Storia di un progetto di speranza contro lo sterminio
…Ho ripreso volutamente il titolo di un ciclo di conferenze che si sono tenute (e continueranno a tenersi prossimamente) in varie città italiane, cui invito tutti a partecipare. Non è un tema facile, è giusto che lo sappiate.
Sono tante le emergenze e le tragedie che feriscono questa Terra. Toccano gli uomini, gli animali e l’ambiente. Ognuna di queste tragedie ha pari dignità. La sofferenza è intollerabile ogni volta che infligge, per mano della crudeltà umana, un’offesa alla vita.
Vorrei dedicare queste righe al coraggio di una ragazza italiana e al suo progetto visionario. Straordinariamente concreto. Come la sua vocazione a cui non ha potuto sottrarsi. Ne parlo perché l'ho conosciuta.
“A volte la vita ti porta in posti che non avresti mai pensato di visitare, ti porta a guardare negli occhi persone e animali di cui non pensavi di dover un giorno incrociare lo sguardo. E allora cambia qualcosa che ti impedisce di tornare alla tua rassicurante quotidianità, anche se fai di tutto perchè ciò avvenga. E' quello che è successo a me. Nulla di straordinario nella mia scelta, ci tengo a precisarlo: nel fare ciò per cui si ha passione non c'è alcun merito, solo la capacità di aprire gli occhi di fronte a un segnale stradale che ti indica la direzione da prendere. E anche se la meta è piena di dolore - è inutile nasconderlo -, le soddisfazioni che ne possono venire sono più grandi della miseria e della sofferenza che mi circonderanno. Ne sono certa".
Lei è Sara Turetta, classe 1973, nata il 15 Febbraio nel segno dell’Acquario. Aggiungo, ascendente Acquario. Una donna controcorrente, fedele alla sua natura uraniana, come vedrete. Tutto comincia nel 2001, quando giovane pubblicitaria in carriera in una delle più prestigiose agenzie del mondo e attiva nel volontariato cattolico e animalista, riceve una serie di email disperate dalla Romania. Cosa stava succedendo? L’allora Sindaco di Bucarest Traian Basescu – oggi Presidente della Romania - aveva dato il via alla campagna di sterminio dei cani randagi.
Uno sterminio perpetrato con crudeltà inaudita: elettrolocuzione, bastonate, avvelenamenti, iniezioni letali direttamente al cuore con lunghe e atroci agonie, morte per fame e sete, ...oltre alla morte, ogni giorno a migliaia, per le strade del Paese. Uno scempio ampiamente documentato e oggetto, in Europa, di numerosissime campagne di protesta. Ancora oggi è questa la realtà di Bucarest e di tutta la Romania. Nella sola capitale rumena, in 4 anni sono stati uccisi oltre 200.000 cani. Milioni in tutta la Romania. Sempre con la stessa inaudita crudeltà. Il randagismo, autentica emergenza nazionale, è il risultato della dissennata politica del dittatore Ciausescu quando obbligò intere comunità contadine all’inurbamento, costringendole ad abbandonare i propri animali.
"Che fare?” si chiede Sara. Decide di trascorrere le sue vacanze, nell’agosto del 2001, a Bucarest e caricato il suo furgoncino di provviste e materiale medico, parte, pensando di tamponare le emergenze più gravi. Tornerà sotto shock e con un senso d’impotenza insopportabile. Corre in Romania altre sei volte poi la decisione: lasciare la carriera, il marito e la vita agiata per trasferirsi a Cernavoda, a 150 Km da Bucarest, l’unica città il cui Sindaco George Hansa, decide di accettare il suo progetto: la sterilizzazione a tappeto dei cani come unico strumento per arginare il dramma dei randagi e salvarli dall’orrore dello sterminio. Per convincere le autorità locali porta argomentazioni statistiche, economiche e pratiche. Non ultimo il documento ufficiale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - l'OMS - in cui si dichiara la validità incontrovertibile di questa pratica come l' unica praticabile per combattere il fenomeno del randagismo endemico.
Alla fine del 2002 con il solo aiuto economico di privati e di associazioni animaliste in Italia e all’estero, parte la ristrutturazione di un edificio fatiscente dato in comodato d’uso, a Cernavoda. Volontà di Sara è avviare quanto prima le sterilizzazioni, procedendo alle catture con metodi non violenti e al rilascio nel territorio dei cani sterilizzati, resi riconoscibili attraverso marcatura auricolare. Scopo del rilascio è garantire il presidio delle risorse alimentari, con il fine di impedire che si possano insediare nuovi soggetti non sterilizzati, facendo barriera territoriale e creando aree, in progressione, a crescita zero.
Nasce il rifugio, che accoglie gli animali in condizioni di gravissima difficoltà. E nasce la clinica veterinaria, dando lavoro a giovani veterinari rumeni e a maestranze - operai, addetti amministrativi e personale paramedico - che, finalmente, trovano uno stipendio dignitoso per vivere. Una fortuna, nella povertà dilagante in tutta la Romania.
Da allora Sara non s’è mai fermata. In quattro anni ha sterilizzato più di 6000 cani; ha letteralmente fermato la crescita demografica dei randagi del territorio di Cernavoda, e altri Comuni hanno accettato – dopo estenuanti trattative - il suo progetto di controllo ‘non cruento’ del randagismo. Contemporaneamente ha portato avanti, con volontà d'acciaio, la campagna per le adozioni internazionali, siglando accordi di collaborazione con le più accreditate associazioni animaliste estere. Tra le ultime iniziative, la messa in funzione della clinica mobile, che si occupa di sterilizzare i randagi 'a tappeto' prelevandoli in zone difficilmente raggiungibili. Per tutti coloro che poverissimi (e sono tantissimi) posseggono un animale, offre la sterilizzazione, le cure e l'assistenza veterinaria gratuita. Contemporaneamente ha avviato un programma di educazione nelle scuole, per avvicinare i bambini e i giovani al rispetto verso gli animali e la 'vita': "…perché il futuro della società rumena ha bisogno di speranza e di valori in cui nuovamente credere, seminati in cuori e menti libere dalla paura e dal dolore".
Sostenuta da una fede incrollabile e da una credibilità costruita sul campo, a costo di sacrifici immensi, oggi raccoglie la fiducia di tanti sostenitori che le consentono - attraverso le donazioni - di portare avanti il suo progetto. Così come tanti veterinari - provenienti da tutta Europa - hanno prestato la propria professionalità, a titolo volontario, con soggiorni sul posto.
Una nota a margine…E' imminente l'ingresso della Romania nell'UE…neppure i rapporti di Amnesty International sembrano impedirlo. E si parla di violazione dei diritti umani. Tuttavia la corruzione economica e politica dilagante in questo Paese sembra aver tacitato le coscienze…
Concludo chiedendo a tutti di collegarsi al sito www.canibucarest.it e www.savethedogs.it per dare sostegno concreto al lavoro di Sara. Ci sono tanti modi per farlo. Eccovene alcuni:
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Se abitualmente volate con Alitalia regalate all'associazione i vostri Punti Mille miglia: un regalo che non ha prezzo per i cani rumeni, perchè vale quanto la loro vita! Aiutateli a far viaggiare gratuitamente i volontari che accompagnano i sopravvissuti allo sterminio, verso le adozioni! |
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Potete fare una donazione sul conto corrente dell'associazione per regalare una cuccia, per adottare a distanza uno dei 230 cani custoditi nel rifugio di Sara, a Cernavoda, o per consentire di comprare i medicinali necessari alle cure. |
Insomma… COLLEGATEVI E DATE IL VOSTRO PICCOLO MA IMMENSO E IMPORTANTISSIMO CONTRIBUTO!!!
A proposito. A parte aver adottato una cagnolina - la formidabile Bucarest - proveniente da Cernavoda, a breve andrò in Romania a trovare Sara…Vi farò un reportage dettagliato!!!
Evi Mibelli
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