IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
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DISCUSSIONE: malattia e destino |
A giorni mi arriverà questo libro:
malattia e destino di Dethlefsen Thorwald e Dahlke Rüdiger. Qualcuno di voi l'ha letto? Mi ha incuriosito il modo in cui viene trattata e presentata la malattia, cioè come esternazione di un disagio emotivo interiore. Questa è la descrizione nel caso abbiate voglia di leggerlo: Noi diciamo che la salute è il nostro bene più grande. Che significato hanno allora le malattie nella nostra vita? Per lo psicologo Thorwald Dethlefsen e il medico Ruediger Dahlke non esistono tante malattie che si possono curare, ma soltanto una malattia che fa parte integrante della condizione patologica dell'uomo e si manifesta in molteplici forme. Questa malattia accompagna l'uomo per tutta la vita e sfocia infine nella morte. Essa fa parte della vita come l'aria fa parte del respiro, e indica che l'uomo vive in un campo di tensioni i cui sintomi non possono essere eliminati, oppure possono esserlo solo a livello superficiale e transitorio con medicine e operazioni. Quelle che noi chiamiamo malattie sono soltanto sintomi di quest'unica malattia, segni che dobbiamo imparare a interpretare. Gli autori ci mostrano quindi che cosa vogliono dirci inferzioni, mal di testa, incidenti, disturbi cardiaci o gastrici ecc. Tutti i sintomi infatti hanno un più profondo significato per la vita di ognuno di noi: trasmettono un messaggio che viene dalla psiche. Con l'aiuto di questo libro il lettore può imparare ad accettare e a capire fino in fondo i propri sintomi e il loro messaggio. |
a cura di sonia |
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RISPOSTE |
del 05/12/2007 12:59:27 |
L'ho letto cara Sonia,
ti torno a raccontare qualcosa nel pomeriggio perchè ora sono un pò presa...bello e molto utile ....aspettami Bruna |
a cura di BRUNA |
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del 05/12/2007 14:28:52 |
Cara Sonia,
mi interesso di psicosomatica da tantissimi anni e posso dirti che è assolutamente così. Esiste fondamentalmente una malattia: quella dell'anima e guarita quella, possiamo cominciare a vedere che anche il nostro corpo si guarisce. Il problema sta nel rendersi conto che i sintomi sono veramente i nostri amicie e non nemici da distruggere con medicine che li sedano non facendoci più comprendere e mantenere un contatto con il corpo. Un abbraccio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 05/12/2007 14:44:34 |
Cara Sonia,
ti dicevo bellissimo libro, insenga molte cose interessanti, lo stile è un pò rigoroso (per come lo sento io) tanto che un giorno, leggendo che "i peggiori difetti che non sopportiamo nel nostro partner sono nostre qualità al di sotto della soglia di coscienza", visto che in quel momento mi sentivo tanto incompresa da mio marito (erano vari anni fa), volevo scaraventare il libro dalla finestra, neanche fosse stato una persona! Ricco, utile, ti insegna a ragionare per analogia e simbolismo e a trovare messaggi in ciò che il corpo esprime come disagio. Ciao, Bruna |
a cura di BRUNA |
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del 05/12/2007 15:19:26 |
è stato uno dei miei primi libri in materia e sono perfettamente d'accordo con coloro che lo hanno scritto.
Trovo molto interessante anche :ogni sintomo è un messaggio di C.Rainville e un libro che a me è piaciuto tantissimo sono le 5 ferite emozionali di L:Bourbeau . Con il mio maestro di astrologia abbiamo poi fatto uno studio applicando queste ferite ai segni astrologici:veramente figo! Ragazzi è tutto un mondo da scoprire e quando entri in queste materie ti accorgi che la verità non è una.......ci sono tante verità.. |
a cura di MIRELLA |
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del 05/12/2007 15:32:07 |
Cara Mirella,
ho anche gli altri 2 libri che citi, in particolare quello dei sintomi della Rainville è utilissimo, perchè molto dettagliato. Li ho usati tanto anche io. Il corpo è il nostro più grande amico sulla terra ...(titolo di un altro non ricordo ora se della Bourbeau o Rainville). ciao ciao Bruna |
a cura di BRUNA |
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del 05/12/2007 16:16:29 |
care amiche,
il nostro corpo è intelligente, come lo è la nostra psiche; inoltre queste due parti di noi non sono separate, ma comunicano. Il corpo però è più antico, ha più strumenti per farsi conoscere e comprendere; inoltre, i suoi sintomi sono inequivocabili e quindi siamo obbligati a vederli, mentre quelli della psiche tendiamo a sottovalutarli se non addirittura ad ignorarli.. per questo a volte la pische delega al corpo l'ingrato compito di farci comprendere. Un saluto LIdia |
a cura di LIDIA |
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del 05/12/2007 22:43:54 |
Grazie per le vostre risposte e per i suggerimenti anche sugli altri libri che ho già inserito in lista.
Non appena lo avrò letto vi saprò dire. |
a cura di SONIA |
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del 06/12/2007 08:06:43 |
Ciao Sonia,
non volevo infilarmi anche qui ma.... quando si parla di psico-somatica non posso non esserci. Se vuoi una visione un pò diversa dai libri già citati e senz'altro utili potrei consigliarti "Medicina Universale e il Settimo Senso" di Nader Butto, è un pò complesso come libro, ma penso che quello che potrebbe interessarti è la correlazione tra organo e conflitto, lui la affronta dal punto di vista fisiologico, così come l'organo ha fisiologicamente delle funzioni, così ha la stessa funzione emozionale. E' un pò tecnico e scientifico, per certi aspetti, ma così credo che ne faciliti anche la comprensione, perchè segue una coerenza molto logica. Poi sono perfettamente d'accordo con ciò già espresso sopra da Lidia e Mirella, e soprattutto con quest'ultima nel sostenere che alla fine ....le verità sono tante!!!! Ognuno di noi si farà la propria e dunque anche tutti questi testi ci aiuteranno a farci la nostra idea e a poter ascoltarci meglio, ma così come anche mi ha insegnato la medicina convenzionale, ciò che si studia sui libri è poi talvolta molto diverso da ciò che si riscontra nella realtà. Perchè appunto ognuno di noi ha la propria realtà, i propri filtri e anche se presenta la stessa malattia di un altro, non sempre la causa è la stessa, così come non tutti i corvi sono neri (dice sempre J.Grinder! Un grande in bocca al lupo per le tue ricerche! Ciao! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 06/12/2007 08:42:52 |
cara sonia, il libro di cui parli è da tempo che gli sto dando la caccia, come anche quello della rainville di cui ho trovato la prefazione in internet...questo perchè desidero conocere di più sulla psicosomatica e ritengo che tutte le patologie in fondo nascono da un problema emozionale, dell'anima di cui noi non ne siamo consapevoli, ma sono anche convinta che tutto cio non esaurisca completamente la causa; mi spiego meglio anche i fattori esterni sono importanti, come l'inquinamento, il fumo, alimentazione non corretta ecc..
e non possono non essere considerati.. questo mi porta a pensare che la malattia si manifesta quando c'è un incontro tra fattori interni e quelli esterni. naturalmente è una mia considerazione e non so se è corretta..cmq cercherò di approfondire anche perchè sto cercando le cause che 7 anni fa mi hanno portato a subire l'asportazione della cistifellea per calcolosi. Ho letto, su un libro della Garavaglia "diario di psicosomatica", c'entra molto la paura, in effetti è un sentimento che ci convivo da quando ero molto piccola, un energia scura e pesante che mi si stringeva addosso di cui solo oggi a 44anni sto cercando di comprendere .. per cui è come se attraverso quei calcoli tutte le mie paure sono venute a galla per guardarle in faccia..ricordo che volevo subito operarmi come se avessi l'esigenza di liberarmi, di buttare fuori tutto, anche se ne avevo paura ma la voglia di liberarmene era più forte e poi non volevo più soffrire per il dolore delle coliche. se qualcuna di voi puo dirmi qualcosa in più, mi aiuterebbe a capire meglio .. a presto |
a cura di PAOLA |
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del 06/12/2007 10:17:48 |
Cara Chiara, grazie anche per il tuo suggerimento. Di tecnico conosco però molto poco, la mia era una voglia di scavare un pò di più e cercare il modo per stare meglio con me stessa e il mio corpo...io poi ho anche un Sole alla fine della sesta congiunto al discendente.
Grazie ancora! Cara Paola, che coincidenza...ma a me è andata un pochetto peggio perchè oltre alle coliche dolorose dei periodi precedenti l'operazione ho subito il tuo stesso intervento con complicazioni a non finire ma 7 anni fa all'età di 23 anni. Avevo lasciato tutti stupiti, pensa che un solo calcolino mi stava distruggendo perchè addirittura mi si era andato a incastrare nelle vie biliari ostruendo il passaggio della bila, un disastro insomma. E per un intervento a detta di tutti semplice avevo passato quasi un mese in ospedale. Nel mio caso credo sia stato complice un senso forte d'impotenza, di nervoso e di frustrazione che provavo nel periodo antecedente a causa di una relazione finita male e che non era neanche stata quel granchè in corso di per così dire svolgimento. A rileggervi! |
a cura di SONIA |
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del 06/12/2007 11:32:42 |
cara sonia, si è proprio una coincidenza e hai avuto anche tutte quelle complicazioni che io ho cercato di evitare volendomi operare subito!
Cmq credo che quando non riusciamo a elaborare i sentimenti negativi..questi emergono attraverso il fisico attraverso sintomi e malattie..aiutati anche da fattori esterni, chiaramente. in internet ho letto uno scritto di Dahlke che riporto in parte perchè troppo lungo: Ciò che rifiutiamo a livello di coscienza e crediamo di poter rimuovere, ignorandolo, approda in realtà, per usare la terminologia di C.G. Jung, nell’ombra. L’ombra è quindi costituita da tutto ciò di cui non vogliamo prendere atto e che non vogliamo accettare, ma che preferiamo ignorare. È perciò diametralmente opposta all’Io, che è invece formato da tutto ciò che accettiamo con piacere e con cui ci identifichiamo. Per questo motivo nessun Io e nessun individuo saranno contenti di imbattersi di nuovo negli elementi che sono stati relegati nell’ombra. Ma poiché l’ombra è una parte necessaria della nostra totalità, possiamo divenire sani, cioè interi, solo integrandola. Un uomo completo è, infatti, costituito da Io e ombra. ciao ..devo andare al lavoro.. a presto! |
a cura di PAOLA |
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del 06/12/2007 12:10:47 |
Care amiche,
ho letto molti dei libri citati e sicuramente vedrò di procurarmi quello citato da Chiara Inesia, visto che l'argomento mi interessa particolarmente. Intervengo im merito alla considerazione che ci sono molte verità...io credo che di VERITA' ce n'è una ma ci sono MOLTE STRADE per arrivarci. Non vi sembra ? ciao Lara |
a cura di ARAL |
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del 06/12/2007 13:36:36 |
cara Sonia,
il libro della Reinville lo trovi sicuramente entrano dal sito nella sezione "bibliografia"... vedrai che lo trovi nel Giardino dei libri.. Un abbraccio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 06/12/2007 17:04:49 |
ciao a tutti,
volevo inserirmi nella discussione perchè da sempre il tema malattia mi appassiona. Sono una naturopata che si interessa di psicomatica e ho letto tutti i libri che citate. Visto che nessuno ne ha parlato volevo sostenere e consigliarvi fortemente di avvicinarvi alla medicina di Hamer (www.nuovamedicina.com). Sto facendo dei corsi interessantissimi per conoscere questa nuova concezione che capovolge letteralmente ogni pensiero medico diagnostico e terapeutico, dando finalmente spazio (con prove scientifiche e biologiche fondate - anche se non ancora riconosciute dai paradigmi ufficiali) alla causa psichica/emotiva della "malattia"(si va dalle carie al tumore). Metto le virgolette perchè per hamer le malattie non esistono, sono soluzioni di conflitti quindi quando ci ammaliamo dovremmo essere contenti... so che il discorso è difficile, e non può essere fatto qui, ma credetemi sulla fiducia... cercate di conoscere questa nuova medicina: è davvero un modo nuovo e incredibile di vedere e onorare le meraviglie della natura e il nostro essere profondamente divini perchè incarnati nella materia, in un corpo intelligente, che non impazzisce mai... Dal punto di vista astrologico, sarebbero interessanti due cose: fare l'oroscopo da Hamer perchè è raro trovare qualcuno che è riuscito in una rivoluzione scientifica e culturale di tale portata. MI piacerebbe sapere che tema natale ha, se è un uraniano o cosa. Ma non ho ancora trovato i dati. L'altra cosa riguarda la possibilità di rintracciare la predisposizione ai 4 tipi di conflitti generali (per es. il conflitto di autosvalutazione - saturno???) che hamer pone alla base delle cosidette malattie nell'oroscopo. La logica è un po' quella dell'astrologia: pianeti/segni/case, i conflitti base vengono via via dettagliati dal tipo di tessuto interessato, dal tipo di formazioni cellulari, ecc. In questo modo hamer - sulla base di una casistica impressionante - ha costruito una mappa dettagliatissima che unisce ogni malattia ad uno specifico conflitto e solo a quello. Secondo me astrologicamente (ex post, naturalmente) nel tema natale assieme ai transiti è possibile vedere quale conflitto si è attivato e per quanto tempo. Questa è una delle cose più difficili della medicina di hamer perchè purtroppo certi conflitti non sono risolvibili... cara lidia, penso che coniugare hamer e l'astrologia - sei bravissima anche nel campo della psicosomatica - ti darebbe grandissima soddisfazione e saresti l'unica a poterlo fare davvero. Conto su di te!!! un bacio e una promessa: sarò al congresso!!! Chiara BZ |
a cura di CHIARABZ |
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del 06/12/2007 20:54:09 |
cara Chiara,
conosco a grandi linee il pensiero Hammer e concordo sul fatto che la malattia sia psichica e origini da conflitti che non possono salire alla coscienza. Il suo libro l'ho trovato però un po' semplicistico.. forse oggi i medici che seguono la sua scuola.. sono in grado di dare qualcosa di più..o di spiegare meglio il suo pensiero. Io lo vidi circa 15 anni e forse non riusci' a spiegare bene ciò che pensava anche se compresi bene la finalità della sua medicina sottosopra: in ogni caso ritengo geniale certe sue intuizioni. Un abbraccio Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 07/12/2007 08:33:01 |
Ciao a tutti,
anche io sono dell'idea di Lidia per quanto riguarda Hamer, l'ho seguito un pò e indubbiamente per certi aspetti è davvero interessante, individuare il focolaio a livello cerebrale tramite la tac, a cui corrisponde un determinato organo a cui corrisponde un determinato conflitto è senz'altro molto interessante. Ma ho trovato molte imprecisioni e non mi sembra proprio che per ogni organo ci sia un conflitto, anzi... mi sembra che tratti lo stesso conflitto per diversi organi in certi casi e questo non può essere, a mio avviso, poichè ogni organo ha una sua funzione precisa e dunque ha anche una funzione emozionale precisa. Poi Hamer pensa che tutto parta dal cervello, mentre, e ce lo conferma anche la fisica quantistica, il nostro cervello non è che un analizzatore di onde! Per questo mi sento molto più in sintonia con il metodo di Butto, che sto sperimentando da 4 anni e che trovo, per la maggior parte dei suoi fondamenti, davvero molto coerete, logico e scientifico basandosi proprio sulle leggi quantisitche. Poi personalmente non credo si possa attribuire alla malattia sempre il significato di risoluzione del conflitto, nella mia pratica clinica infatti la maggior parte delle persone che vengono al mio ambulatorio con una malattia presentano ancora il conflitto e anzi, non l'hanno risolto proprio per niente. Hamer è partito con la sua medicina dopo avere sviluppato lui stesso un cancro al testicolo in seguito alla perdita del figlio, allora potremmo anche pensare che il suo pensiero della risoluzione del conflitto ha fatto davvero accadere la guarigione e, dunque, ciò potrebbe servici come incredibile esempio del potere della mente, del pensiero!!!! Tra l'altro lui è un tedesco e sia per le caratteristiche del suo popolo, che per le sue proprie caratteristiche psico-fisiche, ha una mente molto forte, è razionale, maschile e, dunque, chi è molto forte nel pensiero può davvero vedere materializzare ciò che pensa!!! La cosa bella della terapia Hamer è proprio che sostenendo che il cancro è la risoluzione del conflitto il pensiero si mette in un'ottica positiva e ciò che pensiamo poi lo creiamo, poi comunque le persone sono accompagnate in un setting terapeutico, se non sbaglio, dove si parla del loro conflitto e, dunque, ecco la possibilità di elaborazione del problema e conseguente guarigione. Ci sono comunque varie teorie sull'origine del cancro e io mi sento più in sintonia con altre, comunque ognuno si accorderà con ciò che meglio crederà, poichè come dicevamo, anche questi grandi geni, vedono solo una parte della realtà, o meglio, hanno la loro visione della verità e chi si sentirà in sintonia con quel tipo di visione vi aderirà e altri invece aderiranno ad un'altra. Comunque l'importante credo sia sperimentare, provare i vari metodi, i vari approcci e poi farsi la propria esperienza e, dunque, trarre le proprie conclusioni, che ovviamente saranno sempre un pò diverse dal maestro da cui abbiamo imparato ....l'alunno supera sempre il maestro, no? Sennò non ci sarebbe evoluzione.... Un caro saluto a tutti! Chiara Inesia |
a cura di CHIARA INESIA |
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del 10/12/2007 09:38:30 |
Cara Lidia
penso che sarebbe molto interessante affrontare l'argomento malattia/somatizzazioni sotto la tua esperta guida. Magari ne potremmo parlare nel Blog una volta esaurito l'argomento in corso. Un caro saluto Francesca |
a cura di FRANCESCA |
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del 08/01/2008 13:37:28 |
Quando capiremo che anche la malattia è un fenomeno esterno che ci sta indicando (a volte urlando)che si tratta di qualcosa che ci sta succedendo internamente, allora avremo fatti tutti dei gransi passi avanti anche nell'assumerci la responsabilità della nostra guarigione, perchè sono convinta che guarire dipende da noi e da come riusciamo a ritrovare il nostro centro. Oltre al libro già citato "Malattia e destino" consiglio uno stupendo libro intitolato "Benattia" - Casa Editrice IPSA- (esattamente il contrario di "Malattia") di Luciano Oliviero un medico che si è convertito alla medicina Omeosinergetica del Dr. Monsellato, una vera disciplina che allinea corpo, mente e spirito. Se volete vi invio anche altri dettagli. Buona lettura!
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a cura di EVA |
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del 16/01/2008 12:55:59 |
care amiche,
per me va bene parlare di psicosomatica.. magari mi farebbe piacere essere affiancata da Chiara Inesia in modo da poter avere entrambe le visioni in quanto lei è medico ed è anche importante conoscere bene quali sono le funzioni di un "organo" all'interno del nostro corpo.. per comprendere bene il corrispondente sul piano psicologico. Sono dell'idea anche io che i conflitti sono tanti, non tutti risolvibili.. ma, anche in quest'ultimo caso, se diventano coscienti.. si impara a convivere.. scegliendo.. anzichè lottare con l'ambivalenza. Un saluto Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 20/02/2008 10:00:51 |
cara Chiara Inesia,
concordo perfettamente con te sul fatto che le persone si ammalano proprio perchè non riescono a risolverli i conflitti.. magari la malattia fosse la risolutrice... perchè allora non avremmo tutti questi problemi. Io credo che la malattia sia una modalità per EVIDENZIARE che qualcosa a livello profondo non può arrivare alla coscienza..e poi, bisognerebbe parlare della scelta del tipo di malattia che, indubbiamente è sempre quella più vicina al problema.. ma quello che intendo io è la scelta della MALATTIA FISICA o della MALATTIA PSICHICA.. E' abbastanza interessante il fatto che PANCHERI, leader in Italia della medicina psicosomatica sostenga che forse, il bambino "sceglie" nei primissimi anni di vita su quale piano evidenziare i disagi.. Infatti, l'asse 6A 12A a mio avviso ci parla simbolicamente proprio del rapporto tra la parte materiale e la parte psicologica o spirituale. Indubbiamente la somatizzazione indica che la persona ha scelto il CORPO come teatro per le sue battaglie.. ma, in molti casi non è così e si scegli invece il sintomo PSICOLOGICO. Questo è ancora un mistero e parrebbe che il bambino,nelle sue prime manifestazioni di interazione con l'ambiente sia in grado di "decidere" (metto tra virgolette le parole scegliere e decidere, perchè, indubbiamente non si tratta di un livello cosciente, ma forse di una consapevolezza diversa e remota) come interagire con il mondo esterno. Ciò che è certo è il fatto che un bambino che ha visto sempre sintomatizzare a livello psicologico può essere più facilitato a lavorare a questo livello, come se lo conoscesse meglio e quindi si trovasse più a suo agio nel manifestare disagi di organizzazione della personalità.. Chi, invece, è vissuto ad esempio con una madre spesso malata, ha più facilità di portare fuori i conflitti a questo livello. E' interessante il fatto che sembrerebbe che le persone che sono affette da gravissimi disturbi di organizzazione della personalità quali le psicosi.. non sviluppi mai il CANCRO.. (ci sono notevoli studi in questo senso) quasi che, le due malattie venissero considerate alla stessa stregua da un punto di vista di intensità e, chi ha la prima, non ha mai la seconda e viceversa. Che ne dite? Un saluto Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 13/05/2008 16:56:41 |
Cara Sonia, ho letto il libro e vorrei integrare il brano che hai portato con un altro sempre tratto dallo stesso testo, che trovo illuminante nonchè bellissimo e che sento straordinariamente "vero". Credo che sia importante capire il senso della malattia trovando le risposte dentro di noi, dentro la nostra inquietudine e il desiderio di far coincidere l'"interno" con l'"esterno". Grazie del tuo contributo:
"…"L’uomo…diede retta ai suggerimenti del serpente e volle ottenere la conoscenza, volle sapere che cosa è bene e che cosa è male. Si separò quindi dall’unità – e ora sa che cosa è bene e che cosa è male. La conoscenza divenne per lui un veleno – e per questo solo la conoscenza stessa può essere per lui una medicina, perché “similia similibus curantur” (“il simile si cura col simile”). L’uomo si ammala per la polarità della conoscenza e spera nella guarigione. La situazione patologica consolida l’umanità. La malattia è la grande chance dell’uomo, perché solo in quanto ammalato egli può essere curato e diviene capace di guarigione. La malattia è il peccato originale microcosmico ed è sempre un dissidio con Dio – la guarigione è la conciliazione con Dio. Tutte le misure esterne che portano alla guarigione possono fornire soltanto condizioni formali per questo evento… Solo quando l’uomo è pronto ad assumersi tutta la responsabilità di quello che vive e che gli accade, scopre la significatività del destino…Niente è casuale…non ci si ammala a caso, non si viene investiti a caso da un’automobile, non si nasce a caso da genitori ricchi o poveri…dietro ogni evento c’è una legge… La malattia del nostro tempo è la mancanza di significato della vita, e questa mancanza di significato ha sradicato l’uomo dal cosmo. La mancanza di significato è il prezzo che l’umanità ha dovuto pagare per il suo tentativo di evitare la responsabilità…Chi è disponibile ad assumersi la responsabilità del proprio destino, si ritrova inserito nelle leggi di questo universo e perde tutte le paure in quanto ha ritrovato il rapporto con la sua origine prima… Solo la conoscenza della propria origine prima consente all’uomo di riconoscere il proprio fine…il fine è la perfezione. La perfezione è l’espressione dell’unità. Questa unità noi la chiamiamo Dio.” Brano tratto dal libro “Il destino come scelta” di Thorwald Dethlefsen (Edizioni Mediterranee) |
a cura di EVA |
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del 15/05/2008 10:44:45 |
cara Eva
bello...bello....bello...... grazie lara |
a cura di ARAL |
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