una relazione omosessuale (letteralmente: "Soddisfare gli amanti, charizesthai herastais") ciò è dovuto a difetto dei legislatori, al dispotismo da parte dei governanti, a viltà da parte dei governati" (Simposio, 182 d). E a partire da qui Platone lega l’accettazione dell’omosessualità alla democrazia. Ho citato l’espressione greca perché il termine "omosessualità" non esisteva nella Grecia antica e neppure nell’antica Roma, nonostante altri termini per atti e preferenze sessuali molto meno marcati e distintivi della dicotomia, così ovvia per l’età moderna, tra omosessuale e eterosessuale, abbiano origini greco-latine, come: pedofilia, incesto, feticismo, fellatio, cunnilinguus e via dicendo. Nell’antichità l’omosessualità non era un problema, perché l’attenzione non era rivolta all’atto sessuale, ma all’amore tra persone (charizesthai herastais) che poteva trascendere il sesso, perché capace di includere dimensioni culturali, spirituali ed estetiche. Questa era la ragione per cui il legislatore attico Solone considerava l’erotismo omosessuale troppo elevato per gli schiavi, ai quali, per questo, andava proibito. Lo stesso motivo ritorna nella letteratura islamica sufi dove la relazione omosessuale è assunta come metafora della relazione spirituale tra uomo e Dio. Di estetica, cultura, spiritualità, coraggio e forza gronda l’erotismo di Achille con Patroclo, di Socrate con Alcibiade, e a Roma di Adriano con Antinoo, a cui, dopo la morte dell’amato, l’imperatore dedica un oracolo a Mantinea, decreta giochi ad Atene, Eleusi e Argo che continuarono ad essere celebrati per più di 200 anni dopo la sua morte. Tutto ciò era possibile nel mondo antico perché ciò che si celebrava nell’erotismo omosessuale era l’amore che non escludeva il sesso, ma non si concentrava sul sesso e non elevava il sesso a sintomo. Questa tendenza non fu interrotta nell’alto Medioevo, per cui imputare al cristianesimo la condanna dell’omosessualità non è del tutto corretto. Un manuale per i confessori del VII secolo assegnava un anno di penitenza ad atti impuri tra maschi, 160 giorni tra donne, e ben tre anni a un prete che fosse andato a caccia. Le gerarchie ecclesiastiche fino al Concilio del 1179 non consideravano l’omosessualità un problema che meritasse una discussione. Anselmo d’Aosta, poi elevato agli altari, poteva avere relazioni amorose prima con Lanfranco, poi con una serie di suoi allievi, a uno dei quali, Gilberto, dedica un intero epistolario dove leggiamo: "Amato amante, dovunque tu vada il mio amore ti segue, dovunque io resti il mio desiderio ti abbraccia. Come dunque potrei dimenticarti? Chi è impresso nel mio cuore come un sigillo sulla cera, come potrà essere rimosso dalla mia memoria? Senza che tu dica una parola, sai che io ti amo. E nulla potrebbe placare la mia anima finché tu non torni, mia altra metà separata". Fino al XII secolo la teologia morale trattò l’omosessualità, nel caso peggiore, alla stregua della fornicazione eterosessuale senza pronunciarsi con un’esplicita condanna. Fu con le crociate del XIII e XIV secolo contro i non cristiani che prese avvio, come sempre càpita in ogni "scontro di civiltà", un clima di intolleranza, non solo contro i musulmani, ma contro gli eretici, gli ebrei espulsi da molte aree d’Europa. Alle crociate seguì l’Inquisizione per stroncare magia e stregoneria, quando non anche scienza e filosofia. E in questo clima di intolleranza verso le deviazioni dalla norma della maggioranza cristiana, che si faceva sempre più rigida, furono coinvolti anche gli omosessuali e perseguitati come gli eretici e gli ebrei. Ma il colpo di grazia, si fa per dire, in realtà di condanna definitiva dell’omosessualità, giunse nell’Ottocento con il nascere della medicina scientifica che, con il suo sguardo puntato esclusivamente sull’anatomia, la fisiologia e la patologia dei corpi, ha stabilito che siccome gli organi sessuali sono deputati alla riproduzione che è possibile solo tra maschio e femmina, ogni espressione sessuale al di fuori di questo registro è patologica. Fu così che l’omosessualità da "peccato" divenne "malattia", e la psicanalisi nata dalla cultura medica, dopo aver indicato nell’Edipo il giusto "verso" dello sviluppo psichico non le rimase che segnalare l’omosessualità come "per-versione". Riconobbe che ciascuno di noi non è relegato "per natura" in un sesso, che l’ambivalenza sessuale, l’attività e la passività sono iscritte nel corpo di ogni soggetto, ma dopo il riconoscimento, non esitò, dopo aver coniato il nome, a collocare l’omosessualità nel mancato sviluppo psichico. Non più un vizio come per la religione, ma un handicap. Quando poi la storia prese a trescare con i deliri della razza pura, con questo supporto scientifico gli omosessuali fecero la fine degli handicappati, degli ebrei e degli zingari. Adesso siamo in attesa del verdetto della genetica che, quando l’avrà individuata, non mancherà di dir la sua parola che verrà fatta propria da chiese e legislazioni omofobe, a conferma delle proprie posizioni ideologiche o di fede. Che dire a questo punto? Che la storia è piena di giudizi e pregiudizi e che a governarla non è tanto la natura dell’uomo, quanto la sua cultura, che non rifiuta il riferimento alla natura quando questo dovesse servire a fondare le sue norme etiche e giuridiche. Ne consegue che allora ha ragione Platone là dove dice, a proposito dell’omosessualità, che il vero problema non è il sesso, ma piuttosto la democrazia. |
a cura di OMO-SAPIENS |
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del 29/12/2007 20:42:45 |
Caro Lafcadio,
mi rendo conto che c'è proprio un'impossibilità comunicativa. Ogni cosa che io scrivo, e non solo io, mi sembra che venga interpretata da te a tuo modo con presunzione senza chiederti se ciò che percepisci è davvero ciò che la persona voleva esprimere oppure solo il risultato dei tuoi filtri e del tuo giudizio. In questo modo non posso certo continuare ad esprimere il mio pensiero, comunque lo interpreteresti a tuo modo falsando molto ciò che io in realtà voglio significare ....comunque per non lasciare che si possa interpretare del mio pensiero ciò che non è, ribadisco solo che non ho mai scritto che imputo l'omosessualità alla genetica, ho solo scritto che i tuoi genitori sono coloro che ti hanno dato l'impronta genetica, ovvero il tuo DNA, questo è oggettivo!!!!!! Non ho altro da aggiungere, ti auguro un buon cammino! Un saluto! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 29/12/2007 20:57:03 |
Grazie a omo-sapiens
per averci esposto il pensiero di Galimberti, emimente filosofo ...sarei proprio curiosa di vedere il suo tema..., comunque anche se ha citato tutta l'omosessualità della storia anche questo rimane pur sempre il suo pensiero, ne trarrò comunque i miei spunti. Ma a parte ciò visto che ti firmi omo-sapiens, perchè non ci mostri il tuo pensiero in merito? Ciao! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 29/12/2007 21:13:07 |
anche tu non filtri bene...non ho detto che hai imputato l'omosessualità alla genetica, ma che ne hai fatto riferimento e che tale riferimento poteva essere male interpretato. in ogni caso io non confuto il pensiero di nessuno...semplicemente come omosessuale ho espresso il mio modo di vedere che ti appare contro tutti per il fatto che è diverso da quello delle persone che gentilmente sono intervenute. mi trovi presuntuoso? probabilmente lo sono, forse perchè come omosessuale mi sento tirato in causa...sono pronto a fare ammenda. se ti sei sentita colpita chiedo venia. potrei continuare e ripondere al tuo post, ma non ne vedo l'utilità...i toni di un confronto si falsano (come ben dimostrato qui) nello scritto poichè si perdono le sfumature del volto e dei termini per come vengono usati. ti abbraccio e continuo a riflettere su quanto da te (ripetutamente) esposto. ciao
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a cura di LAFCADIO |
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del 29/12/2007 21:27:45 |
guarda caso nulla ho da dire sull'esposizione di galimberti...forse perchè amo di più la semplice intuizione di platone che le teorie mediche o pseudo tali. anche galimberti come me ha messo l'accento sulle aberrazioni che sono state commesse considerando non solo l'omosessualità ma anche altri elementi in ambito genetico. speriamo che tali studi moderni non creino nuove situazioni spiacevoli.
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a cura di LAFCADIO |
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del 30/12/2007 00:22:34 |
Anche se galimberti è sicuramente un uomo in gamba, e ha gatto bene homosapiens a citarlo, però non mi sembra questo articolo particolarmente illuminate o esplicativo. Voglio dire che dice cose che più o meno si sanno. Inoltre parla comunque sempre della storia occidentale a noi vicina, greci romani, ecc., ma per fare una storia dell'omosessualità, in senso culturale, forse ci vorrebbe molto di più.
Voglio dire che se fosse la storia delle posizioni culturali dell'uomo di fronte a questo tema, a doverci dare delle risposte al perché si è omosessuali, manca ancora l'analisi di un sacco di altre e poche e culture. Voglio dire ognuna avrà risposto in modo diverso. Resta il fatto del perché si è omosessuali. O del perché si è eterosessuali. Non lo so. Scusate l'intervento un po' così. Trovo giuste molte considerazioni fatte, e plausibilissime. Non è detto poi che esauriscano però questo gusto. Forse è un gusto come un altro. Quello omo e quello etero, come appunto preferire il rosso o il rosa. Come lo si spiega? Avete detteo che oggi c'è la genetica che vuole spiegare tutto e che si infiltra e dice la sua in ogni ramo delle discipline non solo scientifiche ma anche più umanistiche, come la psicologia. Certo il rischio che prenda il sopravvento nello spiegare ogni cosa c'è sempre, ma per quanto può che parli anche lei. Sicuramente nella scienze umane la genetica non può tutto. L'uomo è troppo più complesso di così. Ma chi la dà questa spiegazione? Forse nessuno. L'astrologia con i suoi simboli? se Lafacadio, preferisci invece di vedere come può essere simbolizzata l'omosessaulità, si può vedere come potrebbe essere simbolizzata l'eterosessualità. Oppure cancelliamo ogni distinzione? mah... come siamo complicati. Forse si può anche non avere risposte. un saluto, chiara |
a cura di CHIARA |
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del 30/12/2007 01:11:26 |
Risponde Umberto Galimberti I dolori del giovane gay
Da punto di rottura, da "sin-tomo" (che significa "in-cidente"), nel discorso della legge che afferma e ribadisce la differenza sessuale, l'omosessuale è trasformato dalla legge stessa in un suo rappresentante a cui è concesso l'accesso al piacere solo nella ripetizione del sintomo Sono un ragazzo di 24 anni che ti scrive per comunicarti la sua angoscia e paura di vivere. Sono omosessuale, ma la mia "diversità" non mi ha mai affranto o sconvolto. Il vero problema che mi affligge è invece quello di sentirmi "un diverso" fra i "diversi". Spesso infatti si attribuisce alla società un importante ruolo discriminante, ma l'assurdo è constatare che proprio gli omosessuali si discriminano e si ghettizzano creando al posto di una tanto ostentata ed agognata integrazione un mondo a parte, fatto di luoghi, vocaboli, modi di proporsi completamente alieni e spesso molto più pregiudizievoli di altri. Così accade che fra "un attivo" ed un "passivo"... scivolino tutti quei sentimenti che contraddistinguono gli omosessuali e che dovrebbero identificarli in una parte del mondo e non in un mondo a parte. Si sente la diffusa esigenza di nominare tutte le cose, di prezzarle, di pesarle in una sorta di esasperata materialità fatta solo di corpi, oggetti, bisogni. Allora non ci sono più desideri, niente più sogni, ma soltanto sesso, promiscuità ed un ineluttabile meccanicismo fatto di sguardi, incontri casuali, letti, gesti. Mi chiedo allora se forse gli omosessuali non dovrebbero cercare di ascoltare maggiormente il loro cuore invece di nasconderlo abdicando in favore di una falsa, ipocrita uguaglianza e diffusa identità comune che li fa sentire sì, momentaneamente accettati, ma poi forse, in un momento di lucidità gli fa chiedere anche chi sono, chi erano in realtà, prima di perdersi, smarrirsi nel mucchio. Risponde Umberto Galimberti Che l'amore faccia soffrire più del dolore è cosa nota a ogni uomo e a ogni donna che non vogliano ingannare se stessi. Se poi questo amore si specchia nell'identità sessuale, allora il dolore si attorciglia su di sé in quella difficoltà comunicativa che avvolge il mondo omosessuale, nonostante la dichiarata, ma non più che dichiarata, accettazione sociale; con una differenza, naturalmente, per il maschile e per il femminile. Nella donna il gioco omosessuale dell'amore mi pare un assedio del sentimento che nessuno sguardo, nessun gesto, nessuna attenzione riesce a saturare. È un sentimento che diventa persecutorio, ossessivo, asfissiante. Insomma non c'è mai pace e rilassamento, perché nel rapporto manca quella rozza semplicità maschile che impedisce alla produzione del sentimento di sconfinare nel delirio. La dimensione verticale del rapporto madre-figlia mal si combina con la relazione orizzontale delle amanti, e da questo confuso intreccio di sentimenti che si incrociano e non si armonizzano nasce quella qualità del dolore che confusamente chiamiamo amore. Nell'omosessualità maschile c'è un assedio del sesso che solo raramente approda al sentimento. Nulla di più e nulla di meno di quanto accade, con un po' di finzioni, in campo eterosessuale. Ma proprio l'assenza di finzioni produce quel gesto immediato, senza sottintesi e allusioni, che approda a un sesso a bassa definizione dove due solitudini si incontrano per lasciarsi nel misconoscimento della relazione, anzi, nella sua svalutazione. E allora nascono quelle domande sulla propria identità che non scaturiscono tanto dalla ghettizzazione dell'omosessuale, quanto dal fatto che l'identità nasce dal riconoscimento. E negli incontri omosessuali il più delle volte c'è poco, troppo poco riconoscimento. |
a cura di OMO-SAPIENS |
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del 30/12/2007 09:43:32 |
mi sembra di parlare al vento...la mia era una provocazione. se non si può desumere secondo la mia idea l'orientamento sessuale ciò vale per gli omosessuali che per gli eterosessuali. non vogliamo fare distinzioni? magari. sta nel farlo l'origine di ogni odio. siamo tutti diversi luno dall'altro...ma in fondo uguali...
Lafcadio |
a cura di LAFCADIO |
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del 30/12/2007 11:48:53 |
Ciao Lafcadio, scusa allora non capisco bene qual'è il tuo pensiero.
Rileggerò meglio, Un saluto, chiara En passant aggiungo solo riguardo alla differnza che anche se mai sufficientemente introiettato dalle persone, gli esseri umani sono prima di tutto esseri umani, un'unità che tutti noi condividiamo, poi più superficialmente esistono tante differenze in cui questa umanità si diversifica. Come con le lingue, le culture, i gusti appunto personali ecc. Insomma quello che diceva Lévy-Strauss. E' l'umanità che trova tante forme in cui esprimersi. La stessa. La differenza in questo senso. La si può , anzi si dovrebbe, abolire, certo. Ma se prima si è ben introiettato e si ha ben presente la nostra umanità. Mi sa che sono finita un po' troppo nel filosofico. Mi è venuta così. Ora provo a rileggere. un saluto di nuovo, chiara |
a cura di CHIARA |
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del 30/12/2007 12:07:30 |
Ho riletto i post.
Mi viene solo da dire che forse soltanto col tempo quando questo gusto o esperienza dell'anima -mi ha colpito come l'hai chiamata- sarà più integrata in noi tutti, forse non ci sarà nemmeno bisogno di parlarne. Come quando non ci si interroga sul perché della preferenza per il rosso o il rosa, le pesche o le mele. Tutte però sono esperienze dell'anima. Questa è la cosa più bella. un saluto, chiara |
a cura di CHIARA |
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del 30/12/2007 12:11:51 |
E complimenti per avere scelto (nel senso di non represso) il tuo sentire.
Volevo anche dire leggendo anche i post degli altri, e anche i tuoi su Isay, che quando si parla comunque di innatezza o al contrario di scelte, comunque le discussioni facilmente diventano complesse e articolate e si mette all'opera la mente e la razionalità che forse tutte le risposte non ha. Un saluto di nuovo, chiara |
a cura di CHIARA |
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del 30/12/2007 13:56:31 |
grazie a te chiara...non ho mai voluto dare risposte, ma cercare di semplificare la questione. vedo che sri riuscita a capire il senso delle mie parola senza fermarti troppo al modo in cui sono state poste...purtroppo ho un mercurio in pesci quadrato a marte e saturno e, ma lgrado ami scrivere, credo risulti un po' complesso per gli altri comprendermi al meglio. non a caso amo la poesia...che procede per simboli. un abbraccio grandissimo!
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a cura di LAFCADIO |
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del 30/12/2007 14:28:31 |
Grazie, mi fa piacere!
Non ti preoccupare... anch'io ho mercurio quadrato a marte (guarda come scrivo male!!). Oltre agli aspetti difficili di mercurio, che magari ci fa prendere per forza quello che non lo è, ed a volte più indispettimento o sfida, credo - in generale- che se si vuole davvero discutere di qualcosa, bisogna lasciare ogni pregiudizio da parte, non partire da nessuna conclusione, riflettere tanto. Ci vuole tempo, analisi davvero di sé per non avere prosizioni forzate per paura o comodità (parlo sempre in generale, anche di me) ed aprirsi nel modo più sincero posibbile, senza pretendere la perfezione. Ti mando anch'io un caro saluto, chiara |
a cura di CHIARA |
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del 30/12/2007 14:35:52 |
Dimenticavo...
Credo sia una fortuna che qualcuno possa parlare direttamente di questo tema perché lo conosce bene. Quindi: grazie! ciao, chiara |
a cura di CHIARA |
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del 31/12/2007 11:15:54 |
Bene ragazzi ,mi sembra che siamo arrivati alla conclusione della ..storia...;
Abbiamo capito che non è possibile avere certezze di configurazioni astrologiche che formano la omosessualita' ;ora pensavo che la cosa è naturale che sia cosi' ;mi sembra di aver capito infatti che la omosessualita' è qualcosa- scusate il termine non so' definirla in altro modo - che si snoda tra due persone e dello stesso sesso ,quindi è naturale che non possiamo rintracciarla in un solo tema ma in un rapporto sinastrico tra due persone ed in questo caso tra due uomini ;quindi secondo me è attraverso una "sinastria" che possiamo trovare elementi che possano far pensare ad un "rapporto" - evidenzio rapporto - omosessuale ;io proporrei il metodo sinastrico classico perche' credo che la "fusione" di due personalita' è una illusione ,perche' si tratta ovviamente di due invidualita' ben distinte la cui individuazione del Se' corre o scorre su due binari ..diversi e tanto piu' ognuna delle due individualita' accettera' la "diversita" dell'altro tanto piu' i due proseguiranno insieme la strada della trasformazione ,dell'arricchimento reciproco comune - la fantasia fusionale fa' perdere infatti ad entrambi - come nei giochi d'Ombra -la propria identita' ,il proprio Se' ;ora personalmente non uso il metodo Combin ,integrato o Hand nelle sinastrie perche' a mio avviso puo' essere di relativa utilita' solo all'inizio del rapporto (nella famosa fase della seduzione e non dopo quando dalla passione si passa alla vera relazione ) quindi propongo di usare il metodo sinastrico classico tra due naturalmente maschi perche' gli indizi che possiamo trovare in una probabile omosessualita' potremmo rintracciarli non in un solo tema ma nel tema di coppia ;infatti la omosessualita' è qualcosa che mi sembra di capire si evidenzia in coppia ;a me non mi è mai capitato di fare una sinastria tra due omosessuali ma propongo una coppia di maschietti omosessuali fantastica il cui tema sinastrico evidenzia una forte attrazione in tutti i sensi ed una trasfigurazione idealizzante tipica dei rapporti di coppia ;una sinastria a a cui Tristano ed Isotta ,Romeo e Giulietta , Paola e Francesca fanno da baffo;eppure sono due uomini le cui nativita' sono )- - Freyburg 6-5-1856 ora 1830 - kESSWILL 26 - 7- 1875 ore 18:25 Guardate la sinastria e vedrete una attrazione fatale ,una omosessualita' attrattiva fuori dal comune )- Lafcadio che ne dici visto che sei interessato all'astrologia di aprire una sezione apposita di sinastrie di coppia tra omosessuali ? Lo spunto te l'ho dato. Buon anno a ..Tutti(e scusate se sono di parte sopratutto alle Donne) Arabello |
a cura di ARABELLO |
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del 31/12/2007 12:59:14 |
Innanzitutto mi è sembrato di cogliere un pò di contraddizione negli esposti di Galimberti, da una parte sostiene l'omosessualità ritrovandola in quelle culture citate, ecc., ecc. dall'altra mi sembra avere una visione piuttosto critica rispetto alle modalità di rapporto tra individui omosessuali.
Non so se abbiate avuto anche voi la stessa impressione. Non sono però d'accordo con Arabello e il suo ultimo post, in una sinastria si possono vedere le attrazioni, le dinamiche tra due individui, ma l'omosessualità non avviene solo perchè ci sono delle attrazioni di un certo tipo tra due persone (mi sembra di avere capito che sostieni ciò dal tuo ultimo post Arabello). Dal mio punto di vista è una questione a monte del rapporto con l'altro. E' come se tu domani Arabello incontrassi un uomo che magari ha tutte quella carattesithce con te come nella coppia che hai citato (che non ho ancora guardato) e ti trovassi implicato in una relazione omosessuale con lui. Io credo personalmente che se non ci sono determinate caratteristiche di fondo in entrambe le persone, l'attrazione non sfoci in un rapporto sessuale, ci sarebbero senz'altro delle forti affinità ma da qui ad avere un rapporto omosessuale per una persona normalmente eterosessuale ce ne passa!!!! Per ora l'idea che sento a me più affine è quella della difficoltà ad integrare le due energie maschili e femminili, così come evidenziabile nel tema natale dagli aspetti Luna-Sole, Venere-Marte, certo che sappiamo bene che non tutte le persone che hanno detti aspetti sono omosessuali, ma si può certo dire che abbiano delle difficoltà ad integrare e a identificarsi con entrambe le energie. Rimango dell'idea che un forte rapporto simbiontico con la madre e l'assenza del padre o il vissuto di un padre frustrante possano determinare un'identificazione molto forte del figlio maschio con l'energia femminile e spingerlo, dunque, per necessità, a ricercare l'energia maschile in un uomo e a sentirsi anche attratto da lui in senso sessuale, perchè l'impronta, la visione che ha vissuto, e con cui si è evidentemente totalmente identificato, è quella femminile. Credo che per natura siamo sempre portati a cercare nell'altro quello che ci manca o che dobbiamo sviluppare di noi stessi. E' vero che siamo attratti dal simile, per quella "corrispondenza di amorosi sensi", ma abbiamo anche bisogno del nostro opposto per meglio svilupparci e integrarci in tutte le nostre parti. Credo che qui sia il lavoro evolutivo più importante per noi. Poi certo per ogni individuo è diverso, perchè ognuno ha il suo percorso qui, con le proprie difficoltà e le proprie energie e dinamiche da scoprire, integrare, ecc. Questo per ora è il mio pensiero e sono piuttosto ferma nell'idea che analizzando temi di veri omosessuali, cioè di coloro che veramente hanno solo rapporti con lo stesso sesso si possano ritrovare queste caratteristiche. Per ora il caso di Lafcadio e del suo amico ci confermano questa tesi, vedremo se nel tempo si smentirà o si rinforzerà. Cari saluti e auguri di Buon Anno a tutti!!! Chiara Inesia Io credo ciò vada al di làindubbiamente, ma se dette attrazioni avvenissero in persone che non sono omosessuali questo non si tradurrebbe di certo in un rappo |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 31/12/2007 18:45:31 |
Non credo che sia un problema a monte ;secondo me non si nasce omosessuali ma si diventa a meno che vogliano ribaltare i nostri cromosomi e dna biologici (andare contronatura ) ;tra donna ed uomo c'è una differenza genetica diversa (cromosomi xx e xy );secondo me dobbiamo andare contro-cultura e non combattere la natura,non contronatura) .
Personalmente mi sono interrogato della questione per una relazione che ho avuto con una donna il cui marito si era accorto di essere omosessuale dopo la nascita del suo primo figlio . Una cosa secondo me è sentirsi omosessuali ed una cosa è essere omosessuali e nessun medico fino ad oggi mi sembra in grado di emettere una diagnosi . E' sempre nella relazione con l'altro che ci si scopre omosessuali . E non potrebbe essere inversamente visto che la nostra identita' si rileva e si scopre solo attraverso l'Altro . Se il mondo fosse fatto di soli uomini o solo donne nessuno sarebbe un omosessuale . Arabello |
a cura di PER CHIARA |
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del 31/12/2007 19:00:23 |
Sulle due persone enigmatiche di cui ho postato i dati....naturalmente era provocatorio e non si tratta di omosessualita' colclamata ma ..latente ....;si tratta di Freud e Jung ;una sinastria che uno dei miei maestri di astrologia Ciro Discepolo additava come esempio .
Se la vedi e l'analizzi è davvero fantastica )- Arabello |
a cura di PER CHIARA |
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del 31/12/2007 19:04:41 |
cari amici,
in effetti, l'omosessualità è sempre esistita ma non nel modo in cui si manifesta oggi. In effetti, nell'antichità.. molti uomini avevano rapporti con i ragazzi: erano i mentori che avevano anche il compito di iniziare fisicamente i ragazzi, loro allievi. Tuttavia via poi tutti avevano mogli e amanti.. e si riproducevano. L'omosessualità come esclusività è un fatto solo degli ultimi anni.. così come lo è l'idea di vivere con una persona dello stesso sesso in coppia. Questo è un fatto del tutto nuovo nella storia. Un saluto. Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 31/12/2007 20:45:57 |
Ricordo la prima volta ;ero in Svizzera e passeggiavo in un viale che costeggiava un lago ,quello di Intelaken ;sul viale che costeggia il lago di interlaken chiesi ad una stupenda bionda rossastra delle informazioni turistiche ;lei conosceva solo l'inglese ed io allora solo la lingua napoletana ...,tra carte geografiche di mezzo e linguaggi diversi ed incomprensibili passammo al linguaggio universale e ci ritrovammo nudi sotto una barca in riva ad una insenatura assolata del lago...)-
Una "iniziazione" indescrivibile ;continuammo nel suo albergo senza interruzioni per due notti ....; Arabello |
a cura di ARABELLO |
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del 31/12/2007 21:03:07 |
Bene ragazzi,io adesso vi lascio.
Ho scelto di passare il capodanno in una piazza di Roma ...; Se siete Donne ..rosse,bionde o more io vi amo tutte quante )- Fate un fischio e chiamatemi . Buon Anno a tutte le Donne del Mondo . Arabello |
a cura di ARABELLO |
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del 01/01/2008 14:23:37 |
Ciao Arabello,
credo che già dal tuo penultimo intervento si possa capire che hai già iniziato a bere un goccettino per poi fare baldoria stanotte vero? Con simpatia Ale |
a cura di ALE70 |
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del 01/01/2008 19:20:47 |
E' quello che consiglio io a tutte le Donne che hanno problemi con il maschile(problema inverso )e che si buttano con il femminile ;tante bollicine frizzanti che (tema inverso) stordiscono la mente e la paura del rapporto con il maschile .
Pensa che tutte le Donne -ma proprio tutte- per riappropriarsi della loro componente femmnile e della propria identita' di Donna (e quindi di Dea) devono passare per il "maschile" . Giunone deve incontrare il suo Zeus ,Medea il suo Giasone ,Didone deve incontrare incontra Enea ...Arianna e Teseo ;Alcesti deve sacrificarsi per il suo Admeto ;Artemide che pensava di farcela da sola senza il maschile vive pero' male perche' ha un gran bisogno di maternita' e quindi deve passare anche lei per il maschile ;Afrotide- la zoccola moderna - era dominata dal principio del piacere (quindi non ha bisogno di stordirsi delle bollicine di champagne e spumante - la donna indipendente ,autonoma e seducente che non vive ne' cerca rapporti a lungo termine ma come opportunita' di crescere ,sempre nuovi partner che le permottono di mettersi in gioco e quindi la possibilita' di vivere la propria seduzione (cambiare partner le serve per sentirsi viva ...per sentirsi sicura delle proprie capacita' seduttive )anche Psiche riconquistare il suo amato per uscire dalla sua inconsapevolezza ...;poi c'è la storia di Persefone (una bellissima storia) che non ne voleva sapere degli ..uomini ma dovette incontrare Ade e divento' regina e guida degli inferi ..e cosi' via..tante storie bellissime e sempre passando per il "maschile" che tutte le Donne diventano consapevoli (tanne qualche caso raro...come Dafne che per evitare il maschile si fece trasformare in pianta ma aveva dei problemi attraeva il maschile ma non appena qualche maschietto cadeva nella sua trappola lei lo rifiutava ;poi c'è la vicenda di Psiche ed Amore(il maschio è Amore) ..anche Lei Psiche cercava nell'altro l'elemento maschile e dovette fare certe fatiche per riavere Psiche ;insomma tante storie come Giulietta e Romeo ,Lancillotto...e Paolo e francesca;sembra che si sia salvata solo Beatrice ma solo perche' il povero Dante era omosessuale - gay )- Arabello |
a cura di CHAMPAGNE A TUTTE LE DONNE!! |
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